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Autore: Neko    23/09/2009    4 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 27:  la fine di tutto

 

Senza perdere tempo Madara passò al contro attacco.

Il suo obbiettivo era quello di mettere le mani sul potere del Kyuubi e non si sarebbe fermato di fronte a niente pur di ottenerlo.

Inoltre aveva un secondo scopo, qualcosa che 17 anni prima non era riuscito a portare a termine completamente.

Madara voleva la scomparsa del villaggio della foglia da tutte le mappe geografiche esistenti nell’intero pianeta. Non doveva rimanere nemmeno un vago ricordo di quel villaggio da lui tanto odiato.

Lo scontro ebbe inizio.

Inizialmente fu solo un sharingan verso sharingan, Uchiha vs Uchiha, ma presto Madara si dimostro al di sopra delle capacità di Sasuke, il quale secondo il nemico si era parecchio indebolito a causa dei buoni sentimenti che ora avevano sopraffatto l’odio.

L’odio per Madara era l’arma vincente, il potere che lo avrebbe portato a dominare su tutto il genere umano.

Naruto e Kakashi andarono a dare man forte al loro compagno, ma Madara non sembrava temere una lotta impari.

Non era il numero dei nemici che si trovava davanti a preoccuparlo. Era convinto di poter vincere.

Non dandosi per vinto, il team 7 al completo provò ad attuare una strategia con l’aiuto di Yamato.

Il capitano attuò la sua abilità speciale circondando con dei legni snodabili, il corpo di Madara, il quale si trovò intrappolato.

Sasuke e Kakashi attuarono sul nemico la palla di fuoco suprema, seguita poi dal rasengan di Naruto e subito dopo, da un colpo sferrato in piena faccia da Sakura.

Il nemico era a terra apparentemente sconfitto, ma sembrava troppo facile e tutti pensarono che ci fosse sotto qualcosa di sospetto.

Si sentii un ringhiò mostruoso che tutti riconobbero subito come quello di una delle due volpi.

Kyuubi del presente era agitato e si muoveva freneticamente di qua e di là lanciando sfere di chacra ovunque gli capitasse, anche sul villaggio.

Kyuubi che ti sta succedendo?” chiese Naruto non capendo il perché di un tale comportamento.

“Non è possibile!” disse Kakashi sgranando gli occhi. Gli sembrava di rivivere il momento in cui da giovane aveva dovuto combattere contro il demone.

Il corpo a terra di Madara scomparve: era una copia.

“Cosa?” disse Sakura per spostare lo sguardo nella stessa direzione in cui guardava Kakashi e solo allora notò la presenza di Madara sulla testa di Kyuubi.

Naruto!” disse la ragazza.

Il ragazzo strinse i pugni “Ho visto!”

I ninja, che fino a quel momento erano rimasti in disparte, si buttarono nella lotta nella speranza di fermare il demone, nonostante sapessero che sarebbe stato tutto inutile. Non eraro abbastanza forti per riuscire a sovrastare un tale potere e questa volta Yondaime non sarebbe venuto in loro soccorso.

Naruto, richiama Kyuubi!” ordinò subito Tsunade, che si era già messa all’opera ed era andata ad aiutare i feriti con l’aiuto di SAKURA.

Non servì a niente.

Il ragazzo per quanti sforzi facesse, non riusciva più a controllare la quantità di chakra del demone, fino ad allora rimasto sotto il suo controllo. Ciò era dovuto al fatto che Madara aveva posto un sigillo sulla fronte del demone che impediva al chakra della volpe di far ritorno al suo contenitore.

Kyuubi del futuro era l’unica che riusciva a tenere testa alla volpe e cercava di frenarla come poteva.

L’aveva buttata a terra più volte, ma essa sotto comando di Madara si rialzava sempre e continuava a sferare colpi all’impazzata, i quali non tutti erano fermati dal demone del futuro.

Madara si rivolse al Kyuubi del futuro “Avrei voluto controllare te e tenere questa volpe per i miei scopi, ma per dei motivi a me ignari, non riesco a prendere il controllo della tua mente!”

KYUUBI sorrise “Ammetto che sei tremendamente forte, ma nemmeno tu e la tua odiosa abilità innata può controllare qualcosa che non appartiene a questo mondo!” spiegò semplicemente la volpe.

Madara rise malignamente “Comunque non è un problema! Riuscìro a sconfiggere anche te e a distruggere il villaggio!”

“il mio me stesso è forte, ma dimentichi che essendo ancora legato al jinchuuriki ha i suoi limiti!”

“Non mi preoccupo di questo!” disse fissando e indicando Naruto.

Il ragazzo era a terra piegato in due che si teneva le mani sullo stomaco. Era preda di forti dolori che gli tagliavano il fiato.

