Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: EryVeg    30/04/2010    0 recensioni
L'ispettore Carlo Reggeri e l'apprendista Andrea Simoneti sono alle prese con un caso molto interessante: la chiave del mistero sembra trovarsi nella mente di una giovane ragazza, Mary. E' la mia prima fanfiction ed è stata scritta molto tempo fa. Ben accette le critiche e i commenti!
Genere: Azione, Avventura, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
la notte cap VI

Andrea arrivò all’ospedale e andò alla stanza numero 27.

Erano le sei e trenta del pomeriggio.

Mary era vicino alla finestra e aveva la testa appoggiata al vetro mentre osservava ciò che accadeva fuori.

Ad un tratto vide il riflesso del poliziotto nel vetro e tutto le tornò in mente: il riflesso, il lampo, il volto del ragazzo, il dolore e poi l’ospedale al suo risveglio.

Si voltò di scatto verso Andrea.

- Ora ricordo che cosa ho visto!- esclamò la ragazza.

- Che cosa hai visto?- domandò Andrea.

- Un volto di un ragazzo!

- Puoi descriverlo?

- Aveva un cappello grigio in testa, aveva gli occhi neri, un naso piccolo e un viso lungo; sono riuscita a vederlo perché c’è stato un lampo.

- Sei sicura di averlo visto bene?

- Sì, al 100% sicura.

- Grazie, ora devo andare.

Andrea tirò fuori il cellulare dalla tasca della giacca e chiamò l’ispettore.

- Avanti, rispondi!- esclamò Andrea, ma il telefono squillava a vuoto.

Il poliziotto tornò di corsa alla macchina e si diresse verso la casa dei Sandri.

Arrivò davanti alla casa e mise la mano sulla pistola, pronto ad estrarla.

Bussò due volte alla porta.

Venne ad aprire Mattia, il fratello maggiore di Maicol.

- Salve.

- Ciao, tuo fratello è in casa?

- Sì, ma i miei genitori sono a lavorare. Deve farci qualche altra domanda?

- No, solo una: l’altro poliziotto che era con me è venuto qui?

- Ha perso il suo amico, eh?

- Non fare il furbo con me! Rispondi alla mia domanda!

- No, non è venuto.

- Altra domanda: tu ieri sera non eri con tuo fratello vero?

- Sì che ero con lui! Lo sta forse accusando di qualcosa?!

- Faccio solo il mio lavoro. Tanto io lo so che non era con te quindi smettila di proteggerlo!

- Era con me!

- Come mai ho un testimone che dice il contrario?

- Io… lui… va bene, mio fratello non era con me ieri sera ma non vuol dire che…

- Dov’è?

- In sala.

Andrea entrò in casa guardò la sala: era vuota.

- E’ scappato!

Il poliziotto si precipitò fuori dalla casa, si guardò intorno e vide Maicol che correva sulla stradina dietro la casa.

Si mise a correre dietro di lui.

Tra loro c’era poca distanza, ma improvvisamente Maicol svoltò per un’altra stradina.

Andrea fece lo stesso, perdendo terreno.

- Fermati!- gridò ansimando – non voglio farti niente!

Maicol non si fermò. Continuò ad andare avanti e sbucò in un’altra strada.

All’improvviso una macchina della polizia tagliò la strada del ragazzo, facendolo cadere a terra.

Andrea lo afferrò mentre dalla macchina uscì l’ispettore con la pistola in mano puntata verso il ragazzo.

- Che diavolo è successo Andrea?- domandò l’ispettore, piuttosto arrabbiato.

- E’ lui che ha ucciso Dylan e Gianni!

- Come fai a saperlo?

- Mary si è ricordata e mi ha fatto una descrizione del viso che corrisponde esattamente a lui- disse indicando Maicol.

- Io ho scoperto che non è andato al minimarcket quando Gianni è stato ucciso.

- Si mette male per te, ragazzo!- esclamò Andrea.

- Chiamerai i tuoi genitori dalla centrale poi ti dovrai procurare un avvocato.

Maicol era nella stanza degli interrogatori con il suo avvocato.

L’ispettore iniziò a fare le domande.

- Sappiamo che hai ucciso tu quei due ragazzi, è vero?

- Non rispondere- suggerì il suo avvocato.

- Non fa niente, voglio rispondere. Sì, li ho uccisi io. Contenti?! L’ho fatto per mia sorella; non è stato un incidente, quei due l’hanno investita apposta! Comunque ora sono contento di averli uccisi, ma forse dovevo fare fuori anche la ragazza.

- Ti avremmo incastrato lo stesso. Ora potrai rinfrescarti le idee in prigione, ti troverai bene. Portatelo via.

L’ispettore uscì dalla stanza e andò da Andrea.

- Come stai?

- Bene.

- Dovevi chiamarmi prima di andare la.

- E’ quello che ho provato a fare, ma non hai risposto!

- Adesso che ci penso, mi sembra di aver lasciato il telefono da qualche parte.

- Nel tuo ufficio?

- Sì, deve essere li. Non male come primo caso, ma vediamo come te la cavi con il secondo!

- Cosa? Adesso?

- Stavo scherzando! Andiamo a mangiare qualcosa.

I due poliziotti andarono a mangiare prima di rimettersi a lavorare ad un altro caso.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: EryVeg