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Autore: Sana_jasm97    03/06/2023    0 recensioni
Trunks, Goten e Marron sono migliori amici sin dall'infanzia: stesse avventure, stessa scuola, stesse amicizie, più che amici sembrano tre fratelli, e niente e nessuno è in grado di separarli. Ma stanno crescendo, e l'amore inizia ad entrare nelle loro vite. Cambierà il loro rapporto? Questa amicizia resterà tale?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Marron/Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 3

-Mamma, sto bene vestita così? - Marron fece un giro su sé stessa, mostrando alla madre il vestito azzurro che indossava. Aveva legato i lunghi capelli biondi in un elegante chignon. 
-Sì, stai bene. - le rispose C-18, mentre finiva di mettersi il mascara davanti lo specchio. Era la sera della festa di compleanno di Bulma, e madre e figlia si stavano preparando nella camera da letto di Marron.
-Ma come sono fortunato ad avere delle donne così belle! - esclamò gioviale Crilin, appoggiato sullo stipite della porta, e il commento le fece sorridere. -Ma vi ricordo che non stiamo andando a cena con il presidente, ma solo al cinquantes... - Crilin sobbalzò quando le due donne si voltarono di scatto verso di lui con gli occhi spalancati.
-Ma che sei matto! – esclamarono sconvolte, come se avesse detto chissà quale blasfemia.
-Ma almeno a casa mia potrò dirlo, mica si trova qui Bulma! - si difese lui.
-Papà, sai benissimo che Bulma ha un sesto senso potentissimo, e poi se continui a ripeterlo rischi che ti scappa pure alla festa! - lo riprese Marron, mentre si poggiava uno scialle sulle spalle. -Se siete pronti, possiamo andare. -
Crilin le fece uscire, spense la luce di casa e si chiuse la porta alle spalle. Ormai era da otto anni che non vivevano più sull’isola con il maestro Muten, e si erano trasferiti in un appartamento in città che distava una decina di minuti a piedi da casa di Bulma.
-Senti Marron, come mai ti sei fatta così carina? - chiese Crilin per strada, tra il malizioso e il sospettoso.
-Ma papà! - esclamò sconcertata la ragazza. -Cosa vorresti insinuare? Mi sono fatta carina solo per l’occasione, e non per qualcuno in particolare! E se per caso ti stai riferendo a quei due Sayan, ti ripeto che sono solo i miei migliori amici, e niente di più! -
-Sarà… - disse Crilin, iniziando a fischiettare. Poi, cambiando discorso, si rivolse alla moglie. -E tu tesoro, come vorresti festeggiare i tuoi cinquant’anni? -
C-18 lo fulminò con lo sguardo. -Hai deciso di morire oggi? Ti sembra una domanda da fare? -
-Ok, ok, scusa! Oggi non si può proprio parlare! - sbuffò Crilin, e Marron scoppiò a ridere, anche se la domanda del padre l’aveva messa un po’ in imbarazzo. Era già da un paio di anni, da quando lei si era fatta “una signorina”, come agli adulti piaceva chiamarla, che quest’ultimi in modo velato le domandavano se ci fosse qualcosa tra lei e uno dei suoi amici. Non capiva il perché di quelle insinuazioni, cioè, poteva immaginarle, ma Goten e Trunks erano dei fratelli per lei, e non li aveva mai visti in nessun altro modo.
“Sei sicura di questo?” le chiese in quel momento una vocina nella testa.
“Certo che sono sicura!” si rispose scocciata Marron a quella domanda impertinente.
“Sarà…” esclamò quella vocina, nello stesso modo del padre.
 