Sakura corse vicino a lui “Naruto che ti prende?”

Ma il ragazzo troppo impegnato a respirare non riuscì a fiatare.

“Ancora un po’ è il sigillo si romperà. Kyuubi sotto il mio controllo sta domandando ancora più chakra e per quanti sforzi quel pivello possa fare, non riuscirà a impedire la rottura del sigillo e quando ciò avverrà, sarà la fine di tutti! Non risparmierò nemmeno te KYUUBI, un demone che lotta per il bene non serve a niente. Un vero demone è colui che odia e che ha un potere alimentato solo e soltanto da questo oscuro sentimento. Per questo il mio Kyuubi avrà sopravvento su di te!”

“Lo vedremo! Se c’è una cosa che ho imparato vivendo a stretto contatto con gli umani e che il bene vince sempre sul male!” disse la volpe del futuro guardando storto il nemico “Voglio proprio vedere se è vero!”

Disse lanciandosi contro il passato se stesso e colpendolo con una zampata al muso.

I due demoni continuavano a lottare fra di loro, senza che nessuno avesse la meglio. Ormai la volpe del prresente aveva quasi raggiunto la potenza del demone del futuro e quest’ultima faceva sempre più fatica a tenerla a bada. Più volte a KYUUBI era capitato di trovarsi a terra dopo un colpo di una delle code dell’avversario. Nessuno era mai stata in grado di ferirla o colpirla pesantemente fino a quel momento. Ma la cosa non le rodeva più di tanto dato che era stato ferito da se stesso.

L’unica cosa che gli scocciava tremendamente era di non poter fare niente contro il possesso di Madara verso se stesso.

Kyuubi aproffittò del momento in cui KYUUBI era a terra per avvicinarsi al villaggio, ma presto si dovette fermare perché qualcuno l’aveva afferrato per le sue code e non accennava a lasciar la presa.

“Sei duro di comprendonio stupido demone, avrò io il sopravvento!” disse Madara, vedendo la testardaggine di KYUUBI.

“Non ti permettero di farmi fare qualcosa di cui mi pentirei in futuro. Ho promesso a NARUTO che avrei protetto il villaggio della foglia a qualunque costo. Poco importa se il villaggio è del futuro o del passato! Io mantengo sempre le promesse!” disse menzionando una frase detta spesso da NARUTO quando era giovane e stringendo ancora di più la morsa sulle code del demone volpe del passato.

Purtroppo per la volpe del futuro, quella del presente, nonostante non avesse piena libertà nei movimenti, aveva però la bocca libera con la quale preparò un nuovo colpo da lanciare verso il villaggio. Questa volta niente sarebbe riuscito a fermarla, nemmeno i numerosi ninja che invano mandavano attacchi contro il demone.

Il villaggio aveva le ore contate.

Tutti rimasero col fiato sospeso. Ancora pochi secondi e la “bomba” sarebbe stata sganciata.

Quando la sfera di chakra si staccò dal muso di Kyuubi tutti chiusero gli occhi, non volendo vedere il loro villaggio natio sparire.

Ma non si sentì nessuna esplosione che potesse indicare la distruzione di Konoha, ma un “piccolo” frastuono che fece intendere che il colpo era stato parato.

Tutti erano convinti che KYUUBI centrasse qualcosa, ma si sorpresero di vedere che in realtà un muro altissimo e spesso di legno si alzava per diversi metri verso il cielo.

Tsunade si girò verso Yamato, ma vide che non era lui l’artefice di quella tecnica, data la sua momentanea perdita di coscienza.

Naruto, nonostante la lotta che stava subendo interioremente, col la sua forza di volontà era riuscito a ricorrere all’arte del legno che aveva imparato qualche mese prima, per difendere il villaggio.

“Sei stato grande Naruto!” si complimento Sakura reggendo il ragazzo, il quale si vedere che era molto provato e che era al limite.

La barriera però cadde e Kyuubi era nuovamente pronto per un nuovo attacco. KYUUBI era nuovamente a terra e non sarebbe mai riuscito a fermare il colpo.

Ma nuovamente qualcosa accadde e fermò il nuovo attacco.

Qualcosa che nemmeno Madara riuscì a spiegarsi.

Kyuubi sgranò gli occhi e cominciò a indebolirsi, diventando trasparente di tanto in tanto, finchè sfinita non cadde a terra.

“Avanti muoviti stupido demone! Distruggi Konoha!” disse Madara.

Ma la volpe del presente ormai non era più sotto il controllo dell’uchiha. Sentiva le sue forze venire meno e gli occhi farsi pesanti.

Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo, perché la volpe si fosse indebolita fino a quel punto e così improvvisamente.

Fu l’urlo di Sakura a far capire ai presenti quanto stava accadendo.

