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Autore: ladyash    07/02/2010    6 recensioni
Dopo lo scontro contro Pain, Naruto viene trasportato nel passato, al tempo della fondazione del Villaggio della Foglia, prima che Madara Uchiha inneschi tutta una serie di eventi che porterà alla spietata caccia dei nove Bijuu e alla Quarta Guerra dei Ninja che rischia di distruggere definitivamente tutto il Mondo degli Shinobi. Riuscirà Naruto a salvare il passato per cambiare il futuro e riportare la pace nel mondo turbolento dei ninja? O scoprirà una sconcertante verità sullo spietato Madara Uchiha che cambierà le sorti del suo Destino? Sempre che un demone volpe vendicativo con la sidrome da Mamma-Chioccia, un reddivivo Itachi e un incazzoso Sasuke non si mettano a complicare ulteriormente la vita del povero Naruto!!!
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tobi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                  SEI  IL   MIO  SOLE

 

 

AVVISO AI LETTORI: I personaggi di Naruto appartengono a Masashi Kishimoto, se così non fosse Kyuubi sarebbe libera e felice di devastare Konoha e sgranocchiare i suoi simpatici abitanti, Sasuke sarebbe rinchiuso in una cella 1x1 m in compagnia di Sakura, Ino, Karin e Orochimaru, mentre Itachi si spupazzerebbe Naruto dalla mattina alla sera. Questa fanfic tratta tematiche a sfondo omosessuale, quindi se non gradite tali storie siete pregati di non leggere, grazie.

Faccio inoltre presente che nella fanfiction è presente uno spoiler, anche se in parte modificato ai fini della trama, quindi lettore avvisato mezzo salvato. Buona lettura a tutti.

 

 

 

                                  ALLA RADICE DI OGNI MALE 

                                                    Capitolo 1

 

 

 

Anche se stremato da una lunga e sanguinosa battaglia, sconvolto dalla distruzione totale del suo villaggio, devastato dalla quasi liberazione di Kyuubi e commosso dall’incontro con suo padre Minato Namizake, Yodaime della Foglia; Naruto Uzumaki saltava incessantemente da un ramo all’altro della foresta vicino a Konoha con un unico obbiettivo in mente: scovare il vero corpo di Pain e concludere quel terribile scontro una volta per tutte.

Non fu difficile per Naruto, grazie alle arti eremitiche apprese sul Monte  Myoboku, individuare la scia di chakra che lo portò ad un finto albero fatto interamente di carta da origami.

Finalmente il ninja della Foglia era faccia a faccia col suo “senpai” … colui che aveva assassinato il loro maestro, Jiraya.

Una rabbia sorda infiammò il corpo di Naruto alla vista di quel corpo decadente, ma ancora capace di annientare il suo amato villaggio, tanto che le iridi gialli dovute alla modalità eremitica  mutarono in arancione a causa della mescolanza dei poteri nefasti di Kyuubi, pronta a fare in mille pezzi quell’involucro scheletrico dalla fattezze umane.

Non gliene fotteva un cazzo della distorta visione della giustizia da parte di Nagato, questo era il vero nome di Pain, possessore del Rinnegan … voleva solo disintegrarlo in un milione di pezzi … ma sia Jiraya che suo padre avevano fiducia in lui e gli avevano affidato una missione impossibile da realizzare; compito che persino i due leggendari ninja avevano fallito ovvero portare la pace nel mondo violento degli Shinobi.

Ma lui era Naruto Uzumaki, è per lui nessuna impresa era irrealizzabile.

Ascoltò la triste storie dei suoi due senpai, Nagato e Konan: dalla distruzioni del loro piccolo villaggio da parte della Foglia, gli amorevoli insegnamenti di Jiraya, all’uccisione del loro miglior amico Yahiko da parte dello spregevole  Danzou, che da anni brama di conquistare Konoha stessa e fu allora che Nagato domandò nuovamente a Naruto:

Tu sai come fermare la catena d’odio che avvince il mondo degli Shinobi? “

Naruto, questa volta, conosceva la risposta a quella domanda:

“ Se esiste un modo per riportare la pace e fermate una volta per tutte l’odio e la sofferenza che dilagano in questo nostro mondo sempre in guerra, io lo troverò e non mi arrenderò finché non avrò raggiunto il mio obbiettivo … questa è l’eredità che ci ha lasciato il nostro maestro e non smetterò di credere in essa”

Nagato sussultò sentendo quella frase e vedendo il libricino consumato che Naruto stringeva fra le dite, tutte le certezze di una vita cominciarono a vacillare …  conosceva perfettamente quel libro, visto che era stato lui stesso ad ispirarne la creazione in Jiraya e il sennin aveva  infuso nel protagonista del suo romanzo il suo credo ninja: quello di non arrendersi mai, neanche nelle situazioni più disperate e realizzare anche i sogni più irrealizzabili … è il nome del protagonista era Naruto.

