* Capitolo 6 *
Dopo aver sistemato
le pozioni ed essersi rivestito, Draco tornò ai
dormitori, la cravatta Grifondoro ancora in mano.
Entrò
nella sua stanza da caposcuola sbattendo la porta, cosa che fece
trasalire Blaise e Pansy seduti sul suo letto.
“Allora?”
chiese titubante Pansy “come è andata?
Sinceramente non ci
aspettavamo di vederti così incazzato”
Draco
grugnì a questa affermazione e, senza la minima vergogna,
cominciò
a spogliarsi per rimanere in pigiama (che consisteva solo nei boxer).
“Oho! Il
leoncino era piuttosto selvaggio stasera!”
sogghignò Pansy
indicando i graffi, morsi e succhiotti visibili sul corpo del biondo.
“Pansy,
potresti andare vivamente a fanculo?” rispose il biondo
gettando
irritato la cravatta di Harry a lato del letto.
“Adesso
basta Draco” lo rimproverò Blaise
“insomma che può essere mai
successo che ti fa essere così incazzoso?”
E così il
caposcuola cominciò a raccontare gli eventi di poche ore
prima
mettendoci più enfasi del dovuto, specialmente quando
s’interrompeva per
inveire contro il fidanzato.
I due amici erano
letteralmente sbalorditi. La prima a riprendersi fu
Pansy che si mise a ridere sguaiatamente, additando Draco che mise il
broncio.
“Cioè
lui…ahahah e tu… ahahah! Oddio ho i crampi allo
stomaco dal
ridere. La nostra “prima donna” che è
stata sedotta e abbandonata. E da chi
poi? Harry Potter, uno degli esseri viventi, animali compresi,
più imbranati a
questo mondo! Buahahah!”
“Pansy, NON
è divertente!”
Blaise,
però, era l’unico che, invece di ridere, se ne
stava pensieroso.
“Draco”
il suo tono era serio, tanto da far svanire l’atmosfera
d’ilarità dalla stanza.
“Draco non
penso che tu debba arrabbiarti con Harry. E Pansy, non
c’è
davvero niente di divertente”
“Ma io non
sono arrabbiato, sono solo frustrato da tutta questa
situazione che non riesco a capire. E certo che non
c’è niente da ridere”
ricalcò Draco
“No! No
Draco. Seriamente dovresti prendere in considerazione il fatto
che forse…Harry nasconda qualcosa. Come si è
comportato… non è normale, neppure
per Potter”
“che vuoi
dire?”
“voglio
dire che nessuno con un minimo di cervello, nessuno,
farebbe qualcosa sapendo di non poterne controllare le
conseguenze. Potter, mi duole ammetterlo, non è
stupido”
“Lo so
Blaise. Ed è proprio per questo che sono incazzato”
A questo punto anche
Pansy si era calmata e anche un po’ preoccupata
“ok,
ragioniamo con calma” disse la ragazza “Harry
sembra cambiare
atteggiamento, quasi come fosse un’altra persona. Ma questo
solo quand’è con
te?”
“Non so se
è così solo con me, probabilmente la Granger e
Weasley
potrebbero saperne di più dato che lo conoscono da
più tempo e gli sono più a
contatto. Certo è che mi preoccuperei se legasse e facesse i
suoi porci comodi
con tutti quelli che gli stanno attorno! Però non
è sempre così. Harry si
comporta in modo strano con me, ma solo di sera. Cioè la
mattina e il
pomeriggio è sempre normale. O almeno così
sembra. Mi rifiuto di pensare che
lui riesca a creare una maschera di ragazzo perfetto e riuscire
così bene a
tenere nascosta la vera identità”
“Beh alla
Granger e a Ronald pensiamo io e Blaise, tanto più che siamo
in coppia”
“Ronald? Pansy da quando
chiami Weasley per nome?”
“Insomma
Draco, non stiamo parlando di questo! Comunque ti consiglierei
di tenere un diario, così che magari ti schiarisci le
idee!”
“Esatto”
concordò Blaise “allora la conversazione
è rimandata a quando
parleremo coi Grifondoro. Ora a nanna. ‘Notte,
Draco”
“Sì.
‘Notte, ragazzi”.
Dopo che Blaise e
Pansy se ne furono andati, Draco si diresse alla
scrivania e prese qualche foglio di pergamena. All’inizio era
un po’ scettico
all’idea di dover tenere un diario, della semplice carta su
cui sfogarsi, gli
era sembrato sciocco, inutile. Però, una volta iniziato a
scrivere, non
riusciva a smettere, le parole scorrevano, uscivano dalla penna e
dall’inchiostro come un fiume, rincorrendosi e
accavallandosi. Erano solo
ricordi, eppure quell’inchiostro riusciva a renderli
più vivi, riusciva a spiegare
in modo oggettivo quello che all’inizio sembrava un freddo
insieme di
avvenimenti scomposti perché frettolosamente scritti.
Così prese
qualche foglio bianco, lo piegò e lo mise in una tasca dei
pantaloni della divisa, per avere sempre qualcosa su cui scrivere.
