.ROAD DISTRICT.
«Bevi.»
Zane
Carter osservò con sguardo vacuo il bicchiere che Lance Murray gli mise
davanti.
Non
aveva sete, non aveva fame. Voleva solo tornare da Gray e riprendersi Shaylee.
Lance
sospirò e si sedette su una sedia sul lato opposto a quello dell’altro. «Ci
inventeremo qualcosa, Zane. Mi piace quanto a te che Lee si trovi nelle grinfie
di quel verme.»
«Lo
ha fatto solo per lasciarmi in vita. Sinceramente, avrei preferito che
lasciassero andare lei e uccidessero me piuttosto che trovarmi con la fedina
penale pulita.»
«In
questo modo siete vivi tutti e due. Cerca di capirla, era l’unica scelta che
potesse prendere.»
Zane
aveva ancora addosso il microfono durante la conversazione di Douglas e
Shaylee, Lance aveva sentito tutto ma, come lui, non aveva potuto fare nulla.
«Probabilmente
ora Gray sospetterà che tenteremo di portarla via e l’avrà messa sotto
sorveglianza. Sarà un’impresa riuscire a entrare in quella villa una seconda
volta.» disse Zane.
«Non
sottovalutarmi, amico, vedrai che ce la faremo. Dimentichi che Lance Murray ha
conoscenze dappertutto.» disse in tono allegro, per cercare di sdrammatizzare
la situazione.
Ottenne
l’abbozzo di un sorriso da parte dell’altro. «Hai già in mente qualcosa?»
Lance
incrociò le braccia al petto. «Ci sto lavorando. Gray si aspetta un piano
complesso ed elaborato, invece noi ne penseremo uno classico e banale.»
«E
gliela faremo sotto il naso.»
«Esattamente.
Il problema è che non ho ancora elaborato una strategia per uscire di scena.»
«Ricorda
che, dopo aver trovato Lee, dovremmo distruggere la macchina. Non avremo altre
occasioni. E poi, ora che Gray è riuscito a riprendersela attiverà presto la
macchina.»
Lance
sbuffò, roteando i suoi occhi neri come l’onice. «Perché Lee si deve cacciare
sempre in grossi guai?»
«Perché
gliel’ho permesso io.» ribatté Zane atono.
«Non
è colpa tua, smettila di piangerti addosso. L’idea è stata sua, tu non
c’entri.»
«Ma
io ho accettato di aiutarla, perciò ero responsabile di lei.»
«Come
lei lo era verso di te. Per questo ha scelto Gray per permetterti di vivere.»
Zane
tacque, stringendo la mano in un pugno. Poi gli si accese una lampadina nella
mente e guardò Lance. «Il laboratorio è sott’acqua, giusto?»
Lance
alzò un sopracciglio. «Sì.»
«Entriamo
nella villa, troviamo Lee e la portiamo alla macchina. Lei la distrugge, poi
facciamo un buco nella parete e ce ne andiamo.»
«E
poi morite perché non avrete abbastanza fiato per risalire in superficie.»
«Tua
cugina ha dei poteri particolari, o no? Penso che non abbia problemi nel
trovare un modo per fornirci più ossigeno.»
Lance
rifletté, poi annuì col capo. «In ogni caso è sempre meglio avere un piano di
riserva.»
Zane
guardò fuori dalla piccola finestra che dava sul quartiere. Lance aveva un
piccolo monolocale in disordine come quello della cugina, probabilmente era un
gene di famiglia, all’ultimo piano di un condominio in rovina come tutti gli
altri.
Ormai
la missione era finita, quindi poteva pensare a Shaylee liberamente senza che
la sua voce gli risuonasse nella mente ogni qualvolta il suo viso gli compariva
davanti.
Un
rumore di carta interruppe il silenzio dei due ragazzi, ed entrambi videro una
busta bianca entrare dalla fessura della porta.