Quel ragazzino biondo, colui che custodiva dentro di sé il terribile demone Kyuubi  no Yoko, odiato da molto e cacciato dall’organizzazione capeggiate da lui stesso, affermava con caparbietà che lui avrebbe riportato la pace, sconfiggendo l’odio e sanando tutte le ferite delle sofferenza, un’impresa impossibile da portare a termine neanche se avesse vissuto altri mille anni.

Ma lui portava IL nome e in lui riviveva lo spirito del credo del loro maestro … credo in cui lui non era stato abbastanza forte da reggerne il peso … ma ora le sue speranze che credeva infrante per sempre le avrebbe riposte nel suo giovane kohai e forse lui ci sarebbe veramente riuscito.

Purtroppo le radici dell’odio erano troppo forti e ramificate nei cuori soffocati degli shinobi per essere estirpate, l’unica soluzione possibile era eliminarne il seme prima che germogliasse e così si apprestò a fare l’unica cosa che era in suo potere per aiutare quel valoroso ninja nella sua impresa.

-Il mio tempo sta per scadere, ma prima di lasciare questo mondo ci sono solo due cosa che posso fare per aiutarti … ho deciso di credere in te, Naruto Uzumaki, forse tu riuscirai dove sia io che il nostro maestro abbiamo fallito … -  Nagato compose faticosamente i sigilli con mani tremanti mentre liberava tutte le anime dei ninja della Foglia che aveva intrappolato in uno dei suoi corpi, restituendoli alla vita.

Naruto non capì cosa stava facendo esattamente Nagato, ma la piccola Katsuyu, la lumaca di Tsunade, gli riferì che tutti i caduti del villaggio stavano risorgendo miracolosamente dalla morte.

Ma non poté chiedere alcuna spiegazione al riguardo perché l’uomo parlò nuovamente.

-Ma nemmeno tu puoi salvare questo mondo ormai marcio e corroso dall’odio e dalla sofferenza … l’unica soluzione praticabile per portare la pace è estirpare il male alla radice … mi auguro tu sia in grado di farlo, Naruto … per il bene di tutti noi, sei la nostra ultima speranza-  gli augurò Nagato ad un passo dalla fine e con le sue ultime forze residue utilizzò una tecnica proibita che solo il Rinnegan era in grado di attivare.

Il giovane shinobi della Foglia non ebbe il tempo di capire cosa stava succedendo, quando  vide il suo corpo avvolto da una luce abbagliante e il suo corpo dissolversi fra i suoi raggi iridescenti.

Oramai Nagato sapeva che era infine giunta la sua ora, lo sapeva bene; Konan, compagna di una vita, l’abbracciò per dirgli silenziosamente addio e lasciandola completamente sola … anche se aveva in serbo per lei un’ultima missione da affidargli ed aiutare Naruto nella sua impresa.

-Non voglio che Madara arrivi hai miei occhi … tu sai cosa devi fare … aiuta Naruto anche per me e Yohiko … grazie di tutto, Konan … -  e fu così che Nagato si ricongiunse al suo miglior amico, raggiungendo finalmente la pace.

Konan, rimasta infine da sola, si concesse il lusso di versare una lacrima, prima di mettersi all’opera sul corpo di Nagato … aveva ancora una missione da portare a termine prima di ricongiungersi finalmente ai suoi amati compagni caduti.

 

 

                             ***************************

 

Il cielo era nascosto di plumbee nubi,  nemmeno una sottile lama di luce penetra da quelle spesse coltri nere, ma ancor più scure e profonde  erano le iridi d’ebano di un giovane uomo.

Se ne stava seduto su una bassa altura, in silenzio, mentre contemplava con totale indifferenza la pila di cadaveri che giaceva scompostamente ai suoi piedi.

Osservò disgustato le macchie di sangue dei suoi nemici che insozzava la sua armatura … quei patetici esseri osavano fregiarsi del titolo di shinobi, troppo deboli anche solo per sperare di ferirlo con le loro inutili tecniche, la verità era che semplicemente lui era troppo potente per il loro livello.

