Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |       
Autore: Mikayla    07/02/2010    3 recensioni
[Raccolta di Flash-fic per il Challenge di Carnevale di fw.it]
I. Haruka e i fiori non erano mai andati d'accordo: venivano sempre regalati dalla persona sbagliata alla persona sbagliata.
II. Il campo di battaglia non veniva scelto; lo scontro avveniva ovunque ci fosse quella congiunzione astrale.
III. Hotau non aveva mai amato essere la Regina della festa, lei era sempre stata una dama schiva e solitaria, distante nel suo ruolo di guardiana.
[ dalla serie: Tale of True Life]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Nuovo personaggio, Setsuna/Sidia
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'e'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Carnevale di Nizza
@ Fanworld.it
Autore: Yukino Miyazawa
Mikayla
#1. Fiori
#2. Battaglia
#3. Regina della Festa
Storie terminate: 3/3





Fiori


Il suono del violino di Michiru alleggeriva l’aria tesa della casa, un’allegra “Alla Turca” di Mozart scivolava sulle pareti richiedendo con insistenza la compagnia di un pianoforte. Haruka, però, non sembrava intenzionata a muovere le dita immobili suoi tasti bianchi e neri dello strumento.
La melodia si spezzò e le mani delicate di Kaiou si posarono sulle spalle tese della compagna.

«Dovresti rilassarti, Haruka. Così tesa non riuscirai a concentrarti sulla gara.»

Il mormorio dolce le coccolò le orecchie, portandola a rilassare i muscoli tesi. Ha una gara molto importante quel pomeriggio, deve pensare solo alla moto e alla velocità, al vento. Soprattutto al vento.
I polpastrelli di Michiru massaggiarono tendini e muscoli, un sorriso serafico e leggero sul bel volto.
Sfiorò con il naso i capelli profumati di rosa e odorosi della fragranza del vento, l’essenza stessa della brezza.
Sentì Haruka inspirare affondo, reclinando il capo di lato. La immaginò con gli occhi chiusi, le labbra socchiuse e le dita frementi sui tasti, come prima della partenza.
Le scostò una ciocca di capelli e le baciò l’orecchio, scendendo sull’incavo del collo premendo con le labbra morbide e fresche.

«Pensa alla gara e dimentica tutto il resto...»

Tenou alzò di scatto il viso e si voltò verso la compagna.

«Come posso dimenticare, Michiru?»

Il tono sconsolato non era per nulla adatto a lei. Haruka era vitalità, dinamismo, non c’era nulla che poteva abbatterla; anche nei momenti più bui aveva proseguito diritto senza mai abbandonare la speranza, rischiando il tutto e per tutto.
Da quando si trovavano in Germania, però, da una settimana e mezzo a quella parte, sembrava aver perso di vitalità.

Michiru guardò la stanza, immersa in variopinti fiori.
Haruka aveva iniziato a stare male dopo aver visto le prime cinque orchidee arrivate nel loro appartamento. Poi era stata la volta dei giaggioli, delle rose, delle primule, tulipani, girasoli, mughetti, glicine… Tutto l’appartamento profumava di primavera e il colore dei fiori rendeva familiare l’ambiente.
Su Haruka, però, aveva sortito l’effetto contrario.

Michiru le baciò dolcemente le labbra.

«Pensa alla gara, non ai fiori.»

Tentò di distrarla.
L’ingresso di Hotaru con un mazzo di azalee, però, rovinò totalmente il suo tentativo.
Il sorriso radioso della figlia lasciava ben intuire chi avesse fatto quel dono, e il biglietto che teneva tra le dita lo mostrava chiaramente a chiunque.

«Takashi è un urusatonkachi.»

Sussurrò l’insulto con tanto amore e affetto che Haruka ebbe una fitta al cuore, tanto che Michiru dovette sostenerla da dietro senza darlo a vedere alla figlia.
Tenou non avrebbe mai potuto competere con un tale sentimento.

«Ecco qui. Non stanno bene, kaa-chan?»

Hotaru lasciò le azalee sul mobile basso accanto al divanetto.
Sorrise dolce e si voltò verso i genitori.

«Sono davvero felice.»

Tenou però, non avrebbe mai nemmeno potuto privare la sua bambina di quel sorriso sereno, dopo anni di totale latenza dai suoi splendidi occhi viola.

«Kekkou...»

Michiru fu l’unica a capire che il complimento non era rivolto ai fiori stupendi e variopinti, né alla ragazza davanti a loro.
Ad essere meraviglioso era proprio quel sentimento, comunemente chiamato amore.





Vocabolario:
Usuratonkachi: insulto, tradicubile con un nostro "sei completamente idiota" o "sei un idiota totale".
Kekkou: meraviglioso. Se unito a "kii", ovvero kekkou kii, viene utilizzato come "bellissima/o".
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Mikayla