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Autore: Lirin Lawliet    18/02/2010    48 recensioni
AGGIORNAMENTI LENTI
Aggiornato il capitolo 18.
[E se Rin e Sesshomaru diventassero fratellastri? E se il disprezzo reciproco si trasformasse in qualcos'altro?... In qualcosa di proibito?]
Caro diario, mia madre è innamorata di un demone che, a propria volta, ha un figlio demone e un figlio mezzodemone (che con ogni probabilità ci odieranno almeno quanto io odierò loro!). Perciò, caro diario, preparati: questa storia non è normale... E non lo sarà mai!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà! Questo è il mio primo esperimento in questo fandom^^ Vi voglio spiegare un po' la situazione: è soprattutto una RIN X SESSHOMARU, ma non mancherà la coppia Kagome x Inuyasha. Promesso! Siamo nella Tokyo odierna, e Izayoi si è reincarnata nella madre di Rin... E ovviamente, anche in questa vita non può fare a meno di innamorarsi di Inu No Taisho (che è magicamente vivo grazie al potere della fanfiction XD). Dunque, cosa potrebbe accadere se Sesshomaru e Rin diventassero fratellastri? E ancora peggio, se Sesshomaru fosse....? Oh, beh lo scoprirete da soli se vorrete^^
Questa fanfiction si ispira al manga Akuma de Sorou di Mitsuba Takanashi e ne riprende in parte alcuni eventi. Buona lettura!


 

[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

"Caro diario... VAFFANCULO!"

 

Informiamo i signori viaggiatori che stiamo per atterrare all'aereoporto internazionale di Tokyo. La temperatura è di trentuno gradi centigradi e la visibilità è ottima. Vi preghiamo di restare ai vostri posti e di allacciare le cinture di sicurezza.

Grazie per aver scelto la nostra compagnia.

 

Grazie a te, Signor Comandante dell'Aereo, per aver appena interrotto il mio piacevole sogno con Jhonny Depp proprio mentre stava per diventare potenzialmente erotico... Grazie tante, davvero! Non chiedevo di meglio che di essere ulteriormente avvertita del fatto che non posso più tornare indietro. Ormai sono qui e -che lo voglia o no- devo andare fino in fondo. Certo, potrei ancora provare a dirottare quest'aereo e tornare a New York in tempo per la partita degli NY Rangers...
Mmm... No. Troppa fatica!

Sbuffo sonoramente, riaccomodandomi sul sedile alla ricerca di una posizione migliore. Alla mia sinistra, una signora piuttosto anziana, dal volto solcato dalle rughe (che, detto fra noi, assomiglia tremendamente al Salice Parlante di Pocahontas!) non ha smesso per un solo istante di russare come un trombone sfiatato. Confesso che in più di un'occasione ho pensato di infilarle un calzino in bocca... Peccato che io i calzini non li indossi mai. Mi danno prurito... Soprattutto quelli di lana, che si avvinghiano alle caviglie fino a non far passare più il sangue....Grrrr! Quanto li odio!!
Ma immagino che questo non sia interessante...

Ah! Già! Dimenticavo. Io sono Rin Edogawa, ho diciotto anni, ne dimostro quindici e, soprattutto, sono sull'orlo di una crisi di nervi! Perchè? E' molto semplice: Izayoi si risposa!
Nel caso ve lo steste chiedendo, Izayoi è mia madre. Detesta essere chiamata "mamma" perchè la fa sentire troppo vecchia; anche se, onestamente, reputo altamente improbabile che una trentaquattrenne possa essere considerata vecchia; in particolare, se la trentaquattrenne in questione è più alta, più magra e più bella della figlia. Non fraintendetemi: non soffro di complessi di inferiorità nei confronti di Izayoi. Dico semplicemente la verità: lei è bellissima; mentre io sono un tipo piuttosto comune. Ciò nonostante, a mia madre manca qualche rotella.
E posso dimostrarlo!

Punto primo: Izayoi si è sposata a sedici anni.
Punto secondo: Izayoi ha deciso di risposarsi a trentaquattro.

