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Autore: Sana_jasm97    16/05/2023    1 recensioni
Trunks, Goten e Marron sono migliori amici sin dall'infanzia: stesse avventure, stessa scuola, stesse amicizie, più che amici sembrano tre fratelli, e niente e nessuno è in grado di separarli. Ma stanno crescendo, e l'amore inizia ad entrare nelle loro vite. Cambierà il loro rapporto? Questa amicizia resterà tale?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Marron/Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un’amicizia Cap 1


Era un tiepido giorno di primavera, e tre bambini stavano giocando nell’ampio giardino di una villa di Satan City. Il bambino con i capelli neri a forma di palma era appoggiato a un albero, il viso nascosto nell’incavo del braccio. 
-1, 2, 3 stella! - esclamò, voltandosi di scatto.
Gli altri due bambini non si mossero. Goten si girò lentamente tenendoli d’occhio, poi si riappoggiò al tronco e riprese a contare.
-1, 2, 3 ste...-
-Ho vinto! - urlò il bambino dai capelli lilla.
-Non vale Trunks, hai volato! - lo accusò imbronciata la bambina bionda.
Trunks sghignazzò. -E quindi? Io sono più grande di voi, e posso fare quello che voglio. -
Marron gli fece una pernacchia, provocando la risata sguaiata di Goten. Trunks arrossì lievemente e guardò arcigno la biondina, così decise di provocarla un po’. -Pensa a te, che ancora non sai volare! -
-Il mio papà dice che sono ancora troppo piccola per imparare! - Marron mise su il broncio.
-Te lo possiamo insegnare io e Trunks. - le propose Goten allegro, e la bimba strabuzzò gli occhi incredula.
-Davvero lo fareste? -
Trunks sbuffò, ma fece un cenno con la testa che Marron interpretò come un sì.
-Allora andiamo subito! - esclamò, puntando risoluta un dito in aria.
-Mi spiace contraddirti, ma è ora di andare a casa. - le disse la voce di sua madre. C-18, che era appena uscita da casa di Bulma, la stava guardando dall’alto.
-Mammina, ancora 5 minuti, ti prego, mi sto divertendo. - piagnucolò Marron.
-Tuo padre ci sta aspettando, e non possiamo disturbare oltre Bulma. -
-Oh, nessun disturbo. – la tranquillizzò Bulma, che li aveva raggiunti insieme a Chichi. 
-Goten stasera resta a dormire qui, e non è assolutamente un problema se vuole restare pure la piccola. -
-Dai mammina, per favore! - la pregò Marron -Posso restare a dormire qui con Goten e Trunks? -
C-18 lanciò un’occhiata dubbiosa alle sue amiche, che le sorrisero incoraggianti. 
-Stai tranquilla, me ne occuperò come se fosse mia figlia. - le disse Bulma, accarezzando la testa di Marron.
-Va bene, allora. La vengo a prendere domani mattina. -si arrese infine C-18, sorridendo alla figlia.
I tre bambini si guardarono e si sorrisero complici. Mentre le mamme tornavano a parlare, Trunks si chinò verso i suoi amici e sussurrò: -Stanotte vi porto sulla terrazza dove ti possiamo insegnare a volare! - 
A Goten e Marron si illuminarono gli occhi all’idea di commettere una birichinata. 
-Mi raccomando Bulma, non li “schiavizzare” come tuo solito per farli stancare e mandarli a letto presto! - la ammonì Chichi sorridendo, mentre baciava l’amica per salutarla.
-Oh su, per chi mi hai preso! - sbuffò Bulma. -E poi così spaventi C-18. Su, adesso andate, ci vediamo domani. - disse la turchina, sospingendo le amiche verso il cancello.
Le due mamme salutarono i figli e poi andarono via. Non appena sparirono dalla vista, Bulma si voltò verso i tre bambini con un sorrisetto.
-Bene bambini, chi ha voglia di fare un gioco super divertente? Si chiama “apparecchia la tavola e metti a posto la camera”! -
Goten e Marron urlarono allegri all’idea di fare un gioco, non capendo che in realtà si trattava della tattica di Bulma per tenerli buoni. Trunks invece, che conosceva bene sua madre, roteò gli occhi.
-Che tonti che siete. Quante volte vi devo dire che lo fa app ...- ma la madre gli mise una mano sulla bocca per zittirlo. -Non smorzare l’entusiasmo, andiamo! -

