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Autore: Rohchan    09/12/2009    4 recensioni
- Vieni, Neji.-
- Sì, Hinata-sama.-
Lei sorride, inclina leggermente il viso a destra, ti prende le mani.
- Hinata…basterà.-

Fanfic partecipante all'iniziativa "Appiccica la Citazione" indetta da suni sul suo blog.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua.
Dopo MESI di silenzio, Rohchan torna a scrivere qualcosa.
NARUTO.
Non ci potete credere, eh?^^

Beh, innanzitutto giusto qualche postilla...
- la flash è una flash per UN PELO, perchè conta 500 parole esatte, citazione che me l'ha ispirata esclusa;
- è una NEJI-HINATA. Trovo che sia una coppia tenerosa, anche se quasi impossibile da vedere realizzata, ma io non perdo le speranze.
E poi lo sapete che Rohchan ADORA le cose dolci e disperate;
- è la prima fic su Naruto che pubblico, nonostante ne abbia già scritte due. Attualmente quelle sono bloccate dalle scadenze dei concorsi cui ho stupidamente -e masochisticamente- accettato di partecipare, quindi cominciate ad assaggiare questa (se vi va, ovvio);
Bene, credo di aver detto tutto.
Come sempre, siete liberi di tirarmi dietro tutti gli insulti che volete, ma se vorrete spendere qualche buona parola, sono bene accette anche quelle...^^

Buona lettura
Rohchan

BASTERA'

“Guarda le mani, guardale il viso,
sembra venuta dal paradiso.
Guardale gli occhi, guarda i capelli,
guarda le mani, guardale il collo,
guarda la carne, guarda il suo viso,
guarda i capelli del paradiso."

L’hai vista goffa e sperduta, arrossire e abbassare gli occhi. Troppo spesso.
L’hai vista bambina fragile ed indifesa, piccolo scricciolo scoordinato, triste perché la sua forza non è mai stata degna del nome che porta.
L’hai vista crescere e cambiare.
Allenarsi fino a notte fonda, sfruttando i suoi occhi chiari come la luna piena.
Il suo corpo crescere, cambiare, ammorbidirsi.
Un giorno, passandole accanto, ti sei accorto che la sua maglia sembrava troppo piena, e alla festa del villaggio il kimono le scivolava addosso come acqua sulle sponde di un ruscello limpido.

Sei tu il suo esempio, il suo eroe, la sua meta. Lo sei sempre stato.
Non l’avevi sospettato mai, fino a questo momento.

Oggi i suoi capelli sono lucidi, il suo abito è fastoso.
Le labbra di pesca sono velate di rossetto, il candore dello sguardo è esaltato da un filo di trucco.
Le mani dalle dita affusolate sono nascoste tra le pieghe delle maniche del kimono delle grandi feste, ed una ciocca corvina le scivola sul collo disegnandone la linea in un modo che ti fa desiderare di non avere nessuno intorno.
È bella, come non l’avevi mai vista.
Non avevi mai osato guardarla così.

Lei da bambina era la statuina di cristallo da proteggere.
Da ragazza era la promessa non mantenuta di una famiglia superba, e anche se già ti sentivi incendiare il cuore, non potevi nemmeno alzare lo sguardo davanti a lei.
Oggi è la donna che ha deciso di abbandonare ogni cosa per voi: il suo nome, la sua casa, la gloria che poteva toccarle in sorte.

Non lo vedi, con i tuoi occhi magici, che il suo kimono di seta è un abito di tela grezza, le sue mani sono screpolate dal lavoro, i suoi occhi sono segnati dalla stanchezza e i suoi capelli sono corti, tranciati con forza dal disonore.

Per te lei è soltanto Amore, e tu sei felice da star male nel vedere il suo sorriso finalmente felice, finalmente per te.

- Hinata, da oggi io ti rinnego, come figlia e come membro del clan Hyuuga. Nessuno osi più darti rifugio, cibo, nessuno osi più chiamarti “onorevole”. Tu sei bandita da questa casa, da questo villaggio, e da oggi non sarai altro che un ingombro da scansare.-
- Sì, Hyuuga-sama.-

La sua voce è cristallo, limpida ed argentina. Si volta, via da quella casa che le ha tolto tutto, verso di te, a piedi scalzi nel sole di questo mattino d’autunno, le ciocche una volta lunghe ai tuoi piedi, ai suoi piedi.
Lo stemma degli Hyuuga, strappato dalle vostre vesti, tra voi ormai non è più che uno straccio.
- Vieni, Neji.-
- Sì, Hinata-sama.-
Lei sorride, inclina leggermente il viso a destra, ti prende le mani.
- Hinata…basterà.-
E ti trascina via, fuori dalla corte d’onore, via lungo le strade del villaggio, verso un luogo nuovo e diverso che imparerai a chiamare casa, dove nulla ti sarà proibito eccetto quello che voi due, insieme, deciderete di vietare.

  
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