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Autore: Bec77    07/11/2009    5 recensioni
(Clannad - After Story) Tutta la gente alza il dito e lo punta su di me. Lo fanno da sempre: da quando ho deciso di cominciare a lavorare, di comprarmi un appartamento, da quando mi sono sposato, un anno dopo aver finito il liceo, e ho messo su famiglia con Nagisa, e probabilmente ancor prima per il genere di padre che avevo, ma che non avevo mai compreso cosa stesse facendo in realtà per me.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ipocriti fra gli ipocriti


Tutta la gente alza il dito e lo punta su di me.
Lo fanno da sempre: da quando ho deciso di cominciare a lavorare, di comprarmi un appartamento, da quando mi sono sposato, un anno dopo aver finito il liceo, e ho messo su famiglia con Nagisa, e probabilmente ancor prima per il genere di padre che avevo, ma che non avevo mai compreso cosa stesse facendo in realtà per me. Quella gente ignorante che non sapeva nulla, che mi infastidiva, che mi irritava a non finire. Gente che non ha mai passato quello che ho passato io, forse.

Tutta la gente alzava il dito e lo puntava su di me, bisbigliando nascosti dietro una mano al proprio vicino, guardandomi con la coda dell'occhio e calunniando. Quella stessa gente che anche ora alza quello stesso dito e lo punta, ma solo per indicarmi con un sorriso allo stesso vicino, che mi saluta amichevolmente e che mi indica come un esempio da seguire ai figli. Gente ipocrita; gente che semplicemente vive in un mondo altrettanto ipocrita, e che si è semplicemente adattata. Come ho imparato a fare io: sorrido a quella stessa gente, nascondendo che in passato quegli sguardi mi avevano irritato, e passo avanti. Continuo a sorridere, ipocrita fra gli ipocriti, e proprio per questo mi sento meno in colpa di quanto normalmente ci si dovrebbe sentire. Cammino a testa alta fra di loro, consapevole di essere riuscito a resistere a quelle cattiverie e a risalire dal baratro scuro in cui ero caduto dopo la morte di Nagisa, grazie alla mia bambina, alla mia piccola e bellissima Ushio.
- Papà! - La sento chiamare. Kyou è vicino a lei, mi indica sorridendo e le bisbiglia qualcosa all'orecchio. Ushio ride e comincia a correre verso di me, facendo dondolare sulle spalle il suo zainetto. Si butta fra le mie braccia, riempiendomi una guancia di baci. - Ciao papà! - mi saluta.
- Ciao piccola – Le accarezzo la testolina, abbracciandola forte. Sento i mormorii delle altre mamme con un solo orecchio, con l'altro ascolto cosa mi sta raccontando la mia bellissima figlia.
- Ma chi è? Il fratello? - sento chiedere.
- No, che dice signora! E' il padre! - le risponde un'altra. Ha una voce ridente, probabilmente sta sorridendo mentre lo dice. Mi sembra di averla già sentita, deve essere la madre di una delle amichette di Ushio.
- Il padre?! Così giovane?! Non ci credo. - Probabilmente mi sta guardando. Quando parla ancora abbassa la voce di un altro tono: è molto vicina a me, non vuole farsi sentire. Purtroppo per me ho un udito fine. - Ha la faccia da teppista... povera la madre della piccina -
Sto quasi per mettere giù Ushio e girarmi verso di lei, per sorridere e presentarmi come avevo già fatto in precedenza con tutte le altre madri, per sfatare quello stesso mito, ma sento che la voce di prima le risponde irritata.
- Non lo giudichi dalla faccia, signora. Okazaki-san è un ottimo padre, anche se è giovane. Non le permetto di dire cattiverie del genere! -
Sorrido. Quando mi giro vedo le due donne guardarsi un po' male, ma mentre mi avvicino continuo a sorridere affabilmente.
- Buon pomeriggio, signore – le saluto, e provo a indovinare dalla sua espressione quanto ci vorrà perché quella donna che mi aveva rivolto delle cattiverie cominci a indicarmi con un sentimento diverso da quello del disprezzo o dell'accusa.

* * *
Note finali:
E' la prima fanfiction che scrivo su questo anime. Clannad è uno dei miei preferiti e sicuramente uno dei più belli. Sono rimasta stupita del fatto che è stato tratto da un videogioco, perché è qualcosa di davvero stupendo; vi dico soltanto che ogni due puntate piangevo come una fontana, mi riduceva alle lacrime (per la felicità, per la tristezza, per la comicità, per il romanticismo...). Ha dei personaggi talmente caratterizzati che fino ad adesso ho avuto paura a prenderli in mano. Spero che questo tentativo sia andato a buon fine ^^ ci tengo molto (ho anche usato uno stile diverso per renderla più d'impatto, di solito infatti scrivo in terza persona). Mi spiace solo che è corto, ma sento che se avessi scritto di più avrei rovinato tutto...
Questa visione della società è per metà mia, lo ammetto. Sono abbastanza pessimista da questo punto di vista, ma penso che si adatti abbastanza a una situazione come quella di Tomoya in Clannad After Story.
Ringrazio suinogiallo per avermi risposto sul forum e illuminata sul "dove" dovevo postare ;D

Questa storia partecipa all'iniziativa di Criticoni, Criticombola. Il prompt utilizzato è il seguente: #26. "Tutta la gente alza il dito e poi lo punta su di me." (Lontano dal tuo sole, Neffa) (ovvero: categoria lyrics).

   
 
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