*

-Sbrigati Goten, dobbiamo andare! - urlò Chichi dalla sua camera, mentre si metteva gli orecchini. In quel momento sentì qualcuno aprire la porta.
-Chichi, posso entrare? - chiese Goku facendo capolino. Poi guardò la moglie e strabuzzò gli occhi.
-Urca Chichi, quanto sei bella! - esclamò.
Chichi divenne rossa come un peperone. Conosceva la spontaneità di Goku nel dire le cose, ma quando questa lo portava a farle complimenti la imbarazzava ancora come le prime volte. Abbassò lo sguardo sul suo lungo vestito scollato nero, che effettivamente era diverso dal genere che indossava di solito.
-Dici davvero? - chiese lei imbarazzata.
-Certo! Sembri molto più giovane di quanto non sei! - 
-Come scusa? - l’espressione di Chichi cambiò in un secondo, facendosi minacciosa. 
Goku si portò una mano alla testa, sinceramente confuso. -Ehm, che ho detto di male? - chiese preoccupato.
-Uff, sei sempre il solito! - sbuffò Chichi, avvicinandosi per aggiustargli la cravatta. -Forza, vai a chiamare tuo figlio, che facciamo tardi! -
 
*

Il citofono suonò. Bulma scese di corsa le scale, tenendo in mano il lembo del lungo vestito rosso. 
-Vegeta, Trunks, gli ospiti stanno iniziando ad arrivare, scendete subito! - urlò lei, emozionata. 
Arrivata in fondo alle scale si lisciò l’abito, e diede un’ultima occhiata al salotto per controllare che fosse tutto a posto. Era tutto addobbato, il buffet era ricco di cibo e aveva messo della musica jazz di sottofondo. Bulma si ritenne soddisfatta. Proprio quando stava per aprire la porta sentì la vocetta della figlia che si era avvicinata. 
-Wow mamma, sei bellissima! - esclamò estasiata Bra. -Anche io voglio indossare quel vestito quando sarò grande! – Bulma le diede un bacio sulla testa. 
-Grazie tesoro, un giorno sicuramente potrai indossarlo. Adesso mi raccomando, saluta tutti gli invitati. - si raccomandò Bulma, sorridendole. Aprì la porta e si ritrovò davanti Gohan, Videl e la piccola Pan, tutti vestiti eleganti.
-Benvenuti! – 
-Buon compleanno Bulma! – esclamò la coppia.
-Grazie ragazzi! Prego, entrate. Ciao Pan, ma come siamo carine! – 
La piccola stringeva la mano della madre e le sorrise timidamente. Poi vide la sua amica Bra e le corse incontro per abbracciarla. 
-Mia madre mi ha avvisato che stanno per arrivare. - comunicò Gohan a Bulma.
-Va bene, perfetto. – In quel momento qualcuno bussò alla porta ancora aperta, e si sentì un’altra voce. 
-Possiamo entrare? Abbiamo trovato il cancello aperto e così...- disse Crilin, entrando con la moglie e la figlia. -Buon compleanno Bulma! -
Gli amici iniziarono a chiacchierare e a mettersi comodi. Dopo un po’ scesero anche Vegeta e Trunks, molto meno raggianti di Bulma. Vegeta aveva la solita espressione scontrosa, ma si era vestito elegante per l’occasione. Il ragazzo, che indossava una semplice camicia bianca che gli metteva in risalto i muscoli, si avvicinò a Marron per salutarla. Poi la guardò meglio. Era abituato a vederla sempre in jeans e maglietta, perciò fu colpito dal fatto che indossasse un vestito corto e i tacchi.
-Come mai ti sei fatta così carina? – 
-Ma che avete oggi che me lo state chiedendo tutti? - sbottò la ragazza. – Inizio a pensare che di solito mi vesto come una barbona! Ho sedici anni ormai, ed ho tutto il diritto di truccarmi e vestirmi bene! -
-Ok, ok, non ti arrabbiare! - si difese Trunks. -Volevo solo dirti che stai molto bene. - disse guardandola.
Prima che Marron potesse rispondere, il citofono suonò di nuovo, e Bulma andò ad aprire. 
-Buon compleanno Bulma! - esclamò allegramente Goku. -Complimenti per aver raggiunto i cinquan...-
