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Autore: Giuls_breath    15/04/2023    0 recensioni
Era stata sopraffatta dalle convenzioni, dalle etichette, ancora. Lei che aveva imparato ad essere libera, avrebbe voluto poter imporre le sue regole, quelle che aveva imparato stando con lui, con Sandor Clegane.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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La principessa del Nord e il Mastino
 


Erano passati sei giorni da quando avevano lasciato Grande Inverno, erano ancora circondati dalla neve e dal gelo, di tanto in tanto si udivano gli ululati dei meta – lupi e così Sansa si ritrovava suo malgrado a rivolgere lo sguardo nella direzione da cui provenivano i loro versi e la sua espressione diveniva cupa, non era pentita della scelta fatta, ma lasciare casa sua pur di essere felice le aveva lasciato una sensazione di amarezza e sconfitta: per lei significava non essere stata in grado di difendere i suoi sentimenti, la sua volontà, il suo pensiero. Era stata sopraffatta dalle convenzioni, dalle etichette, ancora. Lei che aveva imparato ad essere libera, avrebbe voluto poter imporre le sue regole, quelle che aveva imparato stando con lui, con Sandor Clegane, ma ahimè, nessuno dei due era riuscito a imporre la propria volontà ad un sistema già così fortemente consolidato, ciò che erano riusciti ad ottenere stando a casa era quello di divenire principessa e guardia del corpo, due ruoli che ormai gli stavano più che stretti.
Sandor forse era già abituato di suo a stare da solo, non era mai stato voluto da nessuno, a suo dire, troppo brutto nell’aspetto e troppo rozzo nei modi, sempre a suo dire. Lei, invece, da subito pur essendone inquietata ne era affascinata e incuriosita, quel suo modo di essere doveva significare anche altro e infatti da quando avevano lasciato Approdo del Re, Sandor si era rivelato nella sua vera natura, fiera, combattiva, sprezzante delle regole pur di proteggere chi amava, coraggiosa e Sansa non poteva non restarne affascinata e ammaliata a tal punto da decidere di seguirlo ovunque l’avesse portata. L’aveva protetta come poteva, e anche di più, l’aveva fatta sentire a casa quando non c’era niente e nessuno che gliela rammentasse, l’aveva fatta sentire amata anche quando aveva il corpo pieno di ferite, anche dopo che il suo corpo era stato violato contro la propria volontà.
Se Sandor quella sera ad Approdo del Re non l’avesse trascinata via con sé, le cose, tutto il corso della storia sarebbe stato molto, molto diverso, forse ci sarebbe morta laggiù e non avrebbe mai rivisto casa sua, sua madre, i suoi fratelli, gli doveva tutto.
 
