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Autore: Soe Mame    16/04/2023    2 recensioni
«Burro!» Lovino agitò il coltello. «Voglio del burro! Che senso deve esserci?»
Antonio continuava a fissarlo. Purtroppo non era morto con gli occhi aperti, lo vedeva sbattere le palpebre.
«E» Finalmente parlò. «cosa devi farci, esattamente, col
burro
Purtroppo, però, ciò che uscì dalla sua bocca fu una domanda stupida. Il limite non era stato superato, era stato disintegrato. «Cosa cazzo devo farci col
burro?» Lovino saltò sulla sedia, ergendosi in tutto il suo metro e dieci. «Lo devo spalmare sul pane e poi metterci la marmellata, no?»
[La convivenza tra Chibi Romano e Spagna non è iniziata nel migliore dei modi e la lingua non ha affatto aiutato.]
[Rating verde anche se Lovino parla.]
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

I Vitelli Dei Romani Sono Belli



«... In che senso?»
Bastò quell'unica domanda, pronunciata con quel tono esitante e con quella faccia da coglione, a far comprendere a Lovino la gravità della situazione in cui era malauguratamente finito.
Fin dal primo momento in cui l'aveva visto, Lovino aveva deciso che Antonio gli sarebbe stato sul cazzo, perché era un bastardo (Era il suo nuovo padrone, non poteva considerarlo altrimenti) e perché aveva una faccia da imbecille (C'era un limite alle sventure che poteva sopportare, ed essere il sottoposto di un cretino era ben oltre la sua sopportazione). Tuttavia, non aveva considerato che la situazione già precaria potesse peggiorare fino a quel punto.
«Burro!» Lovino agitò il coltello. «Voglio del burro! Che senso deve esserci?»
Antonio continuava a fissarlo. Purtroppo non era morto con gli occhi aperti, lo vedeva sbattere le palpebre.
«E» Finalmente parlò. «cosa devi farci, esattamente, col burro
Purtroppo, però, ciò che uscì dalla sua bocca fu una domanda stupida. Il limite non era stato superato, era stato disintegrato. «Cosa cazzo devo farci col burro?» Lovino saltò sulla sedia, ergendosi in tutto il suo metro e dieci. «Lo devo spalmare sul pane e poi metterci la marmellata, no?» Sventolò il coltello sopra la testa.
L'unica soddisfazione era che, a quanto pareva, Antonio doveva trovarlo molto minaccioso, perché era impallidito. «Ah... Suppongo sia una specialità italiana...?»
Se anche fosse stato così, pane, burro e marmellata non erano qualcosa di tanto fuori dal mondo da meritarsi un'espressione del genere. O Antonio era un imbecille, o gli spagnoli erano dei selvaggi. Escluse la seconda opzione, perché là a Madrid c'era un lusso tale da fargli magnanimamente chiudere un occhio sulla consapevolezza dell'esattezza della prima opzione.
Lovino si lasciò ricadere sulla sedia. «Beh, che vuoi mangiarti, con 'sto caldo?» Intuì che non avrebbe avuto il suo burro, e che dunque non c'era più bisogno di agitare il coltello. Tanto valeva rimetterlo sul tovagliolo. «Burro e marmellata è l'ideale, con il caldo
Di nuovo quello sguardo stralunato. «Burro y mermelada con caldo?»
Oh, finalmente stava iniziando a capire! Era una fortuna che lo spagnolo somigliasse tanto alle sue lingue, ma non per questo Lovino si era dato la minima pena di impararne anche solo una parola. La lingua delle nazioni andava benissimo, e metterci qualche parola nelle sue lingue a sottolineare che non avrebbe parlato spagnolo era una mossa da vero stratega.
«El burro puede ir bien en el caldo, pero la mermelada…?»
Ah, ora il problema era diventato la marmellata? Minchia, uno scemunitu così non l'aveva mai incontrato - E sarebbe vissuto benissimo senza incontrarlo mai.
«Senti» Lovino riprese la parola, ché lì serviva qualcuno in grado di prendere in mano quella situazione intellettualmente disperata. «se non hai il burro, allora portami un'insalata!»
La confusione svanì da quella faccia da schiaffi e l'idiota riassunse il suo colorito normale e la sua espressione da deficiente. «Ah! Está bien! Fammi salir un minuto e te la porto!»
Avevano le cucine al piano di sopra? Quel palazzo era strano. Antonio andò alla porta d'ingresso e uscì.
Ora. Erano al piano terra. Su una pianura. Dove cazzo stava andando?
Oddio, chist è scem!
Davvero il suo futuro sarebbe stato quello? Servo di un coglione? Avrebbe dovuto obbedire ad ordini idioti impartiti da un tale imbecille? Si mise le mani tra i capelli. Che cosa aveva fatto di così terribile? Era sempre stato un bravo bambino e, anche se non lo fosse stato, non era mai stato così cattivo da meritarsi un padrone così coglione!
Guardò la tavola imbandita davanti a sé. Non c'era vino, quindi decise di annegare i suoi dispiaceri nell'acqua. Afferrò la bottiglia e bevve direttamente da lì. Almeno l'acqua sapeva di acqua anche in Spagna.
«Ah, Lovino...» Il bastardo era tornato. «Non bere dalla bottiglia, usa il vaso
Il cosa?
L'acqua andò di traverso e, nell'allontanare la bottiglia, Lovino si fece un mezzo bagno.
«Stai bene?»
«No! Per niente!» Abbatté la bottiglia sul tavolo. Lanciò un'occhiataccia al bastardo e, a sottolineare la sua frustrazione, gli sottrasse la ciotola d'insalata dalle mani. Quella gente beveva dai vasi? Viveva una vita simbiotica con i fiori? Molto poetico, ma il solo pensiero di bere l'acqua dei fiori gli strinse lo stomaco.
