ULTIMO CAPITOLO!!!
Ditemi che siete tutti contenti ^_^
XIV.
È successo tutto con una rapidità ed una veemenza
sconcertante.
Vi siete accorti che ho cambiato il tempo verbale? Vi sto
dedicando questa complessa e confusa sinfonia di parole e sentimenti, una
commistione che potrebbe rendere lo scritto non scorrevole, ma accidentale,
aspro e incisivo –invidio davvero coloro che hanno questa trasparenza emotiva
dai tratti surreali, io sono molto più narratore asettico di eventi-, e lo sto
facendo in tempo reale.
Questo perché ho la profonda e radicata paura di dimenticare
ciò che è successo due notti fa, tutti i bei discorsi che sono stati affrontati
e dei quali potrò vantarmi per l’eternità, senza remore; e perché bisogna
sempre riflettere sui postumi di una sbornia.
Mi capite?
Non è stata davvero una sbornia –oddio, per me c’è stata
anche quella-. Andate a fondo.
Mi sono quasi perso in un teatrino di ombre cinesi,
nell’allegorico giardino dell’Amore, ed è stato un miraggio dalle
caratteristiche così irrazionali ed oniriche che mi viene spontaneo il paragone
con una solenne ubriacatura.
Scrivere è la maniera più precisa per affondare nelle
profondità inesplorate di quel vasto inconscio che con la sua mole oscura di
Heros e Thantos, vita e morte, occupa i nove decimi della nostra psiche.
Una sorta di fruttuosa psicoanalisi condotta su noi
stessi, insomma.
Questo è l’avviso di un uomo ignorante in psicologia e
profondamente devoto alle lettere.
E anche un gran bugiardo.
La causa principale che mi spinge a metter tutta la
faccenda per iscritto è di poter attestare vita natural durante che quanto ho
detto a Giulio, quanto gli dirò per i prossimi cent’anni, non è il risultato di
una mia politica opportunista, ma la concretizzazione dei pensieri più devoti
mai sgorgati dalla mia anima pressappochista; oltre che una specie di nodo al
fazzoletto che mi dimostri con la brillantezza e l’indiscutibilità di un
teorema di geometria euclidea il perché e il per come io abbia condotto la mia
scelta di unirmi a lui.
Bisognerebbe davvero scrivere la biografia della propria
vita, sempre e in ogni caso, per sé stessi, per capirsi e continuare a farlo
fino alla fine, perché siamo così complessi, mutevoli nella forma e nel
contenuto, che a lungo termine ci scordiamo il significato tutto speciale delle
cose, e le lasciamo decadere e marcire nonostante queste ci possano aver
condotto a toccare gli apici di tutta un’esperienza di umana felicità.
Ed è questa la tragedia: con la dimenticanza, che più si
acuisce con lo scorrere del tempo, si perdono le percezioni delle piccole cose
come i bicchierini di vodka vuoti e scintillanti, il caffè, la morbidezza di
una camicia di seta sulla pelle nuda o l’amore verso il proprio coinquilino
finlandese.
Dunque vi dirò alla spicciola che io e Giulio abbiamo
dovuto aspettare le sette di sera per un treno che da La Spezia ci portasse
diretti fino a Milano, causa la pigrizia di non voler affrontare continui
cambi.
Giulio è tristemente convinto che il sistema ferroviario
italiano non permetta ai passeggeri di nutrire la speranza di prendere in
orario un treno dalla coincidenza immediata. Pessimista.
Ma io ho preso pochi treni, qui.
Così abbiamo fatto a malincuore le valigie ed abbiamo
salutato la signora gentile che ci ha ospitati per due settimane –e un giorno
in più di quel che avevam pagato- la quale ci ha chiesto con cortesia di
decidere se volevamo tenerci Utrecht, visto che il micio si era affezionato a
noi e lei ne aveva altri trentatré.
Abbiamo impacchettato anche Utrecht nella sua gabbietta.
Mi dispiaceva da morire vederlo imprigionato in quella barbara maniera, coi
suoi occhioni gialli ferini che ci ammonivano severi.
Dicono che gli occhi dei gatti siano gli occhi del
diavolo.
Utrecht, ti libereremo presto!
Adesso siamo quasi in diritura d’arrivo. E’ notte
inoltrata.
Sì, lo so che siamo partiti alle sette di sera, e mal che
vada la tratta La Spezia – Milano non dovrebbe impiegare più di tre ore.
Ma noi stiamo andando a Berlino.
Quando siamo arrivati in Stazione Centrale, la notte
immediatamente trascorsa, a Giulio è sopravvenuto come un flash, un attimo di
profetico abbaglio.
Mi ha chiesto: ‘Sei arrivato in Italia col treno?’
E io gli ho risposto che, no, ero venuto in aereo, ma si
poteva benissimo viaggiare da Kemi fino a Goteborg, da Goteborg fino a
Copenaghen, da Copenaghen fino a Berlino, da Berlino fino a Milano, o per altre
mille deviazioni.
‘E in Finlandia i treni sono buoni?’
‘Certo. C’è un ottimo servizio ferroviario.’
Ricordo come ha taciuto, assorto, per qualche istante
prima di domandarmi se potessi rinviare la sessione dell’esame di filologia
germanica di almeno un mese.
Ho guardato anch’io nella direzione del tabellone delle
partenze sul quale posava lo sguardo da un minuto intero, e ho capito dove
voleva arrivare a parare.
Così abbiamo ripulito il primo Bancomat che abbiamo
trovato e abbiamo comprato i biglietti per l’Eurostar.
I sedili di questo treno sono veramente comodi in
confronto all’Interregionale. E non sono particolarmente imbrattati di scritte
oscene, firme artistiche ed anonime dichiarazioni d’amore.
Da sezzo, Giulio dorme placidamente –gli auguro i sogni
più felici del mondo- appoggiato contro di me, e io batto silenziosamente sulla
tastiera da tre ore consecutive questa storia insensata, pensando alla piega
imprevista e dolce che ha preso la mia vita in così poco tempo.
Davvero.
Mi auguro mille di queste ultime notti e tanta di qusta fortuna.
Anche a voi.
Una – Benedizione
LOPPU
(The end)
--- Non è vero che ci ho messo tre ore T____T ci ho messo mesi a
scrivere tutto!!! Ed è stato stressante da non credere!
Io però ve l’avevo detto che non sono brava coi finali, non mi
piacciono e non riesco a trovarne uno che mi soddisfi abbastanza. L’idea di un
finale così aperto era la meno peggio. E poi >:-) io almeno ho finito
ahahahah (ß risata sadica). Non vedevo l’ora. E domani – vado
– in – FINLANDIA. Sono piacevolmente agitata. Questo è un piccolo sogno che si
realizza. Pieni uni (ß piccolo sogno).
Mi farà piacere se commenterete, solo, a meno che non facciate entro la
fine della giornata, non potrò rispondervi e ringraziarvi fino a – Settembre.
Oddio mi vien male. (E’ perché sono una ragazza educata ^_^). Ringrazio
anticipatamente chi commenta. Nel caso ci sia qualcuno che ha letto fino alla
fine. Non avete idea di quanto mi faccia happy.
E pensare che ieri mi son svegliata e vedevo il Tamigi. Oggi la roggia.
Ho anche comprato HP in tempo record e l’ho letto notte e giorno. Che brutta
fine… tanto saprete già tutto, no? Oh, io vi lascio. Devo rifare i bagagli per
l’ennesima volta.
RINGRAZIO DAVVERO TUTTI COLORO CHE ABBIANO MAI COMMENTATO E CHE
COMMENTERANNO MAI. THANKS A LOT, INDEED.