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Autore: CarolaKitty96    21/03/2023    4 recensioni
Sherlock non è alle prese con nessun caso, niente di niente, inutile dire che la tentazione di fumare si fa sempre più intransigente e sta combattendo con tutto se stesso per non cedere. Non mangia, a stento beve, se non il the che Mrs Hudson gli porta al mattino e al pomeriggio. E John invece? John ha completamente annullato se stesso dopo le faccende di Sherrinford. Pensa soltanto a Rosie ed al lavoro. A volte va a trovare Sherlock ed insieme riescono a distrarsi come ai vecchi tempi ma sente che qualcosa é cambiato. O forse è sempre stato “ diverso “ ma continua a combattere quella verità da anni oramai, quella vocina nella testa proprio non vuole saperne di ammettere il vero, specie ora.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ore 12:22 della mattina.


« Di cosa hai paura, John? »

« Lo sai che non ho paura »

« Certo .. ed allora perché io sarei qui? Per vederti girarti il pollice mentre Rosie dorme? Per carità, è un bellissimo spettacolo ma speravo in qualcosa di più dinamico. » 

« É incredibile come tu ancora riesca ad essere così umoristica » 

« É incredibile che non ricordi che sono una parte di te, forse quella più simpatica e vivace, e sono stanca di essere messa da parte quindi concentrarti. Di cosa hai paura? »

« Di perdere anche Rosie. »

« E? Che altro? »

« Sei straziante lo sai? »

« Si lo so, sempre fatto parte del mio fascino »


Ore 12:29.

( … ) nel mentre, a Baker Street, un consulente investigativo e suo fratello stanno giocando al loro gioco preferito: le deduzioni.


« Dunque? Sappiamo entrambi che muori dalla voglia di parlare »

« In realtà non provo alcuna gioia o felicità nel dire che il tuo cliente ha lasciato una giacca di pelle rossa, vecchia di almeno tre anni, ma mantenuta assai molto bene come si può notare dalle ricamature e dalle cuciture, qui e qui, chiaro segno che nonostante l’invecchiamento ha cercato in tutti i modi di mantenere nuova questa giacca. Lucidata, pulita, tenuta per mantenere le appetenze come se »

« Fosse nudo senza e non volesse perdere la sua armatura »

« Mi ricorda qualcuno »

« Io non mantengo le apparenze e non indosso un’armatura » 

« No, certo .. »

« Che c’è? Che cosa vuoi insinuare Mycroft? »

« Niente. Dici di non mantenere le apparenze ma illuminami: cosa hai fatto di nuovo in queste settimane per .. andare avanti? »

« Fatto visita a papà e mamma sotto stretta minaccia. Cosa che dovresti ricordarti bene visto che la minaccia era rivolta ad entrambi »

« Ecco!! Parliamo della mamma sì. Cosa ti ha detto la mamma? »


E Sherlock Holmes si ritrova a dover alzare gli occhi al cielo senza tenere il conto di quante volte l’abbia fatto nell’arco di quei 34 minuti. Bugia, le ha contate. 234 volte. 


« “ Non devi sempre restare da solo, Sherlock “!» 

« William »

« Sherlock. E poi, io non sono solo. Dovrebbe preoccuparsi più per te. »

« Io non sono solo Sherlock, con tutto ciò che succede al governo, per non parlare della monarchia e dover far continuamente da babysitter a te.. »

« E quando torni nella tua grande dimora dopo che il mondo ti ha detto grazie, con chi parli? »

« E tu? Con chi parli? »

« Con lui »


Ed indica il teschio sopra il caminetto. É sempre stato un abile ascoltatore, e soprattutto non lo contraddice mai, abilità rara al giorno d’oggi. 


« L’ultima volta che ti ho visto sorridere sai quando è stato? Quando John ti ha chiesto il favore di accompagnare assieme a lui Rosie al nido. »

« Mi ha chiesto un favore come avrei potuto dirgli di no? »

« Ma eri felice »

« La felicità può essere indotta in metodi che alterano la percezione umana. Ad esempio: se ora cadessi dalle scale, sarei felice » 

« O altro esempio: se John tornasse a vivere qui. »

« Perché rinunciare a questo silenzio? A questi nostri incontri che illuminano la mia vita di immenso? »

« Il sarcasmo non ti servirà a concludere la conversazione e sentire la soluzione del caso » 

« Che sarebbe? »

« Coinvolto eri e coinvolto sei rimasto, Sherlock. Più di quanto tu voglia ammettere. »

« Oddio, sembra di sentire un orologio a cucù rotto. »


Ore 12:46 

( ……. ) dall’altra parte di Londra, un dottore sta combattendo contro il fantasma di sua moglie che cerca di fargli ritrovare il buon senso. 


