Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: dream_more_sleep_less    07/03/2010    8 recensioni
Il bel trio ha litigato ad una festa, non si sa bene perché, Hermione viene derisa e insultata dai suoi migliori amici. Scappa per le vie babbane di Londra e nella disperazione più assoluta si lascia trasformare in vampiro. Lo fa perché vuole vendetta, vendetta da tutti coloro che non l' hanno mai ritenuta all' altezza della vita...
Genere: Dark, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Luna Lovegood, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sto vagando per ore ormai nella Londra babbana.


Sono sola, sola con la mia anima; unic mio conforto, come quando ero piccola, buffa la vita!


SOLA.


Ecco cosa era Hermione Granger in quel momento: sola, abbandonata come un cane, da degli amici che pensava fossero veri. Aveva ancora le lacrime agli occhi. Con la manica della camicia provò ad asciugarle, ma rimanevano ancora i suoi occhi arrossati.



Sono una sciocca, e pensare che mi ero pure presa una cotta per lui!


Aveva ancora le parole di Ronald in testa << Sei solo una persona senza una vita sociale. I tuoi unici amici siamo io e Harry! E poi mi chiedi perché io preferisco le ragazze come Lavanda, a te Hermione. >>



Si portò le mani alla testa, e cadde in ginocchio sulla fredda strada.

Le lacrime stavano tornando, insieme alla consapevolezza che Ronald avesse ragione.

Lasciò cadere le sue braccia a terra come se fosse un burattino che aveva appena finito di esibirsi ai teatrini di strada per i bambini, d' altronde lo era sempre stata. Gli altri la rispettavano solo perché era amica del Bambino sopravvissuto, e lei che pensava fosse il suo migliore amico, quello con cui si confidava, con cui versava lacrime, con cui riusciva a vivere e a divertirsi....

Lui riusciva a farla sentire protetta, ma ora l'aveva solo umiliata, e derisa insieme agli altri che credeva suoi amici. Chiuse gli occhi così forte che pensò di averli sbriciolati, sarebbe stato meglio; almeno non li avrebbe più rivisti.

Il lampione che era al suo fianco si accendeva e si spegneva a intervalli irregolari, segno che presto avrebbe smesso di illuminare la strada quella notte. Infatti quella era una notte che sembrava interminabile e nerissima, con uno strato di foschia che passava sulle strade di Londra rendendola una città cupa e tenebrosa.




Il battito del suo cuore aumentò.

Sbarrò gli occhi di scatto e mancò un battito.

Il suo respiro era irregolare, e c'era buio tanto buio, come se fosse li per inghiottirla in un limbo senza ritorno, lei però aveva appena vissuto l'inferno. Non temeva l' uomo nero, non aveva mai temuto nulla, se non la solitudine. Quella si che le metteva veramente paura, molti erano stati i suoi incubi in cui i suoi amici l' abbandonavano, ma quella era la realtà.

Sapeva che avrebbe rivissuto molto presto quell' inferno: quando le vacanze saranno terminate, l'aspetterà un inferno ancora peggiore di quello appena passato.

La luce del lampione si spense definitivamente.

Sentì un rumore, e poi quello di una bottiglia infrangersi al suolo, e i lamenti di un gatto. Queste cose le fecero percepire la presenza di qualcuno nei paraggi, facendo leva sulle mani si rialzò.

Cercò nella tasca la sua bacchetta, ma non la trovò!



Quando le cose servono non le si trovano mai, ma quando non servono sono sempre tra i piedi.


Più o meno come lei, quando qualcuno aveva problemi chi chiamavano?

Ma Hermione-la-so-tutto-io-mezzo-sangue-Granger naturalmente, ma quando era lei che chiedeva aiuto? Le sbattevano sempre la porta in faccia. Tranne loro...

...loro i suoi migliori amici, che ora erano a quella stupida festa a tracannare Whisky Incendiario insieme a quelle sciacquette delle sue “amiche” .


Lei però, a farle compagnia ora chi aveva?


Nessuno.


Ecco il prestigioso premio per le persone buone: la solitudine eterna!

L'unica cosa che ancora non aveva perso ora era la sua anima.

E giurò che almeno quell'appiglio alla vita non lo avrebbe sprecato!


Quanto si stava sbagliando.

L'anima lei l'avrebbe persa.

E anche molto ma molto presto.


Qualcosa si aggirava per quei vicoli.

Qualcosa che di li a poco le avrebbe cambiato la sua inutile vita, in una vera e propria avventura!


Sentì altri rumori, che provenivano dal tetro vicolo alla sua sinistra. Il quale conduceva ad un capanno in ferro arrugginito, con teli di nylon squarciati che pendevano dal tetto, dovevano essere stati li come tetto di convenienza.

C'era un cartello che diceva: Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori.

Il capanno era lungo più o meno quattro metri, alto tre e mezzo e largo cinque.

Notò degli scatoloni aperti e rotti buttati un po' da per tutto.

Sapeva che quella cosa era li da qualche parte, si nascondeva e si beffava di lei, sapendo che gli uomini anno paura di ciò che non possono vedere.

Occhi purpurei come il sangue erano i suoi, e si aggiravano da per tutto.


Un soffio sul collo.


Freddo, troppo freddo quel soffio per essere umano.

In quel soffio c'era di tutto.


Rabbia

Fame

Voglia di uccidere

Voglia di amare ancora e di non perdere più nessuno.

Voglia di vivere


Quel soffio le congelò tutti i muscoli del corpo, il suo cervello non riusciva più a comandarlo.

