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Autore: Erisachan    31/01/2010    3 recensioni
La città puzza stanotte. Di benzina. Di polvere da sparo. Di merda. Di sangue. La Città puzza di morte stanotte.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sadie



La città puzza stanotte.
Di benzina.
Di polvere da sparo.
Di merda.
Di sangue.
La Città puzza di morte stanotte.

L'odore aumenta.
I lampioni illuminano il marciapiede.
Cammino.
La città mi parla.
Di chi è morto stanotte.
Di chi morirà prima che la mezzanotte scocchi sul Grande orologio.

La pistola fuma ancora dell'ultimo colpo sparato.
La giacca ha ancora il sapore del vento che la morte ha portato con se.
La luna è rossa del colore dei suoi capelli.

Sadie...

Entro nel Bordello.
Un paio di biondine stanno sculettando sul palco improvvisato al centro.
Due tizi dei quali non ricordo il nome mi danno una pacca sulla spalla.
Il barista alza il bicchiere verso di me.

Non mi interessano.
Non è per loro che sono qui stanotte.

Trovo un tavolo libero di fronte al palco.
Mi siedo.
Il cappotto crea un arco intorno a me andando a incastrarsi sullo schienale.
Accavallo le gambe.
Incrocio le mani in grembo.
Sto aspettando.

Una delle cameriere mi si avvicina per prendere la mia ordinazione.
Le dico di portarmi il solito.
Tutti sanno chi sono al Bordello.

Il ghiaccio sbatte contro il bicchiere mentre bevo.
Qualcuno sta urlando alle bionde che devono dimenare di più il culo se vogliono guadagnarsi la serata.
Rispondono con una linguaccia che su delle puttane sta veramente male e poi si tolgono il reggiseno.

Le luci si spengono.
Non serve a far tacere il locale.
Le voci si sovrappongono l'una sulle altre in un suono che è solo fastidio.
Silenzio.

Mi accendo una sigaretta.
Aspiro avido il catrame che mi offre.
Fumare è come scopare con un bella donna.
La accendi.
La assapori sulla lingua.
La consumi.
Poi la getti via e corri in cerca di un'altra.
Il sapore però, è sempre lo stesso.

Solo lei ha un sapore unico.

Sadie...

Il boccolo rosso le scende in una curva morbida sul seno.
Le labbra color puttana sono piene come la luna che ne porta il colore.
L'orlo di un auto-reggente fa capolino malizioso incorniciandole una coscia.
Non ha scarpe stasera Sadie.
Cammina.
Un passo dopo l'altro.
Non si cura del palcoscenico sporco.
Le basta allungare un gamba, legarla intorno al palo e il silenzio cade nel locale.
Tutti la guardano e lei comincia a ballare.
Non guarda nessuno Sadie.
Chiude gli occhi tinti di nero e balla.
Il vestito le sale quando si appoggia al palo e scende aprendo le gambe.
Il pizzo del reggiseno viene scoperto da una spallina che cade.

L'ho conosciuta tre anni fa Sadie.
Ballava sul palco.
Ero un bravo ragazzo allora.
La conoscevano tutti Sadie.
Il mio nome non lo sapeva nessuno.
Puttana Sadie, non l'hanno mai chiamata.

Le avevo dato cinque dollari quella sera.
Tutto quello che avevo in tasca.
Lei me ne aveva restituiti dieci.

"Falli fruttare ragazzo, poi torna da me"

Sadie è una donna intelligente.
Io sono solo veloce di mano.

Ha fatto solo un errore Sadie.
Un errore.
Non perdonato.

La musica su cui balla è sensuale.
Lo è sempre.
Una spallina del reggiseno scende a scoprirle un seno bianco.

Mi alzo.

La gente intorno guarda solo lei.
E' bella Sadie.
La più bella di tutte.
Una luna rossa che puoi vedere solo di rado.
Una luna preziosa.
Una luna sfortunata.

Il sangue sporca il vestito di Sadie.
Cade.
Il silenzio la circonda.
La città stanotte è stata privata del suo colore più vivo.
L'unico.

"I bravi ragazzi non se ne vanno in giro a uccidere la gente Eddie"
Hai sempre avuto ragione Sadie

Prima che il Grande orologio suoni i dodici rintocchi avrò la mia Vendetta Sadie.
Eri troppo bella.
La Città ti ha voluta per se stanotte.
La Città reclama altro sangue.
Il rosso scarlatto di chi mi ha commissionato la tua morte.

Per Lui ho in serbo molto più di un colpo di pistola.
Tranquilla Sadie.
Avremo la Nostra Vendetta.

La Città puzza di morte stasera ed io sono il suo primo figlio.

   
 
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