*

-Uff, mi sa che non era un vero gioco. - sbuffò Marron dopo cena, buttandosi sul materassino che Bulma le aveva messo nella grande stanza di Trunks. -Sono stanca! - si lagnò.
-Io ve lo avevo detto che ci stava fregando- disse annoiato Trunks sedendosi sul suo letto, mentre Goten si sdraiava accanto a lui.
-Bene, e adesso saliamo in terrazza? - esclamò Marron rimettendosi in piedi, con rinnovata energia.
-Ma non eri stanca tu? - le chiese Trunks.
-Voglio che mi insegnate a volare, dai! O forse hai paura di non essere bravo? - gli chiese lei furbetta.
-Non dire sciocchezze! - sbottò Trunks -Non appena i miei si saranno addormentati andremo. E fino a quel momento, ho questo nuovo gioco della PlayStation che dobbiamo provare! -

Qualche ora dopo, intorno all’una di notte, quando non sentirono più volare una mosca, i tre bambini si avvicinarono di soppiatto alla finestra che Trunks aprì.
-Forza Goten, prendi Marron per un braccio e solleviamola. - Sorretta da entrambe le parti, Marron si sentì alzare da terra.  -Wow! - esclamò estasiata, gli occhi spalancati per lo stupore e la gioia. I tre bambini volarono sopra il terrazzo della casa. In cielo brillava la luna piena, e la sua luce rifletteva sulla piscina sottostante creando dei bellissimi riflessi ondulati. Trunks e Goten appoggiarono l’amica a terra. 
-Allora. - iniziò Goten rivolto verso Marron -Il mio fratellone mi ha insegnato un metodo perfetto per imparare a volare. Siediti a terra e metti le mani a forma di...-
-Oh, ma per favore! - lo fermò subito Trunks. -Questo è un metodo per poppanti. Ora ti faccio vedere come mio padre lo ha insegnato a me. -
Si avvicinò alla bambina e la prese per la vita.
-Che fai? - chiese lei preoccupata.
-Ora vedrai. – le rispose lui sorridente, e senza pensarci due volte, la lanciò in aria. 
Goten spalancò gli occhi e la bocca, guardando Marron sollevarsi sempre più in alto in cielo.
-Sei sicuro che questo sia il metodo migliore? - chiese preoccupato al suo amico. 
-Stai tranquillo, adesso volerà. - disse convinto Trunks, le braccia incrociate al petto.
I bambini restarono a fissarla, mentre Marron, che continuava la salita, era paralizzata dal terrore e ancora non totalmente conscia di essere appena stata lanciata come una palla. Ovviamente in quel frangente il suo istinto di sopravvivenza non le consigliò di provare a volare, ma solo di iniziare a strillare, soprattutto quando si rese conto che aveva smesso di salire e stava iniziando a precipitare.
-Trunks... - Goten si voltò lentamente verso l’amico, e sbiancò quando vide che il sorriso saccente era sparito dal volto dell’amico, sostituito dal sudore freddo.
-Inizio a pensare... che il metodo funziona solo con i Sayan... - i due amici si guardarono, e un secondo dopo si lanciarono dalla terrazza fiondandosi sull’amica, che ormai urlava disperata. Riuscirono a prenderla, ma non poterono evitare di finire tutti e tre dentro la piscina con un tuffo fortissimo, schizzando acqua ovunque. 
Trunks e Goten portarono a nuoto l’amica, ancora paralizzata dal terrore, sul bordo della piscina. Trunks e Goten si misero in ginocchio davanti a lei.
-Marron ti chiediamo scusa, pensavamo che avresti volato come noi Sayan, ci dispiace, credevamo funzionasse! - esclamò sinceramente dispiaciuto Trunks.
-Ma io che c’entro, sei tu che l’hai lanciata come se fosse un frisbee! - si difese Goten, aggrottando le sopracciglia. 
Marron continuava a fissarli, tremante e grondante d’acqua. E improvvisamente, lasciando i due amici sorpresi e confusi, scoppiò a ridere.
-È stato super divertente! - strillò allegra, battendo forte le mani. Dopo un secondo diede un pugno in testa sia a Trunks che a Goten.
-Ma non fatelo mai più!- li rimbrottò lanciandogli un’occhiataccia.
-Ma vi ripeto che io non c’entro nulla! - piagnucolò invano Goten. 
In quel momento le luci di casa si accesero e Bulma uscì trafelata mentre si metteva la vestaglia al contrario, seguita da Vegeta -Si può sapere che cosa diamine... -
