Tenebra.
 
La senti? Ti accompagna da sempre.
Vivi in essa.
Vivi con essa.
 
Ti hanno chiamato mostro, sin da quando i tuoi occhi si illuminavano d’oro, ancor prima che la tua bocca pronunciasse suoni sensati.
 
Cerca un destino, ti hanno detto.
Libera quell’ombra.
 
Riporta le tenebre là, in alto, dove erano prima che il Tiranno le bruciasse, fumo e cenere, urla e lacrime.
 
È il tuo Destino.
È il tuo Potere.
 
Pesa questo Fato sulle tue esili spalle, potrebbe distruggerti fino a fare di te follia e disperazione. 
 
Sulla strada del Buio, la Luce ti si para davanti e ti sfida con fare beffardo.
Ti investe, ti copre, ti ammalia.
Vorresti odiarla, perché ti deride, senza sapere chi sei.
 
Potresti annientarla.
 
Non lo farai.
 
È calda, un mantello rosso sangue che  ti avvolge e ti culla.
Ti protegge, non sa che sei letale.
Ti ama, non le importa da dove vieni. 
 
Si fida di te ciecamente, totalmente, pende dalle quelle tue labbra che dovrebbero spazzarla via e invece le sussurrano parole di devozione. 
 
Dovresti spingerla a inginocchiarti ai tuoi piedi ma è così pura e bella, che non sai più dove guardare.
 Sei stordito dal suo splendore. 
E cadi ai suoi piedi.
 
Il Destino è lontano, l’Ombra è vinta, per sempre.
Tra le braccia del Sole, non vuoi più muoverti. 
 
Che lui faccia pure di te ciò che vuole. 
Che ti ferisca, che ti bruci. 
Che sciolga ghiaccio e remore.
 
Ti lega stretto a lui, e non lo sa che potresti ucciderlo.
Ti lega stretto a lui e non lo sa che lo ami anche quando ti acceca. 
Ti lega stretto a lui e non lo sa che è la tua Salvezza.