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Autore: Xay    28/01/2010    6 recensioni
Tratto dalla prefazione: "..Cala il silenzio, e il rumore della ghiaia sotto le nostre infradito bagnate accompagna il suo respirare faticosamente, quando si arrabbia ed è con me cerca sempre di calmarsi, non vuole trasformarsi e lasciarmi da sola, è sempre stato il più protettivo nei miei confronti, dopotutto avevamo sono undici anni quando mio padre e mia madre sono morti, lasciandomi a zio Billy e Harry, zia Sue e nonno Quil, che non sono altro che amici d’infanzia, ma nonostante ciò mi hanno allevata come una figlia biologica..."
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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presenze.com

   Prefazione

 

           Voglio sapere…

 

 

<< Jacob, no! no! Jacob! Non ti azzardare a saltare da quel… JAKE!!!! >>
Incrocio le braccia con un’espressione offesa, degna da toro pronto per la carica, gli avrò detto almeno cento volte che è pericoloso, zio Billy si sarebbe arrabbiato di brutto sta volta.
Sento un passo svelto dietro le spalle e mi volto, guardo Quil venirmi accanto e gli indico lo scoglio. << Vuoi anche tu provare a spezzarti l’osso del collo e immolarti per una stupidaggine? >> ringhio irritata.
<< Meg respira, non pensi di stare esagerando? È solo uno scoglio… >> lo guardo sgranando gli occhi, e non perché abbia detto che è “solo uno scoglio” riferendosi allo strapiombo più ripido della spiaggia di La Push, ma perché si lancia anche lui, chissà come mai tutti oggi tentano il suicidio!
Mi siedo su un tronco cavo, pronta a picchiare Jacob appena quella sua faccia da scemo sarebbe spuntata dalla foresta e vedo Seth, si accomoda al mio fianco e sorride, ricambio il sorriso e guardo di nuovo lo strapiombo, << Non fai il buon agnellino e segui i padroni? >> gli chiedo maligna, lui non se la prende, ma mi riserva un’occhiata di provocazione, permaloso come al solito, poi mi prende in braccio, e nonostante scalcio e urlo, dandogli anche qualche pugno in faccia, lui non ne è scalfito minimamente, quanto odio essere così… Meg!
Tutti mi spostano e mi fanno quel che vogliono approfittando della mia mancata trasformazione. Bastardi.
<< No! Seth! Ti prego… no! Seth! >> lo guardo implorante, mentre con passo distinto si avvicina allo scoglio.
<< Sei io vado giù, tu vieni giù con me. >> dice ammiccante, << non ti alletta l’idea? >>
<< No! Seth non so nuotate?! Ti… ti prego! >> lui mi guarda allusivo, sporgendomi verso l’acqua.
<< Nuoti benissimo, non fare la tonta! >> Lo supplico ancora, ma so che ormai il mio destino e tra l’acqua gelida e pulita di La Push.
<< Seth!! Lasciala cadere!! >> la voce di Jacob arriva distante, troppo distante per darmi sollievo.
<< Ciao Maggie! >> mi saluta con una linguaccia, non sento il sostegno delle sue braccia calde e l’aria che mi stropiccia i capelli mi lascia intuire che sto precipitando verso l’acqua, chiudo gli occhi e come gesto estremo mi tappo il naso aspettando di arrivare a contatto con il bagnato, e infatti eccolo, annaspo tra l’acqua salata e appena risalgo in superficie, dopo aver espirato guardo Jacob.
<< Ti odio, ti odio quasi quanto… >> non finisco la frase perché Seth precipita urlando al mio fianco, schizzandomi. << Seeeeeth!! >> lo sgrido,  sull’orlo di una crisi di nervi, lui mi fa un’altra linguaccia e io, sbuffando sempre come un toro, mi concentro su Jacob, che osserva l’allegra scenetta con un ghigno in faccia. << Tu… tu mi vuoi morta!!! >> sorride, mostrandomi la sua dentatura bianchissima e mi stringe in uno dei suoi abbracci stritolatori e incandescenti.
<< Meg, che ne dici di farci una bella nuotata e dimenticare tutto? >>mi sussurra all’orecchio, vengo colta da un brivido e lo spintono facendolo bere, scatenando l’ilarità del gruppetto, poi qualcosa mi prende per la caviglia e mi trascina di sotto, quando riemergo guardo Jacob tossendo. << La tua ora è giunta Black! >> lo minaccio, sorridendo.
<< Mmh, fammi vedere di cosa sei capace Allen… >>  mi avvento su di lui, ridendo ancora, lo fermo tenendolo per il collo e sbuffo irriverente quando un ringhio, tutt’altro che umano, gli sale dal petto. Sono nata e cresciuta trai licantropi, so come gestirli.
<< Megan, Jacob! State zitti! >> tuona la voce imperiosa di Sam, lanciando uno sguardo sospettoso verso il fitto verde della foresta, in un attimo  cinque paia di occhi guardano interessati lo stesso punto e io finisco, di routine, dietro le spalle di uno di loro.
<<… è andato via? Cos’era? >> chiedo, notando i muscoli delle loro facce tese allentarsi.
Nessuno mi risponde,  come sempre, e con la velocità in cui tutto è diventato teso  ogni cosa torna rumorosa e serena, osservo Jacob, confusa, e sospiro, è inutile, non capirò mai cosa c’è sotto, non riesco a cavare una parola di bocca a quei cinque cuccioletti neanche con i muffin al cioccolato di nonna Anne.
