Prefazione
Voglio
sapere…
<<
Jacob, no! no! Jacob! Non ti azzardare a saltare da quel…
JAKE!!!! >>
Incrocio le braccia con un’espressione offesa, degna da toro
pronto per la carica, gli avrò detto almeno cento volte che
è pericoloso, zio Billy si sarebbe arrabbiato di brutto sta
volta.
Sento un passo svelto dietro le spalle e mi volto, guardo Quil venirmi
accanto e gli indico lo scoglio. << Vuoi anche tu provare
a spezzarti l’osso del collo e immolarti per una
stupidaggine? >> ringhio irritata.
<< Meg respira, non pensi di stare esagerando?
È solo uno scoglio… >> lo guardo
sgranando gli occhi, e non perché abbia detto che
è “solo uno scoglio” riferendosi allo
strapiombo più ripido della spiaggia di La Push, ma
perché si lancia anche lui, chissà come mai tutti
oggi tentano il suicidio!
Mi siedo su un tronco cavo, pronta a picchiare Jacob appena quella sua
faccia da scemo sarebbe spuntata dalla foresta e vedo Seth, si accomoda
al mio fianco e sorride, ricambio il sorriso e guardo di nuovo lo
strapiombo, << Non fai il buon agnellino e segui i
padroni? >> gli chiedo maligna, lui non se la prende, ma
mi riserva un’occhiata di provocazione, permaloso come al
solito, poi mi prende in braccio, e nonostante scalcio e urlo, dandogli
anche qualche pugno in faccia, lui non ne è scalfito
minimamente, quanto odio essere così… Meg!
Tutti mi spostano e mi fanno quel che vogliono approfittando della mia
mancata trasformazione. Bastardi.
<< No! Seth! Ti prego… no! Seth!
>> lo guardo implorante, mentre con passo distinto si
avvicina allo scoglio.
<< Sei io vado giù, tu vieni giù
con me. >> dice ammiccante, << non ti
alletta l’idea? >>
<< No! Seth non so nuotate?! Ti… ti prego!
>> lui mi guarda allusivo, sporgendomi verso
l’acqua.
<< Nuoti benissimo, non fare la tonta! >>
Lo supplico ancora, ma so che ormai il mio destino e tra
l’acqua gelida e pulita di La Push.
<< Seth!! Lasciala cadere!! >> la voce di
Jacob arriva distante, troppo distante per darmi sollievo.
<< Ciao Maggie! >> mi saluta con una
linguaccia, non sento il sostegno delle sue braccia calde e
l’aria che mi stropiccia i capelli mi lascia intuire che sto
precipitando verso l’acqua, chiudo gli occhi e come gesto
estremo mi tappo il naso aspettando di arrivare a contatto con il
bagnato, e infatti eccolo, annaspo tra l’acqua salata e
appena risalgo in superficie, dopo aver espirato guardo Jacob.
<< Ti odio, ti odio quasi quanto…
>> non finisco la frase perché Seth precipita
urlando al mio fianco, schizzandomi. << Seeeeeth!!
>> lo sgrido, sull’orlo
di una crisi di nervi, lui mi fa un’altra linguaccia e io,
sbuffando sempre come un toro, mi concentro su Jacob, che osserva
l’allegra scenetta con un ghigno in faccia. <<
Tu… tu mi vuoi morta!!! >> sorride,
mostrandomi la sua dentatura bianchissima e mi stringe in uno dei suoi
abbracci stritolatori e incandescenti.
<< Meg, che ne dici di farci una bella nuotata e
dimenticare tutto? >>mi sussurra all’orecchio,
vengo colta da un brivido e lo spintono facendolo bere, scatenando
l’ilarità del gruppetto, poi qualcosa mi prende
per la caviglia e mi trascina di sotto, quando riemergo guardo Jacob
tossendo. << La tua ora è giunta Black!
>> lo minaccio, sorridendo.
<< Mmh, fammi vedere di cosa sei capace Allen…
>> mi avvento su di
lui, ridendo ancora, lo fermo tenendolo per il collo e sbuffo
irriverente quando un ringhio, tutt’altro che umano, gli sale
dal petto. Sono nata e cresciuta trai licantropi, so come gestirli.
<< Megan, Jacob! State zitti! >> tuona la
voce imperiosa di Sam, lanciando uno sguardo sospettoso verso il fitto
verde della foresta, in un attimo cinque
paia di occhi guardano interessati lo stesso punto e io finisco, di
routine, dietro le spalle di uno di loro.
<<… è andato via?
Cos’era? >> chiedo, notando i muscoli delle
loro facce tese allentarsi.
Nessuno mi risponde, come sempre, e
con la velocità in cui tutto è diventato teso
ogni cosa torna rumorosa e serena, osservo Jacob, confusa,
e sospiro, è inutile, non capirò mai cosa
c’è sotto, non riesco a cavare una parola di bocca
a quei cinque cuccioletti neanche con i muffin al cioccolato di nonna
Anne.