Un pugno in testa gli impedì di finire la frase. Chichi era intervenuta in tempo, avendo già notato comparire il tic all’occhio di Bulma. Lanciò un’occhiataccia al marito che si massaggiava dolorante la testa. 
-Lascialo perdere. Auguri cara! - esclamò Chichi abbracciando l’amica. 
I tre Son entrarono in casa. Dopo un po’ arrivarono anche Yamcha, Junior e Tensinghan, il maestro Muten con Oolong, e altri amici e colleghe di Bulma. Tutti gli invitati posarono i regali in un angolo dell’immenso salotto e iniziarono a servirsi al buffet, conversando tra di loro. 
Marron, Goten e Trunks si sedettero con il loro piattino pieno di cibo sul divano. Trunks si avvicinò all’orecchio dell’amico, fingendo di volergli raccontare un segreto.
-Mi raccomando, non fare complimenti oggi a Marron che si innervosisce. - ridacchiò.
-Guarda che ti ho sentito, scemo. - La ragazza posò il piatto sul divano e prese sulle ginocchia Bra che le stava venendo incontro.
-Mi raccomando Bra, non prendere mai esempio da tuo fratello, è un pessimo modello da seguire. -
-Sì lo so, lo dice anche papà! - esclamò la piccola contenta.
-Ehi! - esclamò scocciato Trunks alzando le braccia. Gli altri due ragazzi risero, e Bra li fissò confusa, senza capire cosa avesse detto di tanto divertente. 
Continuarono a conversare del più e del meno, quando a un certo punto si avvicinò a loro il maestro Muten, che gli chiese come stavano e come stava andando la scuola.
-Trunks, questo è il tuo ultimo anno di liceo, vero? – chiese l’anziano.
-Già, ho la maturità tra un mese. -
-Hai già deciso cosa vuoi fare dopo? -
Il ragazzo ci pensò un attimo prima di rispondere. -Be’, sai bene che non sono molto interessato a seguire le orme di mio padre a prendere a mazzate la gente, il che non lo rende molto felice di me. – Abbassò la voce. -Oddio, non è che mio padre trasudi di solito di felicità eh! - gli altri risero. -In realtà, mi piacerebbe continuare gli studi per poter entrare nella ditta di famiglia. - il ragazzo fece spallucce. -Mi è sempre piaciuto vedere la mamma e il nonno inventare marchingegni, perciò…-
Muten annuì in segno di approvazione della scelta del ragazzo. Poi si rivolse ai due ragazzi più giovani. -E voi ragazzi? Oh, è vero, voi avete ancora tanto tempo per decidere…anche se forse Marron ha già le idee chiare. - disse lui, facendole l’occhiolino.
-Diventare la più brava pianista del paese. - risposero all’unisono Trunks e Goten, prima ancora che lo facesse Marron, come se quel mantra lo avessero sentito ripetere già un sacco di volte.
-Sì, io lo avrei detto con un tono meno canzonatorio, però sì. - Marron gli lanciò un’occhiataccia. -E sentiamo Goten, tu che vorresti fare? – chiese in tono saccente. Goten scosse le spalle, come se la domanda lo infastidisse.
-Oh, ma io non lo so, ho ancora tempo! E comunque, di certo non lo studioso, quello già ce lo abbiamo in famiglia e può bastare! -
-Oh oh, bravi ragazzi, continuate così! Che bella cosa la gioventù! - esclamò allegro Muten, prima di allontanarsi.
Pan si avvicinò all’orecchio di Bra, confusa. -Sbaglio, o a volte lo zietto sembra un po’ rimbambito? -
-E anche un po’ depravato. - aggiunse Marron indicando con la testa Muten che lanciava occhiate interessate ai sederi delle colleghe di Bulma. E le venne in mente un’idea.
-A proposito! - esclamò battendo il pugno su una mano. -Ormai siamo a maggio e inizia a fare caldo, che ne dite di andare al mare il prossimo weekend? Possiamo portare pure le bambine, se le mamme sono d’accordo. -
-Siii!! – esclamarono Bra e Pan, saltellando dalla gioia.
-Si può sapere che connessione ha fatto il tuo cervello per arrivare all’idea del mare? - le chiese sconcertato Trunks.
