Serie TV > Distretto di polizia
Ricorda la storia  |      
Autore: tinta87    23/10/2009    2 recensioni
Prima puntata di distretto di polizia... la sparatoria davanti al distretto..e se le cose fossero andate diversamente?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
oneshot

TUTTO IL TEMPO CHE CI RESTA


Succede così...succede che una mattina ti guardi allo specchio e sai, che da adesso in poi, niente sarà più come prima..Per un attimo vorresti fermare il tempo, trattenere il respiro, ma non puoi..
C'è un mondo che ti aspetta là fuori..con i suoi fantasmi, le sue speranze, le sue piccole preoccupazioni, i nuovi compagni con cui dividere il cammino e quelli di sempre...che, forse, non cambieranno mai..
Già..Ti guardi allo specchio e ti rendi conto che senza i tuoi compagni non sei nessuno. Lo sai, come lo sa ogni poliziotto. Quello che non puoi sapere è, che proprio oggi, qualcuno, non tornerà più a casa...


<< Anna posso ? >>
<< Veramente no >>
<< Grazie >>
<< No Luca, c'ero prima io.. >>
<< Eh ora ci sono io.. >>
<< No Luca tocca a me fare la doccia, c'ero prima io >>
<< Va bè >>
<< Oh da quando sei diventato commissario sei prepotente..>>
<< Si ok, un prepotente che sta per spogliarsi...Anna uno, due... >>
<< Ma dai! Esco, esco va bene >>
Luca, dopo aver conquistato il bagno, entrò nella doccia << Mamma mia qui l'acqua è sempre fredda! >>. Il cellulare che Anna aveva distrattamente lasciato in bagno, iniziò a squillare: << Anna il telefono! >> urlò Luca sotto la doccia.
<< Si, lo sento >> rispose la ragazza entrando di nuovo nel bagno. Lo prese in mano e lesse il nome lampeggiante sul display. Il suo cuore perse un battito e la sua espressione cambiò. Lasciò il cellulare vibrare ancora per qualche secondo, indecisa sul da farsi.
<< Che fai non rispondi ? >> chiese Luca dalla doccia
<< Si >> rispose uscendo dalla stanza e premendo il tasto verde del cellulare.
<< Pronto! Ciao come stai? E' una vita che non ci sentiamo...>> disse a raffica cercando di celare il più possibile l'imbarazzo nella sua voce << ma come adesso? Veramente mi sto preparando per andare a lavoro....Ah ok, allora ci troviamo lì...a dopo >> Anna chiuse la conversazione visibilmente scossa e si diresse verso Luca.
<< Era Carlo >>
<< Carlo chi ? >> chiese il ragazzo con la bocca impastata di dentifricio
<< Carlo, Carlo >> affermò decisa alla domanda ingenua dell'amico.
<< Quel poveretto non si ne è ancora fatto una ragione >>
<< Ha detto che vuole vedermi, era tutto agitato.. pensi che stia ancora male ?>>
<< Ma no, l'hai solo lasciato all'altare...quelle son cose che si supera facilmente no? >> rispose Luca ironicamente, intento ancora nella pulizia dei denti.
<< Ma che simpatico...Bell'amico che sei, bell'amico >> disse Anna con aria da finta offesa, avviandosi verso la sua stanza.
<< Ma stavo a scherza' >>


Nel frattempo un furgoncino anni '60 guidato da un tipo insolito percorreva la statale all'altezza del parco. Stereo a palla, andatura tranquilla, fino a che un uomo spuntato dal bosco non gli tagliò la strada. Era affannato, visibilmente scosso, aveva paura e chiedeva aiuto. Ma non fece in tempo, un colpo all'altezza del polmone lo freddò. Due uomini incappucciati, tra cui anche il tizio che aveva sparato, trascinarono il corpo nel bosco e da dove erano arrivati se ne andarono.
Il tizio del furgoncino iniziò a sudare freddo, e per paura che i due uomini tornassero, ripartì a tutta velocità verso la città.
All'incrocio con la via Tuscolana una pattuglia della polizia lo fermò. L'uomo in preda al panico e visibilmente scioccato iniziò a raccontare l'omicidio a cui aveva assistito. I due agenti lo fecero scendere e, mentre uno di loro chiedeva chiarimenti su quello che andava farneticando, l'altro perquisì il veicolo, trovando, nel cruscotto, una dose massiccia di fumo.
<< Ecco dove l'ha visto l'omicidio >> disse ironicamente un agente.
<< No, ma non ero fatto, ve lo giuro >>
<< Intanto ci segua in commissariato >>
<< Ve lo giuro mi dovete credere >> continuava a ripetere l'uomo, mentre il poliziotto lo faceva accomodare nella macchina.

