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Autore: InsurgentMusketeer    12/05/2023    0 recensioni
Che cos'è un Legame?
Vegeta lo sa. Lo sanno tutti i Saiyan: al di sopra di Lord Beerus, del potere di Whis e della volontà di Zeno, esistono delle unioni predestinate che determinano vite, alleanze tra pianeti guerrieri e relazioni fraterne: sono i Legami, di diversa natura e struttura, ma tutti inscindibili, tutti inscalfibili.
Aedon il Saggio, nonno di Elyanor e potente Saiyan capostipite di un ramo di guerrieri tanto leggendari quanto fragili del Pianeta Vegeta, sa a cosa Junior sta andando incontro con la nascita di sua nipote. E gestirlo non sarà una passeggiata.
*Questa storia si inserisce nel filone di "Dragon Ball - NA" appartenente a kamy. Per riunire tutti i pezzi, dagli un occhio!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Piccolo, Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tornarono al Palazzo del Supremo che era quasi mezzanotte. L'idea di un luogo così silenzioso che fosse soltanto per loro elettrizzava Elly, ma allo stesso tempo la spaventava. La ragazza sciolse la treccia e si diresse nell'enorme bagno della sua camera da letto, sospirando e guardandosi allo specchio. Si sciacquò il viso, lo asciugò e si mise a letto, ma il cuore le batteva come un forsennato senza lasciarla dormire. 

Continuò a fissare il soffitto per due ore, finché non aggrottò la fronte sbuffando: 

Va bene, basta così. Tanto vale che ci riprovi.

Scostò le coperte in malo modo e saltò giù dal letto, decisa ad affrontare Junior una volta per tutte. 

Lo trovò al centro del terrazzo, seduto a mezz'aria, con gli occhi chiusi e le braccia conserte; non indossava il mantello né la battle suit, ma una semplice tuta grigia e una maglietta nera a maniche corte, che gli aderiva sui bicipiti e sul petto. La ragazza prese coraggio, fece un passo in avanti e Junior immediatamente la intercettò. 

"Non dormi?" le chiese senza voltarsi né aprire gli occhi. La giovane scosse la testa: 

"Non ci riesco."

Junior tornò in piedi interrompendo la meditazione, si voltò verso di lei: 

"Qualcosa non va?" le chiese. 

"Non lo so", ammise la Saiyan, "ma vorrei tanto saperlo. Mi dispiace di aver interrotto la tua meditazione."

"Non importa, basta che tu stia bene."

Elly gli sorrise, stringendosi tra le braccia accarezzata dalla brezza tiepida della notte. 

"Forse non ti ho mai detto quanto io fossi cambiata, mentre non c'eri", cominciò timidamente Elly, "dopo Devil, intendo. A volte ho pensato che fosse stato il raggiungimento del secondo livello del Super Saiyan ad avermi stravolta così tanto, ma.. Finivo sempre col non esserne del tutto sicura."

Junior l'ascoltò con attenzione, la ragazza continuò: 

"Mi sentivo così sola che a un certo punto ho pensato che i miei.. I miei sentimenti fossero.."

S'interruppe, si morse il labbro inferiore e fece svolazzare una mano con fare irritato: 

"Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose", borbottò. 

Junior fece un mezzo sorriso e le porse una mano:

"Anch'io sono cambiato molto, dopo Devil", le disse mentre la ragazza poggiava la propria mano sulla sua e lui la tirava lentamente verso di sé, "ma a differenza tua, me ne sono accorto poco prima di tornare da te, mentre ero qui, confinato, nell'attesa di essere abbastanza in forze da poter tornare sulla Terra."

I loro sguardi si incrociarono per lunghi istanti, Junior passò le dita attraverso i capelli dorati di Elly e gli occhi blu di lei fissavano costantemente quelli di ossidiana buia di lui. Junior si avvicinò pericolosamente al viso della Saiyan, ma lei sembrò sentirsi, finalmente, del tutto a proprio agio, anzi: qualcosa di strano cominciò a muoverlesi nello stomaco, mentre le sue dita si poggiavano timidamente sul petto di Junior. 

