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Autore: FoxFire    10/03/2023    0 recensioni
Cinque ragazzi, tutti con una loro storia, e con la stessa voglia di ricominciare a vivere.
Faranno un percorso, dove incontreranno molti amici, ma altrettanti nemici.
Tante amicizie si distruggeranno ed altre si rafforzeranno.
Una storia di odio e amore, cazzotti e lacrime, tradimento e passione.
Ma con la premessa che... Sopra Le Nuvole, (c'è sempre) Il Sole.
- Dalla storia:
'' Cos'hai li? ''
'' Questo? '' dice lei indicando la macchia nera che si intravedeva dai pantaloni a vita bassa
'' E' solo un tatuaggio. '' continua spostando i pantaloni un po' più giù scoprendo la scritta.
'' Sopra le nuvole, il sole ... Figo, mi piace! ''
'' Ce l'ha anche Nichi, è tipo il mantra della nostra vita. ''
Mentre si guardavano negli occhi, lui le fece un sorriso di quelli che scioglierebbero anche il Polo Nord.
Appoggiò la testa sopra la pancia di lei e rimasero sdraiati a guardare il mare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Voldemort

06/09/2016

Gio’s Pov.

Era passata quasi una settimana dal nostro arrivo in Inghilterra, sei giorni precisamente. 
Nonostante ciò, dopo la prima sera esuberante, non avvenne null’altro che valesse la pena raccontare.
Passammo quei giorni principalmente in casa a disfare i bagagli, sistemare gli armadi e abbellire un po’ il salotto con foto e qualche souvenir portato dall’Italia.
Ovviamente, nei momenti liberi ci trovavamo la maggior parte del tempo con i nostri vicini, tra chiacchierate in giardino e qualche merenda insieme in entrambi gli appartamenti.
Nessuno dei due gruppi aveva molto altro da fare e, fortunatamente, eravamo molto in sintonia.
Ci trovammo pure una sera seduti sul dondolo tra qualche birra al limone e giochi in scatola, per poi finire a canticchiare al chiaro di luna, erano le classiche serate malinconiche di fine estate.
Non potevo fare a meno di notare come le mie bimbe, come le chiamavo io, si trasformavano completamente in loro presenza.
Io ero sempre stato l’unica figura maschile delle loro amicizie, Leonardo a parte, ma lui non lo consideravo nemmeno: non faceva parte del nostro gruppetto, usciva poco e niente con noi.
Analizzavo tutti loro, i loro sguardi, i loro modi di fare, le espressioni involontarie che lasciavano trapassare sul volto.
Gli occhi di Niall, ogni volta che si trovavano nei paraggi di Nichi, sembravano cercare qualcosa di indefinibile, qualcosa che solo lei poteva offrire.  Era come se il suo sguardo fosse un faro, costantemente puntato verso di lei, in un tentativo instancabile di catturare la sua attenzione.
D'altra parte, Nichi, con la sua naturale dolcezza e la bellezza discreta, sembrava ignara dell'interesse di Niall. Quando finalmente si accorgeva dei suoi sguardi intensi, il rossore tingeva le sue guance, rivelando un timido turbamento. Era ancora scossa per quella testa di merda di Leonardo, ed ero sicuro che ogni attenzione da parte del genere maschile non fosse affatto gradita, da parte di nessuno. O meglio, da parte di nessuno eccetto Niall. Lei si trovava bene con lui, e si stava affezionando, ma non voleva ammetterlo.
Un angolo dei miei pensieri era riservato poi a Giuly e al suo cuore sensibile.
Giuly non riusciva a nascondere la sua timidezza quando Liam le si avvicinava o le rivolgeva la parola. Le sue risposte diventavano brevi e il suo sorriso, seppur timido, rivelava un calore interiore che solo Liam sembrava essere in grado di suscitare.
Chiara, invece, aveva la capacità straordinaria di creare connessioni sincere con tutte le persone intorno a lei. Era come un faro di allegria che illuminava la vita degli altri, sempre pronta a condividere risate, confidenze e momenti di gioia.
Abbracciava tutti, e i nostri vicini non pensarono mai male di quella situazione.
Tutti, ormai, l’avevano conosciuta semplicemente come un’amica molto estroversa, espansiva e affettuosa. Faceva battute sconce, anche direttamente a loro, ma sapevano perfettamente che scherzava. Non regnava malizia nei suoi rapporti, e lei fu felice di potersi sentire sé stessa senza essere giudicata dalla nuova compagnia.
Era esattamente la copia femminile di Louis Tomlinson.
Zayn, invece, non riuscivo a capirlo. Sembrava così estraneo al gruppo: sempre in silenzio, sempre uno sguardo troppo lungo, sempre troppe pause riflessive. Lasciava parlare stando solo nel più profondo ascolto.
Fede, invece, era quasi diventata ossessionata da Harry: due caratteri così uguali e così incompatibili allo stesso tempo, dato che nessuno dei due avrebbe mai abbassato la cresta all’altro.
-
Quella mattina mi feci accompagnare dai nostri vicini a fare la spesa, un’uscita interamente maschile (o quasi).
Mi spiegarono che per la prima grande spesa era meglio che fossi istruito: c’erano determinati sconti in precisi giorni che ci avrebbero fatto risparmiare molti soldi.
