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Autore: Farkas    31/05/2023    1 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 18: La bacchetta del giusto

 
 
L’estate finalmente era arrivata. Era giunto il periodo delle grosse vendite. Ora che sua nuora era incinta era proprio il momento necessario per cercare di mettere su un po’ di soldi. Gerard era euforico all’idea di diventare nonno… finalmente ci sarebbe stato un altro erede a cui affidare quasi venti secoli di tradizione.
Non che credesse che nel sangue ci fosse qualcosa di impossibile da replicare, anche se quella fabbricante giapponese Rumiko Takahashi a volte glielo faceva pensare… era una Nata Babbana che aveva idee talmente bislacche sulle bacchette, da far apparire normali le balzane teorie che apparivano sul Cavillo. Di recente aveva cominciato a usare le corna degli oni, come nucleo, roba da non credere! Eppure i maghi giapponesi stravedevano per le sue creazioni, tanto che l’avevano soprannominata “La principessa delle bacchette”.
“Devo ammettere che qualche volta anch’io ho pensato di provare a usare nuclei su cui mio padre non aveva fatto esperimenti… devo ammettere che mi piacerebbe provare a usare un corno di basilisco… si dice che la bacchetta di Salazar Serpeverde avesse proprio quel nucleo, ma non voglio nemmeno pensare in che giri dovrei mettermi per procurarmene uno o quanto mi costerebbe”.
Eppure in certi momenti provava una certa frustrazione… poteva dirsi un fabbricante completo se non faceva altro che imitare la tecnica di suo padre? Certo, Garrick Olivander era stato una leggenda tra i fabbricanti di bacchette, ma lui voleva essere solo una sua copia conforme?
A riscuoterlo da quei pensieri ci pensò l’arrivo di clienti. Un uomo e una donna che accompagnavano un ragazzino dalla corporatura tozza, occhi azzurri e folti capelli rosso-castano.
-Eddard Stark! Dieci pollici e un quarto, legno di pioppo, crine di unicorno, estremamente rigida! Una bacchetta magnifica! - fece a mo’ di saluto riconoscendo il direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. - Oh, buongiorno anche a lei signora Stark. Cedro, crine di unicorno, dodici pollici e un quarto, sorprendentemente flessibile. Una bella bacchetta anche quella-.
-Come fa a ricordarselo? Sono passati anni! - fece incredula Catelyn. - Comunque siamo qui per la bacchetta di mio figlio Robb- aggiunse, spingendo delicatamente il ragazzino intento ad ammirare le numerose scatole presenti nel negozio. Presto una di loro sarebbe stata sua.
Malgrado l’emozione, Robb non riuscì a non pensare a Jon e non trovò giusto che non fosse venuto con lui. Certo, suo padre di sicuro lo avrebbe portato a comprare la bacchetta nei prossimi giorni, ma trovava comunque ingiusto che dovesse aspettare ancora.
Capiva le motivazioni di sua madre, però non era mica colpa di Jon se aveva un’altra mamma… gli avrebbe fatto provare la bacchetta una volta tornato a casa quella sera.
Dopo pochi altri convenevoli, Robb venne misurato e cominciò a provare le bacchette.
-Cipresso, corda del cuore di drago, undici pollici. Estremamente rigida. Non voglio vantarmi, ma le assicuro che è una bacchetta eccezionale! - annunciò fieramente Gerard, porgendo lo strumento al giovane Stark. Quest’ultimo lo fece girare e produsse qualche scintilla dorata.
-No, ma c’eravamo quasi… provi con questa: alloro, piuma di fenice, dodici pollici e un quarto, flessibile-.
Robb tentò, ma non accadde niente.
-Non si preoccupi, i suoi genitori ci hanno messo di più. Tasso, crine di unicorno, quattordici pollici, piacevolmente flessibile-
Robb impugnò saldamente la bacchetta e tentò un incantesimo di levitazione. Gli venne abbastanza bene, ma capì subito che non era quella la bacchetta giusta. Olivander gli chiese di fare lo stesso con una bacchetta di ebano e fenice. Neanche quella si rivelò adatta, ma il fabbricante parve soddisfatto.
Dopo un'altra dozzina di tentativi commentò: -Credo che lei abbia ereditato l’affinità di suo padre con l’unicorno. Per sicurezza faremo qualche altra prova, ma penso proprio che il crine di unicorno sia il nucleo più adatto-.
Gerard era decisamente felice che il figlio avesse ereditato il carattere del padre. Eddard Stark si era rivelato un ottimo Auror come l’amico Robert Baratheon, e i suoi interventi ai processi e il modo umano in cui si era sempre comportato con i sospetti, gli avevano procurato un seggio nel Wizengamot malgrado la giovane età.
In seguito era diventato uno dei rappresentati della Gran Bretagna alla Confederazione Internazionale dei Maghi e ciò gli aveva fatto acquisire una tale reputazione all’estero, che era stato semplicemente naturale spostarlo all’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale e appena si era liberato il posto di dirigente era stato altrettanto naturale affidarlo a lui. La saggezza e la benevolenza mostrate da Eddard Stark gli avevano fatto guadagnare grande rispetto nella comunità magica.
