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Autore: Selva oscura    18/05/2023    1 recensioni
La promessa della giovane Kagome, del clan dei Inuyokai, è stata udita da tutti: il fidanzamento con Sesshomaru del clan dei Dayokai è ufficiale. Ma quando, anni dopo il giovane demone bianco torna dalla guerra, l' alleanza tre le due famiglie è finita e il matrimonio non può più avvenire. La bella Kagome dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: scegliere tra la lealtà alla sua famiglia e l'amore per un nemico. Anche se... non tutto è come sembra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kagome si sentiva martellare le tempie come se tutti i tamburi si fossero improvvisamente messi a suonare l'adunata nella sua testa.

Era il giorno del suo fidanzamento, e Sesshomaru era inginocchiato accanto a lei. No! Si trovavano alla cascata, e lui la stava baciando.

Vedeva la sua cicatrice. Ma come poteva vederla, se lui aveva il volto coperto? No! C'era qualcosa che non andava, Sesshomaru non aveva il volto coperto. Probabilmente era Naraku che la stava baciando trasmettendo le un senso di nausea e ribrezzo. Aprì lentamente gli occhi faticosamente la prima cosa che notò fu il soffitto diverso da quello della sua camera da letto, il panico iniziò a serpeggiare dentro il suo animo. Si mise seduta di scatto e lasciò i suoi occhi vagare nella stanza alla ricerca della figura silenziosa che percepiva. Si soffermò sulla persona in penombra e sussurrò debolmente il nome dell'amato Dayokai.
Vide la sua esitazione nel muoversi verso di lei confermando i suoi sospetti. L'aveva rapita seriamente ed il panico che aveva provato svani lasciando solamente una rabbia cieca. Lei si scagliò contro pronta a fargli assaggiare un poderoso gancio destro, che lui abilmente schivò.
Furiosa non si lasciò scoraggiare e riprese ad attaccare il demone bianco urlandogli che l'avrebbe pagata cara per l'affronto che le aveva fatto e che le aveva mancato di rispetto.
Sesshomaru la immobilizzò all'improvviso bloccandole i movimenti. << Ascoltami! Non eri al sicuro lì dovevo assolutamente portarti via. >> Disse il Dayokai sicuro facendo scontrare i suoi occhi color oro nei suoi.
L' oro contro il mare mille emozioni contrastanti emersero in lei desiderava credergli, ma era molto arrabbiata per ammetterlo. No! Non l'avrebbe perdonato facilmente, lui aveva tradito la sua fiducia portandola via da casa sua senza il suo consenso ed inoltre era furibonda perché lui non aveva avuto un minimo di fiducia in lei. << Quindi sono tua prigioniera! Sommo Sesshomaru no Taisho. >> constatò la ragazza liberandosi dalla morsa di lui ed appena fu libera si massaggiò i polsi in un gesto istintivo.
<< No! Voi siete la Padrona di questo tetro e umile casato. Come Mia futura moglie esso vi appartiene come il resto dei suoi territori. >> rispose lui osservandola .
<< Dite che sono la padrona? Smettetela di prendervi gioco di nuovo di me. Mi avete rapita e mi dite che lo avete fatto poiché non ero al sicuro? >> sbottò Kagome lasciando che la rabbia prendesse il sopravvento. << E di grazia ditemi quale assurdo pericolo incombeva sulla mia persona di tanto atroce da farvi commettere un'azione così meschina? >> continuò lei facendo scontrare di nuovo i loro occhi. << Non sono faccende che vi riguardano! Ora siete qui al sicuro con me come dovrebbe essere. >> rispose freddamente Sesshomaru uscendo dalla stanza, lasciando la ragazza sola.
Appena richiusa la porta dietro le sue spalle il demone sentì ogni tipo di insulto che Kagome gli rivolse urlando, tanto che perfino lui rimase stupito mentre si chiedeva dove aveva appreso un vocabolario così colorito.
Passarono i giorni da quando la demone con gli occhi del colore del mare era stata "rapita" e aveva respinto ogni tipo d'approccio del Dayokai a farle lasciare le sue "stanze", ma fiera ed orgogliosa si rifiutò testardamente di uscire fino a quando un pomeriggio percepì la presenza di un demone a lei sconosciuto. Brandì un attizzatoio come arma ed aprì di scatto la sua porta pronta ad attaccare la "minaccia sconosciuta". Si arrestò all'istante. Davanti a lei c'era una giovane demone dai capelli meravigliosi e dal color del grano che le sorrideva dolcemente ed aveva le braccia colme di ogni tipo di fiore. Gettò " l'arma" improvvisata da un lato era rimasta sorpresa e aggrottò la fronte chiedendosi dove aveva già visto la ragazza che le era davanti possedeva un aspetto familiare.
<< Mi chiamo Yulika, milady. Sono la sorella minore del vostro futuro sposo. >> si presentò la giovane interpretando lo sguardo interrogativo della mora. << Questi li ho raccolti per voi questa mattina presto all'omoigaike, mia madre Izayoi mi narrava di una leggenda molto popolare. I fiori bagnati con le lacrime della dea lunare sembra che portino fortuna a chi li riceve in dono. >> spiegò porgendole il vasto mazzo floreale senza smettere di sorridere.
<< Voi siete Yulika? La mia piccola Yu? >> domandò sconcertata Kagome e mentre la giovine davanti a lei annuiva le lacrime scorrevano di felicità sul suo volto, lasciando ogni proposito sovversivo da parte l'afferrò stringendola con affetto tra le sue braccia mormorandole parole affettuose e di com'era cresciuta e diventata bella. La trascinò nelle sue stanze ed entrambe passarono l'intero pomeriggio a chiacchierare di tutti gli eventi accaduti in tutti quei anni che non si accorsero che si era fatta già sera e che sullo stipite della porta c'era Sesshomaru che le osservava con dolcezza da una ventina di minuti fino a quando decise di lasciarle da sole e ai loro chiacchiericci e risatine, raggiunse le cucine e impartì l'ordine di preparare le pietanze più prelibate per Kagome, ed ai servitori di preparare la sala da pranzo in modo impeccabile. Il demone bianco era sicuro che la sua vivace sorella avrebbe convinto la sua fidanzata ad unirsi a loro per la cena.