«Mettici un po' di aceite
«Non lo voglio, l'aceto
«Ma serve-»
«L'aceto fa schifo, voglio olio
Di nuovo quell'espressione interdetta. «Olió... di cosa?»
Ma non erano loro quelli fissati con l'olio e le olive? Quel cretino davanti a lui era davvero l'Imperio español o era stato sostituito da qualche deficitario di cervello che aveva avuto la sfortuna di nascere col suo stesso orribile muso?
«Che cazzo ne so, oliva?»
«Oh.» E non disse altro. Pensandoci bene, forse era meglio così.
Dato che il cibo era molto più attraente del pirla, Lovino affondò la forchetta tra le foglie e finalmente poté mangiare qualcosa. Pessima ospitalità, comunque. L'aveva fatto aspettare mezz'ora prima di poter mangiare qualcosa! Poteva anche essere un impero grande, ricco e potente, ma se uno era scemo non c'era ricchezza o potere che teneva.
«Ah, meno male che c'è il mantel...» Antonio si era seduto lì accanto, senza permesso, spudorato e arrogante nell'approfittare del fatto che quella fosse casa sua. «Mangi in modo piuttosto disordinato...»
Lovino abbassò lo sguardo. Nella foga, aveva fatto cadere svariate foglie di insalata sulla tovaglia. Un attimo. Tornò a guardare il cretino. Era certo di avere la stessa espressione che aveva avuto lui fino a poco prima, il che era male, perché significava che la stupidità era contagiosa. Doveva resistere. Doveva essere forte. Lui era superiore a tutto quello. «Questo» Indicò la tovaglia. «è un mantello
Antonio sbatté le palpebre. Una, due volte. «Beh, sì.»
Dove cazzo sono finito. In Spagna bevevano dai vasi e apparecchiavano sui mantelli. Porca puttana. «Perché un mantello invece di una tovaglia
Antonio si tirò su, come se gli avesse appena dato un ceffone - E, in tutta onestà, era a tanto così dal farlo. «Perché dovremmo usare una toalla, per il cibo, se abbiamo el mantel
Ma si sente quando parla? Forse era inutile. Tutto era inutile. Non poteva sperare di avere una comunicazione normale con quel... Ormai non sapeva più come definirlo. Sopravvivere a cotanta stupidità sarebbe stata la prova più grande di tutta la sua vita centenaria, ne era certo, e non perché aveva sentori premonitivi a caso.
No. Non poteva lasciarsi sconfiggere. Doveva mostrarsi superiore. Superiore a quel posto, superiore a quel cretino - Beh, era facile, ma lui era bravissimo ad intaccare la fiducia nel prossimo.
«Spero» Lovino gonfiò il petto, alzò il mento. «che almeno abbiate abiti degni dell'erede dell'Impero Romano. Non accetto niente di più economico della seta, sappilo!»
«Seta...?» Lo sguardo di Antonio precipitò sui suoi vestiti. I suoi occhi si spalancarono. «I tuoi vestiti sono di seta...?»
No, ma non era necessario lo sapesse. «Ovvio! Non sono mica uno straccione!»
«... Quindi» Cos'era quella pausa? «in Italia fate vestiti con seta. »
Lovino annuì, deciso.
«E sono anche molto rinomati.»
«Sono rinomati ovunque, idiota!» La Spagna era nel suo stesso mondo, sì?
Antonio si lasciò andare contro la sedia. Sembrava- Un attimo, lui sembrava provato? Era perché, per la prima volta nella sua povera esistenza, doveva confrontarsi con una persona intelligente? Nel caso, Lovino poteva dirsi soddisfattissimo di averlo ridotto in quello stato.
«Pensé que otras naciones se morirían de dentera al ver el Sur de Italia en mis manos...» Un sospiro. «Pero a qué precio...»
Non era una cosa carina, quella che aveva detto. In nessuna sua parte. Tuttavia, Lovino dovette mettere da parte le emozioni negative e impedirsi di strozzarsi con l'insalata, ché già era sopravvissuto all'annegamento. Come si fa a morire di dentiera? Doveva andarsene da lì. Subito. Quel posto era folle.
«Aunque... No fue muy difícil esposarte.»
... Cosa cazzo aveva appena detto.
Lovino scattò in piedi sulla sedia. «Ah!» Sguainò la forchetta. «Era questo il tuo perfido piano, allora?»
«Eh?»
Stavolta gli schiaffi non sarebbero bastati. Doveva solo ringraziare che le sue braccia fossero troppo corte per schiaffeggiarlo da una distanza di sicurezza - Ma, dalla sua faccia sbiancata e dalla sua voce esitante, i suoi schiaffi mentali dovevano essere arrivati in tutta la loro violenza!
«Pianifichi di sposarmi, eh?»
«Lovino...» Vide le sopracciglia inarcarsi. «Ti ho già esposado
«Non è vero!» Di questo era certo. «Non ho firmato niente e tu sei già sposato con quel damerino col palo nel culo!»
«Cosa c'entra Rodrigo?» Beh, almeno aveva capito subito a chi si riferiva.
«Questo» Lovino serrò la presa sulla forchetta. «è un tuo tentativo di imbarazzarmi, non è così?» Sì, doveva essere quello! «Non puoi vincere contro la mia intelligenza, quindi-»
«Embarazarte?» Antonio si mise in piedi. Era pallido, gli occhi a palla. La rappresentazione grafica di ciò che Lovino stava provando da mezz'ora. «Ma come ti è venuto in mente? Sei impazzito?»
«Ah, ora fai finta di nulla, eh?»
«Non è così che funziona, Lovi!»
«Chi cazzo ti ha dato il permesso di chiamarmi Lovi?»
La Spagna era una posto assurdo. I suoi abitanti mangiavano sui mantelli, bevevano dai vasi, non avevano percezione spaziale e potevano morire di dentiera.
La convivenza con Spagna si prevedeva molto, molto difficile.

