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Autore: Duchessa712    15/02/2023    0 recensioni
"Solo che, per lui, era morta da subito, dal primo giorno in cui l'aveva vista. Lei era un fantasma e lui si era innamorato lo stesso". E forse era stato stupido, però era stato bello. "E non se ne è mai pentito".
[La storia partecipa alla challenge Love is in the air, in our February! indetta da Delì sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 11, River Song
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ghost story, love story (where's the difference?)

Dice a Clara che è una storia d'amore e non una storia di fantasmi e la sua nuova amica non ha ancora imparato che tutto quello che gli esce dalla bocca è da prendere con le pinze, da esaminare al microscopio, sezionare alla ricerca della falla e dell'inganno - cara, dolce Clara, che prima o poi lo farà; lo guarderà come l'ha guardato Rory fin da subito e come l'ha guardato Amy alla fine (non c'ha creduto nemmeno un secondo, la sua Amelia, che avrebbero trovato un modo per salvare tutto, vero?).

E quindi - regola numero uno: il Dottore mente (ed è scritto da qualche parte in un diario sbiadito di futuro e passato, proprio sopra all'altro monito importante. Regola numero 7: non si scappa quando si è spaventati: si resta e si combatte e si muore, se necessario - ma il Dottore è il Dottore perchè disobbedisce a tutte le regole, anche alle proprie).

Solo che questa volta ha detto unaa bugia perchè, magari, a dargli voce e a crederci con tutta la forza di due cuori rotti e troppo vecchi, sarebbe diventato vero. Magari le storie d'amore non dovrebbero esser sempre di fantasmi. Magari non sarebbe dovuto esserlo la sua.

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Nel diario blu mezzo sgualcito e pieno di storie che tiene nascosto nella biblioteca con la piscina è scritto anche che il tempo non può essere riscritto.

(Non è tecnicamente vero: il tempo si riscrive ogni secondo, ogni volta che la più piccola delle persone compie la più piccola delle scelte, ma non è questo il punto).

Il punto è che nel diario blu sgualcito e pieno di storie che il Dottore non leggerà mai - chè a far diventare il futuro un punto fisso si corron sempre dei rischi e il timore di scoprire d'essere arrivato alla fine gli spezza i cuori e l'anima e il respiro - c'è una storia d'amore e una storia di fantasmi. Una storia d'amore che è una storia di fantasmi. Una storia di fantasmi che è una storia d'amore: certi giorni non lo sa nemmeno lui.

Soprattutto quando il fantasma è seduto sulle scale, coperta da un abito bianco che è tutto sbagliato, gli occhi brillanti della luce del Vortice del Tempo. Soprattutto quando il fantasma non è reale - non può essere reale, perchè l'ha lasciato (e non è nè la prima nè l'ultima volta, quindi non ha motivo di fare così male).

"Oh, Dolcezza, sei sempre tu il primo ad andar via!", ride divertita, anche se il Dottore ha imparato a leggerla e intuisce il dolore di sottofondo.

"Perchè l'alternativa è sempre peggiore". L'alternativa è Rose Tyler in un universo parallelo e Donna che non ricorda d'essere stata la persona più importante dell'universo e Amy e Rory morti dove lui non può raggiungerli.

River scuote il capo, lo sguardo che s'è addolcito come tutte le volte che ha dovuto salvarlo da se stesso e dai suoi rimpianti.

"Raccontami una storia". C'è una nota quasi infantile nella voce, Melody che scivola, a tratti, nel presente: infanzia negata e genitori mancati e incubi senza volto nè

forma.

Il Dottore non sa negarle niente, non dopo averle già negato tutto - una vita normale e dalla parte giusta del tempo - e, a mezza voce, inizia a raccontare.

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Le dice che c'è un segreto che nessuno sa: tutte le storie d'amore sono storie di fantasmi. O forse lo sanno tutti, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Nemmeno lui - e dov'è la novità?

Però, anche se le storie d'amore sono storie di fantasmi, non vuol dire che non siano belle. Solo che sono tristi - e il Dottore sa meglio di tutti che bello e triste non si escludono a vicenda.

River ascolta attenta (e non lo sa, lui, che Mel ascoltava allo stesso modo le storie di sua madre quando, bambina, sognava le avventure del suo Uomo Stropicciato), chè le verità del mondo le conosce anche lei e non ha paura di spezzarsi il cuore pur di affrontarle.

C'era una volta, infatti, una donna che amava un uomo riamata. Solo che era tutta al contrario, la loro storia, e il tempo è tiranno soprattutto con chi ha la presunzione di esserne Signore. Era stato bello, però, e loro erano stati felici nella tristezza. Avevano corso e combattuto e riso e pianto. Avevano vinto e perso. Si erano fatti la guerra e la pace e l'amore. Poi, lei era morta, ed era finito.

"Solo che, per lui, era morta da subito, dal primo giorno in cui l'aveva vista. Lei era un fantasma e lui si era innamorato lo stesso". E forse era stato stupido, però era stato bello. "E non se ne è mai pentito".

River sorride, la testa sulle ginocchia, una bambina che sta per addormentarsi. Nelle orecchie e nei sogni ci sono Astronauti Impossibili e Ragazze Che Hanno Aspettato, Centurioni Solitari e Scatole di Pandora. Ci sono un'albero sotto il cielo più brillante dell'universo e Torri Cantanti, amici che stan finendo di costruire dighe da un'eternità e statue votive sull'Isola di Pasqua. Ci sono il tempo e lo spazio racchiusi in un diario blu dalla copertina sgualcita e pieno di storie e un uomo un po' matto che non va mai dove vorrebbe andare, ma sempre dove è necessaria la sua presenza.

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Quando riapre gli occhi, il Dottore è solo, la sua voce che si perde nell'immensità labirintica del TARDIS e le guance rigate di lacrime.

Il fantasma è sparito: non c'è mai stato, naturalmente, solo un gioco della sua mente troppo stanca e troppo vecchia, dei suoi cuori troppo soli e troppo pieni.

Che assurdità, davvero: come se potesse mai essere reale, River Song vestita di bianco! Che poi, vestito? Sembrava più una tenda o un pastrano o - o qualsiasi cosa tranne un vestito!

Ridicolo. Assolutamente ridicolo. (E proprio perchè è ridicolo, proprio perchè forse, invece, è vero, s'arrischia a dirle che: "Ti amo. Sempre e completamente. Più di qualsiasi altro nell'universo").
   
 
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