Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Freya Crystal    22/06/2010    4 recensioni
Stringevo i denti, la mascella contratta, le mani incrociate a pugno sotto al mento, i gomiti appoggiati alle ginocchia. Non riuscivo a non pensare ad altro.
Fissai intensamente mio fratello. - Dovremo allontanarla con la forza, lo sai? -
L'ombra del sorriso scomparve dal suo volto, lo sguardo si fece serio. - Non dovremmo litigare fra di noi. E non parlare così, devi cercare di capirla... Si sta aggrappando alla sua ultima speranza effimera. -
- Lo so. Non intendo farle del male. Ma non possiamo lasciare che... quel coso prenda vita nella pancia di Bella: non sappiamo cosa dobbiamo affrontare, è un rischio enorme. Bella... potrebbe morire. - mormorai con voce dolente.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: New Moon
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'L'Eternità alle porte'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Speranza 


13 giorni dopo…

Pov Edward.

Erano trascorsi esattamente trenta giorni, e si apprestava a passare anche il trentunesimo.
Quella casa stava diventando troppo piccola per tutti noi.
Per cosa ci fossimo allenati e avessimo combattuto strenuamente, era un mistero, dato che l’oggetto del desiderio dei Volturi non c’era più.
Venti vampiri e una quindicina di licantropi. Ognuno di noi con i loro motivi e le loro ambizioni, ognuno di noi con le sue speranze e le sue amarezze. Non saremmo mai stati preparati ad affrontare i nemici, ma ci dichiaravamo pronti a fronteggiarli. Il fatidico mese di Alice era scaduto, se le ipotesi di Emmett erano corrette, avremmo potuto conversare “amabilmente” con i tre fratelli e le loro guardie quello stesso giorno.
Tredici soli e lune erano tramontati, e in quel lasso di tempo non avevo fatto altro che lottare, lottare e lottare ancora, a suon di scariche elettriche prodotte da Kate e di illusioni create da Zafrina per confondermi le idee.
Io, Jasper ed Emmett eravamo senza dubbio i combattenti più pericolosi quando ci affrontavamo l’un l’altro. Eravamo rispettivamente la premonizione, la mente e la forza.
-    Edward… -
Alzai la testa dalle mie mani, distogliendomi da quei pensieri. Tanya mi posò affettuosamente una mano sulla spalla.
-    Ti vedo preoccupato. – dichiarò.
Non ebbi modo di risponderle, perché Eleazar irruppe nel salotto con aria allarmata.
-    Ero a caccia con Kate e Garrett, quando abbiamo avvertito delle presenze non umane nella foresta. Non si trattava di licantropi, erano due membri del corpo di guardia dei Volturi: ci hanno detto che i Cullen devono raggiungerli in una radura. –
Strinsi i pugni, meditando sul da farsi. Sarebbe stato troppo pericoloso portare con noi anche Rosalie, ma non avevamo altra scelta: la sua presenza era fondamentale.
Uscii sul portico senza nemmeno dare una risposta ad Eleazar. Non ero rimasto sorpreso dalla sua notizia, me l’aspettavo.
-    Ascoltatemi tutti! –
Vampiri e licantropi smisero di allenarsi, fissandomi in silenzio.
-    Sono arrivati. Ci stanno aspettando. –
Kate e Garrett spuntarono in quel momento dal fogliame della foresta. – Jasper sta per arrivare, era in perlustrazione! –
-    D’accordo. –
-    Sapete tutti cosa dovete fare. –
Una quindicina di teste annuì, i licantropi mi diedero conferma col pensiero.
Rosalie uscì sul portico e si mise al mio fianco, tenendo fra le braccia una splendida bambina che per bellezza e abbagliante perfezione avrebbe potuto passare per sua figlia.
-    Devo venire anche io… -
La frase di Rosalie fu una domanda travestita da affermazione.
-    Sì, la bambina è la nostra unica speranza. –
-    Rosalie. – mormorò questa, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
Fissai a lungo quel corpo fatato di bambola e pensai di essere stato realmente un mostro quando avevo pensato di ucciderla.
Emmett corse al fianco di Rosalie, baciandole la fronte.
-    Emmett! – rise la bambina, tendendo le braccia verso di lui, gli occhi illuminatisi alla sua vista.
Emmett le regalò un sorrisone a trentadue denti, senza mostrarle la minima traccia di preoccupazione. Ci voleva uno scimmione come lui per impedire che la bambina percepisse la tensione che si respirava nell’aria.