-Be’ sai, i sederi, ho pensato alle mutande, poi i bikini e quindi al mare. -
Goten rise, ormai abituato alle stranezze con cui se ne usciva l’amica. -Per me va bene, ho bisogno di staccare un po’ dallo studio. -
-Ma fammi il piacere. - lo riprese Marron.
-Ma sì, perché no, mi aspetta un mese almeno chiuso in casa a studiare per gli esami, perciò mi sembra un’ottima idea. - Trunks spostò lo sguardo verso gli adulti e vide che i suoi nonni si stavano dirigendo verso la cucina. 
-Credo che sia giunta l’ora della torta. - si alzò e tese la mano verso Bra. -Dai, andiamo dalla mamma. - 
I genitori di Bulma tornarono nel salotto con una enorme torta di compleanno, che posarono sul tavolo davanti alla festeggiata. I suoi amici si misero dall’altro lato e iniziarono a cantarle “Tanti auguri a te”. Bulma sorrideva ai suoi ospiti, contenta di poter festeggiare il suo compleanno circondata dagli amici più cari, ma all’occhio attento del marito non sfuggì un velo di tristezza nel suo sguardo. Quando riaccesero le luci, iniziò a scartare i regali e ringraziò tutti gli invitati. Poi rimisero la musica e molti invitati si misero a ballare. Trunks e Goten ridacchiarono vedendo gli adulti scalmanarsi così, allora Marron gli andò dietro e li spinse in mezzo al salotto, e visto che non se lo aspettavano, i due ragazzi barcollarono e inciamparono, provocando le risate sguaiate delle bambine. I due Sayan si voltarono verso Marron, rossi in viso.
-Ti abbiamo già buttato in piscina una volta, possiamo rifarlo. - la minacciò Trunks.
-Dai, balliamo un po’ insieme. - propose la ragazza divertita, prendendoli entrambi per mano.
La festa proseguì all’insegna del divertimento, e finì solo verso le due di notte, quando gli invitati iniziarono ad andarsene ringraziando i padroni di casa per la bellissima festa. Mentre Bulma e Trunks mettevano a posto il salotto, Vegeta prese in braccio Bra, che si era addormentata sul divano, e la portò nella sua cameretta. Finito di riordinare, Bulma diede la buonanotte al figlio e andò in camera sua. Nel momento in cui chiuse la porta dietro di sé, tirò un sospiro.
Vegeta la stava aspettando, seduto sul letto.
-Allora, cosa c’è che ti turba? - le chiese senza preamboli.
Bulma rimase sorpresa per un attimo, poi fece un sorrisetto tirato.  Vegeta si accorgeva sempre quando aveva qualcosa che non andava.
-È che... - fece un profondo respiro prima di dire quello che aveva evitato di ammettere per tutto il giorno, tutto quello che aveva trattenuto in quell’ultimo periodo.
-Ho cinquanta anni. Cinquanta, capisci? – sbottò la donna. -Sto diventando vecchia. Inizio ad avere le rughe. E invece tu, guardati, sei uguale a venti anni fa. Cosa pensano le persone quando ci vedono insieme? – la donna sospirò, avvilita.
Vegeta rimase a guardarla, poi sbuffò, scuotendo la testa. -Sapevo che si trattava di una stupidaggine. - Bulma fece per protestare, ma lui le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio. 
-Si può sapere che diamine ti frega di quello che pensa la gente? Pensa piuttosto a quello che sto pensando io in questo momento. - mormorò lui, iniziando a baciarle il collo. -Sei dannatamente sexy, Bulma, e questo lo posso e lo devo pensare solo io. - disse mentre cercava le sue labbra da baciare. Bulma si lasciò andare a quel bacio, facendo aderire il suo corpo snello a quello possente di lui, e quando lui la adagiò sul letto e riprese a baciarla con passione, ogni sua preoccupazione svanì.


Salve a tutti! Due righe solo per ringraziarvi che state seguendo questo mio piccolo svago, spero vi stia piacendo :3
  
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