Giunti di fronte al commissariato l'uomo continuava ad agitarsi e a ripetere ciò che aveva visto. La scena catturò l'attenzione di Luca appena arrivato insieme ad Anna.
<< Che succede qui ? >> chiese
<< Buongiorno commissario, niente di rilevante. Questo signore dice di aver visto uccidere una persona, ma nel suo camioncino abbiamo trovato questo >> rispose uno dei due, mostrando la busta di marijuana.
<< Io non sono fatto, dovete credermi, lasciatemi.. >> urlò l'uomo dimenandosi.
<< No, così no però.. >> intervenne Anna esortando il signore alla calma.
<< Commissario lei deve credermi! Hanno ucciso un uomo sulla statale che costeggia il bosco, ve lo giuro, andate a controllare >>.
<< Un controllo non costa niente >> disse Anna guardando Luca.
<< Ok, a lui ci pensiamo noi >> affermò il ragazzo.
<< E' una perdita di tempo commissario >> replicò un agente.
<< Sempre meglio essere scrupolosi. Ottimo lavoro ragazzi >> li congedò Benvenuto.
I tre entrano in commissariato. << Ugo, due caffè ed un bicchiere d'acqua nel mio ufficio per favore >>
<< Subito >> rispose.
Anna stava seguendo il commissario, quando fu fermata da Carlo. << Anna >> le disse.
Lei si girò a guardalo, quella voce, quel volto, ancora quella sensazione strana. Carlo. Un turbinio di emozioni, brutte, belle, non sapeva. << Ciao Carlo, sono subito da te. Sistemo una cosa e arrivo >>. Carlo la guardò e sconsolato si sedette. La preoccupazione gli si leggeva in viso.
Luca fece accomodare l'uomo del furgoncino nel suo ufficio. Quest'ultimo iniziò a raccontare ciò che aveva visto, finalmente a qualcuno disposto ad ascoltarlo. Ma non poté finire, Ugo entrò nella stanza. Una chiamata anonima, una bomba nel commissariato. Probabilmente era un scherzo di cattivo gusto, ma Luca attivò la procedura; furono avvertiti gli artificieri e fu evacuato l'edificio. Ugo e Giuseppe diressero il traffico, invitando tutte le persone ad uscire. Luca fu l'ultimo, insieme all'uomo che stava interrogando. Prima di varcare la porta, però si guardò intorno, osservando silenziosamente il distretto. Tutti erano usciti, e così fece anche lui.
In una frazione di secondo successe l'impensabile. Una moto scura, con a bordo due uomini sbucò dal niente ed iniziò a sparare. Panico, puro panico. Non ci fu tempo di reagire, di mettere mano alla pistola, solo il pensiero di mettersi in salvo. Soltanto Raffaele, dopo aver spintonato Elena per proteggerla, riuscì a sparare un colpo e ferire uno dei due aggressori ma fu centrato ad una spalla da un proiettile e cadde a terra. Purtroppo non fu il solo.
Quando lo scompiglio generale e lo spavento lasciarono spazio alla realtà, lo sgomento prese animo. Altri tre uomini erano a terra, gravemente feriti.
Carlo. Fu il primo ad essere colpito, due colpi all'addome. Aveva perso conoscenza. Anna l'aveva visto accasciarsi a terra, era subito corsa da lui. Con le mani cercava di tamponare la ferita: << Chiamate un'ambulanza! >> gridò.
L'uomo del furgoncino. Tre colpi. Uno al cuore. Morto sul colpo, non c'era più niente da fare. Giornata sbagliata, posto sbagliato, il destino gli aveva giocato un brutto scherzo.
Un terzo uomo era a terra. Ferito grave, respirava faticosamente. Due colpi di pistola, sull'addome. Iniziò a tossire.

Luca.

Vittoria, che le era vicino, lo soccorse all'istante. << Oddio Luca, siamo qui resisti. >> Luca annuì leggermente con la testa ed i suoi occhi verdi guardarono quelli di Vittoria. Era consapevole. << Ugooo chiama i soccorsi, subito!!! >>. Anna alzò lo sguardo all'istante, come freddata da un colpo di pistola. Luca. No, non era vero. Forse si era sbagliata. Invece, quello che i suoi occhi le mostrarono confermarono tutto ciò. Luca era a terra, continuava a tossire, perdeva sangue. Vittoria e Giuseppe chini su di lui. Ebbe l'istinto di alzarsi, andare da lui. Ma poi si bloccò. Stava ancora tamponando la ferita di Carlo, non poteva lasciarlo lì da solo. Luca non avrebbe voluto. I suoi occhi si inumidirono all'istante. << LUCA >> urlò....



Basta un attimo, un battito di ciglia, il nome della persona amata....è tutto qui....è tutto il tempo che ci resta..


FINE

Note:

Ecco qua..una one - shot scritta di pugno, mentre guardavo una puntata di Dott. House...se  non vi piace date la colpa a lui  ^_^ Chi segue distretto si sarà accorto che la parte iniziale e finale  in corsivo sono le parole di Luca dette nel primo episodio dell'ottava serie, mentre gli avvenimenti sono ripresi dalla prima puntata di distretto9....Che dire, grazie a tutti colore che sono passati di qua e che magari hanno deciso di lasciare un commentino....

Un bacio

Tinta87

ps: Alchimista mi ha fatto notare che non riusciva a leggere il testo, io non avevo problemi di visualizzazione cmq nel dubbio ho modificato carattere...

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Distretto di polizia / Vai alla pagina dell'autore: tinta87