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Autore: SterekIsTheWay120    26/02/2023    0 recensioni
Una mattina, Liam si risveglia sotto forma di lupo, proprio vicino a dove Theo è solito passare la notte. Il licantropo non capisce perché si ritrovi in quella situazione e non sa nemmeno come uscirne.
Sembra che questa situazione particolare, capiti solo a coloro che hanno incontrato la loro anima gemella e per qualche motivo, il lupo prende il sopravvento se si ritrova non soddisfatto, ovvero da come la parte umana stia gestendo la situazione.
Nel frattempo però, a Beacon Hills sembra incombere l'ennesima minaccia, infatti stanno comparendo sempre più cadaveri di creature soprannaturali... Scott e gli altri sono tutti al college e non possono intervenire per monitorare la situazione, tutto ricade nelle mani dei membri più giovani del branco, ma Liam risulta "scomparso", quindi è Theo a prendersi carico della responsabilità. Riuscirà la chimera, con l'aiuto di Mason e Corey a capire chi sia a minacciare di nuovo la città? E riuscirà a ritrovare il beta "scomparso"? Ma soprattutto, riuscirà Liam a capire come tornare umano e aiutare i suoi amici?
|Libro spin off di "black wolf"| presente sul mio profilo wattpad: @ aloneinthedark120|
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Il branco, Liam, Liam Dunbar, Mason, Theo Raeken
Note: AU, Missing Moments, OOC, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'obiettivo del lupo'
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Theo

Arrivato nello spiazzo che solitamente uso come "casa", parcheggio l'auto e spengo il motore. E' stata una giornata particolarmente lunga, come non succedeva da un po' di tempo, circa dal periodo dell'anuk ite... Prima quel fastidioso impiastro che si è messo a stalkerarmi, poi quel giaguaro morto.

Di certo non mi ero mai sognato con la vita che conduco di adottare un animale, l'idea era proprio quella di rifiutare di tenerlo con me, ma ho percepito qualcosa in quella palla di pelo. Per quanto non mi piaccia, in lui c'è qualcosa e sento che tenerlo vicino sia la cosa giusta da fare. 

Il giaguaro mannaro morto invece è stata un po' una sorpresa, da dopo la battaglia condotta da Gerard contro tutti noi, molti degli esseri soprannaturali avevano cominciato ad avere un profilo ancor più basso, per la paura di non essere accettati, nonostante diverse persone in città ormai sapessero. I giaguari, almeno in questo lato della California, sono davvero pochi e prediligono le zone dal mexico in giù, quindi è curioso come qualcuno sia riuscito a stanarne uno e ad ucciderlo senza lasciare molte tracce.

Dovrei decisamente dormire. Tutta la mole di informazioni raccolte oggi mi vortica per la testa, ho davvero la neccessità di sconnettere il cervello per un po' di ore, ma prima dovrei decisamente informarne quell'idiota di un beta. E' strano che oggi non si trovasse con i suoi migliori amici, in effetti con la scusa degli esami è da un po' che non ci vediamo, ma di solito dove c'è Mason, c'è anche lui.

Non essendo stato presente oggi, non ho idea se ne sia stato messo al corrente. Prima di dirirgerci sulla scena del crimine gli avevo mandato un messaggio, un semplice "chiamami", ma non lo ha visualizzato. Compongo il suo numero e resto in attesa, finchè la segreteria non scatta. A quel punto aspetto un po', per poi ritentare a telefonargli un altro paio di volte, senza successo. 

Scocciato gli lascio un messaggio in segreteria: "devo parlarti, ti sarei veramente grato se mi richiamassi, una volta finito di fare quello che evidentemente è così importante da impedirti di rispondere ad una telefonata o ad uno stupidissimo messaggio."

Scendo dall'auto e recupero una coperta dal bagagliaio, per poi adagiarmi sui sedili posteriori della macchina e finalmente chiudere gli occhi per bearmi un po' di sonno.

Qualcuno bussa al finestrino e sto già per sbraitare contro chiunque sia di andarsene, tuttavia alzando la testa, il mio sguardo incontra un paio di occhi azzurri che conosco fin troppo bene. Fisso il mio sguardo nel suo, mentre in maniera calma e controllata esco dalla mia vettura, posizionandomi dinanzi a lui.

Mi guarda e sorride, mi ci vuole tutto il mio autocontrollo per trattenermi dal prenderlo a calci per avermi ignorato. dico sbuffando.

Liam si limita a continuare a sorridere come un ebete, prima di avvicinarsi pericolosamente a me. Faccio qualche passo indietro, ma mi ritrovo 'intrappolato' tra la mia auto e lui che continua ad avanzare. Appoggia le mani sulla portiera, intrappolandomi definitivamente e resto impietrito dalla situazione.

domando, sforzandomi di sembrare irritato, ma si sente lontano un miglio che la mia voce risulta quasi stridula per il nervosismo che comincia ad attanagliarmi. Il lupo continua ad ignorarmi, avvicinando il viso al mio collo, annusandolo e cominciando a tracciare una scia di baci caldi e umidi, passando dalla mandibola fino ad arrivare alla guancia. Si stacca appena per guardarmi e per poi puntare alle mie labbra.

