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Autore: HikariRin    21/05/2023    1 recensioni
Da troppo tempo niente riusciva a scaldare la sua indole glaciale; era convinto di essere stato scelto dall’esistenza come uno dei pochi che avrebbe potuto capire cos’era davvero la sofferenza, e in poco tempo in seguito alla tragedia anche lui era diventato come la montagna: freddo, inflessibile e severo. Che qualcuno un giorno arrivasse da lui e infiammasse il suo animo era divenuto quasi un desiderio cosciente.
Ambientazione: Pokémon Scarlatto e Violetto
Personaggi: Grusha, Pepe
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Il calore di un miracolo ~

5 ~ Freddura

 

Il Pokémon dal piumaggio candido come la neve fluttuava nel cielo ove s'incontravano vento e nubi, mentre il mastino dal basso lo seguiva con lo sguardo, ringhiando.

Il capopalestra emise una lieve sbuffata interessata alle parole del giovane; era chiaro che dall’inizio cercasse solo un riscatto verso qualcuno o qualcosa, che tentasse in ogni modo di nascondere a se stesso la propria insicurezza, eppure le condizioni della lotta erano state alquanto favorevoli per lui.

Non lasciarsi abbattere dalle difficoltà e mostrarsi sempre allegro doveva essere il suo modo d’incoraggiarsi e di trascinare i suoi Pokémon nel suo entusiasmo.

“Sarà ancora più interessante mostrarti la potenza del ghiaccio.”

Sopra di lui Altaria emise un verso potente, e all'ordine del suo allenatore cominciò ad agitare le ali, creando ancora un Turbine di fronte al quale Mabostiff non poté reagire. Venne investito in pieno dal vento, ma si aggrappò al terreno e riuscì a resistere, scuotendo la testa per liberarsi della confusione.

Dragopulsar!”

Con un potente stridio il Pokémon nebbioso preparò il suo secondo attacco, scagliando dal becco un raggio di energia che evitò l’avversario ma giunse fino al vortice che ricopriva l’arena, perforandolo per un attimo e mostrando tutta la sua potenza.

L’attacco di Altaria non volle fermarsi e il mastino fu costretto a seguitare a correre e scansarsi, finché non fu troppo stanco per continuare e non trovò riparo dietro a un cumulo di neve.

Il giovane allenatore sudava freddo; il suo Pokémon era chiaramente in difficoltà contro un tipo Volante, ma pur sapendo ciò tentò di concentrarsi guardandosi intorno; Mabostiff era troppo pesante per saltare come Scovillain, e troppo grosso per nascondersi sotto la neve come Greedent.

D’un tratto ebbe un’intuizione; il suo compagno aveva già trovato da solo la soluzione. Sgranò gli occhi.

Dietro era la chiave.

Nel frattempo Altaria aveva sospeso il suo attacco. Seguitava a volare in circolo per recuperare le forze, tenendosi al contempo ben lontano dal suo avversario. Era il momento giusto per agire, avrebbe solo dovuto approfittare della sua fiacchezza; probabilmente non sarebbe sceso di quota tanto presto rischiando di farsi colpire. Inoltre, il sibilo del vento avrebbe attenuato il suono della sua voce, facendo sì che il capopalestra non potesse sentirlo.

“Mabosstiff, devi scavare nella neve e creare una trincea intorno a te che sia più alta possibile!”

Il Pokémon si volse verso il suo allenatore emettendo un latrato impaziente come se attendesse qualcosa, ma il ragazzo non si fece distrarre dal seguire con lo sguardo il Pokémon avversario.

“Non ancora, ho un piano. Fidati di me, ok?”

Mabostiff rispose abbaiando, e subito cominciò a scavare nella neve che s’era accumulata durante lo scontro, nascondendosi di volta in volta dietro di essa in modo che Altaria non potesse vederlo dalla sua posizione elevata.

Nel frattempo Grusha avvertiva il meteo cambiare nelle immediate vicinanze dell’arena; il vento diveniva sempre meno incisivo, e le nubi nel cielo avevano cominciato a diradarsi. La tempesta stava cessando. Compreso che Altaria non avrebbe più potuto confondersi con l’ambiente circostante, si rese urgente per lui portare la sfida al livello successivo.

