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Autore: kannuki    27/07/2005    7 recensioni
Ford Shelton, un private eye di pochissimo rispetto. Non è proprio quello che si dice un brav’uomo: maleducato e scontroso, gioca d’azzardo e finisce spesso le serate fra risse e gare di bevute.
Max Gershow, giornalista, golden boy e scapolo tossico a tratti mortale. Narcisistico, vanitoso e dannatamente sicuro di se, latitante per i troppi debiti e deciso a sfuggire alla ex moglie e alla fidanzata assillante.
Infine c'è Jordan, ancora innamorata di Ford che a sua volta non l'ha mai dimenticata, Natalie che continua a scappare di casa, Andrea che 'simpatizza' per Max e una vicenda che ruota attorno ad un mucchio di soldi scomparsi e un cadavere scomodo.
Genere: Avventura, Dark, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Natalie cammina ormai da molto tempo

Natalie cammina ormai da molto tempo sotto un sole discretamente caldo. Le accarezza le braccia con dolcezza e la scalda piacevolmente. L’intento era quello di fare l’autostop ma poi ci ha ripensato e ha preferito evitare ulteriori problemi. Uno stridio di freni la fa voltare verso una macchina sportiva che le si affianca al lato sinistro. Andrea le rivolge un bel sorriso, sollevando gli occhiali da sole che porta più per evitare fastidiosi intrusi negli occhi che per pararsi dal sole. “Dove vai senza di me, bella biondina?”

“Andrea….e Durque?”

“Lui torna con i suoi amici. Salta su” le impone aprendole la portiera.

Titubante accetta il suo invito e quando si siede sente i piedi andarle a fuoco “non pensavo da aver camminato così tanto”

Andra riparte senza emettere un fiato e solo a metà strada le rivela la sua destinazione.

“Non voglio tornare a casa! Fermati!”

“Ci tornerai per poche ore. Ho una cosa con me” ridacchia mostrandole un certificato stropicciato con la firma di Ford.

“Cos’è?”

“Il nostro primo investitore. Capirai presto”

 

Un anno dopo…

 

E così mi hanno fregato per bene. Qualcuno, imitando la mia firma, mi ha prosciugato il conto in banca. Fortuna che avevo i 5000 liquidi e qualcos’altro nelle tasche. Mi domando ancora chi sia stato a farmi quello scherzetto del cazzo! 

 

‘I was once sitting on top of the world, I really had things in my hand But something went wrong I'm not sure what, And now I'm sitting here at home alone...’

 

Non fate caso al mio aspetto, sto imbiancando casa e aspettando i mobili nuovi. Ho dovuto lavorare un bel po’ per rimettermi in paro e anche Melissa non è stata contenta di non ricevere lo stipendio per un paio di mesi.

Scendo dalla scala osservando soddisfatto il lavoro. Niente male, potrei guadagnare molto facendo l’imbianchino.

Charlie mi sta dando una mano a migliorare qualcosina qua e là...sempre meglio di lei di quel fighetto di Max perennemente nei guai con le ex : Fran l’ha cacciato tre volte di casa e se l’ha ripreso tre volte. Il giornale l’ha riassunto solo dietro suo interessamento. Che merda d’uomo, dipendere così da una donna.

 

Natalie non l’ho più vista. Non mi ha mai chiamato e io non ne ho mai avuto il coraggio. Se ci ripenso mi sento nuovamente in colpa, quindi evito di farlo.

Mi sono macerato abbastanza per mesi, lottando per non andare a cercarla. Mi manca, ci penso ancora..

Merda…

Scusate, non fate caso ogni tanto mi prende la nostalgia.

Scuoto la testa pensando che a quest’ora starà fra le braccia del fidanzato e mi avrà dimenticato. Chissà se mi ha mai perdonato  

Ho appena spostato la scala per ridipingere un angolo che mi è sfuggito che sento suonare il campanello.

Per forza produceva quel suono attufato prima: era pieno di polvere. Ve l’ho detto che mi sono rifatto il guardaroba? Sono uscito una sola volta e ne ho avuto abbastanza. Ho trascinato Gershow con me ed è stato un inferno perché bocciava ogni mia idea!

Quella roba è troppo precisina e non avrò mai il motivo di metterla, ma sta li...può sempre servire. 

 

‘But you get what you pay for that's what I say, and now I'm paying and paying and paying

I lost everything I had,  I'm starting over from scratch...’

 

Vado ad aprire sperando che non siano quelli del negozio d’arredamento che mi portano i mobili perché non saprei dove metterli, e mi ritrovo davanti una bella ragazza biondo platino con un paio di occhiali da sole che le nascondono tutta la faccia.

“Si?”

Carina, veramente uno schianto. Guarda tu che gambe, ma ce l’ha il porto d’armi per quelle tette favolose che trapelano dal top aderente?

