Anime & Manga > Clannad
Ricorda la storia  |      
Autore: Bec77    12/12/2009    3 recensioni
Misae spalancò la porta di colpo e buttò i sacchetti per terra, incurante di tutto. Sentì un miagolio e qualcosa che correva, facendo rimbombare i propri passi sul parquet; fece appena in tempo a vedere la sua coda sparire sotto il letto, entrando. Ancora in lacrime, si buttò a carponi per terra e allungò un braccio sotto di esso. - Shima-kun, Shima-kun! -
(Partecipa al Calendario dell'Avvento di michiru_kaiou7)
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcuno da cui tornare


Misae osservò con un sorriso la neve che cadeva fuori dalla finestra, poi spostò lo sguardo sulle sue gambe, dove si era accoccolato il suo adorato Katsuki. Dopo tanti tentennamenti, aveva finalmente deciso di chiamarlo così; dopotutto era sempre stato quello il suo nome. Chiuse gli occhi e rievocò il volto di lui, ridendo ad ogni ricordo che riaffiorava nella sua mente.
Due piccole lacrime sfuggirono da sotto le sue ciglia quando rivide davanti agli occhi il loro addio, ma qualcosa di caldo le raccolse. Misae aprì gli occhi, sorpresa, e si trovò davanti le iridi feline di Katsuki, che si era arrampicato sul suo petto senza che se ne accorgesse e la stava guardando con occhi ridenti; le miagolò e si strusciò contro la sua pancia, facendo le fusa.
- Mi fai il solletico, Katsuki-chan! - disse ridendo; aveva preso a chiamarlo così dato che era un gatto, ora, e chiamarlo “Shima-kun” davanti ad altre persone sarebbe stato problematico. Lo prese fra le braccia e cominciò a coccolarlo, ma il telefono squillò proprio in quel momento. Si alzò e afferrò la cornetta.
- Pronto? - rispose.
- Misae-chan, sono Yuki! - le risposero dall'altra parte del telefono. Gli occhi di Misae brillarono di contentezza; lasciò andare Katsuki sul divano, mentre lui continuava a fissarla.
- Yuki-chan, da quanto tempo! Come stai? -
- Bene, grazie! Io e Saki-chan ci stavamo chiedendo se ti andava di uscire con noi la vigilia di Natale, per aspettare il countdown finale! Che ne dici, Misae-chan? - le chiese l'amica. Misae ci pensò un attimo, mentre Katsuki saltò giù dal divano e cominciò a strusciarsi contro le sue gambe, miagolando; Misae non gli diede retta.
- Per me va bene! Dove? -
- Al solito posto, come tanto tempo fa! Va bene verso sera? - Misae sorrise.
- Va benissimo, non vedo l'ora di rivedervi! A dopodomani allora! -, la salutò e chiuse la chiamata, sospirando soddisfatta: finalmente, dopo tanto tempo, avrebbe potuto passare del tempo con le sue amiche. Guardò ai suoi piedi e vide che Katsuki se ne stava seduto a fissarla, con la testolina reclinata. Miagolò.
- Che cos'hai, Katsuki-chan? - Si abbassò per prenderlo fra le braccia, ma il gatto le sfuggì e si andò a rintanare sotto al letto. Misae, preoccupata, lo seguì e si inginocchiò, guardando sotto di esso.
- Katsuki-chan! Che cos'hai, perché fai così? - gli chiese preoccupata. Sentì solamente un verso strano, a metà strada fra un miagolio secco e delle fusa. Non riusciva a capire cosa avesse quindi, dopo un po' di tentativi andati a vuoto, sospirò e si rialzò in piedi, sedendosi sul divano di fronte.
Chissà perché sembrava avercela con lei...?

*

La vigilia di Natale arrivò in fretta. Misae, ancora preoccupata per il comportamento di Katsuki, non era riuscita a chiudere occhio il giorno prima; i regali di Natale per Yuki e Saki, però, giacevano già pronti e infiocchettati sul suo letto. Si costrinse a non pensarci e si preparò, ignorando la testolina arancione che spuntava da sotto al letto e i miagolii che ogni tanto le giungevano alle orecchie.
Quando stava uscendo sentì improvvisamente un rimorso di coscienza. Si voltò verso il letto e poi si guardò attorno; decise di preparare almeno una ciotola di latte, nel caso a Katsuki avesse avuto fame, poi riprese di nuovo la borsa e uscì, non senza aver scrutato per l'ennesima volta il buio sotto al letto, preoccupata.
Questa volta non sentì nemmeno un miagolio.
 
