Libri > Leggende Arturiane
Segui la storia  |       
Autore: SakiJune    15/03/2010    3 recensioni
Quando anche il più giovane - e il più amato - dei suoi fratelli parte per Camelot, la piccola Clarissant di Orkney rimane sola con la madre Morgause e la cugina Morvydd. Nemmeno la sua fervida fantasia di bimba può però immaginare quali compromessi, inganni e dolori dovrà affrontare... Quale ruolo avrà nella sua vita colui che chiama nemico, il malinconico Sir Bedivere? E da chi deve guardarsi in realtà?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bedivere, Gawain
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Itonje reloaded'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lindsey è effettivamente una delle zone della Britannia orientale, ma che appartenga alla famiglia di Sir Bedivere è tratta dagli appunti per un GdR scovati in Rete (qui).
Amren ed Eneuawc (si pronuncia Enefog) sono davvero i suoi figli :)
La doppia grafia del nome di B., come già ribadito in precedenza, non è un errore ma un mio personale capriccio che non so spiegare in due righe.
Ho elaborato questo secondo finale all'ultimo momento, mentre tornavo dallo sciopero (Saki è una testa rossa, vi sia gradito o meno): è stata una rivelazione anche per me, ma credo di poter far risalire quest'idea alla recente lettura della serie della Torre Nera di Stephen King. Non aggiungo altro, per non spoilerarvi né la suddetta opera né quest'ultimo capitolo.
@Ila: il prologo è in cima alla storia, dove prima c'era il capitolo uno. Grazie per aver seguito questa fic! Come vedi anche a me piace cambiare il tempo e il destino...





EPILOGO.


Amren non era stato un bel bambino e non sarebbe mai diventato un bell'uomo, ma non aveva motivo di crucciarsene. Era nato per diventare re, un proposito che non gli era stato mai nascosto. Abbandonati i giochi con la sorellina - che da parte sua aveva sempre preferito la musica alle bambole - anno dopo anno si faceva sempre più bravo con la spada, grazie all'allenamento quotidiano ma anche ad un talento naturale, che il padre aveva saputo riconoscere ed incoraggiare. Erano una famiglia felice, che governava un popolo sereno. Il tempo sembrava essersi fermato, come un fiore che dimentica di chiudersi al tramonto, o un tramonto che non giunge, perché così erano le notti estive a Hrossey - un lungo, subdolo crepuscolo.

Un esercito preparato ad attaccare non ama la Patria, guarda solo avanti, calpestando le macerie di ciò che ha appena conquistato e distrutto. Ma gli ufficiali di Orkney erano come madri che proteggevano le isole - bambine altrimenti indifese. Clarissant era stata lungimirante... abbastanza da assicurare alla sua terra un lungo periodo di pace, ma non abbastanza perché tale pace potesse durare all'infinito. E chi avrebbe potuto?
I mercanti dell'est, che un tempo suscitavano curiosità e meraviglia ed erano sempre stati i benvenuti, si erano trasformati in feroci saccheggiatori.
Quando le navi dalle vele rosse giungevano in vista, le sentinelle dai promontori suonavano i corni, e i cavalli dei soldati galoppavano fino alla spiaggia, le frecce volavano sull'acqua, e a volte bastava per farli desistere. Ma non sempre.
Anche se Branwen avesse sposato Cynon, non avrebbero comunque ricevuto soccorso dalla Britannia. La guerra civile aveva distrutto il sogno dei Pendragon: a Constantine era succeduto Aurelius, poi Gartbuir e Maelgwn Hir, e infine i Sassoni avevano avuto la meglio.
Dunque era giusto così. Era bello, anche in quei tempi difficili.
Erano soli, soli nel mare, soli con l'amore a tenerli uniti.

E venne il giorno in cui non si riuscì ad impedire una nuova scorreria, perché questa volta i nemici avevano organizzato l'attacco con grande precisione e dovizia di risorse; essi sbarcarono, armati di lance e asce, ma invece di avanzare in massa si sparpagliarono per l'isola, creando scompiglio e panico nei villaggi. Gli uomini del castello erano accorsi all'allarme, e questa volta Amren si era unito a loro.
Aveva compiuto da poco quindici anni, e avrebbe dovuto provare emozione e orgoglio al pensiero di essere finalmente considerato degno di una missione importante: ma così non fu. Quel giorno sentì tutto il peso di essere uomo, la serietà della situazione e un senso di responsabilità che annientò nel suo animo ogni traccia di spensieratezza. Cavalcava al fianco di suo padre, cercando di captare la presenza dei nemici con un istinto che non aveva ancora avuto il tempo di affinare... ad ogni svolta della strada tratteneva il respiro, dietro ogni albero si nascondeva forse un'ombra...



