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Autore: Favols    19/10/2009    8 recensioni
Sono la sposa della luce
e l'amante delle tenebre.
Sono falsità e mistero.
Rancore e odio.
Sono chi realmente, non saprai mai conoscere.
+++Dopo la morte di sua madre, Kagome partecipa ad una seduta spiritica che, capovolgerà del tutto la sua vita. La ragazza infatti, comincia a soffrire di "attacchi di panico", e durante il primo di una lunga serie, risveglia uno spettro, dandogli perfino un corpo umano.+++
*Liberamente ispirata alla canzone "Under The Rose" Degli H.I.M*
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Under the Rose
-Yami to Seijaku-
Oscurità e silenzio
闇 と静寂



Trattenne il respiro. Corse. Lasciò scivolare lungo le gote una lacrima. Si stropicciò gli occhi. Prese finalmente fiato.
Sentì il gelo tagliarle la pelle umida, e istintivamente con il dorso della mano tentò di asciugarsi. Si sporcò la pelle di nero, il mascara era colato. Non si guardò indietro nemmeno una volta, continuò ad avanzare senza ripensamenti.
Non era spaventata, era completamente paralizzata dal terrore. Camminava lentamente, compiendo piccolissimi passi. 
Lui, la stava aspettando.


Quinto capitolo: Risveglio II


Ogni qual volta che gli anfibi posavano sul terreno, desiderava di tornare indietro, di scegliere la via della, salvezza?
Ma alla fine, poteva considerarla tale?
Sapeva che Inuyasha l'avrebbe trovata, sempre e ovunque. Magari, se si fosse nascosta bene, avrebbe potuto guadagnare qualche giorno, ma non sarebbe servito a niente. Finché non sarebbe riuscita a controllare il suo corpo, e le sue reazioni, era una preda fin troppo facile da scovare.
Sospirò, e con il cuore in gola spinse il pesante portone dell'abitazione occidentale in stile barocco. Con sua sorpresa, non vi fu nessun cigolio. Rimase delusa, in ogni storia di paura che si rispetti, non manca mai.
-Qui abbiamo uno spettro, la morte... ma questo è  reale- Sospirò, richiudendoselo alle spalle, e avanzando nei vuoti e gelidi corridoi.
Nonostante il buio pesto, riuscì ad ambientarsi bene, e non tardò ad arrivare dinanzi alla stanza, che temeva spalancare. Sfiorò la maniglia d'orata e fu pervasa da un brivido. Sentì le gambe tremare, fino ad obbligarla a cadere sulle ginocchia, le mancarono le forze all'improvviso.
Premette la mano destra sul petto, all'altezza del cuore, desiderando di strapparlo via, pur di dover sopportare quel dolore, provocato dall'intenso battito. Non riuscendo a drizzarsi in piedi, allungò il braccio, fino a trovare il pomello dorato. Spinse, per poi abbandonarsi al pavimento gelido.
Rimase cosciente, ma il suo corpo era paralizzato.
-Ci sei riuscita a quanto pare-
Quella voce maledetta, le trapassò il cervello. Avrebbe dato tutto per spegnerla, per avere un attimo di silenzio. Un attimo tutto per se.
Insicura, alzò la testa, e con molta fatica si sollevò sui gomiti, così da poter avere maggior visuale della stanza, e di ciò che in essa stesse accadendo. Inuyasha era seduto comodamente su un divano di pelle, vecchio e mal messo. Sul viso la solita espressione sadica si era evoluta, assumendo un nuovo colore. Sembrava soddisfatto.
-S-si...- Biascicò lei, reprimendo un senso di disgusto quando notò il cadavere di una donna a pochi metri da lei. -Sei tu, il responsabile?-
Lo spettro rise, senza contegno, realmente divertito. - Oh si, ti presento Rose. Potete fare amicizia, se ci tenete-
Kagome finse di non sentire, e raccolse le ultime forze per alzarsi in piedi. In quella stanza, fortunatamente era presente un letto. Si trascinò fino ad esso, e stanca, senza più nemmeno un grammo di energia, si lasciò cadere a peso morto sulla coperta in lana. La povere depositata sul pesante tessuto, si alzò, facendola starnutire. Non una smorfia sul suo viso.
Era in una stanza con un cadavere e uno spettro, la puzza insopportabile di carne putrefatta le aveva fatto salire la nausea. Ma non le importava. Chiuse gli occhi e si addormentò.

Uno scossone la costrinse ad aprire gli occhi e ad abbandonare il sonno profondo in cui, qualche ora prima era caduta. Inuyasha l'aveva afferrata con forza, e tenendola stretta era balzato giù dalla finestra. -Voglio vedere i risultati del tuo lavoro. In base a ciò deciderò che farne di te- Le disse lui.
Kagome chiuse gli occhi, e tentò di riaddormentarsi.
Per quanto fosse folle, si sentiva al sicuro.


