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Autore: schwarzlight    23/01/2010    1 recensioni
Ottocento anni fa, dopo la seconda guerra tra umani e draghi, il sovrano di questi ultimi sigillò per sempre l'entrata del loro mondo, del cielo. Da quel momento, nessuna di quelle nobili creature fu più vista sulla terra, portando via con sé la conoscienza della magia.
Si dice, però, che i discendenti della stirpe reale vivano ancora assieme a noi, confondendosi fra la gente, e che solo essi siano in grado di accedere al Thuaidh Caiseal, il Castello del Nord, dove risiede la magia più potente.

Roinn, giovane imperatore che cerca l'ultima, grande magia.
Amaryllis, appartenente al casato degli Amaltheren e incaricata di trovare una persona che non ha volto, né nome: l'ultimo discendente dei draghi.
Ma quando il tradimento si insinua a corte, Amaryllis è costretta a nascondersi, a combattere per la propria verità, coadiuvata dal disertore Saber, il cupo ma affascinante Jag e la bella Nivalis, e Lynx, uno strano ragazzo che sa fin troppe cose.
E l'erede dei draghi è più vicino di quanto sembri.
Una figura dalla raffinata bellezza, fiera, emerse dall'ombra. Il riverbero argenteo dei suoi occhi li incantò, inchiodandoli sul posto, incapaci perfino di muoversi.
- Benvenuti nel Thuaidh Caiseal. - disse con voce morbida e vibrante - Io sono l'ultimo drago di questo mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Heir'
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The Last Guardian
Piccola nota: capitolo alquanto descrittivo, soprattutto per la prima parte. Ma non esasperatevi, non è affatto tutto così ;D


Prologo




Il messaggero era appena arrivato all'altipiano di Kerembeyt, dopo aver oltrepassato il valico meridionale dei Monti di Cristallo, l'unico agibile durante il periodo invernale, così chiamati per l'altissima concentrazione di quarzo purissimo presente nella roccia. L'uomo, però, non fece caso ai particolari giochi di luce che si creavano sulle vette imbiancate dalle nevi perenni, così come non si fermò ad ammirare le rovine di quelle strutture che un tempo avevano reso famosa Varadiél come la Città dei Ponti: imponenti strade sopraelevate sorrette da archi in pietra, che permettevano ai viaggiatori di attraversare indenni i territori occupati dai jagaral, enormi predatori simili a felini, e le vaste zone paludose, rimasugli dei grandi laghi che esistevano secoli e secoli prima, mentre i Draghi ancora convivevano con gli umani. Dopo che le paludi vennero bonificate, i Ponti caddero pian piano in disuso, e i jagaral scomparvero in seguito a massicce spedizioni di caccia. Al loro posto erano subentrati i banditi a minacciare la sicurezza delle ricche carovane mercantili, ma raramente si spingevano nella zona meridionale dell'altipiano per le loro scorribande.
Nonostante ciò, il messaggero tirò comunque un sospiro di sollievo appena raggiunse il primo dei piccoli villaggi il cui unico scopo era quello di fungere da punto di ristoro per i viaggiatori. Non si fermò alla locanda, bensì cambiò il suo cavallo esausto con uno riposato, e ripartì al galoppo verso la capitale dell'impero di Tharamyt.

Dopo tre estenuanti ore di viaggio, cinque stazioni di riposo e la grande foresta al centro di Kerembeyt, finalmente giunse in vista di Varadiél, la splendente capitale dell'impero, che si ergeva ai piedi dello Iesin Orod, il massiccio principale della catena dei Monti di Cristallo. I colori accesi di cui si tingeva il cielo nell'ora del tramonto si riflettevano sul quarzo usato nella costruzione dei palazzi dei nobili, facendo brillare le torri del castello, il quale, visto dall'alto, assomigliava a un perno dal quale la città si sviluppava a ventaglio.
Quando ormai il rosso del cielo era stato sostituito dalla tenue luce del crepuscolo, il messaggero fece il suo ingresso nella prima delle tre zone in cui si suddivideva la città. Il livello più esterno era costruito fuori dalle mura principali, ed era abitato in gran parte da contadini e povera gente che non riusciva a trovare lavoro, o per la quale le tasse applicate agli abitanti all'interno delle mura erano troppo onerose. Le abitazioni in questa zona erano piccole e, man mano che ci si avvicinava alle mura, sempre più addossate l'una all'altra. Il dedalo di stradine che si era formato di conseguenza era perfetto per seminare degli inseguitori, motivo per cui il terzo livello era usato come nascondiglio da parecchi malviventi che lo rendevano la base dei loro traffici.
Oltrepassato l'enorme portone d'ingresso di Varadiél, si accedeva al secondo livello, il più vasto dei tre. La maggior parte delle attività commerciali si svolgevano lungo la strada principale, che portava direttamente al primo livello e attraversava la grande Piazza del Mercato.
Il primo livello era separato dal secondo da un'ulteriore barriera difensiva, anche se decisamente più piccola del muro esterno. Questa zona era occupata esclusivamente dalle residenze nobiliari, irraggiungibili obbiettivi dei ladri più avidi.
La differenza tra le tre zone della città era data anche dall'altezza. Infatti, l'esser costruita a ridosso di un monte, dava a Varadiél la caratteristica di elevarsi al di sopra dell'altipiano, rendendo così più facili gli avvistamenti di eventuali nemici. Il livello esterno era ancora in piano, ma già a partire dal secondo c'era un sistema di terrazze che corrispondevano più o meno a interi quartieri. Al culmine di questi terrazzamenti c'era il castello imperiale. Questa magnifica costruzione risaliva a più di mille anni prima, eppure le sue condizioni erano talmente perfette che non c'era mai stato il bisogno di una manutenzione della struttura. Qualcuno diceva che fosse stato costruito grazie alla sapienza dei Draghi, o che era sorretto da una magia ancestrale... In ogni caso, nessuno poteva più sapere la verità: i Draghi erano ormai definitivamente scomparsi da almeno ottocento anni, e la conoscenza della magia era pian piano andata perduta.