Ora, estromettendo dal discorso la mia scarsa fiducia nel matrimonio (dato che ho vissuto per diciotto anni senza un padre) ed estromettendo anche il fatto che io non mi sposerei neanche sotto tortura, sono ragionevolmente sicura di non dover criticare nè Izayoi nè le sue scelte. E di certo lo farei se non avesse sempre avuto un pessimo gusto in fatto di uomini, vestiti, macchine, musica, cibo e...
Sì, lo so! La sto criticando. Ma il fatto è che ce l'ho con lei!
Ce l'ho a morte con lei, per avermi costretta a tornare a vivere sotto il suo stesso tetto, e per giunta, con il suo futuro marito: Inu no Taisho.

Ma insomma, vi sembra un nome normale? No, certo che non lo è! Ma d'altronde, non c'è nulla di cui stupirsi dato che lui è un demone.
Non che io sia razzista. Per quanto mi riguarda, penso la stessa cosa di demoni, mezzodemoni, umani e divinità: sono tutti adorabili finchè mi stanno lontani! Quando una relazione diventa troppo intima, scappo. E' più forte di me! Forse è per questo che ho pochissimi amici, che non ho mai avuto una storia seria con un ragazzo, e, forse, è anche per questo motivo che l'anno scorso ho preso la decisione di trasferirmi a New York e di frequentare lì l'ultimo anno di studi. Così adesso mi ritrovo con un diploma americano (che in Giappone non serve assolutamente a nulla) e con l'orrenda certezza di dover conoscere il mio futuro patrigno-demone...
E se sono sfortunata (ma veramente molto, MOLTO, sfortunata) allora dovrò conoscere anche la sua eventuale prole demoniaca.

E una cosa la so per esperienza: io sono molto, molto, MOLTO sfortunata!

Izayoi ha tentato (invano) di elencarmi i lati positivi dell'avere una famiglia, del poter contare su una figura paterna, del poter avere delle certezze economiche, e un mucchio di altre cose che il mio cervello ha tradotto con un sonoro bla bla bla... Ma d'altronde, conoscendo lei e le sue scenate melodrammatiche, cos'avrei potuto fare? Accontentarla, ovvio. Ne andava dei miei timpani, oltre che del mio equilibrio mentale. Sono certa che se non avessi acconsentito a tornare in Giappone, di sicuro Izayoi sarebbe venuta a prendermi con un carroattrezzi. O peggio: con l'esercito.
Oh sì, lo avrebbe fatto!

Di cosa mi lamento, allora? Oh, beh... Assolutamente di tutto.
Tanto per cominciare, mi lamento del Giappone e delle scuole giapponesi. Mi lamento del fatto che qui sono ancora minorrenne. Mi lamento dell'afa che succhia tutto l'ossigeno. Mi lamento del traffico di questa capitale, infestata da persone che si vantano dei sani valori della famiglia e che, non appena mettono piede nel quartiere di Shibuya, sono pronte ad allungare le mani su studentesse minorenni. Mi lamento di mia madre che, da quando la conosco (e se non erro, la conosco da quando sono nata) non è mai stata costante in nulla. Tanto per fare un esempio, in due mesi è stata capace di passare dall'ikebana alle arti marziali, dal decoupage al nuoto, dallo yoga alla pittura... Insomma: figuriamoci se riesce a sposarsi e a rimanere sposata per più di due giorni!

Ecco! Sì! Giusto... La lascerò fare, tanto presto o tardi capirà di aver fatto un errore, si scuserà con me, mi rispedirà in America e riscoprirà le gioie di una vita da single. Ecco, sono ragionevolmente sicura che andrà così. Non devo fare altro che aspettare che si stufi di Inu No Taisho (o come diavolo si chiama!) e tutto tornerà alla normalità ancora prima che io riesca a dire "Te l'avevo detto!"

Sorrido, nell'esatto istante in cui il muso dell'aereo tocca terra.

Aspettami, Tokyo. Aspettami Izayoi.
Aspettami futuro patrigno-demone che presto diventerà soltanto un ricordo...
E soprattutto, aspettami America: ci rivedremo sicuramente molto presto!

...Caro diario, quelle furono le ultime parole famose!

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"Rin-chan! Quanto mi sei mancata!" miagola Izayoi, stritolandomi in un caloroso abbraccio materno "Come sei cresciuta!" aggiunge, sorridendomi dolcemente. Le si sono inumiditi gli occhi.
Non posso fare a meno di sorriderle a mia volta e di ricambiare il suo abbraccio. Non lo ammetterò mai, ma un po' (soltanto un po') mi è mancata davvero, nonostante mi telefonasse tutti i giorni.
"Ciao mamma. Ti trovo in gran forma!"
Sì, lo so... Potevo dirle qualcosa di meglio, ma ormai è fatta. E poi, non devo dimenticarmi che ce l'ho a morte con lei. Giusto?