Tsunade, Kakashi e SAKURA si girarono verso la voce della ragazza e rimasero pietrificati alla scena.

Videro un Naruto ricurvo, che si trovava davanti a Sasuke, e dalla schiena dello shinobi biondo si poteva benissimo riconoscere la katana del moro che lo stava traffiggendo.

Naruto, capendo che nessuno sarebbe riuscito a fermare il suo bijuu, fece l’unica cosa possibile, chiese a Sasuke di ucciderlo.

Quella richiesta lasciò sbigottito il moro. Aveva ucciso molte persone, ma si rifiutò di farlo anche con colui che lo aveva salvato dalle tenebre.

Naruto lo supplicò, ma all’ennesimo rifiuto del compagno, il biondo si vide costretto a usare metodi drastici. Facendo ricorso alle sue ultime forze, con una velocità estrema si ritrovò davanti al moro, il quale nonostante fosse riuscitò a prevedere la mossa del compagno, non riuscì a sottrarsi dalla sua volontà.

Naruto afferrò il braccio dell’Uchiha che teneva ben salda la Katana e con forza si conficcò l’arma nel suo stomaco.

Ora Naruto giaceva a terra fra le braccia di una Sakura disperata e un Sasuke shoccato.

Tsunade capì subito che le cure mediche sarebbero state inutili.

“m-mi d-dispiace p-pivello! Disse Kyuubi prima di chiudere per sempre gli occhi.

Naruto si addormentò per sempre con un sorriso sulle labbra.

Il villaggio era salvo.

Anche Madara era rimasto shoccato dalla scena. Non aveva minimamente calcolato la possibilità che il ragazzo compisse un tale gesto.

Sasuke accecato dalla rabbia si avventò come una furia sul nemico, il quale riuscì a schivare i numerosi attacchi che l’Uchiha sferrava.

Se secondo Madara l’odio alimentava il potere, in battaglia non si dimostrava un ottima amica dato che il ragazzo cercava di colpire il nemico con il solo scopo di ucciderlo, senza ragionare veramente su come avrebbe potuto mandare a segno un solo colpo.

Ma distratto da Sasuke e successivamente da Kakashi, che voleva anche lui fare in modo che la morte del suo allievo non fosse invano, Madara non tenne conto del nemico più pericoloso che avrebbe determinato la sua fine: KYUUBI.

Madara riuscì a schivare una delle potenti code di del demone, ma a lunga andare, non riuscendo a tenere testa a tutti, ebbe la peggio e KYUUBI lo inghiottò senza nemmeno masticare.

Finita la lotta, dopo un attimo di incredulità, tutti si radunarono vicino al corpo esanime di Naruto.

Nessuno spiccicava parola. Si sentivano solo i singhiozzi di Sakura che non voleva accettare una tale disgrazia.

Più lontano anche SAKURA piangeva. Ormai non aveva più speranze di rivedere la sua bambina, insieme a Naruto anche Minako era morta.

Poco dopo la donna dai capelli rosa si sentii stringere da delle forti braccia. Era NARUTO, il quale a causa delle sue condizioni si era tenuto in disparte e non aveva partecipato allo scontro, ma aveva visto tutto.

L’uomo diede un bacio sulla fronte della donna e le disse “Non ti preoccupare, nostra figlia vivrà di nuovo!”

A quelle parole SAKURA alzò di scatto la testa, spaventata da quello che potesse significare la frase.

NARUTO le sorrise e si alzò lentamente.

“NARUTO no!” disse la donna.

L’uomo si girò verso di lei “Tanto io sono morirò comunque. Non ho potuto né potrò essere un padre presente per nostra figlia, ma voglio fare almeno qualcosa per lei. Dille che…anche se non l’ho mai vista né stretta fra le mie braccia, veglierò su di lei e che le vorrò sempre bene!”

L’uomo disse quelle parole senza guardare SAKURA in faccia. Non la voleva vedere soffrire.

NARUTO si avvicinò a Naruto e Sakura. Chiese a quest’ultima di allontanarsi, senza spiegarle cosa avesse in mente.

Poco dopo la ragazza capì. NARUTO fece fluire il suo chakra dal suo al corpo del giovane Naruto.

Sakura aveva già visto attuare questa tecnica e la riconobbe come la tecnica di resurrezione.

NARUTO fece l’unica cosa sensata da fare.

Lui aveva commesso solo errori nella sua vita e per i suoi sbagli aveva fatto soffrire un sacco di persone. Ora avrebbe in qualche modo rimediato.

Avrebbe fatto rivivere Naruto, permettendogli di avere una vita migliore della sua, dandogli la possibilità di stare vicino a Sakura e di crescere quella bambina che avrebbe tanto voluto vedere almeno una volta.

Ma questo suo desiderio non si sarebbe mai avverato.