***

Rin si alzò in piedi, ed adirata sbatté la mano contro il pregiato legno della scrivania di suo padre, cercando la sua attenzione. Quella notizia l'aveva scossa così tanto che, trovare le parole giuste era diventato difficile, quasi impossibile. Fin da quando era riuscita a sigillare Sesshomaru, aveva convissuto con questa paura, con la possibilità di doverlo riaffrontare, di rincontrare i suoi occhi. Lo avrebbe evitato volentieri, ma non poteva accettare di vedersi togliere il lavoro da sotto il naso. Lei poteva farcela, e farsi valere ugualmente.
-Mi hai presa per una principiante padre?! QUESTO è il MIO lavoro...- Precisò, chinando il capo. -Non me lo toglierete. Ho ribadito più e più volte di stare bene. Non sono una bambina, e che diamine!- Si voltò, con l'intento di uscire dal quel maledetto ufficio, mantenendo l'ultima parola. Ma una mano le strinse il polso, obbligandola a girarsi.
Miroku la guardò negli occhi, senza dire niente. Lei capì al volo. La stava pregando di dare ascolto alle parole del loro capo, non che suo padre.
-Non posso farlo, lo sai...- Sussurrò, senza mai distogliere lo sguardo da quello cobalto del collega.
Soddisfatta, lasciò i due uomini da soli nella stanza, e sbatté la porta alle sue spalle. Yuriko la fissò incredula.
-Devi aver sentito... Vuoi farmi anche tu la predica?-
La donna arrossì nel momento in cui si accorse di essere stata invadente, e si inchinò in gesto di scuse.
Rin la ignorò, e si diresse verso il suo ufficio. Il corridoio silenzioso che stava percorrendo a passo svelto, la fece sentire finalmente libera da tutti. Si fermò, e appoggiandosi al muro si strofinò gli occhi con violenza, detestando le piccole gocce d'acqua che scivolavano copiose sulle dita.
Lo squarcio nel petto si stava riaprendo. Era bastata la notizia del suo risveglio, per farla sentire inquieta.
Si concesse qualche secondo, poi riprese a respirare normalmente e, con l'aiuto di una salviettina che nascondeva nella borsa, si ripulì dai residui di trucco, e aprì la porta del suo ufficio.
Lui era li, fiero come l'ultima volta che aveva incrociato il suo sguardo di ghiacciò.
Lei si chiuse la porta alle spalle, e perdendo la calma, che poco prima di era obbligata ad assumere, gli si avvicinò. Non era cambiato, gli occhi gialli la fissavano stupiti, calmi. La pelle candida era rimasta giovane, priva di una qualsiasi imperfezione.
-Rin...-
Sussurrò, alzando il braccio, per distruggere finalmente lo spazio che li divideva. Le accarezzò i capelli.
Lei tremò, e debolmente avanzò ancora, due singoli passi. Posò il viso sulla serica stoffa bianca dell'abito del suo amato, e tremante circondò il bacino con le esili braccia, desiderando soltanto d'essere ricambiata.
Sesshomaru non tardò ad accontentarla. La strinse energicamente, come spinto dalla disperazione.
-Io...Io non volevo...- Singhiozzò la ragazza. -Sono stata obbligata, sono ancora obbligata. E' il mio lavoro, non dovevi tornare. NON DOVEVI...-
Lui l'allontanò.
Lei ebbe appena il tempo di scorgere la mezza luna sulla sua fronte, prima che calde labbra non le facessero completamente perdere la testa.

Dietro al vetro appannato Inuyasha li osservava, impaziente, sadico. Kagome sfinita appoggiò il capo al suo petto.
-Io sono il fratello cattivo, quando lo impareranno? -
Ridacchiò, e carezzando le guance pallide della ragazza, la ringraziò.
-Hai fatto un ottimo lavoro.-




Hi Fan!
Sono in dovere di informarvi che sono in una tremenda crisi di ispirazione. Ma una di quelle brutte, in cui praticamente TUTTO ciò che scrivi ti fa vomitare. Va beh, è un brutto periodo.
Spero mi perdoniate.
Mi è stata fatta richiesta di fare capitoli più lunghi, ed io non ho ignorato la cosa, solo che per questo qui, non ci sono riuscita, per il motivo detto sopra. Per cui vedrò di darmi da fare nel prossimo capitolo.
Dunque, spero abbiate capito che il lavoro svolto da Kagome, è proprio quello di aver liberato Sesshomaru. Non ho descritto la scena in questo capitolo per un motivo bene preciso, ma tranquilli non mancherò di farlo.
Che dire, ho voluto invertire i ruoli in questa ff. Il cattivone è Inuyasha e non Sesshomaru. Mi ucciderete per questo? xD Spero di no :(

Dunque, passiamo ai ringraziamenti ^^


Luca_sto: Beh le romanticherie ci sono, non sono proprio capace di non metterle XD Però aspettati un bello scontro fra i due fratellini, e tanto tanto sangue =D

luca blight: U.U chissà che la tua memoria diventi più solida continuando a leggere. Grazie Pic ^^

Chocola 92: Waah sono felice che apprezzi i miei lavori >.< Dunque, stai tranquilla, ho un animo troppo romantico per non far accadere nulla >.> Spero che il capitolo ti sia piaciuto!! E grazie mille ^.^

Jiada95: Beh, ti garantisco che l'Inuyasha di "Burn" per quanto inizialmente sembri bastardo, non è cattivo come questo XD Però si, si può dire che le due ff siano simili in fatto di stile. Per la lunghezza, ho già risposto su. Mi dispiace di non averti accontentata subito, ma l'ispirazione è bastarda quando ci si mette!

ryanforever: Qui non ci sono più dubbi per Rin e Sesshomaru xP Spero che il capitolo ti sia piaciuto.

chocola92: Ecco il nuovo capitolo, spero sia stato di tuo gradimento. Grazie per il commento allo scorso capitolo, un bacio.

mikamey: La mia carissima Mary-chan ^^ Non sai quanto apprezzo i tuoi commenti, per quanto tu abbia poco tempo libero, perdi sempre tempo con le mie storie! Va beh, ormai te l'ho detto mille volte. Grazie mille.

pillo: Oh, perdono, perdono! Non ti ho fatto trovare manco un capitolo al tuo ritorno, e ora che ritorno, lo faccio con un capitolo penoso >.< spero che tu possa perdonarmi!! Mi riempi sempre troppo di complimenti, davvero non me lo merito.
Spero tu ti sia divertita a Stoccarda =D


Beh, che dire. Ancora scusa. Non so come altro giustificare questo capitolo orripilante.


Favole.

  

   
 
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