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Autore: Ila_cloe    12/06/2005    11 recensioni
Hermione si lasciò cullare dalla stanchezza, le mani di Ron la cercarono insistentemente tutta la notte e il desiderio irrefrenabile di crollare nuovamente fra le sue braccia si ripropose sotto molti aspetti facendola sudare e gemere costantemente. Tutto ciò si alternava ad una voragine scura,spirale e testimone del suo senso di colpa,ad un vuoto allo stomaco che persisteva e le lasciava una spiacevole sensazione di vergogna. Ogni più piccola particella del suo essere sembrava godere della dolce passione che la stava travolgendo e soffrire della dura e insormontabile vergogna per se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1°

Capitolo 1°- Il colpevole desiderio di te

 

 

Erano seduti sul letto ognuno  immerso da interi minuti nel mare dei propri pensieri.

Ron giocherellava distrattamente con un modellino,fedele all'orginale,della Firebolt, Hermione a pancia in giù era totalmente immersa nella lettura di un enorme libro dallo spessore che Ron aveva già messo più di una volta in discussione.

Harry,sempre più silenzioso e taciturno,sedeva sul letto,con sguardo perso e i

pensieri che scorrevano fluidi e veloci.

Era giunto a Grimmauld Place da qualche giorno ricevendo  un'accoglienza più che calorosa eppure,strano ma vero,quasi  preferiva restare a riflettere nel suo stanzino dai Dursley a Privet Drive.

La casa di Sirius era rimasta la sede dell'Ordine e questo lo irritava profondamente come se stessero profanando la memoria del suo padrino occupando il posto dove era vissuto.

Lui stesso faticava a viverci,assillato dai sensi di colpa e perseguitato da ogni centimetro di quella casa che lo riportava prepotentemente nell'ufficio misteri.

Sospirò alzandosi dal letto,e sentendo gli sguardi di Ron e Hermione dietro la sua nuca.

Non vi fece caso,proseguendo verso la finestra della sua stanza,guardando se la sua bella civetta dal piumaggio candido stesse ritornando dalla missione che gli aveva affidato una settimana prima.

-Ancora niente?-domandò Hermione con voce turbata.Harry scosse la testa,poi si voltò a guardare i suoi amici comodamente seduti o sdraiati sul suo letto.

Era rimasto alquanto stupito dal miglioramento improvviso di Ron.Era diventato alto e slanciato con un profilo più maturo e i capelli leggermente più lunghi che

gli donavano un'aria insolitamente affascinante.

Inoltre, da quel che dicevano  Fred e George,  era migliorato notevolmente a Quidditch, merito del duro allenamento affrontato durante l'estate con i fratelli.

Sospirò e riprese a guardare fuori dalla finestra,i raggi lunari che illuminavano il suo viso un pò sciupato dalla sofferenza,i solchi che aveva sotto gli occhi a causa delle notti insonni e la cicatrice che non smetteva mai di pulsare.

-Hermione possibile che non stacchi mai gli occhi da quel dannato libro?-

La voce di Ron risuonò per qualche istante lontana  e lentamente Harry confinò i suoi pensieri tormentati in un angolo della sua mente.

-Se tu studiassi un pò di più,invece di continuare con quello stupido gioco....capiresti che questo  è il nostro nuovo libro di Difesa contro le arti oscure che, devo ammettere,  è estremamente interessante...-

Harry raggiunse i suoi amici sul letto.Il volto di Ron,contratto in una smorfia rabbiosa e infastidita,preannunciava un'imminente lite tra i due

-Possibile che devi sempre cercare di essere migliore di tutti?-sbottò infastidito.

Hermione staccò finalmente gli occhi dal libro,il suo sguardo non prometteva nulla di buono.Se Harry avesse potuto li avrebbe fatti evanescere in quell'istante

-Scusa...cos'hai detto?-chiese con voce falsamente tranquilla ricordando all'istante  la Umbridge.

Ron parve  un pò intimorito ma non si diede per vinto e continuò -Insomma,non capisco per quale motivo ti ostini a voler fare sempre di più degli altri! Arriva un nuovo libro di difesa contro le arti oscure e tu devi assolutamente leggerlo prima di tutti... anzi impararlo a memoria così puoi sempre stare con la mano alzata e fare la saputella!-

Harry si meravigliò delle parole di Ron e dalla buona dose di coraggio che aveva usato per affrontare Hermione che sembrò ,per qualche attimo,sorpresa.Ma la sua esitazione non durò per molto infatti si alzò dal letto e  chiuse, con un tonfo assordante, il libro di difesa contro le arti oscure.