Lanciai un’ultima occhiata d’intesa a mio fratello e a mia sorella, quando Jasper sopraggiunse nel cortile, il volto una maschera di trepidazione. Sperai vivamente che le emozioni ansiose dei presenti non lo sopraffacessero, perché spettava a lui agire da tranquillante e da incentivo emotivo per tutti. Presto avrebbe potuto rivedere la sua amata Alice.
-    Andiamo. – intimai.
In quel momento partimmo tutti di corsa, sfrecciando fra gli alberi e i cespugli della foresta, abbracciati dal vento e dal profumo di terra bagnata e dei piccoli esseri che la popolavano.
-    Da questa parte. –
Garrett era un nomade, fra tutti noi era quello con l’olfatto più sensibile, e i licantropi, che lo seguivano a ruota, erano i suoi cani da fiuto. Non indugiai un solo istante prima di seguirli, ero certo che avessero percepito l’odore dei Volturi nel punto giusto.
Riconobbi la radura prescelta come il posto in cui avevo trascorso innumerevoli giornate insieme a Bella. Una morsa mi strinse il petto, i muscoli mi si irrigidirono. Ricordarla mi provocava un dolore fisico che non potevo permettermi di provare in un momento come quello.
L’aria era satura di umidità, ma non vi era nebbia. I licantropi mi comunicavano i loro pensieri bellicosi, desiderosi di riversare sul nemico la rabbia degli ultimi avvenimenti.
Io, Jasper ed Emmett eravamo schierati leggermente più avanti di tutti gli altri. Rosalie era nascosta dietro le ampie spalle di Emmett.
Lucidi mantelli scuri comparvero alla nostra vista in uno spettrale ingresso di creature fluttuanti. Tanta era la grazia e la solennità con la quale incedevano verso di noi, che parevano danzare su una superficie d’acqua.
Rimasi stregato dal loro modo di procedere gli uni in perfetta sincronia con gli altri, come se fossero un tutt’uno costituito da una figura geometrica che rivelava le sue molteplici braccia.  
Quando si fermarono, nella radura non tirò un filo d’aria. Uccellini ed insetti si erano dileguati, percependo la visita di qualcosa di alieno.
Le tre figure leggermente più avanti delle altre, si tolsero i cappucci per mostrare i loro volti.
Aro, Caius e Marcus.
Ciascuno con un’espressione diversa.
Marcus appariva completamente disinteressato, non guardava nemmeno nella nostra direzione, gli occhi apatici e le labbra distese in una linea rilassata. Caius, che me lo ero immaginato infervorato quando i licantropi, alla loro vista aveva assunto uno sguardo atterrito, carico di impazienza e repulsione. Aro, il più enigmatico fra i tre fratelli, ci osservava con un affettato sorriso che gli incurvava le labbra, ad occhi sereni, fintamente curiosi e sorpresi come quelli di un bambino, cercando di celare il velo di euforia che lo pervadeva all’idea di trovarsi di fronte ad un esercito fornito quasi quanto il suo.
Cercai fulmineamente i due volti che fremevo dalla voglia di vedere tra le numerose sagome incappucciate, senza risultato.
-    Sono lieto di vedere, giovani Cullen, che vi siete premurati di riservarci una calorosa accoglienza. – esordì Aro, intrecciando le dita al petto e facendo un impercettibile inchino.
Sentii una mano invisibile afferrarmi i capelli e spingermi la testa verso il basso. Involontariamente, il busto si piegò; i muscoli protestarono, contrariati, ma riuscii nell’impresa di inchinarmi senza apparire forzato. Anche Jasper ed Emmett si inchinarono appena.
-    Con immenso piacere vedo che eravate al corrente del nostro arrivo, come io e i miei fratelli ci eravamo aspettati. Tutto merito di una veggente. –
Jasper si lasciò sfuggire un sospiro . Gli sfiorai il braccio con il mio, per fargli capire che gli ero vicino.
-    Lasciate che vi spieghi come sono andate le cose. –
Aro allargò le braccia, come un prete benevolo avrebbe fatto coi suoi fedeli.
-    Sono amaramente pentito di aver agito come un bambino nell’aver deciso di sottrarvi Esme con la forza. Soffro ad immaginare il tale spavento che posso avervi procurato. Vedete, volevo convincere a tutti costi il mio caro vecchio amico Carlisle a recarsi a Volterra per parlargli faccia a faccia. Il clan egizio si sta espandendo a scopo di eliminarci e prendere il nostro posto. Avevo intenzione di radunare più alleati possibili, contando quindi anche sull’aiuto della famiglia Cullen, il cui stile di vita mi ha sempre… come dire… - Aro portò le mani giunte all’altezza del petto.  – Affascinato, ecco. –
Il clan egizio voleva fare una guerra contro i Volturi? Ma che storia era mai questa?