Bulma guardò sconvolta i tre bambini, che credeva stessero dormendo profondamente nei loro letti, zuppi dalla testa ai piedi, sul bordo della piscina anch’essa tutta bagnata, in piena notte. Iniziò a traballarle un occhio, e il respiro divenne sempre più affannato, le mani che si chiudevano e si aprivano nervosamente.
-Oh oh, non è mai un buon segno quando ha quel tic all’occhio. - balbettò preoccupato Trunks. E infatti dopo un secondo Bulma proruppe in un urlo a pieni polmoni e iniziò a sgridarli in tutti i modi possibili, e i tentativi di Vegeta di calmarla furono vani. Allora, per evitare che alla moglie scoppiasse una vena dalla rabbia, senza dire nulla posò una mano sulla spalla della moglie, che le fece l’effetto di calmarla; si avvicinò ai due bambini, li afferrò per le orecchie e lanciò un’occhiataccia alla bambina, gelandola. Li fece entrare in casa e, sibilando un minaccioso “Salite”, li rimandò nella camera da letto. I bambini salirono di corsa le scale e si chiusero in camera, ancora bagnati. Si guardarono un attimo e scoppiarono a ridere. Dopo che si calmarono, Marron li guardò ed esclamò felice:
-Vi voglio tantissimo bene! Resteremo sempre insieme, vero? -
I due bambini la guardarono.
-Ma che domande fai! - sbuffò irritato Trunks.
-Dai, rispondimi! -
-Ma certo! - esclamò Goten. Poi lui e Marron si misero a fissare con occhioni dolci Trunks, che aveva incrociato le braccia scocciato.
Sentendosi osservato, sbuffò ancora. -Si, si! – rispose imbarazzato.
-Ah ah, sei buffo quando ti imbarazzi! - esclamò a voce alta la bambina.
-Shhh non urlare! - la zittirono gli amici, e Marron si mise le manine sulla bocca. Dopo qualche secondo di silenzio, ripresero a ridere sommessamente. A un certo punto, Marron sentì un rumore acuto e ripetitivo che le entrava nelle orecchie. Le stava risuonando nella testa e non riusciva a farlo smettere. Infastidita allungò una mano verso quel suono e si ritrovò a terra, avvolta dalle coperte. 
Marron alzò di scatto la testa, intontita. Il rumore proveniva dalla sua sveglia poggiata sul comodino. 
-Perché la sveglia è lassù ed io sto quaggiù? - biascicò confusa. Poi allungò il collo e vide meglio l’ora. 
Le 7:45.
-Ma come le 7 e 45! - urlò, d’un tratto sveglia.
La ragazza si sollevò, si liberò dalle coperte e corse al bagno a prepararsi. 
“Cavolo, stavo sognando e non ho sentito la sveglia. Arriverò tardi a scuola! Di nuovo!’’ pensò seccata mentre si legava rapidamente i capelli in una coda.
Scese di corsa le scale, prese un paio di merendine, salutò frettolosamente i genitori e uscì di casa. Si precipitò in strada e lungo il breve tragitto verso la scuola le tornò in mente il sogno che aveva fatto. In realtà non era proprio un sogno, ma un episodio avvenuto undici anni prima con i suoi migliori amici Trunks e Goten, quando lei aveva cinque anni. “Chissà come mai mi è tornato in mente” si chiese, mentre varcava il cancello di scuola di corsa. Arrivata di fronte la sua classe, si fermò per prendere fiato un attimo, poi entrò.
-Buongiorno professoressa! - mormorò, i capelli che le sfuggivano dalla coda e il viso paonazzo.
-Marron, sei di nuovo in ritardo. - le disse glaciale la professoressa. -Fila subito al tuo posto. -
-Sì, mi scusi. -
Marron si andò a sedere accanto alla sua amica Rose, sentendosi addosso gli occhi dei compagni.
-Ma quando imparerai ad andare a letto presto? - le sussurrò l’amica divertita.
-Non è colpa mia se non avevo sonno ieri sera. - si difese Marron. Poi abbassò ulteriormente la voce. -Stanotte ho dormito male, poi stamattina non so perché ho sognato Trunks e Goten, e… -
-Intendi i tuoi amici gnocchi? - le chiese Rose, sollevando ripetutamente le sopracciglia, ammiccante.
-Ehm, ecco, io non li avrei definiti proprio così, però... -
-Silenzio voi due! - le sgridò la professoressa.
-Scusi! - esclamarono all’unisono, per poi ridacchiare di nascosto. 


Ciao a tutti! Ho deciso di pubblicare questa storia che era in cantiere già da un po’, dai tempi del Covid, ed è ora di darle una possibilità! Non è niente di che, però mi ha divertito molto scriverla, molti capitoli sono già pronti e mi piacerebbe condividerla! Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate!
  
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