Aveva completato quella missione con successo, ma erano altri i problemi che impensierivano la sua mente … per il bene del suo clan aveva accettato quella tregua infame con i loro nemici giurati, non si fidava di loro, non si fidava del loro capo e anche se suo fratello Izuna insisteva nel dare una possibilità a quell’alleanza per la prosperità del loro clan, lui sentiva che presto il sangue sarebbe ripreso a scorrere.

Ma non era preoccupato: lui era il ninja più forte, il mercenario più efficiente e l’assassino più bravo che fosse mai esistito sulla piazza, lui non aveva mai fallito una missione e non temeva nessuno, men che meno quei miserabile Senju.

Tutti quei lugubri pensieri furono spazzati via da una scintillate luce bianca.

Per un momento gli sembrò che una qualche benevola divinità celeste stesse per discendere su quella terra macchiata di sangue per purificarla con la sua luce pura.

Era un ragazzo, poco più piccolo di lui, i capelli avevano il colore del sole e tre linee parallele segnavano ognuna delle guance dandogli l’aspetto di un cucciolo selvaggio, indossava un mantello arancione con fiamme nere, mentre sulla schiena portava un rotolo dall’aspetto antico.

Ma l’elemento che lo colpì maggiormente era il simbolo del coprifronte che gli incorniciava il viso: una foglia.

Non conosceva nessun clan che avesse come simbolo una foglia.

Era umano? Una spia? O solo un cucciolo sperduto?

Quella luce misteriosa sparì com’era venuta, lasciando le nubi cariche di tempesta a dominare in cielo e il ragazzo che pareva sfinito da mille battaglie, si accasciò a terra … ma invece di sentire l’impatto con la nuda terra, le braccia del mercenario, mosse di volontà propria, sorresse quel ragazzino fra le braccia con una cura che non credeva di possedere, visto che nella rozza e rude vita da shinobi a cui era stato educato fin dalla più tenera età non era previsto abbandonarsi a sciocchi e inutili sentimentalisti, perché un ninja che si faceva dominare dalle passioni era un ninja morto.

Ma il ragazzo, forse caduto in uno stato d’incoscienza,  dischiuse  per un momento gli occhi … il giovane e implacabile assassino rimase profondamente colpito: sembra quasi che due schegge di cielo estivo si fossero staccate dal loro dominio celeste per posarsi delicatamente negli occhi stupefacenti  di quel ragazzino.

-Sei un dio?-  gli chiese l’assassino ancora turbato da quegli occhi, perché questo comportamento premuroso non era affatto da lui.

Quelle labbra rosse come ciliegie si aprirono per in un sussurro.

-Na … ru … to … -  fece in tempo a sussurrare lo shinobi della Foglia prima di perdere completamente conoscenza , senza sapere che le braccia che lo sorreggevano erano quelle di Madara, giovane capoclan degli Uchiha,  colui che in futuro sarebbe stato portatore di caos, morte e distruzione nel mondo dei ninja e in quella di Naruto stesso.

 

 

ANGOLINO DELL’ISTERIA DI MASSA.

 

Konan: Quello stronzo di Nagato!!! Sono anni che continuava a ripetermi “Konan-chan ci sposeremo quando avrò conquistato il mondo, ma adesso mettiti quel costumino da coniglietta sexy e spassiamocela prima che Madara venga a romperci le palle perché dobbiamo catturare tutti i biiju … secondo te è un po’ zoofilo?”  E dopo che ti ho dato i migliori anni della mia vita che fai? Mi schiatti! Brutto bastardo hai giocato coi sentimenti di un’innocente fanciulla per l’ultima volta!!!

E così cominciò a far scempio del cadavere del povero Nagato, disegnandoli col pennarello indelebile un paio di spessi sopracciglioni alla Rock Lee e scompigliandoli i capelli come quelli di Sasuke, a culo di papera, per sfogare tutta la frustrazione repressa in quegli anni, una scena raccapricciante.

Naruto: Dove cavolo sono finito!? Perché sempre a me?

In questo momento Naruto è in posa stile Urlo di Munch, solo leggermente più angosciato.

Madara: …

Ladyash: Lasciamo perdere, qui i personaggi sono un tantino traumatizzati dalla sottoscritta, ma sono solo all’inizio. Muuuaaahh!!!

Konan&Naruto: Nuuuu!!!

Madara: …




Al prossimo capitolo!!! Fatemi sapere cosa ne pensate. Ladyash
   
 
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