Giusto!
"Si vede? Sto seguendo un nuovo corso di aerobica! Devo essere in forma per il matrimonio!" cinguetta, facendo una piroetta su se stessa. Scuoto il capo, rassegnata: Izayoi non cambierà mai.
"Allora? Dov'è lo sfortunato?" chiedo, guardandomi in giro alla ricerca di qualcuno abbastanza degno di stare al fianco di una donna bella come mia madre. Lei per tutta risposta ride.
"Non è qui. Lavora tutto il giorno" mi spiega "Mi ha detto che gli è dispiaciuto molto non poterti venire a prendere all'aereoporto"
"Oh, ma com'è premuroso!" sbotto, sarcastica. Mia madre non ha mai avuto molto intuito per la mia ironia e, come speravo, non fece caso alla mia battutaccia.
"Lo conoscerai presto... Vedrai, ti piacerà. Organizzeremo una cena con la sua famiglia per ufficializzare il fidanzamento."

Istintivamente alzo gli occhi al cielo, esasperata.
Kami, è come pensavo! Ha anche una famiglia... E io -cosa non trascurabile- dovrò conoscerla!

Cercando di evitare altri commenti poco carini, raccolgo il mio borsone da viaggio (quello che mia madre si ostina a chiamare "sacco dell'immondizia") e la custodia della mia chitarra elettrica; e mi accomodo insieme a lei sul sedile posteriore di un Taxi. L'autista ha un forte accento di Osaka; cosa che io trovo piuttosto comica: non riesco a smettere di ridacchiare ogni volta che apre bocca. Intanto, Izayoi continua a parlare di Inu no Taisho e della sua famiglia, ma in realtà, non la sto ascoltando affatto. Solo ogni tanto mi giunge qualche nome che non mi dice assolutamente nulla: Inuyasha, Sesshomaru, Catena di Hotel Taisho, Scuola Superiore Shikon... Aspetta! Fermi tutti!

COS'HA DETTO???

"Stai scherzando, spero!" le ringhio contro, voltandomi di scatto verso di Izayoi che, per tutta risposta, sbatte le sue lunghissime ciglia scure con fare innocente "Io non ci vado a scuola!"
"Ma Rin-chan, lo sai che il diploma americano qui non ha valore."
"E chi se ne frega!" a questo punto noto che l'Autista-Con-l'Accento-Divertente mi guarda male e borbotta qualcosa fra sè e sè.
Dimenticavo: le ragazze giapponesi devono parlare a voce bassa ed essere sempre cortesi... Cazzate!
"E' per l'iscrizione, non è vero? Non preoccuparti. Ho già pensato a tutto io."
"
Nessuno te l'ha chiesto! Dopo il tuo matrimonio, sappi che io me ne tornerò dritta dritta in America"

E adesso Izayoi scoppierà... Lo so che scoppierà... E io cederò. Come sempre.

"Rin-chan," Kami quanto odio quando mi chiama così "Non vorrai dare un dolore a tua madre? Il mio sogno è sempre stato quello di vivere con te e con l'uomo della mia vita."
"Il tuo sogno è sempre stato quello di vincere un premio alla lotteria! E lo hai realizzato l'hanno scorso, quando sei andata alle Hawaii!" le ricordo io, inarcando un sopracciglio.
"Ti prego, Rin." mi supplica. Ecco, lo sapevo: sto iniziando a cedere! "Promettimi che darai una possibilità ad Inu no Taisho e alla sua famiglia"

Resisti Rin! Resisti!
Non farti abbindolare dalle sue preghiere!
Resisti! Resisti!!!
Oh, Santo Luke Skywalker dammi la forza!

"Ti supplico... Almeno provaci! Se poi proprio dovessi decidere di tornare in America, io non ti fermerò. Te lo prometto... Ma dà loro un'opportunità!"

Celapossofarecelapossofarecelapossofarecelapossofare...

"Fallo per me!"

No. Non ce la faccio.