Non appena comprese il piano di Pepe, ordinò al suo Pokémon di distruggere la parete di neve utilizzando Forza Lunare, al fine di rivelare la posizione di Mabostiff e porre immediatamente fine alla lotta con un attacco superefficace. Altaria eseguì l’ordine, ma Mabosstiff era veloce e sfruttava di volta in volta il breve lasso di tempo durante il quale l’attacco veniva caricato per saltare da un cumulo di neve all’altro, spossando in tal modo il Pokémon nebbioso che dopo pochi tentativi aveva già esaurito le forze. Il capopalestra comprese che non avrebbe potuto contare solo sul rapporto tra i tipi. Avrebbe dovuto far sì che il gelo divenisse incontrastabile.

“Un’altra pensata brillante.” Grusha estrasse da una delle tasche del suo giaccone la sua Terasfera. “Mi costringi a congelare ogni tua possibilità di vittoria.”

Sincronizzandosi perfettamente con le intenzioni del proprio allenatore, Altaria tornò di fronte a lui fluttuando a poca distanza dal suolo, per lasciarsi investire dell’energia della Teracristallizzazione.

“Raggeliamo ogni cosa, riportiamo la temperatura sotto zero. La nostra tormenta vi farà rabbrividire.”

Reagendo a contatto con l’aria, la Terasfera riempì l’atmosfera di migliaia di minuscoli cristalli che si radunarono sulla sommità del capo di Altaria in una gemma Teracrystal simile a un fiocco di neve. Con rinnovato ardore, Altaria mostrò tutto il suo spirito combattivo.

Pepe sorrise; non aspettava altro.

“Altaria, congela le pareti di neve con un Geloraggio!”

Il Pokémon concentrò la sua energia in una sfera che scagliò dal becco verso la barriera innalzata dal suo avversario, congelandola completamente. La potenza del raggio veniva accresciuta dal teratipo, portando la parete di ghiaccio a farsi ancora più elevata e imponente; Mabostiff rimaneva nascosto dietro di essa, in attesa.

“Mabosstiff, adesso corri! Fai in modo di farti seguire e gira intorno a lui schivando i suoi attacchi!”

Mabostiff uscì dal suo nascondiglio e cominciò a correre velocissimo da un cumulo di neve all’altro seguendo una traiettoria circolare, portando Altaria a tracciarne i movimenti con il fascio gelato che ancora emetteva e che ghiacciava qualunque cosa all’intorno. Quando il Pokémon si rese conto di non poter più seguire l’avversario e di rivedere se stesso specchiato nel ghiaccio in ogni direzione, rimase confuso per un attimo. I cristalli che ricoprivano le sue ali, creando ad ogni movimento una sottile polverina rilucente, si confondevano con i riflessi che la luce ora filtrante dalle nubi produceva sul ghiaccio, rendendogli impossibile vedere oltre l’ostacolo che lui stesso aveva creato.

Anche Grusha raggelò, non potendo intuire da quale direzione sarebbe partita la controffensiva.

“Altaria, non lasciarti raffreddare. Rompi il ghiaccio con Forza Lunare!”

Pepe non aveva alcuna intenzione di lasciare che il Pokémon riuscisse a mandare assegno quell’attacco.

“Adesso, Mabosstiff! Usa Carineria e rompi il ghiaccio!”

Il Pokémon di Pepe si diede uno slancio sfruttando l’impeto del suo attacco e trapassò una parte della parete ghiacciata, sorprendendo Altaria alle spalle; il Pokémon fu costretto a sospendere il proprio attacco e voltarsi indietro.

“Ora usa Rogodenti! Mira alle ali!”

Forte della sua rincorsa Mabosstiff si avventò sul Pokémon piumato, aggrappandosi ad una delle sue ali con denti infuocati e gettandolo sul lato opposto della parete di ghiaccio. Altaria emise un verso di dolore, tentennando a causa dei colpi ricevuti.

“È il momento, Mabosstiff!” gridò Pepe, preparando la sua Terasfera.