*

- Saki-chan! Yuki-chan! - Misae chiamò a voce alta le amiche davanti a lei, che la stavano aspettando sotto un bellissimo albero di Natale splendidamente decorato e illuminato da mille luci. Agitò una mano per salutarle e poi le abbracciò, porgendo immediatamente i regali.
- Per voi! - esclamò. Yuki e Saki si illuminarono, afferrarono le buste tutte eccitate, sbirciandone l'interno ma senza l'intenzione di scartare i pacchetti, e poi le diedero i loro.
- Misae-chan, questi invece sono per te! - esclamarono insieme. Lei rise e afferrò le buste, ma frenò la curiosità come avevano fatto loro: avrebbero scartato i pacchetti assieme, allo scoccare della mezzanotte come si erano promesse durante una conversazione al telefono il giorno prima.
- Bene, e mentre aspettiamo la mezzanotte cosa facciamo? - chiese poi. Le amiche ci pensarono su, poi sorrisero e la presero a braccetto; le facce che avevano la preoccupavano, facendola sudare freddo.
- Ti portiamo noi in un bel posto! - le dissero ridendo. Poi cominciarono a spingerla in avanti, e lei, ridendo, non poté fare altro che accontentarle e seguirle.

Quando svoltarono verso la strada che portava su per la collina, Misae cominciò a intuire qualcosa. Guardò l'orologio, notando che si era già fatto molto tardi, poi fissò le amiche che le camminavano davanti con il sorriso sulle labbra. La portarono fino ai cancelli, dove la fecero fermare.
- Misae-chan, ti abbiamo portata qui per un motivo molto semplice... – cominciò col dire Yuki, sorridendole. Poi si fece avanti Saki, porgendole un pacchettino piccolo e rettangolare, tutto infiocchettato.
- Il vero regalo che volevamo farti è questo. Ci stavamo pensando da tanto tempo... - terminò lei.
Misae prese il regalo dalle mani dell'amica e guardò l'orologio: mancavano dieci minuti alla mezzanotte. Aggrottò la fronte, perplessa.
- Non avevamo detto che i regali si aprivano a mezzanotte? - scherzò. Le amiche però scossero la testa, sorridenti.
- Questo è particolare, va aperto prima – affermò Yuki. Misae, incuriosita da quella risposta, lo scartò lentamente. Quando lo ebbe fra le mani, si portò commossa una mano tremante alla bocca, che si era spalancata per l'emozione.
Una semplice cornice in legno, decorata con tanti gattini intagliati, custodiva dietro il suo vetro lucente una foto scattata di nascosto dalle sue amiche quando andavano ancora al liceo. Ciò che la emozionava veramente, però, era vedere i soggetti della foto: erano lei, ovviamente più giovane e sorridente, e Shima-kun, che rideva come un bambino. Era stata scattata sicuramente mentre loro due non le guardavano dato che davano le spalle all'obiettivo.
- Io... non so cosa dire... - sussurrò Misae, commossa. Poi cominciò a piangere silenziosamente, incurante del freddo. - Grazie – sussurrò stringendo al petto la foto. Le amiche le sorrisero, guardandosi soddisfatte.
- Pensavamo che ti avrebbe fatto piacere dato che ne sei ancora innamorata dopo tutto questo tempo, sai? L'abbiamo custodita gelosamente, aspettando il momento adatto. - le disse Yuki. Saki annuì, e aggiunse qualcosa che le fece trattenere il respiro per qualche secondo.
- Però se Shima-kun fosse stato qui ti avrebbe invitata a uscire con lui, e noi non avremmo potuto vederci! - scherzò. - Sicuramente avrebbe voluto passare il Natale con te. E' un periodo speciale per una coppia, questo – aggiunse sorridente.
Come aveva potuto essere così stupida?, pensò. Ora il comportamento di Katsuki le appariva chiaro come il sole. Aprì la bocca più volte, senza riuscire ad emettere suono. Le amiche le si avvicinarono, preoccupate.
- Misae-chan, stai bene? - le chiesero. Lei alzò gli occhi su di loro, boccheggiando e ricominciando a piangere. Pensò a Katsuki in quell'istante, tutto solo nella sua stanza con una piccola ciotola di latte, e le si strinse il cuore. Avrebbe dovuto passare il Natale con lui... come aveva potuto fargli una cosa simile?
- Io... Mi dispiace. Saki-chan, Yuki-chan, devo andare. Scusate, ci... ci rivediamo un altro giorno – mormorò indietreggiando. Inciampò su un sasso sotterrato dalla neve, e per poco non cadde a terra, sotto lo sguardo sconvolto delle amiche. - Grazie per i regali... - le ringraziò a testa bassa.
Poi cominciò a correre a perdifiato vero il dormitorio maschile.