.

Note:
* «I Vitelli Dei Romani Sono Belli»: Va', o Vitellio, al suono di guerra del dio romano.
Un gioco di parole tra la lingua latina e quella italiana. Si tratta di una frase in latino corretto che tuttavia, in italiano, assume un significato alquanto... curioso. [Wikipedia]
Il perché di proprio questa frase come titolo è che "Italia" può voler dire "terra dei vitelli" e il toro è un simbolo della Spagna.
* Dizionario Italiano - Spagnolo / Spagnolo - Italiano:
- Burro ↔ Asino
- Caldo ↔ Brodo
- Salir ↔ Uscire
- Vaso ↔ Bicchiere
- Aceite ↔ Olio
- Olió ↔ Lui/Lei odora
- Mantel ↔ Tovaglia
- Toalla ↔ Asciugamano (In spagnolo, "ll" suona molto simile a "gl")
- Seta ↔ Fungo
- Dentera ↔ Invidia
- Esposar ↔ Ammanettare
- Embarazarte ↔ Rimanere incinta


Salve!
Io avrei tipo una long a cui manca solo l'ultimo capitolo e un certo sequel da tipo concludere prima di postarlo, quindi mi metto a scrivere altre fantastiche disavventure di questi due. ╭( ・ㅂ・)و

Erano secoli che volevo fare qualcosa con i falsi amici tra italiano e spagnolo. Probabilmente esistono millemila altre fanfiction a riguardo, ed è giustissimo così perché è una cosa che va diffusa (?), ma volevo scriverne anch'io.
Questa oneshot non ha alcuna pretesa di correttezza storica, filologica o laqualunque. È una boiata pensata e scritta in meno di ventiquattr'ore.

Il fatto che Antonio faccia da cameriere a Lovino e sembri abitare in un posto senza camerieri è perché così è al loro primo incontro nell'anime. L'impero spagnolo in pieno Siglo de Oro rappresentato vestito da contadino e con UN servitore (Romano) era troppo bello per non rifare la stessa cosa qui.
Il fatto che Lovino abbia randomiche sensazioni premonitrici, invece, è un mio headcanon.

Spero che questa idiozia vi sia piaciuta, in caso contrario... Nella mia testa era meglio! ((((;゜Д゜))) *fugge*
  
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