“Ciao Ford” 

Il sorrisetto malizioso che avevo in faccia, muore all’istante quando lei si toglie gli occhiali e fa quel gesto…spostandosi i capelli dalla fronte...Natalie…

 

Resto a guardarla per qualche minuto buono mentre lei fa lo stesso con me. Non posso crederci. Muove quelle gambe bellissime e si avvicina dandomi un bacio sulla guancia e togliendo subito un po’ di rossetto che c’è rimasto sopra.

“Mi fai entrare?”

Mi sposto immediatamente e la lascio passare con un debole avvertimento di stare attenta alla vernice fresca.

Lei si ferma, si guarda in giro e annuisce “è bello, il colore. Un lieve tocco ocra misto latte …bello”

 

Cosa misto a cosa? Io l’ho preso perché mi piaceva e secondo Charlie si adattava all’arredamento nuovo.

Lei gira su se stessa, su un paio di tacchi notevolmente alti e torna a guardarmi con un sorriso “Come stai?”

“Bene” mormora con un groppo in gola.

Ho detto che mi piaceva ancora? Sbagliato. La amo ancora. E adesso mi piace ancora di più!

“Senti, resto in città per un po’ di giorni, per salutare i miei. Ceniamo insieme, stasera? Così mi racconti un po’ di te”

Non c’è traccia della sua innata timidezza nella voce. Peccato mi mancava…

Annuisco e lei mi guarda incuriosita “sei dimagrito, stai bene”

Per forza, ho smesso di bere e faccio sport tutte le sere. Annuisco nuovamente e lei sorride un’altra volta.

“Passo alle otto, mettiti bello…e magari togliti la vernice da quel ciuffo” ridacchia avvicinandosi e inondandomi di profumo discreto, dolce…sensuale.

La sento accarezzarmi i capelli e per un istante sono tentato di abbracciarla. Lei abbassa lo sguardo e sorride facendomi una carezza “sei ancora più carino del solito”

Quello sguardo...è sempre lo stesso…

Apro bocca per chiederle scusa un’altra volta e lei mi da un bacio leggero, troppo leggero troppo repentino che mi fa risvegliare dalla catalessi in cui ero caduto al momento del suo arrivo.

Arrossisce un po’, come una volta e mi fa un buffetto lasciandomi come uno stronzo a bocca aperta.

O merda! 

Chissà se ce l’ha il ragazzo….


’Wiped that smile off my face Put me down in my proper place But the world just keeps on spinning around And I'm still hanging around in this world..’

 

“E’ tornata Natalie” bisbiglio nel telefono sentendo un rumore indescrivibile di sottofondo

“Sì e com’è?”

“Più bella di prima”

“Non ne dubitavo” ridacchia Charlie aspirando la sigaretta, saltellando verso il bagno e frugando allo stesso tempo in un cassettone “Ford, devo lasciarti, ho una serata di sesso sfrenato e devo depilarmi”

Delicatissima! E chi è il fortunato?”

“Fatti i cazzi tuoi!” sbotta attaccandomi in faccia.

Quella novità mi fa alzare un sopracciglio…anzi tutti e due. Più volte. Ma ora la domanda è..che diavolo mi metto stasera?! Apro l’armadio frugando fra i nuovi acquisti.

Cena…che mi metto per una cena? Chiamiamolo, va

Max mi risponde un pò affannato “che vuoi? Mettiti una camicia e un paio di pantaloni stirati e non rompere che sono sulla cyclette”

Ma perché non vai a correre come tutti?”

Perché qua c’è un’istruttrice che è la fine del mondo” esclama divertito. “Ah, stasera esco con la tua amica, augurami ogni bene! Click!”

Esce con Charlie? O mio dio, deve essersi bevuta il cervello!

 

****

 

Natalie ispira ed espira più volte ferma davanti a casa di Ford. Il vestito va bene, il trucco regge, le scarpe vanno bene. È tutto il resto che non va! Lo so che mi metterò a piangere, lo so che lo farò! Pensa indecisa se suonare quel colpo di clacson o no.

Ascolta imbambolata il silenzio che la circonda dicendosi che è una pazza a non averlo dimenticato in tutto quel tempo. Lei ha provato ad uscire con altri ragazzi ma non c’è stato nulla da fare.

Quando sente bussare al finestrino, trasale violentemente.

Ford la guarda con un sorriso sereno costringendola a riprendersi. “Ti ho vista arrivare” le dice semplicemente restando appoggiato al tettino.

“Sali dai, altrimenti arriviamo tardi e ci cancellano la prenotazione” borbotta mettendo in moto e costringendolo a muoversi.

“Hai cambiato la macchina” commenta osservando gli interni abbastanza lussuosi della vettura.