Il sangue freddo però rimaneva.


Per lei ora vivere o morire non aveva più nessun significato, tanto chi l'avrebbe ricordata?


Nessuno ancora un'altra volta.


Hermione è più triste sopravvivere o morire?


Fu un attimo.

Fu un battito di ciglia.

Fu il tempo di un battito d'ali.


E colui che presto le avrebbe portato via l'anima e data in pasto al Diavolo apparì alle sue spalle.

Aveva un lungo mantello col cappuccio nero come l'oblio, e gli occhi purpurei fissi sul collo della sua prossima vittima.

Già assaporava il dolce sapore del sangue sulle sue labbra, e poi giù per la gola ad invadergli i sensi di tutto il corpo.


Hermione sentiva i suoi passi farsi sempre più vicini...

All'improvviso tacquero.

Le mani di lui spostarono i capelli di lei verso destra, sfiorandole la pelle con le dita.


Rabbrividì.

Erano gelide, quelle mani, quanto il suo respiro.

Posò le mani sulle spalle della ragazza.

C'era qualcosa che le impediva di muoversi, il segreto arcano di scoprire cosa sarebbe successo di li a poco. Ma lo sapeva.

Sapeva cosa facevano i Vampiri.

Non per niente era la miglior studentessa di Hogwarts


Il vampiro portò la sua bocca a contatto col collo della ragazza.

Sono fredde anche le sue labbra. Pensò. E' un Vampiro sono cadaveri che cammino, ovvio che siano freddi.


Fu un secondo.

E i denti del vampiro penetrarono la tenera carne della ragazza.


Il suo urlo squarciò il sacro silenzio della notte, facendo volare via i corvi.

Era strano pensare che la più brillante strega di Hogwarts si facesse sconfiggere da un vampiro. La questione ora era: voleva o no liberarsi?

Voleva continuare a vivere in quell' inferno?

Voleva riuscire a sconfiggere un vampiro senza bacchetta, o voleva soccombere come una povera sciocca ignorante?


Signori miei volete la verità?


Lei non lo sapeva.


Il sangue veniva succhiato avidamente dal suo collo, e dei rivoli di sangue finivano sulla camicia bianca macchiandola del colore del sangue.

Sentiva la sua linfa vitale scorrerle via dalle vene lentamente, i suoi occhi volevano chiudersi per non riaprirsi mai più. E lei nel suo intimo più profondo voleva assecondare la sua voglia di morire. Ma c'era qualcosa che non glielo permetteva, qualcosa che era più in profondità della voglia di farla finita per sempre.


Il suo orgoglio spezzato, la vendetta.


Ora che aveva perso tutto che fare gente?

Una sola cosa ...

Morire?

No, troppo facile per Hermione Jane Granger.


Quello era il momento di tirare fuori una Hermione Jane Granger che nessuno aveva mai visto, ne sospettato che esistesse, quello era il momento di riprendersi tutto dalla più grande fino all'ultima briciola.


Lei non aveva ancora giocato, e quello era il momento buono per iniziare a farlo.


Ora avrebbe potuto vivere, ma vivere da morta.


Hermione aprì gli occhi di scatto la voglia di vivere era tornata, anche se vivrà da non morta non le interessa, ora le interessa solo diventare il peggiore incubo dei suoi amici.

Con la poca forza che le era rimasta prese la mano destra della creatura alle sue spalle, e senza pensarci due volte morse quanto più forte potesse il polso del vampiro.

Iniziò a sua volta a saziarsi di quel liquido purpureo, che è la preziosa linfa vitale dell'uomo e della donna. Un rivolo di sangue fuoriuscì anche dalla sua bocca finendo sulla sua guancia, per poi colare giù per il collo e la gola, fino all'incavo dei seni.


Aveva venduto l'anima al diavolo per avere la vendetta che meritava.

Quel liquido ora per lei sarebbe stato il suo unico nutrimento da li all'eternità.


IL sangue le bruciava la gola e anche le labbra, le sembrava di avere le fiamme dell'inferno in bocca.


Il buon senso le diceva che era ancora in tempo per tornare in dietro, ma lei non esitò nemmeno un momento, ormai aveva mandato tutto in un unico pacco al diavolo, appena aveva morso il polso del vampiro.


I pezzi della sua anima finivano nell'oblio assieme a ogni goccia di sangue che ingurgitava.


Sapeva che di li a poco sarebbe morta, ma anche che poi sarebbe resuscitata.


La gola bruciava sempre di più, il sangue le piaceva la dissetava, la rendeva viva le fece comprendere che il sangue era un buon pasto, si sentiva pazza!


Si sentiva bruciare il viso, il corpo, si sentiva come se fosse sul rogo dei dannati.


Quegli attimi furono catturati dalla sua mente.

Lunghi attimi di pazzia e disperazione, di voglia di vivere, e voglia di vendetta contro tutti.


In quegli attimi scambiò il suo appiglio con la vita, con la voglia di vivere.

Si lo sprecò, ma ormai non le restava più nulla da giocare, quella era l'ultima carta e l'avrebbe giocata fino in fondo.


Hermione chiuse gli occhi e morì.



Il vampiro si era saziato ma aveva creato un'altra creatura come se stessa quella notte, un errore imperdonabile per uno del suo rango.



Fine primo capitolo


Mi fermo qui. Voglio sapere da voi se vale la pena di continuarla e se in qualche modo abbia stuzzicato, almeno un po', la vostra curiosità.

Baci. <3

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dream_more_sleep_less