<< Allora Gio, come gestisci la gelosia verso le tue “bimbe” da parte delle altre ragazze? La tua fidanzata sarà gelosissima di loro!>> domandò Louis mentre svuotavamo il carrello della spesa
<< Ragazze? Pff. >> ironizzai alzando un sopracciglio, ero sicuro che se ne erano accorti tutti e quella era solo una domanda per avere una mia conferma. 
Rimasi comunque vago facendo cadere il discorso.
<< Piuttosto lo chiederei a Niall e al suo Orologio Locman della collezione Montecristo con movimento OISA 1937 a carica manuale… mmh vediamo: cassa di 42 mm in Oro 18KT e ansa da 26 mm, quadrante avorio con numeri romani stampanti e vetro zaffiro con trattamento anti-riflesso. Dico bene? Come fai a sapere se le ragazze ti vogliono per davvero o per i soldi? Quell’orologio vale 19.800$ >> dire che rimasero esterrefatti era dire poco, si guardarono di soppiatto non proferendo parola.
<< Tranquillo, lo so che quello che indossi è un fake perché quello vero, che vale così tanto, sarà chiuso in qualche cassaforte. I ricchi fanno così! Suvvia, non fate tutti quella faccia sconvolta. Sono appassionato di moda: vestiti, accessori, gioielli, scarpe… non esiste qualcosa che io non sappia. Ogni collezione di ogni anno di ogni Brand più lussuoso che possa esserci sulla faccia della terra. Chiedete e vi sarà dato. Tra qualche anno voi indosserete la mia collezione perché io diventerò un famoso stilista, l’ho nel DNA! >> spiegai quindi.
<< Sei l’unico del tuo gruppetto che ha fatto caso a ciò. Ora sai che sono ricco. Come faremo a sapere che non andrai a raccontarlo alle altre e passerete del tempo con noi solo per approfittarvi? >>
<< Amico, lo avrei già fatto. Posso assicurarti che sono le ragazze più semplici e umili che abbia mai conosciuto, o non starei con loro. Ma poi dico, hai visto come si vestono? Voglio bene a tutte, ma per carità! Solo Chiara ha un minimo di gusto. Fidati, non si accorgerebbero della differenza tra un Casio e un Rolex, parlare con loro dei tuoi soldi e dei potenziali vestiti che potresti comprarti sarebbe inutile, insoddisfacente e umiliante per me! Stai tranquillo >>
<< Ehy Gio, stavo solo scherzando! >> ridacchiò Niall
<< Lo so, lo so >>
<< Beh Gio, comunque non hai tutti i torti… >> si intromise Louis
<< Da quando siamo al Campus ci avranno provato con lui almeno una 40ina di ragazze, anche dopo essersi fidanzato… proprio con una di quelle tra l’altro >>
<< Louis, ne abbiamo discusso miliardi di volte. Barbara non era una di quelle >>
<< Niall, ti vogliamo bene… ma non ti chiedi come mai nonostante gli innumerevoli tira e molla e le infinite litigate torna sempre con te? Soprattutto dopo i tuoi costosi regali? Noi vogliamo solo evitare di farti stare male ulteriormente >> continuò Liam in maniera totalmente pacata.
Non ero a conoscenza della sua situazione, ma da quello che potevo intuire sembrava che i suoi amici cercassero in tutti i modi di fargli aprire gli occhi su questa Barbara.
<< Ragazzi, vi prego, basta. Ora non è più un problema, no? Discorso chiuso! >> nessuno osò replicare, il discorso cadde con Liam che cambiò argomento
<< E sia! Andiamo a casa, dobbiamo cucinare il pranzo >>.
Durante il tragitto, Harry mi si affiancò e mi trattenne qualche passo più indietro rispetto agli per sussurrarmi alcune domande su Fede.
Dovevo essere sincero, quel ragazzo mi puzzava parecchio.
Troppo strano, troppo frettoloso, troppo malizioso.
“È mai stata fidanzata o è una di quelle disperate perché non trova nessuno?” 
“È facile che si innamori di qualcuno?”
“Quanto potrebbe volerci per conquistarla?”
“Scusami se ne parlo a te, ma tra maschi su queste cose ci si intende meglio”
Risposi sempre vagamente, trovandole domande veramente fuori luogo. 
Cercai comunque di non farmi paranoie infondate, le nostre abitudini e tradizioni erano molto diverse, magari per loro erano argomenti normali. 
Oltre al fatto che, di norma, era un ragazzo solare e simpatico.
<< Nichi invece è a casa oggi? >>
<< Con quante di loro ci vuoi provare? Non ti sei accorto che non sono sciacquette? Solo Chiara se ne ha voglia, ma in senso buono. Che si diverta pure! >> risposi sincero
<< No, Nichi è solo mia amica. Mi sta dando consigli utili in questi giorni e vorrei parlare ancora con lei. Anche se la conosco da poco sembra capirmi molto bene >>
<< Oh sì, è il suo potere. Lei è la nostra saggia del gruppo. Qualunque cosa tu abbia fatto o qualunque reato tu abbia commesso, lei manterrà il segreto e ti dirà la sua opinione senza giudicare. Sarebbe capace di aiutare pure un Serial Killer. Diciamo che è la nostra psicologa, e ci credo! Con tutto quello che ha passato… >> mi fermai, stavo realmente andando troppo oltre. 
Uno dei miei più grandi difetti era non riuscire a tenere la bocca chiusa: vivevo di gossip, moda e gelato.

