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Autore: Eris_artem    01/03/2023    2 recensioni
John Watson è un veterano di guerra, ferito, depresso e squattrinato. L'ultima persona che vorrebbe incontrare è un alpha belloccio ma arrogante, eccentrico e vanitoso come Sherlock Holmes. Peccato che rischi di diventare il suo coinquilino... ma non è ancora detta l'ultima parola!
*ATTENZIONE: questa storia è un'omega!verse. alpha!Sherlock, omega!John*
Genere: Avventura, Noir, Omegaverse | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Un incontro inatteso

 

 

 

 

L’incontro con Mike Stamford di quella mattina poteva definirsi inatteso.

Anzi, se il dottor Watson fosse stato più incline all’audacia avrebbe potuto riconoscere con se stesso che la parola migliore era indesiderato. Confessione non facile, dal momento che lui e Mike erano stati buoni amici ai tempi dell’università, e per la verità anche dopo. Ma quali che fossero le sue inclinazioni di un tempo, i casi più recenti in cui era rimasto coinvolto erano riusciti a spazzarne via anche il ricordo, o quasi.

Ecco perché aveva risposto con un sorriso di circostanza e un mezzo grugnito, quando aveva udito il suo vecchio amico chiamarlo da lontano: «John! John Watson!». 

Erano seguiti minuti di autentico imbarazzo, da parte di John. Stamford, dal canto suo, sembrava  invece intenzionato a non notare che il suo vecchio amico rispondeva a monosillabi e sentiva in continuazione la necessità di appoggiarsi alla stampella.

«Ho sentito che ti sei fatto sparare», aveva buttato lì a un certo punto. Con un tono un po’ troppo giulivo perché Watson potesse semplicemente passarci sopra.

«Mi hanno sparato» aveva risposto seccamente.

«Brutta faccenda, eh» aveva continuato Stamford. Il suo tono non si decideva a cambiare. «E dimmi, questa convalescenza londinese? Che te ne pare della buona vecchia capitale?»

«Più umida di come la ricordavo» aveva risposto Watson. «E più grigia».

Mike non si era fatto scoraggiare. Doveva essere davvero contento di rivederlo, perché invece di lasciarlo zoppicare via aveva insistito tanto per prendere almeno un caffè insieme, in nome dei vecchi tempi.

Watson si era trovato suo malgrado bloccato su una panchina, la gamba sinistra sempre più indolenzita e un neonato istinto omicida nei confronti di un uomo che non avrebbe mai pensato di odiare.

Parlare di sé e della guerra, in quella circostanza, era l’ultima cosa che desiderasse. Infatti fu la prima di cui Stamford gli chiese.

«Brutta faccenda questo Afghanistan, John. Una terra pericolosa per chiunque di questi tempi, figurarsi per… beh, voglio dire, non sono sorpreso che tu abbia preferito tornare a Londra»

John si era risentito. «Non sarei tornato. Mi hanno congedato»

«Sempre il solito eroe!» Il buonumore di Stamford era resistente. Un vero peccato che non fosse anche contagioso. «E di’ un po’, non ti sei trovato qualcuno nell’esercito? No eh? Il solito spirito libero!»

Il sorriso di John si era fatto ancora più amaro, se possibile. Trovarsi qualcuno in quel momento della sua vita non era certo una priorità e forse, considerando quel che c’era da considerare, non era nemmeno una possibilità. Certo era che avrebbe preferito parlare di qualunque altra cosa.

«Sto cercando casa» aveva buttato lì. «L’appartamento in cui sto adesso è troppo… voglio dire, non ci sto troppo bene. Sai, la solitudine dopo un po’…».

Un lampo di comprensione aveva attraversato gli occhi di Stamford. «Oh. Certo. Capisco», aveva borbottato, forse a disagio per la prima volta dall’inizio della loro conversazione. «Hai chiesto a Harry? No… Lo immaginavo. Beh, se stai cercando un coinquilino, forse posso aiutarti!»

«Davvero?» aveva chiesto Watson, poco convinto.

«Oh sì! Conosco un tizio che fa proprio al caso tuo!»


 




Nota dell'autrice

La storia che inizia qui è ambientata in un mondo parzialmente diverso da quello reale. È una omega!verse, il che, per chi non lo sapesse, significa che gli esseri umani si dividono in alpha, omega e beta – e i rapporti tra i tre "generi" seguono dinamiche particolari, che vi invito a cercare qualora non le conosceste. Le differenze col mondo reale non finiscono qui:
 la geografia politica, ad esempio, è diversa da quella reale, come risulterà evidente nei prossimi capitoli.
Per evitare di appesantire la lettura con informazioni non strettamente necessarie ai fini della trama, le eventuali precisazioni e curiosità sull’ambientazione saranno sempre inserite alla fine del capitolo.

Buona lettura!

   
 
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