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Autore: KillerQueen86    09/05/2010    8 recensioni
Guardava il Tardis scomparire davanti ai suoi occhi, e con esso una parte di se andava via per sempre, non l’avrebbe più rivisto lo sapeva. Sentì una mano stringere la sua, si voltò e lo vide accanto a se, il Dottore, ma non il suo Dottore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una vita insieme

 

Prologo

 

Guardava il Tardis scomparire davanti ai suoi occhi, e con esso una parte di sé andava via per sempre, non l’avrebbe più rivisto lo sapeva.

Sentì una mano stringere la sua, si voltò e lo vide accanto, il Dottore, ma non il suo Dottore. Solo in quel momento si rese conto di quello che era successo, lei aveva scelto di rimanere con lui, da una parte ne era felice, ma vedere il Tardis scomparire le ricordò che lui non era veramente il suo Dottore, ma sapeva che con il tempo lo avrebbe accettato. Nel suo cuore sentì farsi largo una paura, la paura che lui un giorno se ne fosse andato via, per sempre. Era sempre stato abituato a viaggiare, vedere mondi e posti a lei sconosciuti, mentre ora si trovava intrappolato qui con lei. E in lei crebbe la paura, se lei non sarebbe stata abbastanza per lui, non avrebbe potuto sopportarlo. Abbassò lo sguardo e guardò di nuovo dove poco prima c’era il Tardis, questo per loro era l’inizio di una nuova vita.

 

Seduto sulla spiaggia, aspettava, guardava il mare davanti a sé e pensava. Rose era con Jackie poco distante, stavano cercando di contattare Pete, per mandare qualcuno a prenderle.

Sapeva che lei avrebbe avuto bisogno di tempo per pensare, per accettarlo per non vederlo più come il clone del Dottore. Ma non era questo che lo spaventava, l’avrebbe aspettata per tutto il tempo necessario, anche se ci fosse voluta una vita. Quello che lo spaventava era quello che lo attendeva, adesso non avrebbe più viaggiato, era lì fermo, legato ad un pianeta, ad una casa. Aveva paura di non esserne in grado, di non riuscirlo a sopportarlo.

Chiuse gli occhi assaporando l’odore del mare, cercando di calmare i corsi dei suoi pensieri e di concentrarsi sul quel momento.

Per sua fortuna, a distrarlo arrivò Rose, che si mise seduta accanto. La guardò e le sorrise, sapeva che anche lei era piena di dubbi e spaventata da ciò che sarebbe successo, lo vedeva riflesso nei suoi occhi.

“Come ti senti?” le sentì chiedere con dolcezza. Ripensava quante volte, in passato, aveva desiderato poterle dare proprio quello, una vita normale, poter dividere la sua vita con lei, vederla invecchiare, crescere una famiglia insieme.

“Sto bene.” Le rispose riuscendo a dare un freno ai suoi pensieri. La vide volgere lo sguardo al mare.

“Papà ha detto che ha mandato qualcuno, dovrebbero arrivare tra poco.” Spiegò.

“Bene.” Le rispose semplicemente.

“Con mamma abbiamo pensato, che puoi venire a stare da noi … se ti va.” Disse e vide che era arrossita, imbarazzata come quella volta sotto quel buco nero, quando immaginava di vivere con lui.

“La casa è grande e ci sono molte stanze che non utilizziamo mai.” Continuò a spiegare, sempre più imbarazzata.

“Ecco … finché vuoi … puoi … insomma …” cercò di parlare chiaramente senza riuscirci.

“Penso che sia un idea brillante.” Le disse interrompendola con il sorriso sul volto. Gli era mancato molto quella sensazione di calore e completezza che provava ogni volta in sua presenza. Non aveva mai conosciuto nessuno che l’aveva fatto sentire così.

“Bene, allora siamo d’accordo.” Continuò lei, sorridendogli.

“D’accordo.” Concluse lui porgendogli la mano. La vide tentennare, ma poi la strinse nella sua.

Rimasero in silenzio fino a quando un dirigibile della Vitex si fermò qualche metro da loro. Si avvicinarono a Jackie.

“Bel tipo tuo padre, manchiamo da casa da chissà quanto e non viene neanche a prenderci lui.” Si lamentò Jackie, quando vide scendere un giovane ragazzo.

“Tua madre è sempre la stessa.” Sussurrò il Dottore all’orecchio di Rose a cui scappò una risatina, Jackie se ne accorse.

“Cos’hai da ridere?” le chiese.

“Niente mamma, vedrai che papà sarà stato impegnato.” Rispose Rose dando una gomitata all’uomo accanto a se. Il ragazzo nel frattempo li aveva raggiunti.

“Salve signora Tyler, il signor Pete si scusa di non essere venuto lui personalmente.” Iniziò a giustificarsi il giovane, ma Jackie lo fermò bruscamente.

“Risparmiati le solite scuse Chris, sono stanca e affamata, me la vedrò poi personalmente con mio marito.” Disse la donna salendo sul dirigibile  

“Stavolta mi sentirà. Speriamo che almeno si sia occupato di Tony.” Continuò a borbottare la donna. Rose guardò divertita il Dottore

“Non vorrei essere nei panni del povero Pete.” Le disse sorridendo. I due si avvicinarono al ragazzo.

“Piacere di rivederla Miss Tyler.” Salutò il giovane con un sorriso che al Dottore non piacque molto.

“Quante volte devo dirti di chiamarmi solo Rose.” Si lamentò la ragazza, alzando gli occhi al cielo, ma con il sorriso sulle labbra, poi si voltò verso il Dottore un po’ imbarazzata.

“Lui è Chris, l’assistente personale di papà.” Lo presentò educatamente.

“Lei deve essere il Dottore, ho sentito parlare di lei spesso.” Disse il ragazzo entusiasta, stringendogli la mano, il Dottore guardò Rose che arrossì imbarazzata.

“Piacere.” Gli sorrise ricambiandola stretta di mano.

“Ohi, volete muovervi, voi tre.” Urlò Jackie da uno dei finestrini.

“Sarà meglio muoverci.” Disse Chris facendo strada.

“Assistente di tuo padre?” chiese il Dottore sarcastico, non riuscendo a nascondere la sua gelosia.

“Sei geloso per caso?” chiese lei inarcando il sopraciglio.

“Io non sono geloso.” Le rispose infastidito, mentre salivano sul dirigibile.

“Non ancora.” Sussurrò quando la ragazza si allontanò e notando come il giovane guardava la sua Rose.

I quattro si misero seduti, mentre il dirigibile era in aria, il Dottore guardò la spiaggia diventar più piccola e allontanarsi, il suo cuore accelerò ancora, i timori di prima tornarono a tormentarlo. Rose gli strinse la mano quasi leggendo la sua paura.

 

Fine

Prologo

 

 

Revisione Settembre 2011

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