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Autore: Moonshade    29/04/2010    3 recensioni
Non è proprio il massimo questa one-short... è la prima che faccio sul tema Noir... e un po' raffigura la mia situazione... L'infelicità di una ragazza che porta ad una morte... Uno stato di pace che si può ottenere solo con la vendetta...
Genere: Malinconico, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo quella bambina. Lei sì che è fortunata… Non ha pensieri per la testa. gli stessi che preoccupano me tutti i giorni e da cui sini triturata ogni minimo istante della mia vita.
Siedo in una panchina e cerco di tornare alla mia infanzia. Ricordi orribili che mi affollano la mente: prese in giro, atti di bullismo subiti da altri bambini e, come se non bastasse, violenze da parte di un padre che non mi ha mai voluto bene.
Guardo di nuovo quella ragazzina. La invidio, invidio la sua fottuta felicità, quella che non ho mai avuto io. Stringo i pugni, cerco di non badare alle sue risa spensierate che trapanano i miei timpani.
Decido di alzarmi, prendo le mie cose e scappo via da quel incubo con le lacrime che intanto scendono copiose. Via, corro veloce per evitare d'impazzire. Un solo minuto in più e avrei fatto tacere quella bambina per sempre.
Scappo via, lontano dalla realtà che mi vuole sottomessa ai voleri degli altri.
Corro sperando di poter cancellare il mio passato in una corsa disperata contro il tempo e desidero solo una cosa:
che tutti quelli che mi hanno fatto soffrire muoiano di morte lenta e dolorosa e per mano mia. Tanto ormai non ho niente da perdere.
Mi fermo.
Sbagliato, sbagliatissimo.
Ho perso la concezione di tempo e spazio e le lacrime appannano la mia vista senza farmi vedere il paesaggio circostante.
Un clacson assordante…
una brutta frenata...
Due luci che mi avvolgono...
Una fine terribile per me…
Avevo tanti progetti ma non avevo più una vita per realizzarli…
E ora sono qui, chiusa in una casa abbandonata, buia e gelida dove piango per la disperazione di non essermi fermata un po' più in la, alla fine delle strisce pedonali.
Consapevole che nessuno leggerà le mie memorie…
Consapevole che nessuno saprà della mia morte o della mia esistenza…
Ricordo ancora quella scena che passa nella mia mente vuota con rapidità e freddezza, come una folata di vento gelido che mi fa sobbalzare seppur sono solo un fantasma.
E intanto, nella mia solitudine, aspetto e spero che qualcuno possa venire ad abitare queste quattro mura in modo tale da poter finalmente stare con qualcuno…
in modo tale che questa monotonia finisca…
Ma perché sono rimasta in questa lurida Terra?
Dovevo andare in Purgatorio, no?
O forse ho un conto in sospeso?
Quale sarà mai?
Può darsi che sia il voler rimanere con mia madre…
Oppure…
Può darsi che la mia voglia di vendetta mi abbia incatenato qui…
Sono in questa prigione e devo liberarmi…
Ho un conto in sospeso e devo vendicarmi...
  
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