-Bè sai che ti dico....?Preferisco fare la saputella che diventare un'idiota come te.Sei uno sbruffone e ti sei montato la testa solo perchè sai stare su una scopa senza cadere a terra  come tuo solito! -.Ron stava per ribattere ma lei non glielo permise urlando,se possibile,ancora più forte -E dimenticavo...Solo perchè qualche ragazza finalmente ti degna di uno sguardo non sei autorizzato ad avere questo atteggiamento con me!-

Uscì ancora urlando,sbattendo la porta talmente forte da far vibrare la stanza,Harry e Ron che boccheggiava incredulo.

Poi  dopo qualche attimo di smarrimento il giovane domandò ,ancora stordito  

-ma...ma quale atteggiamento?-

Il giovane scrollò le spalle,senza nessuna intenzione di rispondere all'amico per non sollevare un altro polverone.

La lite furibonda tra i due gli aveva procurato un mal di testa alquanto fastidioso e anche se non sembrava troppo interessato ai problemi dei suoi amici,si chiese per quale motivo i due si fossero tanto accaniti  l'uno sull'altro per un motivo tanto stupido.

 

 

Per molti giorni,Hermione e Ron,non si rivolsero la parola.

Harry evitò accuratamente di restare solo con loro,e gli ultimi giorni a Grimmauld Place trascorsero tranquilli e sereni,per quanto  potesse essere considerato sereno continuare a crogiolarsi nel ricordo di Sirius.

L'ultima sera prima della partenza,Harry dormiva  nella sua stanza,inseguito e afflitto dai suoi incubi come di consueto era accaduto nelle notti precedenti.

Accostata dietro la porta della sua camera,Hermione  riusciva a sentire i suoi gemiti di dolore e si sentì profondamente addolorata da ciò.

Si morse il labbro inferiore,le lacrime che le pungevano dolorosamente gli occhi ,le dita sulla superfice liscia e levigata della porta.

Le lasciò scivolare dolcemente  sulla maniglia fredda,piegandola appena incerta se entrare  o meno per controllare se Harry stesse bene.

-Che ci fai qui?-

La giovane si asciugò gli occhi,amareggiata e una rabbia incontrollabile si impossessò di lei come ogni  volta che Ron si permetteva di rivolgersi a lei come una criminale.

-Dobbiamo parlare-gli rispose prontamente Hermione  voltandosi a guardarlo e accorgendosi di quanto le fosse periocolosamente vicino.

-Io e te non abbiamo niente da dirci-

Aprì la porta cauto per evitare di svegliare un Harry addormentato e sofferente.

Hermione lo afferrò per un braccio,con l'intenzione di fermarlo, e  rabbrividì al contatto con i suoi muscoli tesi che si erano notevolmente sviluppati grazie all'allenamento estivo di quidditch.Arrossì lievemente ma riprese il controllo di se stessa,pensando che non aveva tempo di riflettere sui chiari segnali che il suo corpo le aveva mandato a causa di quel breve contatto.

-Voglio parlare di Harry.Ha bisogno di noi.Sta soffrendo e i nostri litigi non lo aiutano-rispose con chiara semplicità; la sua voce fredda e concisa lasciava chiaramente trapelare il suo rancore nei confronti di Ron.

-Continuamo così allora.Mi sembra che finora abbia funzionato-replicò gelidamente il giovane.Hermione sussultò,sorpresa da tanta ostilità nei suoi confronti.

-Non è non parlandoci più che aiuteremo Harry!-esclamò indignata,alzando fin troppo la voce.Ron le lanciò uno sguardo di rimprovero ricordandole  che dormiva.

Hermione sospirò sentendosi davvero stanca  di tutto ciò che le stava facendo passare a Grimmauld Place.Cosa gli fosse preso,non era riuscita a capirlo,ma dal primo giorno insieme nella casa di Sirius non aveva fatto altro che dimostrarle una continua ed estenuante ostilità.

Improvvisamente,forse per il troppo carico di preoccupazioni,sentì un vuoto allo stomaco.La vista le si annebbiò fino ad oscurare il volto perplesso di Ron e le sue gambe cedettero sotto il peso di un mancamento.

-Hermione!-

L'aria le mancò per qualche istante,e improvvisamente sentì il braccio di Ron  circondarle la vita per evitare che si accasciasse a terra.

-Hermione...rispondi!Che cosa ti succede?-

Si aggrappò a lui,alle sue spalle,che scoprì essere un appiglio piacevole,cercando di non cadere.Riuscì ad avvertire il  respiro affannoso del ragazzo spaventato dal suo improvviso cambiamento di salute.