<< Fratello, sarà meglio che tu le dica la verità. >> esordì Yulika entrando nel salone rivolgendogli uno sguardo gelido << E non guardarmi così. Voi demoni maschi siete convinti che noi siamo delicate bamboline e vi arrogate il diritto di prendere decisioni al posto nostro? Vi sbagliate fratello. Se volete che lei vi perdoni dovete dirle ogni cosa. >>
Sesshomaru emise un leggero sospiro annuendo, aveva ragione la sua sorellina doveva spiegare ogni cosa a Kagome.
<< Credete che lei capirà? >> domandò lui mascherando i suoi veri timori. Yulika annuì con grazia sussurrandogli di andare a risolvere la situazione altrimenti lei non gli avrebbe rivolto più una singola parola.
Sesshomaru si avviò velocemente nel suo studio prese un pezzetto di carta e ci scrisse velocemente un messaggio affidandolo al suo fido falco. Poi si diresse nelle stanze della sua amata principessa e bussò. << Milady. >> la chiamò dolcemente.
Attese risposta educatamente, ma quei minuti di attesa gli parvero un eternità. La testa scura della giovane fece capolino e lui si rilassò . << Cosa desiderate a quest'ora milord? >> chiese la ragazza con una punta di astio nella voce.
<< Parlare e spiegare, me lo concedete? >> rispose lui osservandola per intero. La vide annuire e scansarsi per farlo accomodare all interno. Ma lui scosse la testa.
<< No non qui, venite con me. >> le disse lui afferrandole le mani per portarle alla bocca in un gesto galante.

