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Autore: Eylis    28/10/2009    2 recensioni
Non ricorda quando ha scoperto questa passione. Forse quando, ancora piccola, si è scontrata con un altro bimbo della sua età e questo, mettendosi a piangere, le ha involontariamente permesso di assaggiare quel nettare squisito.
Dove il male è la normalità serve qualcos’altro per colpire l’animo, uno stimolo più potente. E lei ha trovato un sapore, un gusto che le permette di toccare le vette più alte dell’estasi. Il gusto delle lacrime salate.
Questa flashfic si è classificata prima al contest "Good vs Evil" indetto da Dike_Nike e .Yuri_giovane_contadina. sul forum di EFP
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Per questo concorso dovevo parlare del male, e dovevo inserire il prompt "salato". Secondo le giudici ho sfruttato molto bene il tema... Lascio comuque giudicare a voi! È una storia corta, ma che spero potrà colpirvi. Buona lettura!


Link al concorso: Good vs Evil





Lacrime salate

Non ricorda quando ha scoperto questa passione.

Forse quando, ancora piccola, si è scontrata con un altro bimbo della sua età e questo, mettendosi a piangere, le ha involontariamente permesso di assaggiare quel nettare squisito.

Forse invece quando per la prima volta ha ucciso. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, nella sua famiglia. Il giovane le stava davanti con volto implorante, le mani giunte e tese a chiedere la sua misericordia, ed i suoi occhi avevano perso copiose gocce di quell’acqua salata. Lei aveva allungato una mano e gliele aveva rubate, raccogliendole sulla punta delle dita, per poi assaggiarle esaltata. Certo, poi lo aveva pugnalato, ma la cosa non l’aveva colpita più di tanto. Era stato quel sapore a colpirla davvero.

O forse è stato quando quella coppietta si era persa ed aveva chiesto rifugio a casa loro, non sapendo che tipo di persone avesse appena incontrato. Anche loro avevano pianto, pieni di terrore di fronte ai loro ghigni soddisfatti, e lei si era inginocchiata di fronte alla donna e chinandosi su di lei aveva assaporato il suo cibo preferito, liquido e salino, direttamente dalla fonte. Quel giorno era rimasta tanto stupita dall’estasi che quel sapore le dava che non aveva nemmeno partecipato all’uccisione dei due.

No, non ricorda con esattezza quando ha capito che assaggiare quella bevanda di sale sarebbe diventato il suo unico scopo di vita. Sa solo che ora ha compreso, ha finalmente intuito qual è il sistema migliore per raccogliere le gocce più pure e perfette di quell’ambrosia personale.

Prende con un sorriso il pugnale, ne ammira il profilo estremamente lucido ed affilato. È perfetto, la sua lama segue una curva divina, non potrebbe esistere arma migliore per il suo scopo. Con premeditata lentezza lo impugna e lo fa scorrere delicata sulle vene del proprio braccio.

Subito il sangue rosso in contrasto con la pelle quasi diafana stilla dal taglio sempre più profondo, e lei sorride. Lo osserva scorrere sul pavimento, circondandola, è quasi tentata di assaggiarlo.
Ma no!, il suo palato deve essere pulito per ricevere il suo dono più grande.

Ecco, sente che la vita inizia ad abbandonarla. E allora finalmente quel gesto che mai era riuscita a compiere sgorga dal suo cuore. Piange, e quell’acqua marina che tanto ha desiderato esce dai suoi occhi. Con le ultime forze di cui dispone raccoglie sulle dita quelle gocce preziose, le porta verso la propria bocca.

Le assaggia, le assapora, le gusta in ogni loro sfaccettatura. Ammaliata sente il piacere di quel sapore diffondersi in tutto il suo corpo sempre più debole, si sente incantata come se fosse sotto un sortilegio dei più potenti e la voce le sfugge roca dalla gola in un inno alla squisitezza. Quando la vita definitivamente la abbandona un sorriso cosparge il suo viso.
E lì, nell’angolo delle labbra, ne è rimasta una.
Lacrima salata.

  
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