Dopo aver passato tanto di quel tempo in acqua da assomigliare a prugne
secche, io e Jake salutiamo gli altri e c’incamminiamo verso
casa, credo sia ora, ora di chiedergli cos’era nel bosco,
perché hanno avuto quella reazione, non possono tenermi
all’oscuro di ogni cosa, sono una Quileute anch’io,
per la miseria!
<< Jacob c… >> mi riserva
un’occhiata severa, che mi fa ammutolire, sa già
le mie intenzioni.
<< Meg, non cominciamo di nuovo, sai che papà
preferisce tenerti fuori da questi argomenti. >>
borbotta, mandando indietro i suoi capelli con un colpo deciso e
legandoli in una coda.
Scuoto la testa, contrariata, e mi stringo nelle spalle sparendo
maggiormente dentro la mia camicetta umida.
<< Ho visto tutti i miei amici diventare dei lupi della
stazza di cavalli, ti visto diventare grande e grosso nel giro di pochi
mesi, cosa ci sarà da nascondermi di tanto grave? Avete una
morale strana, solo perché non sono un lupo come Leah non
vuol dire che … >> mi ferma, parandosi davanti
la strada e tappandomi la bocca con
la mano, grande e calda, sta volta e lui a scuotere la testa.
<< Non voglio più sentirti dire che non fai
parte di questa famiglia, Megan, sei insieme a noi da quando avevamo
appena undici anni, come puoi considerarti un’estranea? Tua
madre non vorrebbe sentirti dire certe cose, lo sai. >>
mi mordo il labbro, perché tirano sempre in ballo mia madre,
è morta, non può fare niente per me ormai, non
qua, non ora.
<< Anche tua madre non sarebbe d’accordo, zia
Sue sa tutto, Emily forse ancora di più, cos’ho di
diverso da loro, io? >>
Guarda altrove con un ringhio sommesso e riprende a camminare
trascinandomi per il polso. << Anni ed esperienza.
>> dice fermo.
Mi divincolo dalla sua presa di fuoco e
calpesto i piedi per terra con fare nervoso.<< Continui a
trattarmi come una bambina! Jacob abbiamo la stessa età!
>> sono stanca di essere allontanata in momenti
impensabili da casa perché loro devono discutere e sono stra
stufa di vedere quella spocchiosa di Leah andare alla ribalta mentre io
sono costretta a rimanere a casa perché potrebbe essere
rischioso. Dio solo sa quanto darei per essere un lupo e non essere
più trattata come quella fragile, quella da salvare, la
bimba piccola che alle otto della sera deve andare a letto mentre i
suoi fratelli più grandi possono stare a guardare la TV fino
a tardi, non mi piace!
<< Non sto facendo il paparino, sto solo cercando di
tenerti fuori pericolo. >>
<< Meg è pericoloso, Meg non uscire di casa
durante la ronda di Paul potrebbe essere pericoloso, Meg è
meglio che tu non sappia, potrebbe essere pericoloso…Meg
è stufa… stufa… >> ormai
vaneggio, camminando con la testa bassa in direzione della casa. Cala
il silenzio, e il rumore della ghiaia sotto le nostre infradito bagnate
accompagna il suo respirare faticosamente, quando si arrabbia ed
è con me cerca sempre di calmarsi, non vuole trasformarsi e
lasciarmi da sola, è sempre stato il più
protettivo nei miei confronti, dopotutto avevamo sono undici anni
quando mio padre e mia madre sono morti, lasciandomi a zio Billy e
Harry, zia Sue e nonno Quil, che non sono altro che amici
d’infanzia, ma nonostante ciò mi hanno allevata
come una figlia biologica.
<< Un giorno forse, se sarai dentro questa storia fino al
collo, rimpiangerai questo periodo, come tutti noi. >>
afferma, con severità, una volta arrivati davanti la piccola
casetta di legno consumato dal tempo, e si dirige a passo lungo in
direzione della porta, lasciandomi indietro, a rimuginare e a mangiarmi
il fegato.
Quando rientro in casa sento le grida strozzate di Jacob arrivare dalla
cucina.
<< Papà prima o poi li incontrerà,
non possiamo tenerla in una gabbia d’oro, e allora, anche
solo guardandoli, capirà! Conosce abbastanza bene le
leggende da comprendere da sola! >>
Mi fermo all’entrata della cucina e Billy mi osserva, con uno
sguardo amorevole in viso, con l’espressione paterna che mi
è mancata.
<< Megan, siediti, credo proprio che dovremmo spiegarti
delle cose. >> mi volto verso Jake, tiene gli occhi
chiusi, poggiato con le mani a palmo aperto sul tavolo, cerco il
consenso nei suoi occhi, lui mi guarda e annuisce appena.
<< Okay >> sussurro con un filo di voce
prendendo posto a tavola. << sono pronta >>
.
------------------------------Valentina’s
space!!--------------------------
tutti gli altri, specialmente Quil e Seth, sono sempre stati i miei
preferiti, di certo meno complessati e più spensierati dei
vampiri, e ultimamente, rileggendo il mio libro preferito
della saga, New Moon, ho pensato “perché
no...?” e così è stato!!! Spero vi
piaccia, posterò il primo capitolo al più presto!!