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Autore: maya_90    22/11/2009    10 recensioni
«In lontananza, sulla superficie marina ormai scura all’imbrunire, si vedeva il profilo di un vascello. Scintillava di mille piccole luci che raddoppiavano i loro riflessi sulle onde, creando come una scia di stelle che si specchiavano sull’acqua. Illuminata da una di queste luci, sulla cima dell’albero maestro spiccava una bandiera nera, e un teschio bianco.»
Questa è una storia che accadde tanto, tanto tempo fa. Parla di un incontro particolare, tra vendette personali e promesse da mantenere, importanti comparse e personaggi che avrebbero, a poco a poco, cambiato il mondo. Enjoy =)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gold D. Roger, Shanks il rosso
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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1. Seashell


La bambina correva sulla spiaggia, facendo oscillare vorticosamente i lunghi capelli rossi e ricci, stringeva nel pugno il secchiello di plastica che ondeggiava sbattendo sulla stoffa azzurra del vestito.
Di tanto in tanto si fermava, si accovacciava per terra e raccoglieva qualche conchiglia, dopo averla analizzata per qualche secondo un po’ perplessa.  
Poi si voltava indietro cercando con gli occhi una piccola casetta sul promontorio.
Non doveva allontanarsi troppo, le aveva detto la mamma.
Ma lei non aveva ancora trovato la conchiglia più bella di tutte, come quella che le aveva mostrato il suo fratellone: era davvero una conchiglia enorme, grande come il palmo di una mano, dai colori cangianti e la forma a spirale. L’aveva avvicinata all’orecchio e aveva sentito il mare.
Suo fratello Eddy gliel’aveva mostrata e poi con un ghigno aveva concluso:
Non credo proprio che ne troverai una simile, sai Rou? Di questo tipo ce n’è solo una ogni mille isole!
Allora lei gli aveva risposto con una sonora boccaccia ed era corsa via in spiaggia.
Dal comignolo della casa saliva un sottile filo di fumo: la mamma stava preparando il pranzo.
 La bambina si disse risoluta che avrebbe cercato ancora un po’, già immaginava il sorriso soddisfatto di suo fratello se fosse tornata a casa a mani vuote.
Riprese a correre guardando attentamente sul bagnasciuga, ma le conchiglie che raccoglieva e buttava nel secchiello erano tutte così piccole e uguali. D’un tratto le parve di scorgere a qualche metro da lei uno scintillio biancastro, e gli occhi le si illuminarono.
Si avvicinò di corsa alla sua preda ma con grande disappunto vide che era solo un osso di seppia.Sbuffò spazientita, rovesciando il contenuto del suo secchiello rosso in mare, poi si sedette sulla sabbia bagnata e appoggiò la testa alle ginocchia, imbronciata.
Non aveva proprio voglia di tornare a casa, Eddy l’avrebbe presa in giro di nuovo.
Se ne stette un po’ li rigirandosi l’osso di seppia tra le dita, finchè scorse una piccola scialuppa che si avvicinava, proprio nella sua direzione. Era sbucata da oltre il promontorio, c’erano solo due persone a bordo.
Istintivamente si rimise in piedi, raccogliendo il secchiello ormai vuoto, ma non  pensò affatto di correre via, era troppo curiosa di sapere chi fossero quegli stranieri.
Quando furono abbastanza vicini potè distinguere un ragazzo e una ragazza: indossavano dei vestiti piuttosto singolari, lui, in particolare, portava un cappotto logoro troppo grande per il suo fisico, mentre lei aveva una grossa bandana colorata tra i capelli neri ed un vestito multicolore strappato qua e là.
Alla bambina ricordarono due artisti del circo che era arrivato in paese l’estate precedente.
A qualche metro da riva i due scesero in mare con un salto e trascinarono l’imbarcazione in secca.Lei li osservò fare sbattendo le palpebre: la ragazza era molto più bassa del ragazzo, sembrava quasi una bambina. Fu proprio quella la prima a notarla e salutarla con un gran sorriso.
-Ciao! Ehm…
Poi tacque imbarazzata, non sapendo che altro aggiungere.
Il ragazzo sistemò la scialuppa e si rialzò, sistemandosi il cappotto sulle spalle.
-Chi siete?- chiese Rou senza esitazione.
La ragazzina sorrise di nuovo, ma fu l’altro straniero a risponderle.
-Siamo pirati.
Aveva una voce un po’ più adulta della sua accompagnatrice.
Rou trattenne il fiato meravigliata.
-Oh, uffa!- esclamò prontamente la ragazzina con la bandana- perché devi…
-Hai paura di noi vero?- la interruppe lui, sempre rivolto alla piccola che era rimasta in silenzio.