Clarissant era affacciata alla finestra.
Non era scesa strillando come Branwen, non aveva pianto in silenzio come la piccola Eneuawc.
Era rimasta a guardare il cortile affollarsi e poi quella folla dividersi in due, per lasciar passare il ragazzo in sella e il suo fardello insanguinato. Sei braccia avevano deposto il corpo sulla terra nuda. Gli occhi di lui erano aperti e spenti, un frammento di lancia gli spuntava ancora dal fianco.

Ricordate quando credevo di detestarvi?

Amren alzò la testa, e lei gli lesse in volto una sola parola: vendetta. Nulla era cambiato, l'orgoglio di famiglia non aveva saltato nemmeno questa generazione.

Ricordate perché?

- Onore a Bedwyr, figlio di Corneus, eroe di Camlann e martire di Orkney! - La sua voce era arrochita e stridula, quasi un incantesimo l'avesse fatta invecchiare di colpo.

Io no, il passato è così confuso. Come la nebbia che talvolta nasconde Gareksey al mattino.

- E onore ad Amren, figlio di Bedwyr, re di queste isole!

Il giovane si irrigidì, sconvolto dalle sue parole. La videro sporgersi e poi cadere, ma qualcuno giurò che era morta prima di toccare terra.



Aprì gli occhi sul soffitto della sala da pranzo di Carlisle. Quando incrociò lo sguardo di Gawain, si sentì sollevata. Le era parso per un momento di avere non sedici, ma cinquant'anni e più; ma ora il tempo ed i pensieri tornavano a scorrere al ritmo giusto.
- Re Uriens è morto - disse d'un tratto, spezzando il silenzio in tono macabro.
 Gawain le sfiorò la fronte in un gesto che pareva affettuoso, ma Clarissant sapeva che si prendeva gioco di lei. - Chi vi ha detto una cosa simile? Delirate, sorella.
- No! Me l'ha detto Morvydd! Era nella tenda, mi ha detto ogni cosa - ella ribatté, ma sentiva quel ricordo perdere forza e verosimiglianza.
Il falco scosse la testa: - Morvydd è nata per recitare in una tragedia greca. Credo l'abbiate fraintesa. È vero che suo padre e Sir Colgrevance hanno avuto una brutta discussione, ma... ne sono usciti con qualche scalfittura. Davvero. Se nostra cugina abiurerà la vecchia religione, è possibile persino che le nozze non vadano a monte.
Clarissant l'ascoltava a bocca spalancata. - Ma...
- Oh, via, l'avete scampata bella, e avete tenuto testa a Gaheris, che Dio lo maledica! Ma sarò più tranquillo quando anche voi sarete sistemata. Credevo proprio che Colgrevance fosse un gran bel partito per voi, sapete? Ma ora dovrò ripiegare su qualcun altro. D'altronde...
Sorrise.
- Sir Bedivere mi ha chiesto la vostra mano, e credo di non aver sbagliato ad accettare. Mi siete sembrata molto affezionata a lui, da come vi siete comportata poc'anzi.
Clarissant non rispose e per un po' rimase ad ascoltare il battito del proprio cuore. Come se potesse trovarvi la risposta.

La verità fa paura, ed il corvo è un messaggero di verità. Posso continuare a fingere di odiarlo, oppure... ammettere che Dio ha unito le nostre vite già in quel triste giorno di sangue.

Gawain riprese, quasi intimorito dal suo silenzio: - Lindsey è un luogo bellissimo in qualsiasi stagione, vedrete. Credo che sarete felice; Gareth mi dice spesso che vi manca il mare!
Clarissant pensò alle onde che ingoiano la spiaggia, e al tramonto sembrano dense come miele. Pensò agli uccelli quando si alzano in volo ed era proprio un'onda a passarle sullo stomaco in quel momento, ed era un frullio d'ali che sentiva in petto,
ed era amore.




FINE




---
Piccola nota sciupa-fic: verrà spontaneo chiedersi se tutto quanto è successo dal torneo di Carlisle in poi sia stato davvero soltanto un sogno.
Dal momento che i Vichinghi non iniziarono le loro allegre invasioni fino all'800, viene proprio da dire di sì. Ma allo stesso tempo potete interpretare quanto accaduto come dimensioni parallele, viaggio nel tempo, intercessione divina... insomma come preferite, davvero. Per me l'importante è che Clarissant ammettesse i suoi sentimenti *Cupid mode: on*

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Leggende Arturiane / Vai alla pagina dell'autore: SakiJune