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Autore: SweetBloodyEly    13/09/2009    0 recensioni
QUESTA FF è ANBIENTATA DOPO HP 7 MA NON TIENE CONTO DEL SUO EPILOGO. Buona Lettura! ^_^ Voldemort è morto e la vita di tutti sembra scorrere al meglio, ma qualcosa si cela nell'oscurità. Mentre alcuni sopravvissuti dalla guerra cambiano, ne sembrano riemergere altri dal passato, portando con loro oscuri incantesimi che romperanno la fragile pace appena conquistata...
Genere: Triste, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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* Capitolo 6 *

 

Dopo aver sistemato le pozioni ed essersi rivestito, Draco tornò ai dormitori, la cravatta Grifondoro ancora in mano.

Entrò nella sua stanza da caposcuola sbattendo la porta, cosa che fece trasalire Blaise e Pansy seduti sul suo letto.

“Allora?” chiese titubante Pansy “come è andata? Sinceramente non ci aspettavamo di vederti così incazzato”

Draco grugnì a questa affermazione e, senza la minima vergogna, cominciò a spogliarsi per rimanere in pigiama (che consisteva solo nei boxer).

“Oho! Il leoncino era piuttosto selvaggio stasera!” sogghignò Pansy indicando i graffi, morsi e succhiotti visibili sul corpo del biondo.   

“Pansy, potresti andare vivamente a fanculo?” rispose il biondo gettando irritato la cravatta di Harry a lato del letto.

“Adesso basta Draco” lo rimproverò Blaise “insomma che può essere mai successo che ti fa essere così incazzoso?”

E così il caposcuola cominciò a raccontare gli eventi di poche ore prima mettendoci più enfasi del dovuto, specialmente quando s’interrompeva per inveire contro il fidanzato.

I due amici erano letteralmente sbalorditi. La prima a riprendersi fu Pansy che si mise a ridere sguaiatamente, additando Draco che mise il broncio.

“Cioè lui…ahahah e tu… ahahah! Oddio ho i crampi allo stomaco dal ridere. La nostra “prima donna” che è stata sedotta e abbandonata. E da chi poi? Harry Potter, uno degli esseri viventi, animali compresi, più imbranati a questo mondo! Buahahah!”

“Pansy, NON è divertente!”

Blaise, però, era l’unico che, invece di ridere, se ne stava pensieroso.

“Draco” il suo tono era serio, tanto da far svanire l’atmosfera d’ilarità dalla stanza.

“Draco non penso che tu debba arrabbiarti con Harry. E Pansy, non c’è davvero niente di divertente”

“Ma io non sono arrabbiato, sono solo frustrato da tutta questa situazione che non riesco a capire. E certo che non c’è niente da ridere” ricalcò Draco

“No! No Draco. Seriamente dovresti prendere in considerazione il fatto che forse…Harry nasconda qualcosa. Come si è comportato… non è normale, neppure per Potter”

“che vuoi dire?”

“voglio dire che nessuno con un minimo di cervello, nessuno, farebbe qualcosa sapendo di non poterne controllare le conseguenze. Potter, mi duole ammetterlo, non è stupido”

“Lo so Blaise. Ed è proprio per questo che sono incazzato”

A questo punto anche Pansy si era calmata e anche un po’ preoccupata

“ok, ragioniamo con calma” disse la ragazza “Harry sembra cambiare atteggiamento, quasi come fosse un’altra persona. Ma questo solo quand’è con te?”

“Non so se è così solo con me, probabilmente la Granger e Weasley potrebbero saperne di più dato che lo conoscono da più tempo e gli sono più a contatto. Certo è che mi preoccuperei se legasse e facesse i suoi porci comodi con tutti quelli che gli stanno attorno! Però non è sempre così. Harry si comporta in modo strano con me, ma solo di sera. Cioè la mattina e il pomeriggio è sempre normale. O almeno così sembra. Mi rifiuto di pensare che lui riesca a creare una maschera di ragazzo perfetto e riuscire così bene a tenere nascosta la vera identità”

“Beh alla Granger e a Ronald pensiamo io e Blaise, tanto più che siamo in coppia”

Ronald? Pansy da quando chiami Weasley per nome?”

“Insomma Draco, non stiamo parlando di questo! Comunque ti consiglierei di tenere un diario, così che magari ti schiarisci le idee!”

“Esatto” concordò Blaise “allora la conversazione è rimandata a quando parleremo coi Grifondoro. Ora a nanna. ‘Notte, Draco”

“Sì. ‘Notte, ragazzi”.

Dopo che Blaise e Pansy se ne furono andati, Draco si diresse alla scrivania e prese qualche foglio di pergamena. All’inizio era un po’ scettico all’idea di dover tenere un diario, della semplice carta su cui sfogarsi, gli era sembrato sciocco, inutile. Però, una volta iniziato a scrivere, non riusciva a smettere, le parole scorrevano, uscivano dalla penna e dall’inchiostro come un fiume, rincorrendosi e accavallandosi. Erano solo ricordi, eppure quell’inchiostro riusciva a renderli più vivi, riusciva a spiegare in modo oggettivo quello che all’inizio sembrava un freddo insieme di avvenimenti scomposti perché frettolosamente scritti.