Lei lo guardò per un po’ e poi alzò le spalle.
-Voi non siete pirati. I pirati hanno una nave vera!- e indicò eloquentemente la scialuppa in secca vicino a loro.
I due ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere.
Poi lui si avvicinò e si accovacciò in modo da raggiungere la stessa altezza di Rou.
-Se non ci credi vai a vedere oltre il promontorio- sussurrò, sogghignando.La ragazzina alle sue spalle sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Ma Rou era intenta ad osservare quello strano pirata  che aveva davanti a sé. Le sembrò solo un po’ più grande di suo fratello.
Aveva gli occhi allungati e scuri, e i capelli erano lisci e neri come l’inchiostro. Tuttavia non le faceva minimamente paura, aveva un sorriso vispo che le metteva tranquillità, due occhi vivi e ridenti.
Fece un buffetto e cacciò la lingua.
-Guarda che non sono stupida! Tu non ce l’hai una nave!- ripetè canticchiando.
Ma mentre diceva quelle parole Rou d’improvviso notò qualcosa a cui prima non aveva fatto caso, e le si illuminarono gli occhi: appesa al collo del ragazzo c’era una catenina con una conchiglia bianca a spirale, come quella di suo fratello. Era solo un po’ più piccola, ma non aveva nemmeno una macchiolina nera.
-Oh…
Rimase imbambolata a fissarla tanto che lui se ne accorse e la guardò un po’ stupito.
-Ti piace?
-Dove l’hai presa?- chiese la bambina continuando a fissarla intensamente, meditando di strappargliela dal collo e correre via. Non l’avrebbe mai acciuffata, era la più veloce a correre, Eddy non la prendeva mai.
-Qua e là- rispose quello con un’alzata di spalle.
Poi si rimise in piedi e la ragazzina dai capelli scuri fece qualche saltello per avvicinarsi.
-Fratellone, andiamo? Non possiamo stare qui tutto il giorno, abbiamo tantissima roba da comprare e  ho voglia di nuovi vestiti!- trillò con voce acuta, appoggiandosi alla sua spalla.
Rou si rabbuiò. Non poteva lasciarsi sfuggire quella conchiglia, non dopo averla cercata per tutto il giorno.
-Me la regali?- esclamò frettolosamente.
-E perché dovrei?- chiese lui meravigliato.
-Perché devo farla vedere a mio fratello. Ne ho trovate altre ma quella conchiglia è la più bella che ho visto fino ad ora…- rispose Rou mesta.
Il ragazzo guardò la sorella, che un po’ esitante fece un cenno di assenso con la testa, e poi si sfilò dal collo la catenina. Tuttavia non la offrì alla bambina.
-Va bene, te la regalo. Però tu ora devi ammettere che siamo dei pirati- disse con aria divertita.
Sua sorella ridacchiò portandosi la mano alla bocca.
Il viso di Rou si illuminò di nuovo e la bambina sfoderò un sorriso a trentadue denti.
-Davvero?? Grazie, capitano pirata!!
Il ragazzo le porse la collanina con la conchiglia.
-Capitano? magari, piccoletta!- commentò.
-Ok, piccoletta- gli fece eco sua sorella con la sua voce squillante- piacere d’averti conosciuto… a proposito, come ti chiami?
- Mi chiamo Rouge- disse la bambina soddisfatta.
-Rouge, che bel nome!- rispose civettuola lei- io sono Samie!
-Samie- chiamò il ragazzo che si era già incamminato verso la strada- non hai detto che avevi fretta?
La ragazza  indirizzò un ultimo sorriso alla bambina e raggiunse di corsa il fratello.
Rou rimase un po’ in silenzio ad osservare quei due che si allontanavano.
Poi aprì il pugno chiuso e guardò la catenina d’argento e la conchiglia perlacea.
-Ehi!- chiamò.
I due si voltarono.
La bambina corse da loro, fermandosi a pochi passi dal ragazzo.
-Se è vero che sei un pirata, viaggerai in molte isole, vero?
Lui inarcò le sopracciglia.
-Beh...si.
-Più di mille?
-Più di mille- confermò lui.
-Allora se tornerai qui me ne porti un’altra?- concluse speranzosa facendo oscillare la catenina davanti al viso.
-Che piccola mocciosa sfacciata!- rispose lui, e le voltò di nuovo le spalle rincamminandosi con Samie davanti a lui.
-Promettimelo!- gli chiese ancora Rouge, incerta.
Lui agitò la mano in segno di saluto.
-Va bene, va bene!
Rouge lo seguì con lo sguardo finchè non scomparve dietro una macchia di alberi come Samie poco prima.
Poi distese per bene la catenina su di uno scoglio, fece due passi indietro ammirandola con orgoglio: era il primo gioiello che avesse mai avuto, la mamma non le permetteva mai di indossare i suoi.
Fece un saltello di gioia pensando a che faccia avrebbe fatto Eddy di fronte a quella meraviglia.
Poi afferrò di nuovo la sua conquista, se la infilò al collo e corse di nuovo verso casa.