***

Erano ormai le 15.00 del pomeriggio, mi alzai dal divano dopo aver ripensato alle scene della mattina quando sentii un lieve rumore proveniente dalla portafinestra che dava al nostro giardino. 
Curioso, mi avvicinai silenziosamente affacciandomi, scoprendo Nichi ed Harry seduti sul dondolo.
Come non detto.
Avrei voluto tanto uscire all’aria aperta e godermi l’ultimo sole estivo che filtrava tra le foglie degli alberi, ma loro non dovevano assolutamente sapere della mia presenza.
Cercai di aprire appena la finestra senza far rumore rimanendo nascosto dietro la tenda, avrei pagato quattrini pur di ficcanasare sul loro discorso che scoprii essere su Fede.
Harry sembrava nervoso e impacciato, come se avesse qualcosa di importante da chiedere alla mia amica.
Con un sospiro, si decise a parlare:
<< Sai, Nichi, ho un problema con Fede. So che è la tua mia migliore amica e a pelle finalmente posso ammettere che mi piace molto, ma non so come fare per conquistarla. Non voglio rovinare la nostra amicizia che si è appena creata e mettere in imbarazzo il nostro nuovo gruppetto >> la voce arrivava leggera e sfumata, dovetti appoggiare l’orecchio al vetro per poter sentire meglio.
Vidi Nichi annuire, ascoltando attentamente. 
Era evidente che Harry avesse bisogno di aiuto per capire come agire nei confronti di Fede, e lei si sentiva in dovere di aiutarlo, come sempre.
 << Certo, capisco. Fede è una persona molto speciale e comprendo anche il tuo timore di rovinare tutto, dato che comunque abitiamo accanto. Ma sai, a volte è necessario prendere dei rischi per ottenere ciò che si desidera. Perché non le parli direttamente dei tuoi sentimenti? Forse è un po’ presto e azzardato, ma si vede che avete complicità >> Harry sembrò riflettere sulla proposta di Nichi, scuotendo la testa
<< Non so se ne sarei capace, Nichi. Non voglio rovinare tutto. Preferisco rimanere come siamo ora >>
<< Capisco la tua paura, ma se non ci provi non saprai mai cosa potrebbe succedere. Pensa alla situazione in modo positivo: se Fede corrisponde ai tuoi sentimenti, la tua amicizia potrebbe diventare ancora più forte di prima. E se non corrisponde, almeno avrai la certezza di averci provato. Magari esci prima con lei qualche volta, ti posso assicurare che un invito a uscire può farti capire più di quanto possa fare io >>.
Ascoltavo attentamente la conversazione, sentendomi sempre più coinvolto. 
Sapevo benissimo che Fede aveva un debole per Harry, ero quindi contento per la mia migliore amica.
Dopo qualche minuto di riflessione, Harry sembrò prendere una decisione:
<< Hai ragione Nichi, le chiederò di uscire. Dobbiamo ancora farvi vedere tutto il Campus, prendo l’occasione e mi offro come guida per Fede >> rispose convinto.
Il telefono di Nichi suonò con un trillo inconfondibile di una notifica Whatsapp.
Sentii solo il più tombale dei silenzi da un momento all’atro, ma non riuscivo a capirne il motivo.