Dopo aver passato tanto di quel tempo in acqua da assomigliare a prugne secche, io e Jake salutiamo gli altri e c’incamminiamo verso casa, credo sia ora, ora di chiedergli cos’era nel bosco, perché hanno avuto quella reazione, non possono tenermi all’oscuro di ogni cosa, sono una Quileute anch’io, per la miseria!
<< Jacob c… >> mi riserva un’occhiata severa, che mi fa ammutolire, sa già le mie intenzioni.
<< Meg, non cominciamo di nuovo, sai che papà preferisce tenerti fuori da questi argomenti. >> borbotta, mandando indietro i suoi capelli con un colpo deciso e legandoli in una coda.
Scuoto la testa, contrariata, e mi stringo nelle spalle sparendo maggiormente dentro la mia camicetta umida.
<< Ho visto tutti i miei amici diventare dei lupi della stazza di cavalli, ti visto diventare grande e grosso nel giro di pochi mesi, cosa ci sarà da nascondermi di tanto grave? Avete una morale strana, solo perché non sono un lupo come Leah non vuol dire che … >> mi ferma, parandosi davanti la strada e tappandomi la  bocca con la mano, grande e calda, sta volta e lui a scuotere la testa.
<< Non voglio più sentirti dire che non fai parte di questa famiglia, Megan, sei insieme a noi da quando avevamo appena undici anni, come puoi considerarti un’estranea? Tua madre non vorrebbe sentirti dire certe cose, lo sai. >> mi mordo il labbro, perché tirano sempre in ballo mia madre, è morta, non può fare niente per me ormai, non qua, non ora.
<< Anche tua madre non sarebbe d’accordo, zia Sue sa tutto, Emily forse ancora di più, cos’ho di diverso da loro, io? >>
Guarda altrove con un ringhio sommesso e riprende a camminare trascinandomi per il polso. << Anni ed esperienza. >> dice fermo.
Mi divincolo dalla sua presa di fuoco e calpesto i piedi per terra con fare nervoso.<< Continui a trattarmi come una bambina! Jacob abbiamo la stessa età! >> sono stanca di essere allontanata in momenti impensabili da casa perché loro devono discutere e sono stra stufa di vedere quella spocchiosa di Leah andare alla ribalta mentre io sono costretta a rimanere a casa perché potrebbe essere rischioso. Dio solo sa quanto darei per essere un lupo e non essere più trattata come quella fragile, quella da salvare, la bimba piccola che alle otto della sera deve andare a letto mentre i suoi fratelli più grandi possono stare a guardare la TV fino a tardi, non mi piace!
<< Non sto facendo il paparino, sto solo cercando di tenerti fuori pericolo. >>
<< Meg è pericoloso, Meg non uscire di casa durante la ronda di Paul potrebbe essere pericoloso, Meg è meglio che tu non sappia, potrebbe essere pericoloso…Meg è stufa… stufa… >> ormai vaneggio, camminando con la testa bassa in direzione della casa. Cala il silenzio, e il rumore della ghiaia sotto le nostre infradito bagnate accompagna il suo respirare faticosamente, quando si arrabbia ed è con me cerca sempre di calmarsi, non vuole trasformarsi e lasciarmi da sola, è sempre stato il più protettivo nei miei confronti, dopotutto avevamo sono undici anni quando mio padre e mia madre sono morti, lasciandomi a zio Billy e Harry, zia Sue e nonno Quil, che non sono altro che amici d’infanzia, ma nonostante ciò mi hanno allevata come una figlia biologica.
<< Un giorno forse, se sarai dentro questa storia fino al collo, rimpiangerai questo periodo, come tutti noi. >> afferma, con severità, una volta arrivati davanti la piccola casetta di legno consumato dal tempo, e si dirige a passo lungo in direzione della porta, lasciandomi indietro, a rimuginare e a mangiarmi il fegato.
Quando rientro in casa sento le grida strozzate di Jacob arrivare dalla cucina.
<< Papà prima o poi li incontrerà, non possiamo tenerla in una gabbia d’oro, e allora, anche solo guardandoli, capirà! Conosce abbastanza bene le leggende da comprendere da sola! >>
Mi fermo all’entrata della cucina e Billy mi osserva, con uno sguardo amorevole in viso, con l’espressione paterna che mi è mancata.
<< Megan, siediti, credo proprio che dovremmo spiegarti delle cose. >> mi volto verso Jake, tiene gli occhi chiusi, poggiato con le mani a palmo aperto sul tavolo, cerco il consenso nei suoi occhi, lui mi guarda e annuisce appena.
<< Okay >> sussurro con un filo di voce prendendo posto a tavola. << sono pronta >> .

 

------------------------------Valentina’s space!!--------------------------

 Hallo carine/i!!! visto che ho finito la prefazione ho deciso di postarla, so che non è nel mio stile scrivere qualcosa incentrata sui Quileute (che voi sappiate) , ma Jacob e
tutti gli altri, specialmente Quil e Seth, sono sempre stati i miei preferiti, di certo meno complessati e più spensierati dei vampiri, e ultimamente, rileggendo il mio libro preferito
della saga, New Moon, ho pensato “perché no...?” e così è stato!!! Spero vi piaccia, posterò il primo capitolo al più presto!!


  
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