Il resto del pomeriggio Rouge lo aveva passato giocherellando sulla spiaggia con suo fratello, continuando imperterrita a ripetere che la sua conchiglia era più piccola, ma era anche molto più bella.Lui non ne sembrava del tutto convinto, ma alla fine aveva accettato il verdetto pur di farla tacere.
A sera, poi, erano rientrati a casa e lei si era tuffata sul letto a ripensare a quello strano incontro con quei tizi che si credevano dei pirati.
Pirati! I pirati che aveva visto nei libri erano tutti dei grandi uomini pieni di cicatrici per le mille battaglie, quei due non avevano nemmeno l’età della mamma! E poi non aveva mai visto una donna pirata. Le bambine da grandi diventavano principesse. Lei sarebbe sicuramente diventata una principessa, ora che aveva anche il suo gioiello.
Lo prese ancora tra le dita, poi si alzò e andò alla finestra.Analizzò vanitosa il suo riflesso nel vetro e ne parve soddisfatta.
Poi qualcosa catturò la sua attenzione:  aprì la finestra e si sporse fuori cercando di distinguere meglio.
In lontananza, sulla superficie marina ormai scura all’imbrunire, al largo si vedeva il profilo di un vascello.  Scintillava di mille piccole luci che raddoppiavano i loro riflessi sulle onde, creando come una scia di stelle che si specchiavano sull’acqua.Illuminata da una di queste luci, sulla cima dell’albero maestro spiccava una bandiera nera e un teschio bianco.
Rouge rabbrividì per la sorpresa e la paura: allora era vero! Sentiva il cuore battere forte dallo spavento e dalla novità: c’erano veramente dei pirati!
Poi guardò meglio: la nave si stava lentamente allontanando.
Se ne vanno! Pensò con un sospiro di sollievo.
Poi però fu presa da un piccolo attimo di inquietudine: quel pirata che le aveva donato quella bella conchiglia… non sapeva neppure come si chiamava.
Ma si riscosse subito: glielo avrebbe chiesto la prossima volta che fosse tornato. Aveva promesso!

Da quel giorno Rouge ogni sera prima di andare a dormire si affacciava alla sua finestra, speranzosa. Poi, di settimana in settimana, prese a farlo sempre più raramente, finchè non perse l’abitudine dimenticandosi di quella promessa, anche per via degli avvenimenti che di lì a poco le avrebbero fatto dimenticare di tutto il resto, compreso quell’episodio insignificante della sua infanzia.
Era stato difficile riprendersi dopo la morte della mamma, che se n’era andata l’inverno in cui l’isola era stata colpita dall’epidemia.
Rouge spesso si ritrovava a pensare ai giorni condivisi nella bella casetta sul promontorio, e in quei momenti si sentiva come se le stessero togliendo lentamente l’aria dai polmoni.
Con gli anni però era riuscita a ricucire quella profonda ferita. Suo fratello le era stato vicino finchè aveva potuto, poi, compiuti diciotto anni, aveva deciso di andarsene.Si sarebbe arruolato in Marina, sempre meglio che restare a Baterilla a fare la fame, aveva detto.
L’aveva salutata con la promessa di tornare il prima possibile, portandole anche una bella somma di Berry e qualche bel vestito dal Nuovo Mondo.
In fondo Rouge non poteva certo biasimarlo, perché era per un giusto motivo se Eddy abbandonava l’isola, ma quell’addio inaspettato riaprì di nuovo la cicatrice: si sentì di nuovo abbandonata.
Decise di tenersi impegnata e aveva trovato un lavoretto in una locanda gestita da due vecchie conoscenze di sua madre.Così tra un pasto e l’altro, passava le sue giornate tranquillamente tra i soliti clienti: Baterilla non era certo un’isola molto grande, si conoscevano tutti, e a poco a poco si affezionarono  a lei.
In quel modo impiegava il giorno, mentre la sera si ritirava nella sua stanzetta al primo piano del locale, apriva un libro e ci si tuffava dentro, finchè non aveva tanto sonno da cadere addormentata sulle sue pagine. I libri che più le piacevano, sin da quando era bambina, erano quelli sulle esplorazioni geografiche e sui grandi viaggi del passato. Provava profonda ammirazione per quei marinai che si erano spinti nella ricerca delle isole più sperdute della Grand Line per spirito di conoscenza.
Complici quelle letture, a volte arrivava a desiderare di scappare via, ma poi si dava della stupida per averlo pensato. Le sue radici erano lì, dov’era la tomba di sua madre. Non l’avrebbe abbandonata di certo, quella croce di legno sul promontorio, almeno finchè non sarebbe tornato suo fratello. Non c’era fretta, era ancora molto giovane, e  in fondo anche lì c’era gente che le voleva bene.