Stranamente,per quanto rancore covasse nel cuore nei confronti di Ron,si sentì al sicuro tra le sue braccia,il suo corpo caldo  le donava una piacevole sensazione di protezione.

-Stò..stò...bene...-mormorò confusa ,cercò di staccare le mani dalle sue spalle al quale si era aggrappata fermamente,ma con scarso successo.

-Chi..chiamo...qual..qual..cu...no?-

Mentre tutto si faceva più nitido,Hermione riuscì a scorgere un rossore diffuso sulle guance e sulle orecchie di Ron.

Improvvisamente si sentii a disagio e quando riacquistò lucidità,l'imbarazzo era insostenibile trovandosi completamente avvinghiata al corpo del ragazzo.

-scusami...-mormorò allontanandosi da Ron,il quale aveva assunto un colorito piuttosto vivace.Cercò di darsi un minimo di contegno,ma non riuscì a non barcollare mentre senza una parola si allontanava con l'intenzione di tornare nella sua stanza.

-As...aspetta...-Ron l'aveva raggiunta.Aveva assunto l'aria da cane bastonato,e se prima questo sarebbe stato motivo d'orgoglio per Hermione ora,vittima delle sue stesse emozioni che le suscitavano  vergogna  per se stessa, quel giovane dalle gote e dalle orecchie arrossate lo intenerì.

-Hai...hai bisogno di aiuto?-le chiese esitante.

Hermione lo guardò un pò incerta,si sentiva debole e trasandata.Annuì stancamente,e l'imbarazzo calò nuovamente tra di loro.

Incerto sul cosa dovesse fare,Ron le circondò nuovamente la vita con un braccio tremante  causando un avvampamendo che Hermione sperò non fu troppo evidente.

Diede colpa alla vulnerabilità di quel momento.

-Non ce la faccio a portarti al piano di sotto..ti porto nella stanza accanto alla nostra...-Hermione annuì.Forse avrebbe dovuto fingere di stare bene e scappare via,rifugiandosi sotto le coperte nella speranza di addormentarsi per non pensare.

Ma la stanchezza e il suo malessere le impedivano di sgusciare via dall'abbraccio di Ron.

Fu un sollievo raggiungere la stanza dal giovane indicata e una volta entrati Hermione si lasciò docilmente cadere sul letto.

-Vu..vuo..i...ti serve qualcosa?-le chiese Ron.

Hermione si sentì sovrastare dalla sua figura alta e snella,in piedi dinanzi a lei.

La giovane lasciò cadere lo sguardo la dove gli occhi di una brava ragazza non dovrebbero mai cadere e si sentii davvero in colpa.

In quel momento desiderava soltanto che Ron se ne andasse,per non dover sopportare più quegli orribili pensieri che la rendevano stupida e superficiale nei confronti  di un amico di sempre.

Il fatto che  fosse notevolmente migliorato durante l'estate non le permetteva certamente una tale comportamento da ragazzina immatura e sconsiderata.

-Ti porto un bicchiere d'acqua-disse il giovane e prima che potesse effettivamente ribattere  era già scesco giù per le scale affrettandosi verso la cucina.

Hermione chiuse gli occhi sfiniti.Una battaglia contro se stessa stava avendo luogo e non sapeva quale Hermione ne sarebbe uscita vincitrice.Quella razionale o quella...

Per un attimo vide il volto di Harry,nei suoi sogni,che piangeva e le chiedeva aiuto,lei che cercava disperatamente sui libri ma non trovava nulla per aiutarlo,poi arrivava Ron e...

SBAM!

Hermione si svegliò di soprassalto.Ron era dinanzi a lei,l'aria mortificata.

-Scusa...non volevo svegliarti...-mormorò a disagio.Aveva un bicchiere in mano,ma non era acqua quello che le  aveva portato.

-E' una pozione rinsanante-disse rispondendo alla chiara perplessità che le si leggeva sul viso-...mio fratello Percy soffriva spesso di  mancamenti dovuti allo stress e...mia madre ne prepara sempre un pò per abitudine...-

Glielo porse,Hermione mormorò un timido grazie,ancora insonnolita e prese delicatamente il bicchiere tra le mani.Nel farlo le sue dita sfiorarono quelle del ragazzo che arrossì maggiormente   causandole una scarica di impulsi e brividi .

 Mentre beveva a lunghe sorsate la pozione della signora Weasley,Ron le si sedette accanto e le poggiò una mano sulla spalla,tremando lievemente.