Se suo figlio fosse stato come lui, di certo sarebbe stato un bene per l’intera comunità.
Peccato che a differenza di suo padre non fosse stato scelto da una bacchetta di pioppo.
-Dai Robb, non prendertela. Anche io ci misi un po’ a trovarla e finii anche imprigionata nella neve- rispose sorridendo Catelyn ricordando quel giorno di tanti anni fa*. Era meraviglioso poter accompagnare lì suo figlio come suo padre aveva accompagnato lei. E soprattutto il bastardo non c’era.
Ma anche lui aveva ereditato la magia da Ned, anche a lui era arrivata la lettera… e anche lui sarebbe andato in quel negozio entro qualche giorno. Catelyn non riuscì a non guastarsi la gioia del momento a quel pensiero. A voler essere franchi Jon aveva cominciato a fare magie accidentali, molto prima di Robb. Molto prima di tutti i figli che lei aveva dato a Ned… no, non avrebbe rovinato quel momento pensando a Jon. Una volta che l’avessero spedito a Hogwarts non l’avrebbe più dovuto vedere e anche se Robb se ne sarebbe andato con lui, avrebbe potuto godersi tutti gli altri suoi figli senza più averlo tra i piedi per la maggior parte del tempo.
Alla quindicesima bacchetta, Robb cominciava a preoccuparsi. Una volta zio Benjen aveva detto loro che la bacchetta di suo padre era composta da una combinazione di elementi rarissima e Robb aveva sognato di averne una simile, ma suo padre in seguito gli aveva detto che il valore di una bacchetta è lo stesso di chi la impugna. Quindi se fosse stato scelto da una bacchetta comune, avrebbe voluto dire che non era all’altezza di suo padre? Che non era degno di ereditare il ruolo di capofamiglia degli Stark?
Lui era il fratello maggiore, quindi doveva proteggere Sansa, Arya, Bran e il fratellino neonato Rickon. Jon aveva la sua stessa età, quindi non contava, ma se a lui fosse toccata una bacchetta migliore? Dopotutto quando avevano cinque anni era riuscito a sparare scintille di energia multicolori dalle mani, che assomigliavano a fuochi d'artificio, mentre lui non aveva fatto nessuna magia, fino ai sette anni. Se Jon era il migliore, sarebbe spettata a lui una bacchetta rara, sarebbe stato giusto così.
-Castagno, crine di unicorno, dodici pollici e un quarto, rigida- annunciò Gerard, porgendo la bacchetta al giovane Stark.
Robb la prese in mano e dimenticò ogni paura. Una meravigliosa sensazione di completezza lo invase, la sensazione unica e speciale che ogni mago prova quando incontra la sua bacchetta. La agitò e produsse un filo di luce grigio-argenteo, che brillò per un istante, per poi disgregarsi nel nulla.
-Perfetto! - commentò allegramente Gerard. - Non c’è che dire figliolo: te la sei battuta alla pari con tuo padre, una cosa di cui dovresti essere orgoglioso-.
-Che vuol dire? - chiese ansiosamente Robb.
Olivander sorrise: - Devi sapere che il legno di castagno muta carattere a seconda del nucleo a cui si abbina, e prende molte sfumature dalla personalità di chi lo possiede. Quando gli viene abbinato l’unicorno, il castagno vuole un padrone che abbia un gran senso della giustizia, che se ne occupi in tutte le sue forme… non a caso tre capi consecutivi del Wizengamot, hanno posseduto questa particolare combinazione-.
Ned sorrise, chiedendosi se suo padre si fosse sentito così, quando lui era stato scelto dalla sua bacchetta. Era molto fiero di Robb, e anche di sé stesso, perché voleva dire che come genitore era stato all’altezza di suo padre.
Anche Catelyn era fiera di Robb: si era dimostrato un degno erede non solo della famiglia Stark, ma soprattutto del suo Ned.
La famiglia uscì sorridendo dalla bottega, mentre Robb stringeva a sé la scatola della bacchetta come faceva quand’era piccolo col suo lupacchiotto di peluche. Non avrebbe cambiato quella bacchetta con nessun’altra… però l’avrebbe comunque fatta provare a Jon.
 
 
 
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Il castagno lo aveva già avuto Bronn, ma abbinato alla corda di cuore di drago e una bacchetta composta da tali elementi, si sposa alla perfezione con chi è innamorato del lusso e dei beni materiali e non si fa tanti scrupoli su come ottenerli, mentre come avete visto la combinazione toccata a Robb è adatta a chi ha ideali decisamente più elevati del riempirsi il portafoglio (intendiamoci non c’è nulla di male a volersi arricchire, finché lo si vuole fare onestamente).
Dedico il capitolo al mio amico fenris che da un po’ è l’unico a recensire la storia… immagino che alla lunga il tema possa un po’ stancare, ma io non intendo fermarmi fino a che tutti i personaggi di cui conosciamo abbastanza la psicologia non avranno ricevuto la loro bacchetta! A presto e statemi bene!
  
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