"E va bene" rinuncio, esibendomi in un sospiro rumoroso e rassegnato "Ci proverò!"
"Aaaaah!!! Grazie Rin-chan!!!" esulta Izayoi, lanciandomi le braccia al collo e stritolandomi in un ennesimo abbraccio affettuoso. Sospiro di nuovo: lo sapevo che avrebbe vinto lei.

Caro diario, ricordami di non mettermi mai più contro mia madre. E' una partita persa in partenza!


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Come si suol dire: Home Sweet Home.

La nostra piccola villetta, situata nel quartiere di Nerima, è piuttosto diversa da come la ricordavo. Le pareti esterne, un tempo gialle, erano state tinte d'azzurro. Strano: credevo che mia madre odiasse il celeste; ma evidentemente doveva aver nuovamente cambiato idea. Attraverso il vialetto, trascinandomi dietro i bagagli, e noto che anche il giardino è stato curato. Sospetto che mia madre si sia data anche al giardinaggio, oltre che all'aerobica. Chissà, forse questo matrimonio non le sta facendo poi così male se è riuscita a mettere un po' d'ordine in questa casa...

No, aspettate: cancellate quello che ho detto!!

Quelle parole non sono mai uscite dalla mia bocca. Chiaro? Il matrimonio le fa male. Le fa malissimo. A chi non farebbe male?

L'interno della nostra villetta era esattamente come l'avevo lasciato: con il piccolo ingresso che dà sul salotto, in cui vi sono degli orribili divani zebrati di pessimo gusto (ma che -è inutile dirlo- a Izayoi piacciono molto) e un tavolinetto di cristallo. Dalla cucina, arriva uno strano odore: probabilmente è curry. Io lo odio, ma Izayoi non lo ha mai capito; nonostante glielo abbia ripetuto anche prima di salire sull'aereo che mi ha ricondotto qui. Vale a dire, poche ore fa. Salgo le scale, facendo sbattere il borsone con poca eleganza sugli scalini. Non mi stupirei se si rompesse da un momento all'altro, dal momento che l'ho imbottito come un nikuman. Fortunatamente, arriva incolume fino alla porta della mia stanza... La apro e...

"Izayoi!!!" grido, non potendo credere ai miei occhi "Perchè c'è la Foresta Pluviale nella mia stanza???"
"Oh, tesoro scusa! Ho dimenticato di dirti che avevo trasformato la tua cameretta in una piccola serra!"
"Avevi dimenticat...?" ringhio. Lo faccio sempre quando sono furiosa.
Richiudo la porta della mia ex-camera da letto e mi sistemo nella camera degli ospiti: almeno quella è rimasta intatta. Lancio gli abiti alla rinfusa sul letto, e apro le porte dell'armadio. Scopro che è stracolmo di scatoloni. Lo richiudo. Guardo il letto e sospiro, rassegnata. Tanto resterò qui per poco. Per molto poco!

Mi concedo una doccia rilassante. Ho proprio bisogno di riordinare le idee e trovare un po' di pace. Mi guardo allo specchio e non posso fare a meno di storcere il naso: non sono nè brutta nè bella, a mio avviso. Certo, in America ero considerata piuttosto carina, ma qui in Giappone sono davvero comune come ragazza. I miei lineamenti sono delicati e regolari, il naso è piccolo, le labbra sono carnose e il mio fisico è assolutamente normale, eccezion fatta per il mio seno, decisamente fuori misura. Sì, sono la classica tettona...E la cosa non mi fa piacere!
Ogni mattina, per alzarmi dal letto devo fare almeno dieci addominali!

Ok, sto esagerando...

Mi tampono i capelli ancora umidi con un asciugamano. Niente! Non c'è verso di farli stare in ordine! Le punte continuano a schizzare in tutte le direzioni come se avessi preso la scossa... Ci rinuncio.

Finalmente conquisto il mio kitshissimo divano zebrato e accendo la tv. Oh bene, danno la terza serie di Saiyuki. Ora sì che si ragiona! Forse riuscirò a godermi un po' di meritata pace...

Squilla il telefono.

Ho parlato troppo presto...

Il telefono continua a squillare finchè Izayoi non si decide ad alzare la cornetta. Ormai, tutti utilizzano delle suonerie polifoniche o dei delicati dlin-dlon, ma Izayoi no: deve usare un telefono che chiamarlo così è un offesa all'elettronica. E' un residuato bellico! Anzi, no, che dico! Prebellico! ...Forse non è un'esagerazione dire che addirittura è preistorico!
Intanto ascolto mia madre pigolare al telefono come non l'avevo mai sentita fare. E' uno scampanellio continuo, incessante e fastidioso. E' tutta un "tesoruccio" e un "ma figurati, non dovevi disturbarti!"