Rivolse a Grusha uno sguardo deciso mentre anche la sua sfera attivava il proprio potere, e al capopalestra parve quasi che invece d’incoraggiare se stesso volesse davvero incoraggiare entrambi.

“Qualunque tempesta è destinata a cessare. Dopo la pioggia arriva sempre il sole. Sei tu a scegliere ciò che vuoi vedere.”

L’energia del tipo Buio investì il suo Pokémon, che con rinnovata forza lanciò un vigoroso latrato.

“Mabosstiff, usa Sgranocchio!”

Il Pokémon si preparò a gettarsi su Altaria, ormai inerme e inabile a volare, e Grusha sussultava mentre il suo Pokémon veniva colpito da un attacco fatale, soccombendo allo sfidante e accasciandosi sul terreno.

L’energia della sua gemma Teracrystal si disperse all’intorno, mentre la luce del sole faceva capolino tra le nuvole ormai distanti tra loro, e tornava ad illuminare e rendere abbagliante il biancore che ricopriva la cima.

Era finita.

Anche Mabosstiff lasciò che la forza del Teracrystal lo abbandonasse, e corse verso Pepe abbaiando ed esultando. Il ragazzo  lo accolse con un gran sorriso ed un abbraccio, e il mastino volle mostrargli tutto il suo affetto con  qualche leccata di troppo sul viso, alle quali lui rise.

Grusha era rimasto immobile ad osservare la vetta del monte. Aveva sperato di poterne avere il supporto fino alla fine, e invece tronfio delle sue capacità era stato punito.

Tornò con lo sguardo sul suo Pokémon e si avvicinò a lui, accolto da un lieve lamento. Carezzandolo sul capo lo ringraziò per il lavoro svolto, esortandolo a riposare.

“Ma smettila, è tutto merito tuo!” diceva Pepe a Mabosstiff che seguitava a saltargli addosso dalla felicità, mentre i tifosi che avevano seguito lo scontro uscivano dalla palestra per conoscerne l’esito ed esaltare il vincitore, complimentandosi per il coraggio che aveva avuto di sostenere l’intero incontro in quelle condizioni e domandando a Grusha se tutti stessero bene. Il capopalestra rassicurò tutti i presenti onorando formalmente il suo ruolo, per poi tornare di fronte allo sfidante.

“Non teracristallizzare subito per non farti trovare è stato sagace. Confermo ciò che ho detto: ultimamente l’accademia sforna solo talenti.”

Anche Mabosstiff confermò con un grugno quanto detto da Grusha, mentre Pepe si alzava cercando di pulirsi il viso e darsi un contegno, rimuovendo la neve dai pantaloni.

“Credo che tu abbia ragione. Dovrei divertirmi di più e pensare meno a difendere il titolo.” continuò Grusha portando una mano a tirare giù la sciarpa, e porgendo l’altra a Pepe che la strinse soddisfatto.

Intorno a loro tutti applaudivano lo sfidante, che sorrise imbarazzato. “Grazie, mi sono divertito un sacco.”

“Eccoti la tua medaglia, e aggiungo anche un regalo per te.” Grusha tolse fuori da una delle tasche una medaglia e una Macchina Tecnica, e le porse a Pepe che procedette subito ad appuntare la prima sul giaccone e a conservare in una tasca la seconda.

“Oh, vedo che non sono l’ultimo.”

“No, ho lasciato per ultime la capopalestra di tipo Spettro e quella di tipo Psico; sono quelle più semplici da sconfiggere, per me.”

Mabostiff confermò anche questo, abbaiando per darsi delle arie.

“Intendi sfidare la Lega Pokémon?”

“Non saprei, ma se non tentassi non sarebbe un testare davvero le mie abilità. Quindi credo lo farò.”

“Non tornare da me quando sarà, ma fammi sapere se ci sei riuscito.”

Pepe scoppiò in una risata, e tirò fuori da una delle tasche dei pantaloni il suo Smart Rotom.

“Allora questa sarà la mia unica occasione di avere una prova di questa vittoria.”

