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Autore: Bubi    18/12/2009    0 recensioni
Una piccola follia prenatalizia,un pò ironica e un pò nera,su quel che era che è e che sarà, creata per strapparvi un sorriso, un ghigno o una perplessa alzata di sopracciglio....Ora a voi nuovi lettori e fate del vostro peggio! La mia vanità vi chiede riscontro, bello o brutto che sia: commentate, commentate, commentate...
Genere: Commedia, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Racconto

    Betta aleggiava in una nuvola di soddisfazione per aver stabilmente superato i propri problemi di peso.
    Dopo un primo perido di estremo gonfiore e, haimè,maleodoranti flatulenze, dovuto sicuramente alla reazione del proprio corpo che si liberava delle tossine accumulate per tutta una vita, alla donna pareva pian piano di cominciare ad asciugarsi.
    L’ormai “fu” rotolino addominale lasciava spazio ad un punto vita sempre più marcato e, da stesa, l’affiorare delle ossa del bacino la facevano sentire un po’ come le modelle di Sport Illustrated sdraiate sulla nuda terra e fotografate da strane angolazioni che fanno di costole, scapole e bacini sporgenti qualcosa di molto, molto sensuale.
    Col passare del tempo le gambotte rotonde erano diventate due esili fusti senza un filo di ritenzione idrica o grumi di cellulite e anche le guance, per lunghi anni pizzicate da tutti, avevano lasciato posto ad alti e pronunciati zigomi, nuova cornice per due occhi di eterna profondità.
    Il tono muscolare non era più quello dei suoi vent’anni e, a ben pensare il cambiamento era avvenuto relativamente in fretta, ma comunque -Betta ne era sicura - in maniera assolutamente naturale: niente pillole, creme miracolose, beveroni di alghe indiane.
    Accanto ai cambiamenti prettamente fisici, aveva dovuto nel contempo lavorare molto su sé stessa per riuscire ad elaborare e, in fine, ad accettare il nuovo punto di vista che le si prospettava sul proprio essere, ma, come si dice, tutto scorre e per restare sereni bisogna essere come l’acqua, adattarsi al mutamento, seguire lo scorrere della vita, andare sempre avanti...
    La nuova consapevolezza di quanto sia stata sopravvalutata dall’uomo la materialità del corpo sullo spirito era adesso, per Betta, un punto saldo a cui ancorarsi per procedere nel suo viaggio esistenziale, anche se, in tutta sincerità, il poter volteggiare leggera e sinuosa quasi fosse una creatura angelica,  le dava un innegabile piacere.
    Era stato ben difficile sentirsi libera ed eterea quando era preda della stretta soffocante dei jeans, che, ad ogni piegamento, le imprimevano nella carne il marchio stampato sul bottone metallico della zip!
    Ora aveva anche optato per un nuovo look new age, un po’ tipo “piedi nudi e foglie nei capelli”, sicuramente più rustico, ma molto pratico in certi contesti!
    La Vecchia Betta era schiacciata dai limiti che l’umana esistenza le poneva ogni giorno davanti; ad essere sincera nemmeno ci pensava a superarli; la Nuova Lei, al contrario, pur restando con i piedi saldi in terra, anzi, fondendosi con essa come ogni essere del creato, stava sperimentando una serenità quasi ultraterrena, con paradisiaci momenti di pace interiore.
    Raggiunta questa nuova consapevolezza, Betta non si sentiva più vittima dell'implacabile trascorrere del tempo e dei ritmi frenetici a cui si era dolorosamente assuefatta, anzi, era certa ora che l’orologio fosse uno strumento per lei completamente inutile, una volta sostituito dai meravigliosi ingranaggi dell'’universo: i cicli lunari, i profumi della terra, il rumore dell'erba che cresce.
    Quali delle sue amiche tutte “lavoro-palestra-tacchi-a-spillo” avrebbe mai sospettato che il germogliare dell’erba o le radici che scavano la terra potessero fare rumore!
    Betta adesso lo sapeva! Per arrivarci erano servite pazienza e molto tempo libero, ma lei aveva imparato pian piano a padroneggiare la prima arte e disponeva in abbondanza della seconda risorsa.
    Abbandonati i filosofeggiamenti del “chi siamo-dove andiamo-perchè lo facciamo”, Betta si sentì rimpolpata da un moto di vanità e realizzò il ghigno smagrito stampato sul viso al pensiero delle famose amiche tutte tacchi-lavoro-ecc… che spendevano follie per ammazzarsi su cyclette e pedane vibromassaggianti, dilapidavano stipendi per aspirare o sciogliere l’adipe, anelavano all’irraggiungibile taglia della scheletrica Kate Moss.
    Scioglimento di ciccia, grasso che cola, sfibramento di avambracci e consunzione di glutei… tutte cose da cui era passata anche lei ma - e qui il divampare di un orgoglio ben più intenso di un fuoco fatuo - a costi discretamente conteuti e con risultati definitivi!
    Le Skinny-models le parevano buffi esseri di un altro mondo, anzichè idoli da copertina, da quando si sentiva come una diafana eroina romantica, una neogotica icona sexy in carne e ossa ….più ossa che carne in realtà, ma non era davvero un problema.
    Certo anche nel caso di Betta si era reso necessario l’intrevento di professionisti del settore che la aiutassero a sistemarsi, erano state sostenute spese inevitabili, e oltrepassare il buio tunnel di una vita di stress e sovrappeso per raggiungere la luce non era stato completamente indolore, ma che importava alla fine!
    Come diceva la nonna:  “si vive una volta sola e la morte arriva per tutti”
    ... e occhieggiando con compiacimento alle proprie esili spoglie mortali, Betta andò Oltre a  testa alta.


  
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