Tutto intorno al giovane uomo è confuso: dove si trova, si chiede? Quale posto strano è mai questo? È reale o sta ancora sognando? La confusione regna sovrana in lui, poi un improvvisa sensazione: la sensazione di non essere più solo.

Abi si volge di scatto in una direzione precisa, ed a quel punto lo vede: un maestoso fiore di loto blu, come non ne ha mai visti prima. “Un fior di loto… blu? “. Mormora solamente il giovane, bloccandosi e senza avanzare: ha paura ed allo stesso tempo è curioso. Una parte di sè vorrebbe raggiungere quel fiore e capire che cosa stia succedendo, la parte più razionale lo fa rimanere saldamente bloccato nella propria posizione. “ Abi… Abi! “. Una voce. Una voce che il giovane non riconosce ma che allo stesso tempo gli pare di riconoscere.

“ Chi sei? “. Mormora solamente il nativo indiano, mentre la voce non cessa e continua a chiamarlo.

“ Abi! Abi! “. Lo chiama, sempre più insistentemente: la voce si fa più grave ed insistente al tempo stesso, il suo richiamo suona quasi come un ordine. Ed in quel momento il corvino comprende: è una voce che viene direttamente dal fior di loto blu, non ha dubbi in merito! Un momento, si chiede: sta forse uscendo di senno? Perchè per sentire un fiore parlare, non trova altra spiegazione che la perdita della ragione.

“ Chi sei! “. Fa semplicemente il marito di Beatrice, mentre a quella sua richiesta una risata fuori luogo lo fa sussultare, mentre una figura emerge dal fior di loto blu.

“ Ti stavo aspettando, Abi “. Fa solamente l’uomo dalla lunga chioma corvina: a differenza delle sue più tipiche raffigurazioni, che lo rappresentano in una posizione del tutto differente ed anche in vesti differenti, si mostra al suo interlocutore in piedi, seppur ancora di spalle.

“ Chi sei tu per aspettare me? “. Chiede in ansia il ragazzo, anche se in fondo al suo cuore crede di aver già capito: quell’uomo è una divinità.

“ Tu sai chi sono, Abi: sai benissimo perchè mi sto mostrando a te, così come sai cos’è giusto che tu faccia “. Sentenzia l’uomo, tenendo in mano un più piccolo fior di loto blu, che ovviamente Abi non può ancora vedere essendo l’altro di spalle. “ Sai benissimo cos’è giusto che noi facciamo: sulla terra sta per scatenarsi una tremenda guerra divina, in cui tutte le divinità e di ogni religione saranno costrette a prendere una posizione: divinità cristiane, pagane, induiste e quant’altro saranno costrette a combattere, prendendo una posizione tra il bene ed il male “. Spiega risoluto il corvino, mentre a quelle parole Abi sussulta: è a conoscenza della battaglia celeste che sta per scatenarsi, ma sa anche che lui deve solo sostenere sua moglie Beatrice, che è una sacerdotessa prescelta a far nascere le Virtù Cristiane sulla Terra. “ Non è esatto “. Continua l’uomo misterioso, mentre Abi sussulta: è come se gli avesse letto nel pensiero. “ Tu sei molto più che il supporto per tua moglie Shanti “. La chiama con il nome indiano che per anni la donna ha tenuto, quando ancora viveva in Bangladesh.

“ Cosa? Di che cosa stai parlando?! “. Chiede sconcertato il giovane, mentre finalmente l’altro si volge verso di lui: anche il suo viso e la sua pelle sono totalmente blu, come il fior di loto che ora sta porgendo all’uomo.

“ Tu sai già che cosa devi fare: dovrai aiutarmi nella mia missione, che da solo non posso più compiere “. Sentenzia risoluto l’uomo, mentre l’altro indietreggia di un passo. “ Quando mi avrai aiutato a ritrovare la mia amata Parvati, ed in cambio ti prometto il mio aiuto nella battaglia che sta per disputarsi “. Sentenzia, mentre Abi rimane agghiacciato: da ciò che sa, Parvati era la reincarnazione della Dea Stai, la sposa di Shiva: egli conservò il suo corpo per lunghi anni, fino a quando questa non si reincarnò appunto in Parvati, che in seguito divenne a sua volta una potente Dea e sposa del Dio. Ma che cos’ha a che vedere tutto ciò con lui?

“ Voi… voi siete Shiva? “. Chiede sconcertato e sgranando gli occhi, comprendendo che l’uomo che ha di fronte è il Dio Shiva nientemeno. L’uomo annuisce con fare quasi paterno, mentre a quel semplice assenso Abi ha un sussulto. “ Oh cielo! E… e cosa dovrei fare io, per un Dio? “. Chiede, mentre a quella frase l’altro gli si avvicina lentamente e gli porge nuovamente il fior di loto blu.

“ Limitati ad afferrare questo fiore e lasciati andare. Al resto, penserò io “. Risponde risoluto, mentre l’altro cade come in una sorta di trance: è come se una sorta di potente polvere ipnotica si fosse irradiata da quel fiore e lo avesse stordito, mentre allunga lentamente la mano e la posa su quei petali immacolati.

“ Si “. Sussurra solamente il giovane uomo. Poi, il nulla.

Abi apre gli occhi di scatto: non sono più del tipico nero, ora brillano di un’intensa luce azzurra. Un fior di loto blu fa ora la sua comparsa sul comodino accanto a Beatrice, che ora dorme serenamente accanto al marito ed ignara di cosa gli stia succedendo. Dal canto suo, Abi fissa la giovane donna per qualche momento ed in seguito le accarezza dolcemente i capelli. “ Shanti… “. Sussurra solamente il ragazzo, i cui occhi rimangono tinti d’azzurro/blu e sul cui braccio compare un tatuaggio a forma di fior di loto blu. “ Parvati… “. Conclude poi, rimanendo immobile a fissare la moglie nella quale, improvvisamente, sente una sorta di aura: una grazia divina che fino a quel momento, non ha mai percepito. Ma che ora sente chiaramente: forse pensa, colei che cerca non è poi così lontana da lui. Anzi, pensa il Dio: dal corpo in cui ha deciso di insidiarsi, per poter combattere nella battaglia divina che sta per arrivare e soprattutto, per ritrovare la sua antica sposa.