"Voglio che tu sia tranquilla", disse a bassa voce stringendola al petto, "non sei costretta a dirmi tutto."

Elly chiuse gli occhi inspirando a lungo l'odore rassicurante del suo corpo, fu qualcosa che, inspiegabilmente, la riportò a un'infanzia di cui ricordava poco. 

"Eppure sento che vorrei farlo", rispose stringendosi più forte a lui. 

Junior cominciò lentamente a cedere, serrò gli occhi, sentì il bisogno di lasciarla andare e quello ancora più forte, contemporaneamente, di stringerla di più. 

"Quando vorrai farlo, ti ascolterò. Siamo amici, dopotutto. No?"

Elly strinse nel pugno lo scollo coreano della maglietta di Junior e una bolla di gelosia le si aggrappò allo stomaco: 

"Io non voglio che tu sia mio amico."

Junior sorrise affondando il viso tra i suoi capelli sfiorandole il collo con il naso e le labbra: quanto era terribilmente pericoloso quello che stava succedendo? Eppure non riusciva a fermarsi e forse non l'avrebbe fatto neppure volendolo. 

"No?" rispose divertito, "e cosa vorresti che fossi, allora?"

Elly allentò la presa sulla maglietta e prese a giocare con i due bottoni bianchi, arrossendo violentemente: 

"L-lascia perdere", mugolò, "non so.. Non so quello che dico."

Junior rise sommessamente, quel suono così profondo fece rabbrividire Elly che, mossa da un insolito moto di coraggio, si staccò dall'abbraccio di Junior e si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra. Inspirò a fondo studiando i lineamenti maturi e squadrati di Junior, pensò e ripensò a Bra che nella sua testa continuava a ripeterle Vai! e infine, sottovoce, lo disse, tormentandosi le dita intorno alla maglietta di Junior:

"T-ti va di.. Dormire insieme, stanotte?"

Junior aggrottò la fronte per un istante, preso in contropiede: non se l'aspettava minimamente. Decise perciò, a fronte dell'indole demoniaca che lo possedeva, di rispondere con una sincerità che sapeva lo avrebbe definitivamente esposto. Ma del resto, era sicuro di doverlo a Elly. 

"Sì, mi va", ammise sollevandole il mento con l'indice e il pollice, "ma non è il caso di farlo."

Elly deglutì, riconobbe il battito del suo cuore identificandolo con una strana ossessione, torbida e densa: 

"P-perché no?" chiese con la voce tremante.

Junior si prese del tempo per rispondere, mentre le ravviava i capelli dietro l'orecchio: 

"È complicato", disse infine, "ma ti prometto che presto avrai tutte le risposte alle tue domande."

Ma la giovane Saiyan non si arrese. Mortalmente attratta dall'atteggiamento sfuggente di Junior e dalla sua voce così ferma e decisa, si sporse lentamente verso le sue labbra chiudendo gli occhi. 

Non rendermi la vita difficile, piccola, le disse Junior col pensiero. Il namecciano si voltò leggermente e il bacio di Elly finì sulla sua guancia. Junior le sorrise mentre lei sospirava contrariata:

"Non tenermi il broncio", le disse passandole il pollice sulle labbra, "avrai le tue rispose. Te lo prometto."

Strinse forte la sua schiena per l'ultima volta, poi la lasciò andare indicandole la sua stanza con un cenno della testa: 

"Forza, va' a dormire, adesso", le disse, "domani non ti farò sconti in allenamento."

Elly sorrise, si portò l'indice e il medio sulla tempia a mo' di saluto e gli strizzò l'occhio: 

"Non pensare di sfuggirmi", gli disse voltandogli maliziosamente le spalle. 

Non potrei mai, pensò Junior con un sorriso guardandola allontanarsi. 