« Lo sai che ho tutto il giorno, vero? » 

« Si, anche io »

« Non é vero, ti stancherai fra venti minuti forse anche meno »

« Che cosa devo dirti, Mary? »

« A me? Niente. A te stesso? Tutto ciò che non stai ammettendo. » 

« Vorrei andare via »

« Bene. Per andare? »

« In un’altra casa. Con Rosie »

« Ci stiamo arrivando. Uh, che fatica. Ho fame. Quale casa? »

« Baker Street »

« Posso mangiarmi un panino! Puoi mangiare un panino per me, si? »

« Ma non ho voglia di un panino adesso! »

« Io sì. Alzati e vai a mangiare un panino. Hai perso due chili. »

« Solo uno! »

« Due. Alzati, vai a Baker Street e prendi un panino! »

« Mi manchi e manchi a Rosie » 

« Lo so. Mi mancate anche voi. Ma stai facendo un ottimo lavoro. Dalle sempre baci da parte mia. Ora, questa fame? »


Ore 13:15.


Mycroft si è deciso ad abbandonare Baker Street poco prima che l’orologio scoccasse le 13. Sherlock non è alle prese con nessun caso, niente di niente, inutile dire che la tentazione di fumare si fa sempre più intransigente e sta combattendo con tutto se stesso per non cedere. Non mangia, a stento beve, se non il the che Mrs Hudson gli porta al mattino e al pomeriggio. E John invece? John ha completamente annullato se stesso dopo le faccende di Sherrinford. Pensa soltanto a Rosie ed al lavoro. A volte va a trovare Sherlock ed insieme riescono a distrarsi come ai vecchi tempi ma sente che qualcosa é cambiato. O forse è sempre stato “ diverso “ ma continua a combattere quella verità da anni oramai, quella vocina nella testa proprio non vuole saperne di ammettere il vero, specie ora. Ed è incredibile come Sherlock Holmes a discapito di tutto ancora non abbia dedotto l’ovvio da entrambe le parti. O forse l’ha fatto molto tempo fa, e dopo ha completamente accantonato la possibilità come se fosse impossibile. Anche se non c’è mai niente di impossibile. Alla fine, dando ascolto alla vicina nella sua testa ( Mary, sei sempre tu ), John si è diretto al 221B, lasciando Rosie giù dalla padrona di casa, sapendo che quest’ultima sarebbe stata più che felice di badare a lei per qualche minuto.

Sale le scale che portano alla casa, ovviamente la porta è aperta, e la prima cosa che ode é il suono del vìolino. Sherlock sta componendo. É da molto che non lo faceva. Difatti, John sorride alla scena, vedendolo così preso che neppure si è accorto della propria presenza. Offtopic: non l’ha preso il panino.


« É passato molto da quando ti ho sentito comporre l’ultima volta »


Sherlock si ritrova a sussultare per la sorpresa, talmente concentrato che davvero non si è accorto di nulla. Difatti si schiarisce la voce e si volta verso l’amico, abbozzando un sorriso.


« É passato molto tempo da quando ne sentivo la necessità. Perdonami John, non avevo sentito che eri arrivato. Rosie? »

« É di sotto. Se sei impegnato ripasso un’altra volta »

« No, no. Prego accomodati. É successo qualcosa? » 

« Deve per forza accadere qualcosa per venire a trovare il mio migliore amico? » “ migliore amico, certo “ la vocina di Mary che insiste e John sospira. 

« Usualmente .. direi di sì .. ripercorrendo a ritroso le tue abitudini. É una … insomma - che cosa sarebbe questa? »

« Una visita di cortesia? »

« Oh. Si. Capisco. »


E il silenzio cade di nuovo all’interno della casa forse perché tutti e due vorrebbero parlare ma nessuno dei due sa bene cosa dire.


« Senti Sherlock - »


Ma poco prima che John potesse finire la frase, Lestrade sale le scale ed entra, guardando entrambi per poi sorridere.


« Ah ecco, ho trovato la banda al completo! » esclama l’ispettore, con le mani dentro le tasche del cappotto.

« Dove e quando? »

« Due ore fa, in un vicolo stretto di Londra. Vieni? »

« Certo che vengo, ma da solo, lo sai. »

« Ah. John non viene? »


E subito il dottore alza lo sguardo come a dire : chi dice che non verrò?


« Mai detto che non verrò! »

« E Rosie? » ribattono Sherlock e Lestrade insieme.

« Da quando siete le gemelle siamesi? Rosie è con Mrs Hudson. Allora? Andiamo? »


E subito Sherlock sorride, perché sta nuovamente iniziando il gioco. Anche se con parole ancora taciute. 






( SALVEEEEEE. Non toglierò troppo tempo alla storia. Spero solo che possa piacere come " introduzione! Ovviamente tutto post s4, perche facendo il rewatch mi sono posta taaaaante domande e volevo scrivere. Non è facile entrare nella mente di tutti i personaggi, ma proverò a fare del mio meglio nella speranza possa intrattenervi. A presto. ♡♡♡ ) 

   
 
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