Così prese qualche foglio bianco, lo piegò e lo mise in una tasca dei pantaloni della divisa, per avere sempre qualcosa su cui scrivere.

 

Intanto Ron e Hermione stavano aspettando in Sala Comune il ritorno di Harry. Si erano quasi appisolati quando sentirono il cigolio del ritratto della Signora Grassa. Si voltarono di scatto e videro Harry vestito solo dei jeans col maglione in mano che correva verso il dormitorio, evidentemente senza averli notati. Subito i due gli corsero dietro, raggiungendolo. Trovarono Harry sdraiato sul letto con le gambe e un braccio spalancati, l’altro a coprirgli gli occhi. Ron e Hermione si sedettero ai lati del suo letto, chiudendo le tende e insonorizzando l’aria attorno a loro.

Cominciò Hermione a rompere il silenzio

“Non farò domande sul perché sei entrato mezzo nudo ma… che ti è successo? Non ti ho mai visto così sconvolto.”

Harry strinse le labbra e scosse la testa come potrebbero fare i bambini capricciosi. Ron immediatamente si spinse verso l’amico, afferrandolo per le spalle e scuotendolo

“è stato? Malfoy? Che ti ha fatto quella serpe? Appena l’incontro lo concerò così male, che neanche con un “reparo” riusciranno a rimetterlo in sesto!”

Harry quasi si mise a ridere ma, colpito dall’intensità dei sentimenti di Ron si convinse a parlare

“No Ron. Non è colpa sua. Io…ricordo solo che stavamo sistemando le pozioni, poi il mio braccio si è mosso, da solo, e ho abbracciato Draco. Ho come un buco nella memoria, solo qualche flash di cui uno in cui parlo e Draco spalanca gli occhi e, conoscendolo sono davvero poche le cose che lo sconvolgono in quel modo. Io… non so più che pensare… Non so come sono finito con Draco che mi ha tolto la maglia e non ricordo… niente. Allora… sono scappato.”

“Oddio Harry!” interruppe Ron “perché diavolo sei scappato? Cioè hai fatto bene a non dare troppa corda a Mal-”

“Ron!” lo ammonì Hermione

“Che c’è? Ancora non mi fido di lui. Però… non è bello neanche per Malfoy averlo lasciato lì come un imbecille. Sai che si vendicherà come non mai, vero?”

Harry chiuse gli occhi, sospirando. Eccome se lo sapeva e non poteva certo biasimarlo! Era inutile darsi dell’idiota, ormai gli era chiaro. Quello che più lo angosciava, quel sentimento nelle profondità del suo animo…

Harry aveva paura, paura di se stesso. Paura perché quelle poche convinzioni in cui si riconosceva erano andate in fumo. Distrutte. E così si sentiva sconfitto da se stesso.

“non mi riconosco più… e adesso dovrò anche farmi perdonare da Draco e farmi spiegare cosa è sucesso…”

“Harry” intervenne Hermione in un sussurro “hai mai provato a pensare che tutte le volte c’è di mezzo Draco?”

“cosa vorresti insinuare?” rispose improvvisamente duro, lo sguardo di fuoco puntato sulla ragazza

“non voglio allarmarti però… ti capita sempre quando sei con lui. Adesso poi non puoi neanche incolpare Volde-”

“Basta Hermione! Non voglio sentire altro! Mi fido di Draco e poi ho come la sensazione che tutto questo faccia più male a lui che a me. Inoltre non si può spiegare sempre tutto o incolpare qualcuno. Spesso le cose accadono e basta”

“ok. Scusa Harry” pigolò Hermione alzandosi dal letto. “Adesso dormiamo. Notte Harry”, questi grugnì in risposta e si girò dall’altra parte del letto,dando le spalle ai due amici.

Non sopportava più di dover sempre dare spiegazioni. Avrebbe preferito semplicemente stare lontano da tutto, godersi il tempo che trascorreva con Draco, abbandonarsi alla vita e adeguarsi a quello che capitava. Lo stesso Serpeverde gli aveva detto che avrebbero affrontato tutto da soli, per una volta solo loro due, senza fare un problema di stato per quella che doveva essere una semplice relazione tra ragazzi. Al ricordo dello sguardo del fidanzato, del calore e della forza con cui gli aveva detto di non scappare mai da lui, la nausea del mattino tornò a salirgli, rendendo sempre più pesante il senso di colpa. Sarebbe stato più difficile del dovuto farsi perdonare, ma per una volta, una dannatissima volta, Harry si sentiva più ostinato che mai, anche più di quando c’era la guerra, a perseverare. Avrebbe strisciato e implorato Draco all’evenienza. Ma al momento, era meglio dormire e vedere di persona come comportarsi.

 

 

*

N.d.A. Scusate l’imperdonabile ritardo!  So che questo capitolo equivale a non ever aggiunto quasi niente alla storia ma sono già a buon punto con il prossimo capitolo. Dunque, alla prossima! Baci

Ringrazio coloro che leggono e recensiscono la storia, nonché coloro che aggiungono ai preferiti! Grazie!

Un saluto in particolare a Debby! Grazie di sostenermi sempre!

  
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