Hermione sentì il suo malessere peggiorare.

-Come stai?-le domandò incerto.

Hermione staccò le labbra dal bicchiere costringendosi a parlare

-Stò bene,grazie Ron,devo solo dormire un pò...e dovresti farlo anche tu...-

Ron annuì ma boccheggiò un pò prima di chiedere-Sò che non è il momento più adatto ma...di cosa volevi parlarmi  ....?-

Hermione si sentiva esausta ma, in fondo Ron sembrava davvero preoccupato per il suo stato di salute e quindi ben disposto ad ascoltarla senza  troppe repliche e commenti taglienti che in un'altra situazione sarebbero  sfociati in una lite furibonda.

Finì di sorseggiare la sua pozione ,un pò a disagio e non più tanto sicura di ciò che aveva da dire.

Ron fece per alzarsi ma Hermione lo afferò debolmente per il braccio e nuovamente l'assalì una scarica di brividi e impulsi.

-Harry.Soffre molto per i nostri litigi.L'unica cosa di cui ha bisogno in questo momento è la nostra amicizia.quindi penso che dovremmo finirla di...evitarci e litigare.Per quanto io non possa andarti a genio Ron,dobbiamo farlo,per il suo bene-

Hermione aveva cercato  di mantenere la calma,ma lei stessa aveva sentito trapelare dalla sua voce un ansia del tutto prevedibile.

Non era del tutto sicura della reazione di Ron e ciò, per quanto lo conoscesse fin troppo bene, la metteva in agitazione.

-Io...-mormorò imbarazzato incappando perfino in ciò che stava per dire,incapace di formulare una frase.Hermione si sentì a disagio davanti a tanta incertezza e per un attimo desiderò non aver parlato.

-Ron voglio soltanto dei...chiarimenti.Tra noi c'è sempre stata...come dire...molta ostilità...ma ho notato che la situazione qui Grimmauld Place è diventata insostenibile...-

-Lo sò-rispose prontamente Ron,con insolita fermezza, che la colse di sorpresa.

-E...ne sono dispiaciuto...se il tuo malessere è stato causato dalla nostra lite...ecco io...sono... sono proprio stato uno stupido...-mormorò quasi scomparendo nel rossore che gli imporporava guancie e orecchie-Perdonami...-

L'incertezza e il disagio  lasciarono spazio ad un piacevole stupore.

Hermione si aspettava  di tutto, ma non tanta premura e preoccupazione da parte di Ron.Si sentiva ancora debole e trasandata ma nulla reggeva il confronto contro l'incredulità e lo sbigottimento di ciò che le era appena stato confessato.

-Ora...ti lascio riposare...-

Hermione boccheggiò un pò,per la prima volta sul serio in difficoltà,ed esclamò accumulando tutto il suo coraggio e mettendo da parte quel poco orgoglio che le era rimasto-Non sei uno sbruffone...e...penso che tu....sia diventato...davvero molto bravo a Quidditch...-

Ron restò a fissarla per qualche attimo sbigottito.Era incredibile quanto, nel giro di pochi minuti, erano riusciti a sorprendersi l'un l'altro.

Le sorrise con una tenerezza inaspettata.Poi mormorò,notevolmente imbarazzato

-Grazie...-

Hermione ancora stordita dalla dolcezza che il ragazzo le aveva saputo dimostrare,annuì dolcemente con il capo  e lo seguì con lo sguardo mentre si

affrettava ad uscire dalla stanza visibilmente ansioso.

Hermione si lasciò  cullare dalla stanchezza, le mani di Ron la cercarono insistentemente tutta la notte e il desiderio irrefrenabile di crollare nuovamente fra le sue braccia si ripropose sotto molti aspetti facendola sudare e gemere costantemente.

Tutto ciò si alternava ad una voragine scura,spirale e testimone del suo senso di colpa,ad un vuoto allo stomaco che persisteva e le lasciava una spiacevole sensazione di vergogna.

Ogni più piccola particella del suo essere sembrava godere della dolce passione che la stava travolgendo e soffrire della dura e insormontabile vergogna per se stessa.

Si svegliò di soprassalto.Le prime luci dell'alba illuminarono il suo viso afflitto.

Si sfiorò il volto con le dita,bagnato di sudore.

Ron era un amico.Nulla di più.Un amico pasticcione con cui litigava costantemente.

Una lacrima le solcò il viso.

"Basta con queste assurdità..."pensò stancamente,affondando la testa nel cuscino e ripromettendosi di non formulare più simili pensieri.

 

 

Fine capitolo 1°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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