Resto semplicemente immobile, fissandolo in attesa, con i nervi a fior di pelle. Ormai le nostre labbra sono le une ad un soffio dalle altre e stanno per sfiorarsi.

Il rumore di un'auto con un motore evidentemente danneggiato mi risveglia di sopprassalto. E' stato tutto uno stupido sogno, anche se era talmente vivido che pensavo si trattasse della realtà. Di rado mi capita di sognare, per lo più quando non riesco a dormire semplicemente, mi ritrovo ad avere degli incubi, tuttavia, le poche volte in cui mi capita di sognare qualcosa, Liam ne fa sempre parte. 

Non era mai successo che in un sogno ci toccassimo ed anche la situazione non era mai sembrata veramente reale, di solito ci limitavamo a litigare, pure nella realtà dei sogni era in grado di farmi perdere le staffe, o semplicemente a conversare. Non era mai successo quello che era successo la notte passata...

Ancora leggermente scosso dalla realtà appena sognata, mi passo una mano sul viso nel tentativo di svegliarmi per bene per poi alzarmi definitivamente e prepararmi per andare a scuola. 

Dovrei andare a prendere Cross da Deaton, ma andandolo a prendere subito avrei solo due alternative, primo lasciarlo rinchiuso in auto per ore e ore, fino alla fine di scuola, o secondo, dovrei lasciarlo libero di girovagare per strada fuori dal liceo, col rischio che combini o gli succeda qualcosa. Decido che è decisamente meglio lasciarlo alla clinica un po' di più, per poi avviarmi verso la Beacon Hills High School.

Arrivato cerco Liam, senza successo, così rinuncio dirigendomi a lezione. Lo cerco di nuovo in pausa pranzo, nuovamente senza progressi, incontro però Mason.

«Mason hai sentito Liam? E' da ieri che cerco di contattarlo per riferirgli del giaguaro. Non  risponde nè ai messaggi, nè alle chiamate.»

L'umano mi guarda come se non sapesse cosa dire: «non l'ho più sentito dall'altro giorno, in effetti è quasi come scomparso.»

Il suo battito cardiaco accelera un po', tuttavia so che ha un compito piuttosto importante dopo, quindi presumo sia semplicemente agitazione di routine dettata dal test scolastico e non una menzogna, soprattutto perché non avrebbe motivo di mentirmi se fosse successo qualcosa al beta.

Finita scuola, prima di dirigermi alla clinica veterinaria, passo a casa Dunbar. Sembra essere tutto normale e quieto dall'esterno, decido quindi di bussare per chiedere notizie ed è proprio la madre di Liam ad aprirmi la porta.

«Buongiorno signora, sono Theo un amico di suo figlio, è in casa?»

«Oh piacere caro, Liam non te l'ha detto? E' andato a trovare i suoi amici al college.»

I suoi amici al college? Ne dubito, avrebbe avvisato Mason altrimenti e magari sarebbero partiti insieme «cavolo, lo avevo dimenticato! Sono passato perchè gli avevo prestato un libro di scuola ed ora ne avrei bisogno per studiare per un test...»

«Non ti preoccupare, vieni pure con me» dice invitandomi e scortandomi al piano superiore, dritto in quella che dev'essere la stanza di Liam a giudicare da com'è impregnata del suo odore e per i poster affissi alle pareti, «Liam tiene tutti i suoi libri su quello scaffale, se non ti dispiace devo scendere a controllare il sugo, tu fa pure come fosse casa tua!»

La donna lascia la stanza e a quel punto comincio a guardarmi attorno, il letto è disfatto, la scrivania in disordine, con il libro di biologia aperto casualmente sul capitolo richiesto per il test di oggi, vari fogli accartocciati e cartacce di cibo buttate nell'angolo, vicino ad una foto che ritrae lui e Hayden abbracciati. Ignoro il familiare senso di fastidio e proseguo l'ispezione, finchè non mi imbatto in niente meno che il suo cellulare. Quale adolescente partirebbe senza di esso? 

Mi sembra evidente che Liam non è partito. Illumino gli occhi da coyote, per captare eventuali indizi che ad occhio umano mi sfuggirebbero, ma non trovo nulla. Tutto sembra normale, eppure non lo è, perchè il piccolo beta non si fa sentire da giorni... 

E se fosse incappato in quel pazzo che ha ammazzato il giaguaro mannaro? 

Frustrato e preoccupato lascio la casa, salutando la donna che mi ha accolto calorosamente e mi dirigo alla clinica, dove trovo Cross in fremente attesa del sottoscritto.

Lo accarezzo e lui scodinzola in risposta, leccandomi la mano libera. «Ti sono mancato eh?» domando e in risposta emette degli strani versi, continuando a sprizzare gioia da tutti i pori.

Quando usciti dalla clinica stiamo per salire in macchina, il mio telefono squilla, «ciao Theo, è fatta, tutto a posto, puoi venire.»

   
 
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