L'aveva portata in un edificio in rovina, ma perché si chiedeva lei. Non potevano parlare nel castello di lui? Si guardava attorno sospiro bruscamente. << Perché mi avete condotta qui? >> chiese impaziente battendo un piede nervosamente a terra.
<< Shhh! Abbassa la voce Milady siamo nel confine tra le nostre terre e quelle vostre. >> rispose lui sussurrando.
Si udì un verso basso e melodioso, e rese sospettosa la demone. << È notte fonda non ci sono usignoli a quest'ora! >> sussurrò lei. Ma per tutta risposta lui le fece il segno di tacere ed emise lo stesso suono appena udito ottenendo un fischio basso riprodotto per quattro volte, era il segnale che erano al sicuro e non erano stati avvistati da nessuno.
<< Venite >> le disse Sesshomaru cingendole delicatamente un fianco per non farla cadere nel terreno accidentato. Proseguendo attentamente il demone bianco la condusse in un prato meraviglioso al chiaro di luna lei poteva vederlo gremito di fiori, c'era una piccolissima cascata e uno stagno dall' acqua limpida. Kagome era deliziata da quel piccolo giardino. Ma la sua attenzione presto si interruppe poiché davanti a lei c'era suo fratello Inuyasha. Gli corse incontro abbracciandolo felice mentre Sesshomaru osservava la scena attentamente ed uno strano turbamento gli si insinuò nel cuore. La demone stava tempestando di domande il fratello e lui non le rispondeva anzi si rivolse all amico.
<< Perché mi hai mandato quel messaggio? Sesshomaru eravamo rimasti d'accordo che ci saremmo visti dopo il tuo incontro con Miroku. >> esordì Inuyasha duro tenendo la sorella al suo fianco. Kagome si fece immediatamente attenta non ci capiva più nulla. Era convinta che sia il fratello che Sesshomaru erano nemici. Che diamine stava accadendo?
<< Lo so. Dobbiamo raccontarle la verità ne ha diritto. >> rispose Sesshomaru riprendo Kagome dal fianco del fratello.
<< Sei impazzito? No lei non va coinvolta è una donna? >> ringhiò basso Inuyasha.
<< Tu sai bene che non è così, lei è forte. Raccontiamole tutto. >> rispose soffiando il demone. La ragazza guardava esterefatta i due demoni confrontarsi con lo sguardo. Lei non ci stava capendo niente e lo disse tranquilla e guardandoli gli impose ad entrambi di smetterla di fare i cuccioli di demone e dire tutto quello che le avevano tenuto segreto. Così che Inuyasha emise un sonoro sbuffo e iniziò a raccontarle di come lui e Sesshomaru si erano incontrati per attuare un piano per stanare Lord Naraku e beccarlo in flagrante, del timore dei due demoni che Naraku arrivasse a fare del male a lei e infine stavano indagando sulla scomparsa della loro zia.
Kagome rimase in silenzio ascoltando il fratello, era estremamente un piano geniale, ma stentava ancora a credere che i due eredi delle due casate si erano alleati in segreto, guardava Sesshomaru negli occhi. Prese a tremare e lui le cinse il braccio sulle spalle facendole provare un immediato calore.
<< Inoltre due settimane Yuka è stata stuprata nei vostri appartamenti, i miei uomini stanno ancora setacciando la zona su ordine di Sinxay. Ma io credo che fossi tu l'obiettivo e che dietro a tutto ciò ci sia Lord Naraku.... >> continuò a raccontarle Inuyasha con lo sguardo duro i suoi occhi dorati sembravano ambra durissima in quel momento, Kagome rabbrividì e finalmente comprese i timori di Sesshomaru osò alzare lo sguardo su di lui e vi trovò uno sguardo fatto di pietra, poi ricambiò il suo sguardo e sembrava che le dicesse: " Se ti fosse capitato a te avrei dato fuoco al mondo intero per vendicarvi l'onta subita."
La luna era alta nel cielo quando Inuyasha finì di parlare. E fu allora che Sesshomaru le si inginocchiò davanti guardandola amorevole. << Sposami ora. Lady Kagome io vi amo! Non so esprimere le mie emozioni ma tutto ciò che ho fatto era solo e solamente per voi. Avete il mio cuore da ora e per sempre. >> le disse dolce il demone.
<< Vi amo tanto anch'io Lord Sesshomaru. >> Rispose lei commossa nel profondo. Entrambi guardarono Inuyasha rimasto in disparte e lui sospirò dandogli la sua approvazione. Udirono uno scricchiolio la demone si irrigidì all'istante, Sesshomaru rimase tranquillo aveva già percepito l odore di sua sorella. Che emerse con grazia dalla boscaglia.
<< Accidenti Sesshomaru ma proprio qui dovevi sposarti? >> lamentò ridendo la ragazza avvicinandosi alla coppia ignorando Inuyasha, che non aveva nemmeno visto.
<< Yulika modera il linguaggio, altrimenti Lord Inuyasha si farà l idea che sei cresciuta nei bassi ranghi! >> la rimproverò il demone bianco e solo allora la demone dai capelli dorati si accorse della sua presenza, le rivolse un inchino scusandosi della sua maleducazione.
Inuyasha si mosse a disagio mormorando che era abituato con Lady Rin.
<< Io Sesshomaru no Taisho, giuro davanti agli dei e davanti ai due testimoni di prendere te Lady Kagome in moglie. E di renderti felice fino a che morte non mi separi da te. >> disse a voce alta e chiara Sesshomaru intrecciando le sue mani nelle mani di lei.
<< Io Kagome no Shikon, giuro davanti agli dei e davanti due testimoni di prendere te Lord Sesshomaru come mio sposo. E di renderti felice fino a che morte non mi separi da te. >> ripeté emozionata la mora guardando colui che aveva scelto come marito.
<< Questo filo rosso con cui vi cingo, simboleggi il vostro amore da cui siete legati. Il filo vi lega anche nella prossima vita. Nessuno d'ora in poi potrà recidere tale unione nemmeno gli Dei. >> dichiarò Inuyasha recitando il rito semplice tramandato per mille generazioni.
   
 
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