Ma poco importava.

L’importante e che con questo suo sacrificio, la piccola Minako potesse tornare a vivere e che facesse forza a sua madre.

Qualche minuto dopo NARUTO esalò il suo ultimo respiro, mentre il cuore di Naruto riprendeva a battere e il suo toracio ad alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro.

Con la ripresa dei sensi di Naruto, anche Kyuubi tornò in vita.

Sia il ragazzo che il demone erano confusi, ma capirono quanto accaduto appena videro il corpo di NARUTO steso a terra senza dare cenno di ripresa.

SAKURA si avvicinò al corpo del marito, per porgli un ultimo saluto. Piangeva, ma il suo era un pianto silenzioso. Di sicuro NARUTO non avrebbe voluto vederla in quello stato.

KYUUBI le era accanto.

Dall’esterno non traspariva nessun sentimento dal muso del demone, ma il suo cuore era straziato. Piangeva per la perdita di suo “figlio” del suo  migliore amico. Sapeva che sarebbe accaduto prima o poi, ma non era riuscita a farsene una ragione. Avrebbe tanto voluto aiutarlo, ma i suoi potere non erano illimitati, come cercava sempre  di far credere.

Il corpo di NARUTO cominciò a scomparire tornando nel suo tempo e in contemporanea alla sua sparizione, accanto a SAKURA apparì una bambina sui cinque anni con capelli rosa, legati in sue buffe codine e dagli occhi come il cielo. Gli occhi uguali a quelli del padre, che non avrebbe mai visto.

La bambina abbracciò la madre, la quale la strinse forte per paura che anche lei potesse lasciarla.

A Konoha si tennero i funerali dell’uomo che aveva salvato il futuro del villaggio, poco importava se c’era o no un corpo su cui piangere.

Venne fatta anche una lapide in sua memoria.

Naruto e Sakura gli erano tremendamente grati. Era solo merito suo se adesso avrebbero potuto vivere una vita tranquilla, dato che tutte le minacce erano state annientate.

Anche Sasuke fu dispiaciuto per quella perdita anche se non lo dava a vedere. Karin che lo conosceva meglio di chiunque altro, poteva capire che in quel momento stesse soffrendo. Gli teneva la mano per dargli forza, ma sapeva anche che Sasuke doveva davvero molto a quell’uomo, che non aveva mai trovato in simpatia, dato che era venuto a sapere che il suo se stesso del futuro era stato ucciso proprio da lui.

Gli doveva molto perché aveva fatto in modo, che non fosse stato lui a uccidere Naruto, anche se non aveva aizzato la katana contro l’amico di sua spontanea volontà.

Dopo i funerali chi apparteneva al futuro tornò nel suo tempo, facendo tornare tutto al suo posto.

Anche nel futuro venne celebrato un grande funerale in onore di NARUTO.

Shikamaru era stato eletto ottavo hokage come desiderava il suo predecettore e spiegò a tutto il villaggio del perché NARUTO andasse ricordato come grande hokage. Di quello che aveva affrontato per permettere al villaggio di risolgere e di avere una vita migliore. Spiegò anche che KYUUBI non era più una minaccia, ma era una loro preziosa alleata.

Il villaggio ci mise un po’ a credere alle parole del nuovo hokage, ma convinto di quanto accaduto, tutti portarono un loro omaggio sulla lapide del settimo hokage. Fra di loro era presente anche Sasuke, il quale era andato a dare il suo ultimo saluto insieme a Karin e i suoi due bambini.

Da quel momento avrebbe sempre vissuto credendo negli ideali di un uomo che si era fatto uccidere per il bene di tutti e avrebbe lasciato per sempre da parte il desiderio di vendetta e di riportare ai suoi antichi fasti il clan Uchiha.

Si era reso conto che la vita era troppo breve per sprecarla in stupidi ideali. Voleva vivere la sua vita nel miglior modo possibile ed era stato NARUTO a farglielo capire, insieme a SAKURA.

Il sogno di NARUTO non era essere considerato un eroe, non era essere ricordato per sempre un grande hokage o essere ammirato e apprezzato da tutti.

Il suo sogno era ridare splendore al suo amato villaggio e soprattutto di poter far rivivere la sua famiglia.

Era riuscito nel suo intento,  aveva ottenuto tutto quello per cui aveva lottato, anche di più.

Finalmente poteva  definirsi un uomo felice e riposare in pace.

 

FINE

 

Bene, siamo arrivati alla fine della storia…dopo mooolto tempo.

Spero che la storia vi sia piaciuta e che questo capitolo vi soddisfi.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e che mi hanno seguito e che hanno aggiunto la storia fra preferite/seguite.

Grazie mille a tutti.

A presto

Neko =^^=

 

 

  
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