Orrore! Se dovessi arrivare a questo punto con un uomo... Uccidetemi!

Alzo il volume del televisore per tentare di sovrastare quella lagna da telenovela di terz'ordine, ma è tutto inutile, poichè Izayoi si affaccia dalla cucina e mi dice "Rin-chan! E' Inu no Taisho!"

E con ciò? le chiedo con gli occhi. Lei fa per allungarmi il telefono, segno che il futuro-patrigno-demone-che-presto-sarà-solo-un-ricordo mi vuole salutare.

"Sono sotto la doccia!" strillò, anche se ovviamente, sono comodamente acciambellata sul divano, intenta a rimpinzarmi di patatine al formaggio. Izayoi alza gli occhi al cielo e poi ripete le mie stesse parole al suo fidanzato. Le sento dire altre cose smielate e zuccherose, e proferire in altrettanto squillanti risatine, finchè non cinguetta un:

"Ci vediamo domani sera al ristorante" ...Come no!
"Sì, sì... Verrà anche lei!" ...Spero che tu stia parlando di un'altra figlia, perchè io non alzerò il sedere da questo divano!
"No, non preoccuparti... Non mancherà!" ...Mancherò, eccome!
"Sì, certo che devi portare i tuoi figli!" ...Oddio, no! Non devi portare i tuoi figli! Chi li vuole conoscere!? Io no di certo!

Izayoi finalmente smette di torturare quella povera cornetta innocente e si rivolge a me con fare trionfante "Domani sera finalmente li conoscerai tutti!" mi comunica con un sorriso "E anche io!"
"Che vuoi dire?" le chiedo, non cogliendo esattamente il senso di quella precisazione.
"Beh, ho conosciuto Inuyasha, il figlio minore del mio tesoruccio. E' un mezzodemone" mi spiega. Fantastico... Allora questo per Inu No Taisho dovrebbe essere almeno il terzo matrimonio.
"...E?" la incito, fingendo che mi interessi la discussione.
"Ma sì, te l'ho raccontato prima in macchina, ricordi?" ovviamente no, dato che non la stavo ascoltando "Non ho mai potuto incontrare Sesshomaru, il primogenito"
"Come mai non lo hai conosciuto?"
"Uff! Ma allora non mi hai proprio ascoltato, prima!" te ne sei accorta, finalmente "Ti ho detto che Sesshomaru non vede di buon occhio gli umani, e non va molto d'accordo con suo fratello."
"Wow... Andiamo bene! Due fratellastri che si odiano, e che di sicuro non accetteranno nè una madre nè una sorellastra umane..." sbotto, stizzita.
"Tu...Tu dici che non gli piacerò? A Sesshomaru, intendo..." Mi chiede Izayoi. Ecco! L'ho fatta incupire! Lo sapevo! Devo stare zitta! Zittazittazittazitta!
Mi sforzo di sorriderle.
"Sta tranquilla, tu piaci a tutti!" cerco di rassicurarla, facendole un occhiolino. Mia madre ricambia il mio sorriso.
Eh, l'amore... Certo, che almeno a giudicare dallo sguardo, sembra davvero cotta!

"Piuttosto!!!" trilla lei, improvvisamente "Vieni a vedere la tua nuova divisa! Domani sarà il tuo primo giorno di scuola! Aaaah! Sono emozionata io per te!"
"L'hai detto, mamma, l'hai detto..."

Caro diario... Mia madre è innamorata di un demone, che ha a propria volta un figlio demone e un figlio mezzodemone, che con ogni probabilità ci odieranno almeno quanto io odierò loro.
Caro diario... Domani dovrò tornare a scuola. Ad una scuola giapponese. Il che implicherà la divisa scolastica. E da precisare che siamo a settembre, quindi siamo già a metà trimestre!
Caro diario... La mia camera da letto è stata trasformata in una serra, quindi per stanotte dormirò su un divano a strisce bianche e nere. E forse domani diventerò una zebra anch'io.

Caro diario... Senz'offesa: Vaffanculo!

   
 
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