Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Gondolin    25/05/2010    1 recensioni
Tiro fuori qualche accordo stentato dalla chitarra, nella mente solo i Green Day e nessuna buona idea per una nuova canzone. Gli altri mi ammazzeranno se non tiro fuori qualcosa di decente. Cazzo, cosa darei per avere un briciolo del talento di quei tre squinternati!
Mi arrendo, mollo la chitarra e tiro fuori il walkman. La band mi prende così tanto che non ho potuto nemmeno trovarmi un fottuto lavoro estivo per pagarmi un mp3 come si deve e sono ancora qui a copiarmi i cd dei Green Day su cassetta per potermeli ascoltare mentre giro per questo schifo di posto che qualcuno ha persino il coraggio di definire città. Città, come no.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fandom: Originale
Personaggi: Nick/Al, nominato Jimmy
Rating: PG16
Warning: slash, linguaggio, lime 
Soundtrack: Green Day - Boulevard of Broken Dreams
Note: scritta per il compleanno di [info]queenseptienna, qualche secolo fa.



Tiro fuori qualche accordo stentato dalla chitarra, nella mente solo i Green Day e nessuna buona idea per una nuova canzone. Gli altri mi ammazzeranno se non tiro fuori qualcosa di decente. Cazzo, cosa darei per avere un briciolo del talento di quei tre squinternati!
Mi arrendo, mollo la chitarra e tiro fuori il walkman. La band mi prende così tanto che non ho potuto nemmeno trovarmi un fottuto lavoro estivo per pagarmi un mp3 come si deve e sono ancora qui a copiarmi i cd dei Green Day su cassetta per potermeli ascoltare mentre giro per questo schifo di posto che qualcuno ha persino il coraggio di definire città. Città, come no.
Mi infilo le Converse mezze sfondate e sguscio fuori di casa prima che mia madre abbia il tempo di fermarmi. Alzo al massimo il volume per non sentire il silenzio deprimente di questo pomeriggio estivo in queste strade di periferia e il rumore di sottofondo della vicina autostrada.

I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me and I walk alone

Non me ne frega niente se mi prendono per pazzo, io canto a gola spiegata le parole che ormai conosco così bene che potrei ripeterle al contrario. Una busta di plastica mi scivola davanti spinta da un vento leggero. Sarebbe figo trovare una lattina da prendere a calci, ma la spazzatura in giro c'è solo quando non serve.
Dopo aver attraversato tutto il quartiere mi accorgo che è proprio estate ormai, che non c'è un cazzo di nessuno in giro. Che schifo. Manco Jimmy, che praticamente vive al parco e che avrebbe potuto darmi un po' di erba -visto che sono amico suo mi fa credito.
Ma dove credo di andare? Sono un poveraccio e ci resterò a vita. È inutile fare tanto il figo con gli altri ragazzi, cercare di essere originali a tutti costi, di essere indipendenti. Ma indipendenti da cosa? Non ce l'abbiamo una casa discografica che ci sta col fiato sul collo per farci scrivere roba che vende, non abbiamo niente a cui valga la pena ribellarsi. Noi siamo ancora fuori dalla porta di quel mondo, e sinceramente l'ingresso lo vedo ancora parecchio lontano. E allora cosa? Fare un lavoro normale, spaccarsi la schiena in fabbrica, o facendo il meccanico o il commesso o qualunque mestiere del cavolo dopo che hai passato i primi diciannove anni di vita a sognare in grande è un fallimento a prescindere. Se un lavoro non ce l'hai, trovarne uno è già una gran cosa. Se non te ne frega niente di dove arrivi, uno stipendio fisso e un tetto sulla testa sono una gran cosa. Certo.

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
Where the city sleeps
and I'm the only one and I walk alone.

Continuo a macinare strada, non so nemmeno dove vado e non me ne frega niente. La cassetta è finita e ricominciata più volte, e il sole è andato a scassare le palle da un'altra parte, in qualche altro posto al mondo dove è giorno mentre qui è notte.

I walk alone
I walk alone

Mentre me ne torno a casa con le urla di Billie Joe nelle orecchie per non pensare a quelle che lancerà mia madre, di urla, quando mi vedrà rientrare così tardi “senza aver fatto nulla di utile per te stesso né per l'umanità neanche oggi, sei peggio di tuo padre, fate schifo! Io un giorno o l'altro me ne vado!”, ecco, mentre penso a questo genere di rimproveri anche se non ci vorrei pensare, mi arriva una pacca su una spalla che quasi mi fa cadere a terra.
“Cazzo fai?”, sbraito io tirandomi su e tossendo.
“Sei una merda, Nick, ti si potrebbe spaccare in due con uno sputo!”
“Vaffanculo, Al”, sbuffo spingendolo via e levandomi le cuffie.
“Non hai scritto manco una nota neanche oggi, eh?”
“Sempre così comprensivo, vero? Quanto ci godi a rigirare il dito nella piaga...”
“Io il dito lo rigirerei da un'altra parte a dire il vero”, sogghigna tirandomi un'altra pacca, stavolta sul culo.
Vi presento Al, pessimo batterista, pessimo amico e pessimo soggetto. Unica qualità: scopa da dio.
“E io ci starei pure se non fossimo in mezzo alla strada.”
“Nessun problema, i miei sono andati a trovare mia sorella.”
Sua sorella si è appena sposata. Abita dall'altra parte della città.
“Grandioso!”, stendo una mano per dargli il cinque.
Niente droga, vabbè, ma almeno un po' di sesso per oggi l'ho rimediato. Poi chiamerò mia madre da casa sua e le dirò che mi fermo lì a dormire. Per le canzoni... ci penserò un'altra volta. Giuro. Ci penso. Domani lo faccio. Anzi domani ne scrivo una intera. Una volta l'ho fatto. Ok, ero sotto acidi e la canzone faceva schifo, però l'ho fatto.