Intravedevo Harry che osservava Nichi leggere il messaggio.
<< Hai freddo? Stai tremando >> ma nessuna risposta venne da parte della mia amica.
Dopo quasi un minuto di zero reazione, Harry si piegò per osservare meglio la bionda:
<< Ehy, ti sei incantata? >>
<< Voldemort… un Horcrux in meno… >> pensai di aver sentito.
No, non era possibile.
Avevo sicuramente capito male.
<< Che? Voldemort? Che stai dicendo? >> chiese il riccio ancora più confuso, confermandomi di aver però sentito bene
<< Voldemort… >> ripeté la mia amica annuendo e alzando lo sguardo nei confronti del riccio, sicuramente la stava prendendo per pazza
<< Vuoi… vedere Harry Potter? Non capisco… >>
<< Voldemort! >> continuò la mia amica, ma il tono della sua voce sembrava stranamente allegro rispetto al solito mood di quando si affrontava quell’argomento.
Lei allungò lo schermo del telefono verso Harry, che si incupì di punto in bianco dopo aver letto il messaggio
<< Nichi, mi dispiace… condoglianze, mi dispiace veramente tantissimo per tuo nonno, ti sono vicino… >> rispose subito Harry accogliendola immediatamente in un sincero abbraccio.
In quel momento capii tutto. 
Oh Harry, se solo sapessi…
<< No Harry! Non hai… non hai capito niente! >> continuò con un risolino isterico, staccandosi dall’abbraccio e urlando entusiasta
<< Voldemort! Voldemort Harry! VOLDEMORT HA UN HORCRUX IN MENO! >> rispose lei, sembrava davvero pazza di gioia:
<< È morto! È morto Harry! È morto mio nonno! È MORTO MIO NONNO! È MORTO HARRY, PER DAVVERO! >> scoppiò in un pianto di gioia, abbracciando un Harry più confuso che mai, che non riusciva a capire le allusioni al nome di uno dei più cattivi Fantasy conosciuti, nè la gioia di un momento che dovrebbe essere così tragico per una normale persona. 
Ma Nichi non conosceva la normalità.
Non potevo non essere con lei in quel momento.
Mandai a puttane la mia incognita, irrompendo in giardino e abbracciandola forte:
<< Gio, l’ha perso! Ha perso un Horcrux! Gio, Voldemort è più debole… >> singhiozzò non riuscendo a trattenere le lacrime, e io con lei
<< Lo stai sconfiggendo Nichi, lo stai sconfiggendo del tutto... >> la rassicurai accarezzandole i capelli
<< Harry scusami… devo andare dalle altre, e devo... devo chiamare mia sorella! Sì! Immediatamente! >> Nichi andò a salutarlo, abbracciandolo nuovamente non riuscendo a smettere di piangere dalla gioia
<< Ehm... non preoccuparti! Io sono… felice? Per te? >> chiese nuovamente non riuscendo a capire nulla, lo sguardo sottile e un flebile sorriso che non voleva sembrare inopportuno
<< Sì Harry! Sei felice per me! Siamo felici! Ciao, scusa ancora! >> continuò Nichi tirandomi per un braccio dentro casa veloce come un fulmine, saltellando e girando su sè stessa continuando a fissare il telefono per leggere e rileggere all’infinito quel messaggio.
 
