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Autore: Sabettha    05/06/2010    2 recensioni
Una bambina fa un incubo..ma si tratta davvero di un incubo...?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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+Unreal+

''Non devi aver paura,Anita.E' solo la tua immaginazione.I mostri e queste cose orribili...non esistono.''

La mamma glielo ripeteva sempre,quando la svegliava di notte con i suoi pianti e i suoi richiami.
E per un pò riusciva a crederci,ma appena rimaneva sola,nel suo letto, la paura tornava.
Sentiva lo sguardo di qualcuno puntato su di se.Sentiva dei passi,nell'oscurità che la circondava (scricchiolii).E vedeva le ombre,sul muro e sul pavimento,che si allungavano,diventavano deformi,mutandosi in mostri,pronti a divorarla.
E la divoravano,la dilaniavano con i loro artigli e le strappavano la pelle con i loro denti,nei suoi sogni...
Uccidevano lei e la mamma.
E lei si svegliava urlando,trovando conforto in un abbraccio caldo,in parole rassicuranti.

''Non devi aver paura,Anita.E' solo la tua immaginazione.I mostri e le altre cose orribili...non esistono.''

Un giorno la mamma gli disse anche che se avesse avuto di nuovo paura,prima di addormentarsi,avrebbe dovuto accendere la luce e andare dove credeva di sentire i passi,i sussurri,voltarsi a fronteggiare il nemico che la fissava,cercare i mostri pronti a divorarla dove credeva fossero:avrebbe visto che non c'era nessuno e non avrebbe avuto più paura.
Anita lo fece e funzionò-e gli incubi,anche loro,diminuirono.
Ora era grande e sapeva che i mostri non esistono e che le cose orribili non accadono...
Così,quando senti quel botto in cucina (ma era solo la sua immaginazione),non urlò e non chiamo nessuno.
Si alzò e si mise diligentemente le sue pantofoline bianche,quelle col coniglietto sul davanti ed andò in cucina,mentre sentiva (credeva di sentire) qualcuno che correva.

In cucina,la porta di serivizio era spalancata e la mamma era sdraiata a terra,in una pozza di marmellata di fragole che partiva dal buco nero che aveva in testa.Certo che la marmellata era davvero tanta,per essere uscita da un buco così piccolo!
Aveva un'aria buffa,la mamma,con gli occhi azzurri spalancati e stupiti,le braccia e le gambe come quelle del cristo sulla croce e la camicia da notte tutta scomposta,di qua e di là.
-Sei buffa mamma.
Disse,accovacciandosi accanto a lei.
La mamma non rispose.
Anita passò una mano nella pozza rossa e fece una smorfia,mentre contemporaneamente cominciava a sentirsi agitata,spaventata. Quella non era marmellata:era sangue.
Ma subito,represse la paura.
Era solo un altro dei suoi stupidi sogni,anche se non c'erano mostri.
Lei non era più una bebè,non poteva spaventarsi per così poco!
Però un pochino...
-I mostri e le cose orribili non esistono.
Bene,così si ragionava:quella sciocca paura già non c'era più!
Ed era davvero fiera di se stessa (e sicuramente,anche la mamma lo sarebbe stata,quando glielo avrebbe raccontato):ora che ci pensava,era la prima volta che si accorgeva di sognare mentre sognava!
-I mostri e le cose orribili non esistono.-
Ripete di nuovo,mentre in lontananza cominciava a riecheggiare una sirena...
Però faceva freddo,ed il sangue era umido,viscido,così reale...
-Non esistono,non esistono,non esistono!
Istintivamente si abbracciò e cominciò a cullarsi,dondolando sui talloni avanti ed indietro,cercando protezione,calore,certezza,la rassicurante certezza di essere al sicuro...
-Non esistono.

Quando la polizia arrivò,la trovarono così.

  
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