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Autore: Shingo    09/11/2009    1 recensioni
E' una crepa che cresce dentro te e ti consuma, un'ombra che si sviluppa dentro la luce, la creatura che potrebbe alterare i tuoi pensieri. E' quella consapevolezza ricorrente di essere sempre in fuga da qualcosa, di non aver saldato i conti. E' quella sensazione che ti prende nel bel mezzo della notte e ti fa accelerare i battiti del cuore. E' da quell'ombra confusa che sta crescendo dentro me che sto scappando.
Genere: Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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TEMA iTALiANO TEMA iTALiANO [La traccia è quella scritta in corsivo]



“Sono stanco di scappare e, del resto, è del tutto inutile. So bene che, ovunque vada, non avrò scampo.
Non c’è alcun modo di sfuggire alla creatura che tra poco mi raggiungerà. Inutile chiedere aiuto.
Nessuno può vedere il mostro che tra poche ora mi ucciderà; nessuno può sentire le sua terrificanti urla,
fatta eccezione per gli sventurati che, come il sottoscritto, sono destinati ad essere le sua vittime” (La maschera assassina” A. Taroppi)

~Continua.

E' una crepa che cresce dentro te e ti consuma, un'ombra che si sviluppa dentro la luce, la creatura che potrebbe alterare i tuoi pensieri.
E' quella consapevolezza ricorrente di essere sempre in fuga da qualcosa, di non aver saldato i conti.
E' quella sensazione che ti prende nel bel mezzo della notte e ti fa accelerare i battiti del cuore.
E' da quell'ombra confusa che sta crescendo dentro me che sto scappando.
E' notte fonda, me ne sto sdraiata sul letto con l'i-pod a palla nelle orecchie.
Non faccio altro che ascoltare le due solite canzoni: "I Miss You" e "I Caught Fire".
Non so perchè me ne sto sveglia a quest'ora, quando dovrei essere a  letto da un pezzo.
Nel buio più totale gli unici rumori che si sentono sono quelli che provengono dalle mie cuffiette.
Ma d'un tratto eccole, più forti che mai, le urla che provengono dalla creatura.
Mi invadono la mente, mi offuscano i pensieri, mi fanno impazzire.
Sono convinta che non ci sia una via d'uscita da tutto questo, ho provato più e più volte.
Dovunque vada sento le urla costantemente alle mie spalle.
Mi tappo le orecchie col cuscino, ma non serve a niente, anzi, ora sento le grida molto più distintamente.
Sono grida di dolore, di rabbia. Alzo il volume della musica, ora non le sento quasi più.
Quelle urla sono quasi un sottofondo.
Faccio di tutto per isolarmi, mi concentro sulla canzone: "Will you come home and stop this pain tonight? Stop this pain tonight.."
Inizio a canticchiare, ma il tema della canzone non è proprio d'aiuto.
Accendo una torcia, prendo un quadernoo dalla mensola sopra il letto, raccatto una penna e inizio a scrivere di getto.
Qualsiasi cosa mi passi per la mente. Non leggo enmmeno quello che scrivo, penso solo a fuggire con la penna da quelle grida.
La canzone finisce, inizia la seguente. Le grida si mescolano alla musica, in una confusione totale. Sto per scoppiare.
Non ce la faccio più, sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di spegnere la musica e lasciare che quella crepa dentro di me prenda il controllo.
Riaccendo la torcia, non c'è nessuno.
Dò un'occhiata al quaderno, la pagina è strapiena di scritte, tutte recitano la stessa frase, tutte hanno un tema comune: il dolore.
I tratti neri della matita in contrasto con il foglio bianco. L'oscurità nella luce, il naturale principio maligno che si instaura in un individuo buono.
Diventa quasi un calcolo logico, senza oscurità non può esistere la luce.
Il quaderno presentava una sola scritta ripetuta un centinaio di volte: STOP THIS PAIN TONIGHT.
Letteralmente significa: ferma questo dolore stanotte. Metto via il quaderno, spengo la torcia.
Sono di nuovo sola contro la creatura. Ho deciso di arrendermi. Fuggo da troppo tempo.
Gli altri non capirebbero quello che sento, e non proverebbero comunque a darmi una mano.
Io in primis ancora non capisco a cosa sono dovute queste grida. Perchè mi inseguono?
Sento un urlo acutissimo, il cuore va a mille, sto sudando.
E' giunta l'ora, a quanto pare. Spengo l'i-pod con quel briciolo di forza rimasta. Rimango seduta nell'oscurità.
Un altro urlo acuto, poi un altro e un altro ancora. Non smettono più.
Sento che quella crepa si sta aprendo, risucchiando ogni particella di luce per lasciare posto all'oscurità.
Le grida assumono un colore: rosso cremisi. Mi abbandono alla pressione della creatura.
Non c'è via di scampo, ha preso il sopravvento. Mi si confonde la vista e la percezione del mondo si fa più lontana, più distante.
E' come se fossi stata catapultata altrove.
Le urla non cessano, anzi si fanno più assordanti col passare del tempo. Non riesco quasi a muovermi.
Sono come nel bel mezzo di un'illusione, di un incubo.
Un altro grido, questa volta rosso fuoco.
Provo a parlare, ad urlare, ma niente, è come se mi trovassi sotto ad un velo, mi sento soffocare.
E' davvero questa la fine? Un altro urlo, rosso denso.
E poi, tutto tace. Niente più grida, la crepa si richiude velocemente lasciando uscire la luce al suo interno.
E così sono riuscita a scamparla di nuovo? Fra quanto si ripresenteranno le grida? Quanto ancora dovrò soffrire?
Soprattutto, perchè la creatura non mi ha preso? A che gioco sta giocando?
Riprendo coscienza, riesco a muovermi, riesco a parlare.
Sono passati solo una ventina di minuti, ma a me paiono un anno.
Quando tornerà la creatura?
Ho paura. Sono coinvolta in un gioco a cui non voglio partecipare.
Tremo, non credo di riuscire a sopportarlo di nuovo,se dovesse accadere, ma non ho intenzione di scappare.
Ho paura di quello che potrebbe accadere domani notte.
Mi accuccio sotto le coperte, improvvisamente mi accorgo di sentire freddo.
Cerco di scaldarmi più che posso. Non riesco a trovare pace.
Tengo tutti i cinque sensi in allerta, ho paura che torni.
Vivrò nella disperazione? Non riesco a dormire, ho paura che se mi addormento lei mi porterà via.
Vivo con un solo pensiero costante: TORNERA'?


FINE.
  
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