“Si, ho un buon lavoro. Guadagno molto”

E cosa fai?”

“Lavoro con Andrea” rivela facendolo strozzare con la propria saliva “Abbiamo aperto un franchising. Negozi di moda!”

A quelle parole Ford ri - sospira “meno male..

“Ti avrebbe dato fastidio se avessi fatto il suo vecchio lavoro? Eppure non sei uno che va per il sottile su queste cose” replica acidamente dicendosi che la serata è iniziata malissimo. Parcheggia nel primo spiazzo libero e scende dall’auto con decisione. Eccole, adesso mi metto a piangere! Pensa cercando di non chiudere la giacca lunga che indossa nella portiera.

“Natalie..”

La ragazza si blocca al suono della sua voce e si gira a metà, trovando una rosa rossa sotto il naso.

“Buon compleanno”

“E’ domani” sussurra prendendola. Ma dove l’aveva nascosta? “Come facevi a saperlo?”

“Ho un vasto dossier su di te” risponde tranquillamente prendendola per mano “mi sei mancata”

Natalie abbozza un sorriso luccicante di lacrime e stringe le dita fra le sue, fino a farsi male “anche tu” Gli lancia uno sguardo contenta “hai smesso l’aria da duro tutto d’un pezzo…però stai bene ugualmente”

“Grazie. Sei sempre più bella. Non ti avevo riconosciuto”

“Neanche i miei!” ridacchia passeggiando lentamente accanto a lui. “Hanno fatto una faccia…saranno stati i vestiti o i capelli”   

E’ tutto l’insieme che stende, pensa guardandola dall’alto in basso. “Natalie…senti…”

Lei si blocca improvvisamente seria guardandolo di sottecchi. “Te li ho rubati io, i soldi” confessa all’entrata del locale lasciandolo senza parole.

“Dovevo vendicarmi in qualche modo..” Continua a mormorare mentre porge al cameriere il cappotto leggero e resta solamente con un vestito che se non proprio tutto, mostra un bel po’ del suo corpo. “Anche per questo sono qui. Per riportarteli.”

“Potevi fare un versamento anonimo” biascica incredulo.

“Ti volevo vedere” ammette semplicemente dispiegando il tovagliolo sulle gambe. Non chiedermi il perché.

Perché?”

Stronzo! Perché secondo te? Perché mi mancavi, perché ti amo!

“Così” sussurra alzando le spalle e spiegando il menù. “Qui fanno un pesce delizioso” mormora svagata prima che Ford le strappi il menù di mano e la costringa a guardarlo. “Perché?” ripete minaccioso.

Natalie lo fissa per un po’ abbassando gli occhi e schiarendosi la voce “per impicciarmi della tua vita. Ce l’hai la ragazza?”

E tu?”

“Certo!”

Anche io!”

Si squadrano per qualche istante studiandosi sulla difensiva. Sarà vero? Si domandano entrambi feriti dai rispettivi comportamenti.

“Non ce l’ho la ragazza…non è vero” mormora per primo facendole alzare gli occhi dal bicchiere “Non riesco a dimenticarti”

Il cuore le batte fin troppo veloce mentre parla e si scusa per l’ennesima volta spiegandogli il suo comportamento riprovevole.

La ragazza lo ascolta con un groppo in gola, annuendo di tanto in tanto e stritolando il povero tovagliolo che non centra niente. 

“Va bene, non importa…ormai è passato tanto tempo” sussurra conciliante con un sorriso un pò tremolante.

“Non è una giustificazione” afferma depresso “Natalie…dammi un’altra possibilità. Se vuoi…”

Lo guarda con un labbro stretto fra i denti e le mani che le tremano e la costringono a lasciare le posate per metterle in grembo “ok”

Il sorriso che gli si apre sul viso la lascia senza parole “ok allora” mormora porgendole il menù e sorridendo amabilmente al cameriere che si è avvicinato per prendere le ordinazioni.

 

Cena, passeggiata, rosa, conversazione brillante. Incredibile, è diventato un signore, pensa meravigliata sorridendogli di sbieco. “Frequenti troppo Gershow, per caso?”

“Per carità, non lo sopporto mezza giornata” ridacchia stringendole la mano e facendole abbassare gli occhi su di essa per un attimo “esce con Charlie, da non crederci”

“Non ci credo!” esplode voltandosi verso di lui “quella è capace di sparargli se prova a fare il fanfarone”

“Problemi suoi!” esclama guardandola fissa per alcuni secondi. “Sei cambiata…”

Natalie abbozza in sorriso annuendo “un po’. Discutere con i commercianti, i rivenditori, quelli che fanno gli spiritosi tutti i giorni, ti forgia. Abito da sola e devo gestire l’appartamento, far combaciare gli orari…un po’ seccante, a volte. Ammette con una smorfia “fai come ti pare, ospiti chi vuoi, non devi dare spiegazioni…però non c’è nessuno che ti aspetta, non c’è un piatto di minestra e caldo e un po’ di coccole alla fine della giornata .” Mormora facendolo avvicinare “me la sono scelta io, questa vita, e ora me ne lamento…scusa”

“Ti capisco. Vivo solo anche io, l’hai dimenticato?”