“Se vuoi torniamo indietro, siamo appena a sei giorni di cammino.” esclamò Sandor dando da mangiare a Straniero e guardando verso Sansa.
“No.” replicò la giovane.
“Ogni volta che i meta – lupi ululano, ti volti come se avvertissi il loro richiamo!”
“E’ così, c’è una parte di me che sa di aver lasciato qualcosa di importante lì, ma l’altra mi dice che non mi era più possibile restare, non se mia madre, in particolare, premeva per farmi sposare qualcuno che non amo.”
“Il matrimonio è una questione politica, e lo sai bene.” aggiunse Sandor sbuffando e dando un buffo sul muso del suo stallone nero.
“Sì, lo so.” replicò semplicemente Sansa sospirando “Forse se fossimo rimasti, mia madre avrebbe potuto capire un giorno… o forse no. In ogni caso non lo sapremo mai.”
“Te l'ho detto, se vuoi tornare indietro, ti riporto a casa tua e io me ne vado. Come avrebbe dovuto essere: la vita di corte non fa per me, né l'idea di poter essere la tua guardia del corpo e basta, né l'idea di saperti in una stanza con un altro uomo! Mi avrebbe fatto troppo male tutto ciò.
Magari l’avrei negato fino allo sfinimento, ma non l’avrei mai ammesso a te o a loro.”
Sandor smise di parlare e abbassò il capo e si ritrovò a pensare a quanti veli aveva abbattuto, quante maschere aveva abbassato, quante terre aveva oltrepassato, quanti uomini aveva ucciso, eppure la verità l’aveva ammessa lui stesso: Sansa non doveva stare con lui. Era stato così stupido, pensava davvero di vivere in qualche canzone che lei amava cantare tanto tempo prima?
“E’ molto dolce quello che hai detto.” gli disse avvicinandosi ignorando i pensieri che tormentavano lo spirito – fino a quel momento – solitario del Mastino. Stava per accarezzargli il viso, ma lui fermò la sua mano a mezz’aria stringendole forte il polso, quasi come se avesse avuto paura che la sua carezza gli avrebbe procurato altre ustioni sul viso e cicatrici nel cuore. Lei, di contro, ci rimase molto male, non comprendeva cosa fosse successo nel corso di quei pochi giorni a Sandor, l’uomo che aveva imparato a conoscere, a stimare e ad amare. La sua espressione inizialmente fu sorpresa, poi s’indurì e le venne da chiedersi se non fosse lui ad essersi pentito di averla portata con sé lontano da Grande Inverno, lontano da casa sua, per farle vivere ciò che viveva lui, per farle assaporare la sua vita, forse era lui che in fondo non la voleva davvero, chissà magari per lui lei era solo un divertimento.
“Perché mi tratti così adesso?” gli chiese usando un tono glaciale, lui alzò lo sguardo su di lei tenendole però sempre il polso, lui aprì la bocca forse stava per risponderle in modo del tutto sboccato, quindi decise di non risponderle.
Lasciò bruscamente il polso e le diede le spalle andando verso Straniero, non sapeva come spiegarle. Salì su Straniero e fece voltare il cavallo verso i boschi, era come se stesse lottando con se stesso, Sansa era del tutto confusa, ma che senso aveva comportarsi così, adesso? Quando si erano dimostrati in più di un’occasione che si amavano? Perché stava per voltarle le spalle e andare via? Aveva paura forse? Ma di cosa?
“Vuoi lasciarmi qui?” gli chiese Sansa spalancando gli occhi inorridita all’idea di quello che stava per accadere “Sandor, rispondimi.” lo implorò.
“Stark, tu sei una Stark.” le disse, ma era come se stesse parlando con sé stesso “Da qui sono sei giorni per casa tua, ti lascio libera.” a Sansa mancò l’aria di colpo, la stava abbandonando?
“Sansa, tu meriti tanto più di questo. Sono giorni che ci penso. Io non ho nulla da offrirti, nessuna dimora in cui poterti far vivere, vivremmo nei boschi, al freddo e tu odi il freddo, odi sentirti bagnata, hai bisogno continuamente di essere pulita e i tuoi capelli curati, io non posso permetterti di farti vivere così. Non posso.”
Sansa scosse la testa, il cuore le batteva forte nel petto, aveva un profondo dolore e un nodo alla gola. “Mi stai abbandonando.” gemette lei senza riuscire a guardare nella sua direzione.
Neanche Sandor la degnò di uno sguardo, sapeva che se l’avesse guardata, l’avrebbe aiutata a salire sul cavallo e l’avrebbe portata con sé all’avventura, ma lui non voleva questo per lei, si dispiaceva solo di averla fatta allontanare da casa, averle fatto lasciare gli affetti, tutto questo per lui. Lui deglutì “No, voglio che tu sia libera. Da me.”
“Il mio posto è dove sei tu.” gemette lei senza fiato “Perché?” gli chiese, non riusciva più a ragionare né a respirare correttamente “Ci siamo detti anche ti amo.” tentò lei.
Lui sbuffò “E’ vero, l’ho detto, ma proprio perché ti amo, ti lascio libera.”  replicò lui pur sentendo un nodo alla gola.
Lei crollò sulle ginocchia “Non… lasciarmi…”
“Smettiamola qui. Subito!” esclamò lui, poi diede di speroni e andò via. Sansa lo vide sparire oltre la piccola collina in mezzo alle felci, era sola ora.
Completamente sola.
Lei urlò.




______


Buonasera!
Sono tornata... con un primo immenso dramma, 
non sono io senza drammi, I know.
Confesso che avevo pronta una metà di questo primo capitolo già da alcuni mesi,
ma non riuscivo mai a trovare un prosieguo interessante o che potesse portare un pò di brio,
stasera con questa tempesta che c'è fuori, boom è arrivata l'ispirazione! 
Spero vi sia piaciuto questo inizio, 
prometto che si ritroveranno i nostri eroi, 
spoiler!

 
  
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