Intanto Ron e
Hermione stavano aspettando in Sala Comune il ritorno di
Harry. Si erano quasi appisolati quando sentirono il cigolio del
ritratto della
Signora Grassa. Si voltarono di scatto e videro Harry vestito solo dei
jeans
col maglione in mano che correva verso il dormitorio, evidentemente
senza
averli notati. Subito i due gli corsero dietro, raggiungendolo.
Trovarono Harry
sdraiato sul letto con le gambe e un braccio spalancati,
l’altro a coprirgli
gli occhi. Ron e Hermione si sedettero ai lati del suo letto, chiudendo
le
tende e insonorizzando l’aria attorno a loro.
Cominciò
Hermione a rompere il silenzio
“Non
farò domande sul perché sei entrato mezzo nudo
ma… che ti è
successo? Non ti ho mai visto così sconvolto.”
Harry strinse le
labbra e scosse la testa come potrebbero fare i bambini
capricciosi. Ron immediatamente si spinse verso l’amico,
afferrandolo per le
spalle e scuotendolo
“è
stato? Malfoy? Che ti ha fatto quella serpe? Appena
l’incontro lo
concerò così male, che neanche con un
“reparo” riusciranno a rimetterlo in
sesto!”
Harry quasi si mise a
ridere ma, colpito dall’intensità dei sentimenti
di Ron si convinse a parlare
“No Ron.
Non è colpa sua. Io…ricordo solo che stavamo
sistemando le
pozioni, poi il mio braccio si è mosso, da solo, e ho
abbracciato Draco. Ho
come un buco nella memoria, solo qualche flash di cui uno in cui parlo
e Draco
spalanca gli occhi e, conoscendolo sono davvero poche le cose che lo
sconvolgono in quel modo. Io… non so più che
pensare… Non so come sono finito
con Draco che mi ha tolto la maglia e non ricordo… niente.
Allora… sono
scappato.”
“Oddio
Harry!” interruppe Ron “perché diavolo
sei scappato? Cioè hai
fatto bene a non dare troppa corda a Mal-”
“Ron!”
lo ammonì Hermione
“Che
c’è? Ancora non mi fido di lui.
Però… non è bello neanche per
Malfoy averlo lasciato lì come un imbecille. Sai che si
vendicherà come non
mai, vero?”
Harry chiuse gli
occhi, sospirando. Eccome se lo sapeva e non poteva
certo biasimarlo! Era inutile darsi dell’idiota, ormai gli
era chiaro. Quello
che più lo angosciava, quel sentimento nelle
profondità del suo animo…
Harry aveva paura,
paura di se stesso. Paura perché quelle poche
convinzioni in cui si riconosceva erano andate in fumo. Distrutte. E
così si
sentiva sconfitto da se stesso.
“non mi
riconosco più… e adesso dovrò anche
farmi perdonare da Draco e
farmi spiegare cosa è sucesso…”
“Harry”
intervenne Hermione in un sussurro “hai mai provato a pensare
che tutte le volte c’è di mezzo Draco?”
“cosa
vorresti insinuare?” rispose improvvisamente duro, lo sguardo
di
fuoco puntato sulla ragazza
“non voglio
allarmarti però… ti capita sempre quando sei con
lui. Adesso
poi non puoi neanche incolpare Volde-”
“Basta
Hermione! Non voglio sentire altro! Mi fido di Draco e poi ho
come la sensazione che tutto questo faccia più male a lui
che a me. Inoltre non
si può spiegare sempre tutto o incolpare qualcuno. Spesso le
cose accadono e
basta”
“ok. Scusa
Harry” pigolò Hermione alzandosi dal letto.
“Adesso dormiamo.
Notte Harry”, questi grugnì in risposta e si
girò dall’altra parte del
letto,dando le spalle ai due amici.
Non sopportava
più di dover sempre dare spiegazioni. Avrebbe preferito
semplicemente stare lontano da tutto, godersi il tempo che trascorreva
con
Draco, abbandonarsi alla vita e adeguarsi a quello che capitava. Lo
stesso
Serpeverde gli aveva detto che avrebbero affrontato tutto da soli, per
una
volta solo loro due, senza fare un problema di stato per quella che
doveva
essere una semplice relazione tra ragazzi. Al ricordo dello sguardo del
fidanzato, del calore e della forza con cui gli aveva detto di non
scappare mai
da lui, la nausea del mattino tornò a salirgli, rendendo
sempre più pesante il
senso di colpa. Sarebbe stato più difficile del dovuto farsi
perdonare, ma per
una volta, una dannatissima volta, Harry
si sentiva più ostinato che mai, anche più di
quando c’era la guerra, a
perseverare. Avrebbe strisciato e implorato Draco
all’evenienza. Ma al momento,
era meglio dormire e vedere di persona come comportarsi.
*
N.d.A. Scusate
l’imperdonabile ritardo! So
che questo capitolo equivale a non ever
aggiunto quasi niente alla storia ma sono già a buon punto
con il prossimo
capitolo. Dunque, alla prossima! Baci
Ringrazio coloro che
leggono e recensiscono la storia, nonché coloro che
aggiungono ai preferiti! Grazie!
Un saluto in
particolare a Debby! Grazie di sostenermi sempre!