Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Menade Danzante    30/04/2023    1 recensioni
[ NicoSasha | Raccolta di drabble ]
«Signor Niccolò, lei è un genio!»
Le guance gli diventano calde mentre la straniera – Sasha, fornisce la sua mente – si commuove gridando complimenti e mangiando di gusto.
Nessuno l'ha mai chiamato genio. Nessuno ha mai pianto per i suoi piatti. Nessuno.
Tranne lei.

[Questa storia partecipa alla ToBeWritingChallenge2023 indetta da BellaLuna sul Forum delle Penne]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niccolo, Sasha Braus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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sasha

Ciononostante






Niccolò non ha mai visto qualcuno mangiare in maniera così scomposta. Vorrebbe distogliere l'attenzione da tanta maleducazione e ingordigia, ma lo spettacolo è così magnetico nell'apparenza raccapricciante da impedirgli di staccare gli occhi da quella ragazza che s'ingozza di aragoste con feroce voracità.

I diavoli di Paradis fanno proprio schifo.

«Signor Niccolò, lei è un genio

Le guance gli diventano calde mentre la straniera – Sasha, fornisce la sua mente – si commuove gridando complimenti e mangiando di gusto.

Nessuno l'ha mai chiamato genio. Nessuno ha mai pianto per i suoi piatti. Nessuno.

Tranne lei.

La sorpresa scaccia via il disgusto: nello sguardo ora rivolto alla pentola c'è solo gratitudine.


-


«Ragazza patata, datti un contegno! Mi metti in imbarazzo.»

Non è la prima volta che Jean la chiama così... Niccolò è sempre più curioso di sapere perché.

«Non so di cosa parli,» dice Sasha sulla difensiva, con un che di selvatico nell'espressione, da animale braccato.

«Posso rinfrescarti la memoria,» ghigna Connie. «Ehi, Niccolò, vuoi sentire una storia?»

Non dovrebbe assecondarlo, lo sa, ma la tentazione lo vince senza sforzo: finge disinteresse mentre, avido, ascolta la testimonianza di guerra più ridicola mai raccontata. Suo malgrado, si ritrova a sorriderne con loro.

«Smettetela!» implora Sasha, ma nessuno le dà retta e Niccolò pensa che, per farsi perdonare, potrebbe cucinarle delle patate.


-


«Io cucino soltanto, non faccio niente di speciale.»

L'orrore sul suo volto è così puro e viscerale che Niccolò ha quasi l'impressione di aver commesso un crimine, di averle assassinato un parente.

«Tu mi fai felice!» esclama – urla – Sasha quando recupera la parola.

È sincera. Niccolò glielo legge nel rossore che le infiamma il viso l'attimo dopo aver detto quelle parole. Parole che non ritratta nemmeno quando lui, silenzioso, le dà occasione di farlo.

«La tua cucina è la cosa migliore che mi sia capitata in tanto, tanto tempo.»

È seria. Così seria da spaventarlo: come può essere vero?

Che cosa hai vissuto?

Ma Niccolò non osa chiedere.


-


Sasha gli racconta tante cose, anche se sulla guerra Niccolò intuisce come molto venga lasciato al silenzio, agli sguardi talvolta persi nel vuoto, ai sussulti quando il pavimento trema, allo stupore attonito davanti al mare – viene dalla montagna, ha scoperto.

«Se potessi tornare indietro, ti arruoleresti comunque?» chiede d'impulso.

La domanda l'ammutolisce per diverso tempo.

«Se non l'avessi fatto,» risponde, «non avrei conosciuto Connie, Jean... te – arrossisce furiosamente – e il tuo cibo... Quindi...»

La bacia.

Coglie un movimento e si prepara a ricevere uno schiaffo in pieno viso, ma le dita di Sasha gli afferrano la camicia.

Niccolò non è mai stato così felice di essere prigioniero.


-


«Hai... un nuovo... taglio di capelli...»

Si vergogna della banalità di quello che ha appena detto, ma Sasha gli sorride con gentilezza. «È più pratico.»

Non serve specificare per cosa. L'accordo è tacito, ma efficace: nessuno dei due nominerà la missione, non stanotte.

Stanotte la guerra non esiste, non esistono fazioni. Esistono solo loro due e un piatto di carne.

Tuttavia...

Niccolò allunga le dita a coprire la mano di Sasha appoggiata sul tavolo – la mano di una soldata, di una tiratrice scelta, di un'assassina.

Assassina della sua gente.

Ma stanotte non importa.

Quando è mai importato?

«Tornerai, non è vero?»

Tornerai da me?

Lo bacia.

«Te lo prometto.»


-


«Ci siamo sentiti al sicuro, ma... Mi dispiace.»

La maschera sul volto di Jean si spezza mentre serra la mascella e gli occhi nel tentativo di non piangere.

La sua testa si svuota, eccetto che per l'eco di una promessa infranta.

L'hanno uccisa – una bambina l'ha uccisa.

Una di loro.

Le lacrime gli rotolano giù dagli occhi. Di dolore o rabbia, non sa distinguerle.

Come non ha saputo distinguere le loro labbra unite, le loro mani intrecciate.

Gli hanno strappato via tutto questo.

I suoi gliel'hanno portato via.

Chi sono i diavoli, adesso?

Quando non lo sono stati?

«Io cucinavo soltanto.»

«Le hai dato gioia.»

«Non è stato abbastanza.»





Angolino di Menade Danzante:
Salve!
Anche questo mese porto a termine ToBeWritingChallenge2023 di BellaLuna
indetta sul Forum delle Penne! Questo mese la tematica da me scelta è la Enemies to Lovers. La coppia NicoSasha mi ha fatto subito estrema tenerezza e ho voluto analizzarla in questa piccola raccolta di drabble. Spero di aver mantenuto i personaggi fedeli agli originali e di avervi lasciato qualche emozione.
Vi ringrazio per essere arrivat* fin qui!
Un abbraccio e alla prossima!

Menade Danzante

   
 
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