Non appena Grusha lo vide svolazzare di fronte a loro lasciò andare la sciarpa, aggrottando le ciglia.

“Oh no. Anche tu vuoi una foto con me? Ma che ve ne fate?... Oh, immagino di dovermi arrendere.”

Pepe rise di nuovo di fronte al più forte dei capipalestra chiaramente in difficoltà, e una volta scattata la foto i due si salutarono definitivamente. Grusha si diresse al Centro Pokémon per rimettere in sesto la sua squadra mentre Pepe, dopo una breve sosta in palestra per comunicare all’addetto della Lega della sua vittoria, si diresse ancora una volta a Neveria.

“Secondo te siamo stati troppo severi con lui?”

Mabostiff emise un ringhio di risposta, mentre seguiva il passo del suo allenatore.

“È vero che anche lui è stato severo con noi, ma forse è solo perché ha toccato il fondo e non ha avuto nessuno vicino come invece è stato per me.” Pepe passò una mano tra i capelli, assorto in quelli che parevano essere pensieri negativi.

Il suo Pokémon emise un secondo ringhio rassegnato e attese per un attimo che il ragazzo gli passasse davanti, per poi dargli dei piccoli colpetti sulle gambe per spronarlo a camminare più velocemente, senza guardarsi indietro. Il ragazzo rise.

“Ho capito, ho capito!”


In seguito alla sua breve sosta Grusha rientrò in palestra e venne subito avvicinato dal suo assistente, che gli comunicò che lo sfidante aveva lasciato una busta per lui. Era di media grandezza, ma piuttosto leggera, e una volta aperta rivelò cinque panini e un biglietto.

‘Mangiali insieme ai tuoi Pokémon!

P.S. Non pensi che ciascuno di loro sia proprio adatto per tentare uno slalom sulla neve?’

Il sole di mezzogiorno era caldo e rallegrava i Pokémon della montagna, che uscirono dalle loro tane per godersi la giornata. L’unica nebbia presente nell’intero panorama di cui si poteva godere da quell’altezza era quella che ricopriva il cratere al centro della regione. La tempesta era ormai lontana, e pareva che la sua intenzione per il resto della giornata fosse di tormentare i lavoratori in miniera.

Seduto sulla neve di fronte al Centro Pokémon, Grusha richiamò i suoi Pokémon e distribuì un panino a ciascuno di loro; si riservò comunque il primo morso, per evitare loro una grossa delusione se non fossero stati all’altezza. In effetti quel ragazzo aveva detto di volersi impratichire nella cucina, ma poiché era stato da lui incalzato in ogni modo possibile, non riusciva a fidarsi del tutto.

“È piccante…” sentenziò, ma attirati dal profumo degli ingredienti i suoi Pokémon s’erano già avventati sugli altri, finendoli prima di lui, e soddisfatti parevano discorrere tra loro di quanto fossero buoni.

Certo che i suoi Pokémon erano perfetti per uno slalom sulla neve; i Pokémon di tipo ghiaccio erano tutti massicci e possenti. Qualora avesse mai superato il trauma dell’infortunio, avrebbe potuto sceglierne uno e tentare una discesa. Fece spallucce.

Il secondo morso era già meno piccante.

 

Note dell’autrice:

Siamo giunti alla fine di questa storia.

Grusha e Pepe hanno imparato qualcosa, io ho imparato qualcosa ripassando un po’ di competitivo e penso mi prenderò una pausa dalle fanfic per almeno una settimana.

In realtà ho già un’altra idea, ma voglio aspettare prima della stesura.

Ah, voglio i DLC! Voglio tornare a Paldea, e devo ancora fare un sacco di shiny hunting.

Ho un sacco di cose da fare, e invece perdo il mio tempo a scrivere fan fiction. Sono comunque contenta di aver concluso anche questo soggetto, mi ha rubato le notti e le giornate. Spero di avervi allietati almeno un po’ e regalato qualche momento piacevole. Fatemi sapere cosa vi ha lasciato la storia :3 io vi saluto, e vi do appuntamento alla prossima!

Mi piace un sacco scrivere di Pokémon, devo assolutamente rifarlo…

 

   
 
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