“No”

Natalie lo guarda con una gran voglia di abbracciarlo che le corre nelle membra, soprattutto quando la sua mano scivola dietro la schiena e la tira a se, morbidamente, accarezzandola delicato e insinuante. “Dove alloggi? Posso accompagnarti?”

Posso restare con te stanotte?

La ragazza annuisce distratta, persa nei propri pensieri “sto dai miei, hanno insistono. Non mi vedono da un anno” mormora con un tono dispiaciuto nella voce che lo fa rannuvolare e lo spinge ad abbracciarla del tutto.

“Sanno che sei uscita con me?”

Natalie è mezza imbambolata da quella novità che le fa battere il cuore. Lo abbraccia a sua volta, posandogli la testa sulla spalla.

Da quanto tempo non abbracciava qualcuno così? Poco, però non è la stessa cosa. “Certo, gli piaci parecchio.” Sussurra chiudendo gli occhi e percependolo ogni minima contrazione dei suoi muscoli.

 

Dopo molto tempo, o forse solo qualche secondo, non saprebbe dirlo con precisione, fruga nella tasca porgendogli le chiavi “ti dispiace guidare? Il vino sta facendo effetto”

“Certo che no ma poi come torno a casa?” le domanda vagamente divertito.

“Torni con la mia e domattina mi vieni a prendere e facciamo colazione insieme” decide appoggiandosi alla portiera sorridendo.

“Come desidera vostra maestà!” esclama ben contento ricordando solo all’ultimo dei lavori urgenti. “Merda!” sbotta contrariato “domattina vengono a portarmi pezzi dell’arredamento e non posso allontanarmi.

Natalie lo guarda e sorride conciliante. “Fa niente, vengo da te e ti porto la colazione”

“Andata”

Ford la osserva con un sorrisetto malandrino, domandandosi come farà ad aprire l’auto con lei davanti al blocchetto della serratura.

Si avvicina un po’ ma Natalie non accenna a spostarsi. Tiene le braccia incrociate sullo stomaco, il respiro un po’ affettato.

Il cuore le sta mandando segnali contraddittori e la testa scoppia sotto l’eccessiva pressione dei pensieri che si accavallano.

“Natalie” sussurra piegandosi un po’.

La ragazza alza lo sguardo restando imbambolata a guardarlo.

“Devo aprire la macchina” mormora avvicinandosi ancora, le braccia abbandonate lungo i fianchi per non cedere alla voglia di abbracciarla.

 

Lei lo guardò smarrita, come se non avesse capito nulla di quello che aveva appena detto e non si spostò. Sciolse lentamente le braccia dallo stomaco che le faceva male per la tensione e annuì imbarazzata.

Stava per spostarsi quando le sbarrò la strada posando istintivamente la mano sul tettuccio dell’auto.

Ford la vide sobbalzare per la sorpresa e lesse meraviglia e timore sul suo viso, così quando si voltò dall’altra parte per darsi alla fuga, l’abbracciò perdendo la presa sulle chiavi che caddero a terra. Natalie le calpestò e restò col viso affondato sulla sua camicia.

Un silenzio innaturale scese dentro di lei mentre si aggrappava a Ford e lo stringeva con forza, i muscoli che tremavano per la gran voglia che aveva di confessargli il suo amore.

La stringeva così tanto da mozzarle il respiro, la mano infilata sotto i capelli l’altra attorno alla vita. La schiacciò contro lo sportello e mormorò qualcosa che Natalie non capiva perché erano troppe le cose che le stavano vorticando nel cervello, non capiva cosa doveva fare, se doveva fermarlo o fermarsi, se doveva andarsene o restare, se doveva…

Alzò il viso sotto la sua pressione e gli venne istintivamente incontro quando la baciò prima morbidamente, quasi timoroso e stupito che lo stesse facendo davvero e poi sempre con maggior forza, aprendole le labbra e accarezzandola delicatamente, un bacio profondo che la lasciò indebolita e stordita.

Ford la stordiva, la mandava fuori di testa e la faceva stare fin troppo bene.

Ma soprattutto la turbava così tanto che quando si staccò e la guardò prima serio ed eccitato, poi sorridendole come al solito, Natalie lo tirò nuovamente contro di se e abusò delle sue labbra fino a notte fonda.

  
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