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Autore: ellychan91    24/09/2009    2 recensioni
Non sapevo come definire il genere di questa mia storia; sono ormai le 00.05 e Lei, il mio personaggio principale a quest'ora sarebbe in azione ;) tutto ruota inotorno a una vita che può apparire normale, usuale se vista così in superficie..ma chi ha voglia venga a scoprire Her hidden dark side!=) have good time!elly
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Lei-


Si svegliò di soprassalto, di nuovo il solito sogno, quel Mercoledì.
Ormai puntualmente appena iniziava a sognare quelle immagini giungevano alla sua mente, alla sua memoria, non le davano tregua forse perchè avrebbe voluto riviverle e non vederle come una qualunque spettatrice.
La stanza era buia, l'oscurità regnava tuttintorno del mobilio si sarebbe potuto scorgere giusto uno sfocato contorno, ma non per i suoi occhi ai quali tutto era perfettamente visibile e distinguibile; provò a richiudere le palpebre e riaprirle più volte (la solita procedura dopo "il" sogno) come se sperasse che realmente tutto non fosse mai successo, tuttavia la cassettiera di ciliegio su cui aveva appoggiato i cuscini colorati era ancora lì, lo specchio ovale contornato di perline iridescenti posto sulla parete di fronte al suo letto continuava a riflettere la sua figura delusa, la scrivania il pc e il resto dell'arredamento era ancora tutto lì, immobile come un'istante prima.
Sospirò rassegnata a ciò che aveva davanti senza pensare più a niente, lasciando bianca la pagina della sua mente come se ormai non avesse più avuto alcun senso prendersela, tanto valeva abituarsi a quello che ormai non doveva più considerare come "novità".

L'Alba.
Il profumo di nuovo nella città portava il buongiorno in tutte le vie, la luce chiara cercava di scaldare e sgelare il freddo della notte, notte di ghiaccio come tutte quelle di dicembre, rigida e letale come la più bella tra le regine delle nevi.
Guardò dal vetro della finestra: le strade erano innevate, ovvio con quelle temperature così basse non sarebbe potuto essere altrimenti, tutte le scanalature delle strade erano state riempite dal ghiaccio fresco e nel cielo tra il biancore tipico di una recente nevicata, spuntava qualche chiazza rosa che strenuamente indicava la presenza della Stella, del sole.
Si mise una sciarpa il cappotto e scese per la scala esterna di ferro, la solita che usava per non dare nell'occhio; arrivata nellla via del suo bar preferito vi entrò per fare la colazione: schiuma al latte con sopra un disegno al cioccolato che poteva raffigurare qualunque cosa. Quello era un altro posto in cui poteva sentirsi a "casa", sicura, senza doversi preoccupare di non attirare l'attenzione delle persone a lei intorno.
"Buongiorno Prudence!" Disse bonario il barista "Il solito?" "Certo Bob" rispose una voce strana, quasi melodiosa "Mmh hai dormito stanotte bimba?Hai gli occhi un po' stanchi..oggi hai lo sguardo di una lince" chiese preoccupato Bob, "Sì, sì tranquillo, magari è solo mancanza di schiuma di latte!" rimarcò Lei sedendosi sulla poltroncina rossa accostata al muro e posta vicino a una stufetta calda, il suo posto preferito in quelle giornate.
Si tolse il cappotto e puff sbucò dalla gonnellina una coda morbida, chiara, color crema con la puntina color caffe' tutta attorcigliata su se stessa; lei si girò a guardarla mascherando il suo disagio che come sempre spuntava fuori contemporaneamente alla coda.
"Eccoci qui, la stranezza fatta a ..persona?la sono ancora?" Pensò lei triste, perchè era così difficile accettare quella "cosa"? Probabilmente se qualcuno le avesse mai proposto una situazione simile avrebbe accettato ridendo..forse perchè nell'ilarità del momento non si pensa alla cattiveria delle persone, alla loro xenofobia, alla curiosità morbosa dei falsi medici che appena hanno sottomano un cambiamento così, venderebbero l'anima per "studiarla".
Ecco perchè si nascondeva: la paura degli altri l'aveva portata a non poter sopportare se stessa, il suo corpo, quelle fattezze così strane, ma così belle. Non era molto alta ma neppure bassa, capelli che si alternavano tra biondi cenerei e castani chiari, gli occhi grandi chiari, capaci di ipnotizzare al primo sguardo, il viso dall'espressione mutevole, dalla pià dolce e pura alla più fredda distaccata, o alla più ammiccante e irresistibile; l'unica sua anomalia: una codina da gattina siamese proporzionata alla sua fisionomia.
  
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