I'm walking down the line
That divides me somewhere in my mind
On the border line
Of the edge and where I walk alone

Intanto che mi perdo come sempre nei miei pensieri, che sono flippati anche quando io sono sano, Al tace. In effetti tacere è l'altra cosa che sa far bene oltre a scopare. Sa sparare un sacco di stronzate divertenti, ma non è uno di quelli che ti assilla e fa conversazione tanto per fare. È uno di quelli che se ti vede perso non rompe per sapere dove se n'è andato il tuo cervello.
Mi scrolla tirandomi per un braccio solo quando siamo davanti a casa sua. Ci infiliamo dentro di corsa senza nemmeno accendere la luce e facciamo a gara a chi arriva prima in camera sua, facendo un casino infernale su per le strette scale di legno che scricchiolano e rimbombano. Alla fine mi butto a pesce sul suo letto un secondo prima di lui. Ridiamo come due scemi, poi mi faccio passare il telefono per avvertire mia madre. Di tutta la tirata isterica che quella mi lancia in risposta io colgo sì e no due parole. Già di solito non la ascolto, ma stavolta c'è pure Al che mi slaccia scarpe e pantaloni, e le prediche sulla morale sono leggermente al di fuori della mia sfera di interesse.
Quando finalmente mi libero l'orecchio ho ancora addosso solo la felpa e la maglietta, che appallottolo e lancio via in un batter d'occhio. Strattono Al per costringerlo a staccarsi da me almeno il tempo di lasciarsi spogliare e poi lui strattona me per spingermi con la schiena contro il materasso.
Mi aggrappo alle sue spalle e gli mordo il collo. Vorrei baciarlo ma mi imbarazza. Detta così è una cazzata colossale, ma i baci sono delle robe melense e fantastiche al tempo stesso, sono quelli che esibisci con la fidanzata davanti a scuola per far schiattare di invidia gli amici, sono pieni di cliché da film e di aspettative, tutti ci facciamo un sacco di sogni sul bacio ideale... il sesso invece è solo sesso. Se godi significa che va bene. Punto.
Però Al sa anche baciare da dio, e se non mi faccio avanti io ci pensa lui. Intanto che con le dita fa quanto promesso mi costringe a tirare su la testa e mi ficca la lingua in gola. Ed è una fortuna che sia così bravo a tenermi la bocca occupata, o credo che urlerei da svegliare tutto i vicinato ogni fottutissima volta.

Read between the lines
What's fucked up and everything's alright
Check my vital signs
To know I'm still alive and I walk alone

“Nick?”
Cazzo vuole? Sono stanco morto. Forse solo morto. È colpa sua che mi sbatte come un uovo per la maionese se dopo sono ridotto così.
“Ehi, Nick, dico a te!”
Allungo il braccio verso di lui tanto per far vedere che ci sono. Lui mi prende il polso e per fare lo scemo finge di controllare la pulsazione. “Non c'è battito. Non c'è battito! Lo stiamo perdendo, lo stiamo... l'abbiamo già perso. Pazienza.”
Sì, mi sa che mi avete perso. Pazienza.
Mi addormento pensando che devo essere paziente e sogno un tizio che sembra Mosè che mi elenca le sette virtù. Quando mi sveglio me le sono già scordare e la sveglia sul comodino di Al segna le tre e mezza di notte. Orario perfetto per una scappatina al B.D.B., col capannone abbandonato che occupa la maggior parte del lato destro della via.
“Al. Ehi, Al, svegliati!”
Lo scuoto un pochino, poi mi riattacco a lui. In fondo il calore del suo corpo e della coperta leggera mi tenta ancora. Però ho anche voglia di uscire.
“Svegliati, dico!”, sussurro con voce appena più forte, passandogli una mano fra i capelli. Strano che certi gesti li facciamo solo quando siamo mezzi addormentati.
“Che c'è?”
“Ti va di farci un giro?”

My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
'Til then I walk alone

Usciamo dalla finestra. L'abbiamo fatto miliardi di volte e non ci hanno mai beccati. Prima però ci siamo fregati un paio di bottiglie di birra dal frigo. Andiamo a bercele in santa pace al B.D.B.
Benjamin Dirnit Boulevard. Soprannominato da noi ragazzi B.D.B. Sono le stesse iniziali di Broken Dreams Boulevard, ma Jimmy dice sempre che secondo lui vuol dire Believe in Dreams Boulveard, ma magari è solo perché è sempre strafatto. Solo uno che non ci sta con la testa qui crederebbe nei sogni, no? Beh, sì, qualche volta ci ho pensato anch'io, ma forse solo perché ero sbronzo e mi sentivo il re del mondo.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Gondolin