 

***



 

La trasformazione di Elly in Super Saiyan di secondo livello corrispondeva al livello di energia del terzo stadio di Super Saiyan di Goku. Il potenziale combattivo di Elly era altissimo, spesse saette blu sfrecciavano intorno al suo corpo, la sua aura era incalcolabile, ma la sua tecnica ancora debole. 

Elly era velocissima, ma scoordinata; com'era accaduto per Gohan con la rabbia, la maggiore spinta per lei era la confusione, lo stato di stordimento e smarrimento che l'avevano portata a trasformarsi contro Devil, ma aveva ancora difficoltà con la tecnica. I suoi combattimenti erano spesso squilibrati: era troppo potente o troppo veloce. L'obiettivo di Junior era quello di permetterle di guadagnare un ottimo equilibrio tra potenza, tecnica e velocità. 

Goku, Vegeta, Salva, Crilin e Tenshinhan stavano assistendo all'allenamento facendo saettare gli occhi da destra a sinistra, nel tentativo di seguire Elly e Junior che continuavano a creare boati tutt'intorno, colpendosi a vicenda senza risparmiarsi. 

"Elly è incredibilmente veloce", osservò Salva, "ma le servirà a poco, se non concentrerà la tecnica nei singoli colpi."

Goku annuì senza distogliere gli occhi dal combattimento che si era spostato a terra: 

"Ottima osservazione, Salva", rispose al giovane allievo di Tenshinhan, "se rimane concentrata nel combattimento, Elly guadagna in velocità perdendo nella tecnica. Esegue i movimenti in maniera sbavata e poco pulita, rischiando di non riuscire a portarli a termine adeguatamente."

"Ma se si arrabbierà", proseguì Vegeta, "la sua potenza offuscherà la sua velocità e rischierà di colpire a vuoto, perché rallentata dalla forza eccessiva. Deve affinare la tecnica, ripulirla e calibrare la forza. Junior è un insopportabile fissato con la tecnica, è senza dubbio un insegnante molto valido, per questo."

Di fronte a loro, Elly e Junior si scagliarono un colpo a vicenda e, a vicenda, parandolo. Si ritrovarono a un centimetro dal viso l'uno dell'altra, Elly sentì il respiro affannoso di Junior all'orecchio e il suo cuore accelerò. Junior ne approfittò, falciandole una gamba. La ragazza sgranò gli occhi sentendo il terreno venirle meno sotto i piedi, trattenne il fiato, Junior l'afferrò per la spalla della battle suit uguale alla sua e la scaraventò con la schiena per terra. 

"Non distrarti", le ordinò perentorio sfiorandole le labbra con le proprie. Elly scosse la testa, intontita, e reagì. I suoi occhi taglienti brillarono, Junior rimase incatenato a quel blu profondo per un istante indispensabile per Elly, che gli afferrò il bavero della battle suit e gli premette un piede sullo stomaco, scaraventandolo dietro di sé. Junior atterrò pesantemente con la schiena, strinse gli occhi mentre Elly fulminea scattava sedendosi a cavalcioni su di lui con un sorriso malizioso e passandogli un dito sul petto e facendolo rabbrividire:

"Neanche tu."

Junior increspò il naso, si alzò di scatto, Elly percepì uno strano cambiamento in lui, ma riprese a combattere.

Così non va, pensò Junior nervoso, mi pesa molto, ma dovrò fare un passo indietro. Mi sono esposto troppo. Se continuiamo così, lei si allenerà male e perderà la concentrazione. E io non posso ancora permettermi di vacillare troppo. 

Junior ci mise più forza ed Elly fece improvvisamente fatica a reggerlo.

"Ehi", si lamentò la ragazza parando a stento un pugno del namecciano, "vuoi calmarti? Che ti prende?"

"Pensi che questo sia un divertimento?" La rimproverò Junior improvvisamente, allontanandosi e scagliandole contro una bomba energetica. Elly si infastidì, la colpì col dorso della mano facendola esplodere altrove. 

Junior le si avvicinò con la supervelocità, era visibilmente nervoso: 

"Concentrati", la rimproverò, "non stai dando il massimo."