*

Misae spalancò la porta di colpo e buttò i sacchetti per terra, incurante di tutto. Sentì un miagolio e qualcosa che correva, facendo rimbombare i propri passi sul parquet; fece appena in tempo a vedere la sua coda sparire sotto il letto, entrando. Ancora in lacrime, si buttò a carponi per terra e allungò un braccio sotto di esso.
- Shima-kun, Shima-kun! - chiamò singhiozzando. Non le interessava se la porta era aperta e l'avrebbero presa per pazza sentendola chiamare il suo gatto così. Non le importava più nulla, doveva scusarsi, doveva dirgli che non intendeva ferirlo, doveva dirgli che gli voleva bene. Le sue mani però non raggiunsero nulla, così si accasciò sul pavimento continuando a piangere.
- Shima-kun... perdonami – sussurrò. – Perdonami se sono stata così cattiva. Perdonami se ti ho lasciato solo. Perdonami se non ho pensato ai tuoi sentimenti... Ti prego, perdonami – mormorò coprendosi il volto. Tirò su con il naso rumorosamente, e sentì i singhiozzi che le scuotevano il petto. Subito dopo, qualcosa di caldo e morbido cercava di insinuarsi fra le sue braccia, leccandole il dorso di una mano.
Quando Misae si fu calmata e si scoprì il volto, Shima-kun si era acciambellato sul suo petto e appoggiava la testa sulle zampe anteriori. Lo vide aprire un occhio e muovere un orecchio, e infine spalancarli entrambi. Miagolò al suo indirizzo, poi si alzò e cominciò a leccarle le scie lasciate dalle lacrime.
Ridendo tristemente, Misae lo prese fra le braccia, si alzò e chiuse la porta. Scivolò contro di essa con le spalle fino a sedersi per terra, poi lo cullò come si fa con i bambini e accostò il viso al suo musetto.
- Mi puoi perdonare, Shima-kun? - chiese a mezza voce. Il gatto la guardò fissa e miagolò, leccandole le dita delle mani. Misae rise, accarezzandogli la testolina.
- Grazie di esistere, Shima-kun – sussurrò. Poi l'occhio le cadde sull'orologio da polso: le 24.00 precise. Sorrise. – Buon Natale Shima-kun, e grazie... -

Quello fu il Natale più insolito di tutti, per Misae. Abbandonare le amiche proprio prima dei festeggiamenti per passare il tempo con un gatto non era cosa certamente da tutti i giorni, pensò ridendo la mattina dopo, quando si svegliò nella stessa posizione di quella notte, con fra le braccia il suo adorato Shima-kun addormentato e la loro foto ai suoi piedi.

* * *

Note finali: avrei potuto fare di meglio, diciamocelo, però mi piace anche così questa storia! Misae Sagara è un altro dei miei personaggi preferiti, lo ammetto, soprattutto se penso a lei e Katsuki Shima (il gatto, non il bambino con cui lei parlò!) assieme. Mi fanno una tenerezza indecente, sì, e avrei voluto rendere meglio questa storia... però continuo a dire che mi soddisfa anche così, non cambierò una virgola dunque :D
Partecipa (sì, per l'ennesima volta esatta, ahahah!) al Calendario dell'Avvento di michiru_kaiou7, dodicesimo giorno , prompt “Un insolito Natale” *_*

ps. Ne approfitto per ringraziare suinogiallo per aver messo la mia raccolta "Liquide emozioni" fra le Storie Scelte della sezione! Sono onoratissima! *O*
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Clannad / Vai alla pagina dell'autore: Bec77