Per molto tempo quell’episodio restò nascosto da qualche parte nella sua memoria, fino ad una sera molto particolare.
Il ventisei giugno faceva davvero molto caldo, anche se a Baterilla splendeva il sole per la maggior parte dell’anno. Il ventisei giugno era il giorno del suo compleanno.
Per i suoi diciotto anni il padrone della locanda e sua moglie le avevano regalato un bel ciondolo d’oro a forma di giglio.
-Dio, non so come ringraziarvi! Oh, ma io non posso accettarlo!- esclamò Rouge felice come una pasqua.
-Oh, ragazzina, non ci pensare! Era un ciondolo di mia figlia, ma deve averlo lasciato qui dopo che si è trasferita- rispose subito la signora Mari, una donna grassoccia dai lineamenti forti ma materni.
-E poi sappiamo quanto ti piacciano quei fiori, vero?
-Quindi accettalo e buon compleanno, Rou!- disse con enfasi suo marito Ioakim da dietro il bancone.
Rouge annuì .
-Grazie. È davvero una bellissima collana!- rispose con un sorriso sincero.
-Bene! Ora fila a letto però che sono già le due di notte e domani devi alzarti presto!- disse in tono perentorio la padrona.
-Buonanotte!- augurò Rouge entusiasta, trotterellando su per le scale.
È vero, amava i gigli, e amava le collane, anche se non ne possedeva molte. Era da molto che non si sentiva così felice per un regalo.
Da molto… e qualcosa le ritornò alla memoria come uno stranissimo deja-vu.
Entrò in camera e chiuse la porta lentamente, riflettendo. Poi si inginocchiò davanti alla cassettiera ed aprì l’ultimo cassetto. Frugò nervosamente un  tra i vestiti ed estrasse finalmente un pacchetto accartocciato. Se lo rigirò tra le mani, incerta, poi lo aprì.
C’erano oggettini vari, una vecchia spilla della mamma, la sua fede di matrimonio, un fermaglio per capelli ed una collanina d’argento molto particolare. La districò da un braccialetto e la osservò, poi le si illuminarono gli occhi.
La sensazione fu quella di ritrovarsi tra le dita un briciolo di vita dimenticato, quella conchiglia brillava ancora nella penombra per il suo candore.
Rouge provò una punta di malinconia pensando a quella stupida gara con Eddy e al fatto che a quel tempo erano ancora tutti insieme, ma non potè fare a meno di ridacchiare considerando a come aveva ottenuto quella catenina.
Chiuse gli occhi, cercando di ricordare quel viso, ma la sua memoria era annebbiata da tanti anni e tanti eventi ,e quel ricordo le sfuggiva via.
Pazienza, si disse,tanto non importava.
Tuttavia se la infilò al collo, prima di andare a dormire.














°°°

Ciao a tutti!! Questa storia, come avrete ben capito, ha come protagonista Portuguese D. Rouge, che nonostante le sue due/tre apparizioni al massimo, è un personaggio che mi ha veramente colpito  u.u
Probabilmente più avanti compariranno altri personaggi conosciuti del presente di One Piece legati alla ciurmaglia di Roger, anche se non ho la più pallida idea di quando/come questo accadrà, visto che la storia è ben lontana da avere un finale^^
'Lis Rouge', il titolo, significa 'giglio rosso'. Ho preso spunto dai fiori che, nelle poche immagini che abbiamo, Rouge porta sempre tra i capelli.
Naturalmente fanno piacere consigli e commenti!
Al prossimo capitolo!

To be continued ;)
  
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