Elly sospirò con un sorriso e cercò di intrecciare le proprie dita nelle sue: 

"Sei tu che mi distrai", disse guardandolo dolcemente. 

Junior tirò via la mano: 

"Male", commentò con durezza, "evidentemente non posso più allenarti, allora."

Elly esaurì la trasformazione in Super Saiyan, Goku e Vegeta si scambiarono un'occhiata preoccupata.

Qui si mette male, pensò Vegeta seguendo Elly con lo sguardo. La ragazza aggrottò la fronte, visibilmente contrariata: 

"Si può sapere che ti succede?" esclamò ferita, "ieri eri.."

Junior le si avvicinò a un palmo di mano puntandole un dito contro: 

"Ieri non era un allenamento, oggi sì. Pretendo concentrazione. Sei ancora molto indietro nella tecnica, combatti come un burattino, i tuoi movimenti sono sbavati e imprecisi. Devi darti da fare."

Elly trattenne le lacrime, si sentì sprofondare davanti a quei rimproveri immeritati. Lui le voltò le spalle, ma Elly non si arrese. Gli afferrò il braccio e lo attirò verso di sé, guardandolo fisso negli occhi: 

"Allora ieri cos'è stato?" ruggì sottovoce. Junior si sentì trafitto dal suo sguardo tagliente e da quella domanda pericolosa, deglutì, irrigidì la mascella e la guardò con aria seria: 

"Niente", mentì con freddezza, sentendosi colpito dalla sua stessa bugia. 

Elly si sentì come se avesse appena preso uno schiaffo in pieno viso. Mollò la presa sul suo braccio e la sua espressione cambiò, divenne furiosa e la sua aura aumentò vertiginosamente mentre Junior le voltava le spalle e se ne andava. 

"Beh, sai cosa, Junior? Anche per me!" gli urlò dietro, "non è stato assolutamente niente!"

Junior avvertì una fitta nel petto a quelle parole, si fermò, la guardò e rispose: 

"Perfetto. Così almeno la prossima volta ti allenerai sul serio."

Una lacrima fuggiasca tradì Elly e scivolò lungo la sua guancia, i suoi occhi bruciarono e gli voltò di scatto le spalle. Junior sospirò, scosse la testa e sparì da lì in pochi secondi. 

Elly si asciugò la lacrima, Goku sospirò e disse a Vegeta:

"Ho paura che da oggi in poi la situazione si farà più difficile."

Vegeta annuì: 

"Smorza un po', poi ci penso io."

Goku annuì, tenendo fede al tacito accordo preso con Aedon quasi sedici anni prima, e corse incontro a Elly dipingendosi un gran sorriso sulla faccia: 

"Ehi, è andata alla grande!" le disse dandole una pacca sulla schiena. 

"Ah, davvero?" chiese Elly ironica alzando un sopracciglio, "a me non è sembrato questo gran successo."

"Oh, ignora Junior. È un po', ehm..nervoso, ultimamente. Dammi retta, da Saiyan a Saiyan: la tua forza è spaventosa. Devi soltanto imparare ad incanalarla, ma ehi, chi è che non deve farlo?!"

L'afferrò per le spalle mentre Elly rialzava lentamente lo sguardo su di lui: 

"L'importante è il cuore, mi hai capito, Elly?" le disse con un sorriso dolce, "tu mettici il cuore. La tecnica è un lavoro costante, una costruzione continua. Chiunque di noi deve affinarla. Tra noi sei la più potente, adesso, e hai soltanto quindici anni!"

"Sedici."

"Sedici, d'accordo, ma il punto è: respira e studia. Riuscirai a cavartela."

Finalmente Elly fece un mezzo sorriso: 

"Grazie, Goku."

L'eroe della Terra annuì e le diede un pizzicotto sulla guancia: 

"E non preoccuparti per Junior", aggiunse strizzandole un occhio, "avrai molto presto le tue risposte, te lo prometto."

Perché dicono tutti la stessa cosa? Pensò la ragazza annuendo con poca convinzione e andando a sciacquarsi il viso. 

   
 
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