-    Tuttavia, quando ho toccato Esme per la prima volta e sono venuto a conoscenza di Heron e Bella, non ho potuto fare altro che pensare a loro due. Ero certo che se avessi mandato qualcuna delle mie guardie a prendere Bella, la vostra Alice lo avrebbe visto e l’avremmo trovata pronta a riceverci. Alice è stata tanto brava da sciogliere le menti di Felix e Demetri, talmente tanto che mi sono trovato concorde nel concedere a Bella un mese in più nella sua città. Per quanto riguarda Heron, lui stesso, di sua spontanea volontà, ha deciso di unirsi a noi e di adottare il nostro stile di vita. –
Non riuscii a credere all’ultima frase. Heron non poteva essere entrato nella guardia dei Volturi su sua richiesta.
-    In un primo momento pensai che voi foste intenzionati ad uccidere Bella perché era a conoscenza del nostro segreto. Ma poi, quando le tue guardie l’hanno lasciata a Forks, ho capito che la volevate. Quello che non capisco, è il perché. – dichiarai risoluto.
-    Perché è chiaro come il sole che quella ragazza ha delle potenzialità! Mio caro Edward, tramite Esme ho saputo che il tuo potere di lettura del pensiero non funziona su di lei. Sarei curioso di toccarla io stesso.
Ecco qual’era il punto. Avrei dovuto capirlo molto tempo prima.
- Mi spiace deluderti, Aro. Ma ciò che cerchi… - strinsi i denti. – non c’è più. – conclusi, con traballante fermezza.
Il silenzio regnò padrone nella radura per alcuni istanti. I seguaci dei Volturi rimasero immobili, il volto celato dai loro cappucci, eccezion fatta per Caius e Marcus.
Aro spalancò lievemente gli occhi cremisi per la sorpresa. Era l’attore più esperto che avessi mai incontrato lungo il mio cammino.
-    Non lo sapevo. – dichiarò, la voce fattasi vibrante come un’affettata carezza eloquente.
Seguii il tragitto dei suoi occhi, quando si spostarono su una piccola figura alla sua sinistra, dietro di lui.
Jasper emise un basso ringhio di disperazione. Gli posai una mano sulla spalla.
Alice. Quella era Alice.
Per un istante la possibilità che Aro non fosse al corrente della triste notizia attraversò la mia mente. Possibile che mia sorella fosse stata tanto esperta da celarglielo?
Ma no, che  andavo a pensare… Troppi licantropi avevano circondato Bella negli ultimi tempi, Alice non aveva sicuramente visto che....
Jasper sorrise, trionfante, in direzione di Aro.
Attento Jasper, non lo sfidare.
-    Il tuo trofeo non è disponibile. Ma in cambio, abbiamo qualcos’altro da offrirti, che è il motivo per cui tutti noi – alzai un braccio di lato per indicare i miei amici e famigliari dietro di me – siamo qui. –
-    Ridicolo. Facciamo a pezzi le nullità e prendiamoci i più forti. – sentenziò Caius.
Vladimir e Stefan sogghignarono.
-    Calmo, fratello. Calmo. Sentiamo cosa intende offrirci Edward in cambio. –
Aro sorrise nella mia direzione, gli occhi che lampeggiavano di curiosità repressa, euforia e sadismo. La sua frase equivaleva ad un “Vediamo quanto sei bravo a negoziare.”
Una tenaglia mi strinse da dentro, schiacciandomi, devastandomi. Stavo per dare in pasto ai Volturi un innocente angelo. Agendo da ignaro, inconsapevole delle conseguenze, stupido vampiro, folle, crudele.
Ero diventato un mostro.
Rosalie, perdonami.
-    Ti offro una bambina immortale. Il suo nome è Johanna, figlia di Carlisle Cullen e Bella Swan. –


Spazio dell'autrice: non ve lo aspettavate, vero? Edward ha dato in pasto ai Volturi la figlia di Bella! Non mi posso trattenere perchè vado di fretta. Spero di ricevere qualche commento per questo capitoli. Baci.
Ringrazio e rispondo a:


 Aia Cullen [Contatta] Segnala violazione
 11/06/10, ore 20:23 - Capitolo 13: Capitolo 12. Infernale, eterna, dannazione
Bella, non si sa nulla di lei, per adesso. Spero la cosa non ti scandalizzi, quando sarà il momento di venirne  a conoscenza XD
 Rebecca Lupin [Contatta] Segnala violazione
 10/06/10, ore 21:18 - Capitolo 13: Capitolo 12. Infernale, eterna, dannazione
Eheheh, scoprirai tutte queste cose. Heron, lo vedrai presto ;)
 luce70 [Contatta] Segnala violazione
 10/06/10, ore 20:39 - Capitolo 13: Capitolo 12. Infernale, eterna, dannazione
Sì, sarà a lieto fine, ma non del tutto. Qualcuno morirà. Mi fa piacere comunque che la storia ti piaccia ;)
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Freya Crystal