Però, in quel palazzo millenario, c'era qualcuno che desiderava entrare in possesso di quel potere, e a tale scopo aveva impiegato ingenti risorse nel ritrovamento di un particolare luogo, il Thuaidh Caiseal, o Castello del Nord, nel quale le leggende narravano fosse nascosta l'eredità lasciata dal Re dei Draghi, Aran Kehelrid, ai suoi discendenti che decisero di vivere come umani.
Quest'eredità aveva fatto gola a molti, ma nessuno era mai riuscito a trovare il luogo in cui era custodita; ma ciò non costituiva un buon motivo per rinunciare, non per il giovane imperatore di Tharamyt, Roinn Gaoth Tintreacht. Salito sul trono appena ventunenne, in sei anni era riuscito a debellare l'esercito costituito dalla Coalizione dei Regni dell'Est, a scongiurare definitivamente la minaccia dei pirati sulle coste occidentali e a sedare le rivolte dei mercenari, stabilendo così uno dei regni più solidi della storia dell'impero.

Quando il messaggero giunse al cospetto del sovrano, lo trovò nel suo studio privato, intento ad ammirare la comparsa delle prime stelle dall'ampia vetrata centrale. L'ultimo esponente della stirpe dei Tintreacht prese il tubo metallico in cui era contenuta la pergamena e congedò l'uomo che l'aveva portato fin lì dai lontani territori del nord, non senza avergli prima elargito una ricompensa in monete d'oro. Appena ebbe finito di leggere il contenuto del messaggio, mandò subito a chiamare il primo ministro, Gallach O'Sternail, che più di tutti aveva ricoperto un ruolo di maestro, d'armi e di vita.
Nell'attesa, il giovane cominciò a girovagare per la stanza in preda all'impazienza e all'eccitazione: finalmente le ricerche avevano dato dei risultati concreti! La sua testardaggine nel continuare a cercare, nonostante gli insuccessi iniziali, si era rivelata una buona cosa alla fine, anche se non aveva ottenuto la piena approvazione di Gallach, che giudicava la cosa uno sperpero di tempo e denaro. Proprio l'ingresso di quest'ultimo interruppe il flusso di pensieri dell'imperatore, che subito si diresse verso di lui accogliendolo con un tono entusiasta.

- Gallach! Guarda, avevo ragione! Il castello del Nord esiste! Proprio ora è arrivato un dispaccio di Fried in cui afferma di aver trovato il primo dei Sette Pilastri! Ora sarà solo una questione di tempo prima che l'esatta ubicazione del Castello sia svelata!

- Vedo. Però, Maestà...

- Rionn! L'ho già detto tante volte che almeno in privato devi chiamarmi Rionn.

Il primo ministro sorrise divertito alla richiesta del sovrano e, dopo aver preso il messaggio che il governante gli porgeva, andò a sedersi su uno dei divanetti rivestiti in velluto rosso posti di fronte al caminetto.

- Rionn, ammetto che l'effettiva esistenza del Thuaidh Caiseal mi sorprende, ma ti ricordo che il più grande ostacolo non è ancora stato superato.

- Lo so... ciò che quel luogo custodisce potrà esser preso solamente dai discendenti di Aran Kehelrid... - rispose il giovane con tono pensieroso. Nel dire la frase successiva, però, dalla sua voce traspariva l'ambizione di voler riuscire in un'impresa ritenuta impossibile.

- Ma se almeno uno di questi eredi vive tuttora nel mio regno, giuro che lo troverò, dovessi metterci anni!

Gallach O'Sternail sospirò rassegnato... non sarebbe servito a nulla tentare di dissuaderlo dal suo intento. Aveva visto quel ragazzo crescere e fin da bambino aveva dimostrato uno smisurato interesse nella storia del passato, specialmente per quella inerente all'epoca dei Draghi. L'eredità da loro lasciata era sempre stata un'ossessione, ma aveva sperato che una volta cresciuto quest'interesse lo abbandonasse.
Spostò lo sguardo verso un grande ritratto posto sopra il camino.
Ecco, era da quel momento, da quegli avvenimenti che il semplice sogno si era tramutato in qualcosa da ottenere assolutamente.
E ora che era vicino alla meta avrebbe impiegato tutto ciò che era in suo potere per realizzare il suo obbiettivo. Che sia questo il ritrovamento di un palazzo disperso o la ricerca di un erede di cui non si sapeva l'identità e tantomeno l'esistenza.

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Bene... benvenuti nel mondo di The Heir =D
Se siete arrivati fin qua vi ringrazio, e spero di avervi incuriosito un po'!XD
Non pretendo che la storia vi abbia già preso, trattandosi, appunto, di un misero prologo, ma spero che vorrete lasciare un commento, anche breve, e che continuiate a seguirmi!=D
A presto con il primo capitolo!
   
 
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