 
Nichi’s Pov
 
07/09/2016
 
Passai la sera precedente a ridere, ridere e ridere ancora con le mie amiche (e Gio).
Volevo solo distrarmi, solo non pensare a nulla, solo godermi il momento.
Misi la musica a palla nel nostro salottino, non avevo bisogno di alcool, bastava la compagnia giusta.
Ero così euforica che non riuscivo a smettere di saltellare ovunque, a urlare di gioia, di liberazione, di sollievo.
Le altre, con me, ballavano saltavano e urlavano.
Il mio cuore non riusciva a calmarsi, batteva all’impazzata dal pomeriggio e non dava segno di volersi regolarizzare.
Ero pazza?
Forse sì.
O forse ero solo umana.
Non riuscii a dormire, rimasi in piedi tutta la notte a sorridere inconsciamente tra me e me, ma sapevo in cuor mio che quello era solo l’effetto della novità.
Avrei avuto il mio crollo momentaneo, prima o poi.
E arrivò infatti la mattina successiva.
Non era un crollo di tristezza, né di dispiacere. Era un crollo di rabbia.
Quando il nervoso prendeva il sopravvento, partiva dalle mie iridi un pianto incontrollato.
Un pianto di odio, rancore, di una collera talmente forte da diventare inaccettabile.
Non avrei mai perdonato quel dolore così lancinante che mi aveva sfregiata per anni.
Con la sua morte, inevitabilmente mi tornò in mente tutto.
Tutto il buio e l’oblio causato da lui.
Tutto passava liscio nella mia testa: era così nitido da sembrare un film, o meglio da essere inghiottita da un VR ed essere presente in tempo reale nei miei stessi ricordi passati.
Erano anni che li avevo volontariamente cestinati nel posto più remoto del mio subconscio.
Mi alzai e corsi in strada, ancora in pigiama.
Erano le 05.30 di mattina, nessuno avrebbe potuto vedermi.
Piangevo, isterica.
<< fai schifo >> sussurravo tra me e me, dopo un evento spaventoso che passava nei miei occhi
<< FAI SCHIFO >> urlai dando un calcio alla cassetta delle lettere, fuori di me dal disgusto.
<< COME HAI POTUTO, FAI SCHIFO. TI ODIO. TI ODIOOO >> misi le mani nei capelli, tirandomeli nervosamente, non riuscendo a smettere di piangere
<< BRUCIA ALL’INFERNO, MERDA >> urlai di nuovo, ad un altro ricordo.
Il pianto era talmente intenso che facevo fatica a respirare:
<< Io ci godo, CI GODO. Peccato solo che tu non abbia sofferto abbastanza >> continuai rassegnandomi e accasciandomi sulle ginocchia, gli occhi rossi e spenti, le occhiaie nere e gonfie per la notte insonne.
<< Nichi? >> un sussurro veniva dalla finestra semi aperta dei nostri vicini.
Era Harry. Non sembrava sorpreso di vedermi così. Non disse nulla, non fece domande, rispettò il mio rancore.
<>
<< Torna a casa, riposati a letto >> si limitò a dire, comprensivo
Scossi la testa, non avevo le forze per camminare; in quel momento non mi importava di nulla.
Harry mi indicò il dondolo del giardino, a pochi metri dalla cassetta della posta.
<< Per favore! >>.
Non risposi, mi trascinai svogliatamente fino al dondolo per accontentarlo.
Mentre chiudevo lentamente le palpebre, vidi Harry -che mi aveva raggiunto- appoggiarmi accuratamente due coperte in pile.
Un attimo dopo, sparì.
Caddi finalmente in un sonno ristoratore, sapendo che quell’episodio si sarebbe concluso con quel mio sfogo atteso per anni.

 
 

___________________________
SPAZIO AUTRICE
 
   
Ciao a tutt@!
Questo capitolo non esisteva nel 2014, è stato aggiunto da me.
Per quanto per noi fosse una FF, la maggior parte delle cose narrate riguarda proprio fatti personali della nostra ex-comitiva ormai sciolta.
Vi farà sapere che io sono ancora molto legata a Gio!
Gio sarà il testimone di Chiara, che si sposerà quest'anno!
Io Chiara e Giuly, invece, non abbiamo più rapporto (nemmeno loro due).
Non abbiamo litigato, se le incontro le saluto molto volentieri, semplicemente crescendo ci siamo distaccate!
Idem Federica con loro e con Gio non ha più rapporto.
Detto ciò, che probabilmente non interessa a nessuno, ho voluto inserire questa cosa più profonda all'interno della storia.
Chiaramente, molti dei fatti descritti, sono un grandissimo rigonfiamento!
Per dare più enfasi e drama alla FF, diciamo.
Ma sicuramente tutto tratto da cose reali, personali.
Mi dispiace per il mio pov. (Nichi).
Avrei voluto scriverlo meglio, ma, come porete immaginare, non ce l'ho fatta.
È una cosa talmente stretta che scriverla nero su bianco mi è impossibile.
Potevo sicuramente fare di meglio.
Al prossimo capitolo!
Baci, Nichi
    
  
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