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Autore: Sleeper    03/07/2010    2 recensioni
Lo stesso evento, diversi punti di vista. Artemis Fowl è cresciuto, non più il ragazzino dal QI più alto d'Europa. Ora è un ragazzo di diciassette anni, ma la sua capacità di finire in guai grossi, non è svanita con l'età. Questa è la storia di un furto: Stephen Mayer, famoso criminale americano, sottrae il Libro del Piccolo Popolo per decifrarlo, allo stesso modo in cui Artemis aveva fatto, esattamente cinque anni prima. Questa volta tocca proprio a lui, affiancato da reclute scelte della LEP, recuperare il Libro, per proteggere non solo i suoi interessi, ma anche quelli della popolazione del misterioso mondo sotterraneo.
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si appoggiò contro il muro esterno della magione, spazzolandosi i peli irsuti della folta barba. La sagoma di Fowl, si intravedeva a malapena, immerso in un’ oscurità di petrolio. “Allora Sterro, hai compreso esattamente cosa fare?” Lo trattava come se fosse un’ idiota, scandendo le parole lentamente. Bombarda arricciò il naso di cuoio, offeso dal tono di voce del ragazzino: disonesto sì, stupido no! “Prendi questo, va allacciato al polso. Ti indicherà l’esatta posizione del bersaglio..” gli allungò un affarino nero, simile ad un orologio. Si chiese se, alla fine di tutto quell’ affare , sarebbe riuscito ad appropriarsi di quel bel giocattolino. “Questa invece va inserita nell’ orecchio, ci terremo in contatto periodicamente.. Ogni 15 minuti dovrai inviarmi un messaggio in cui confermerai la tua posizione, chiaro?” Poteva immaginarsi le sopracciglia di Artemis inarcarsi nel buio. Annuì, sicuro e si pinzò il microfono al bavero sporco della tuta. Grugnì un saluto all’ indirizzo dei giovani e con un gesto consumato si aprì la patta da scavatore, immergendo il muso nella terra bagnata. Aveva un ottimo sapore il terriccio toscano, speziato al punto giusto. Per non parlare della consistenza poi: abbastanza compatto da non generargli bolle d’aria nello stomaco. Insomma, il terreno che ogni gnomo desidera assaggiare almeno una volta nella propria vita. Saggiò la mascella snodata e cominciò la propria discesa sotterranea.

 

Due ore e mezza dopo.

Fece una stima del tempo passato dal momento della propria immersione. Dannazione, perché si era andato ad invischiare in questi sporchi affari? Quei rimbecilliti del Piccolo Popolo non riuscivano mai a lavarsi i panni sporchi da loro, senza coinvolgere dei poveri diavoli come lui? Sospirò, masticando un grumo di terra particolarmente impegnativo. Fowl tentò di mettersi in contatto con lui, voleva che piazzasse le cariche. Lo maledisse con tutta la forza che aveva nel suo irsuto e grassoccio corpo: era solo a metà del lavoro necessario per causare i principali cedimenti strutturali! Raddoppiò la velocità, uno spiacevole formicolio che si irradiava lungo la parte inferiore della mascella. In un bagno di sudore aprì la cerniera del marsupio assicurato al petto. Cominciò ad estrarre l’esplosivo, particolarmente colpito dalla misura in cui erano concentrate le cariche: ognuna era grande all’ incirca come un fagiolo. E bravo Fowl Junior! Allora non era solamente un ragazzino viziato con manie di onnipotenza… Incastrò un ordigno dopo l’altro nelle pareti di terra, in posizione strategica: formavano un anello di cinque metri attorno allo sputacchio rosso sul suo schermo, etichettato Stephan Meyer.

Captò alcuni stralci delle discussioni al piano superiore, sembrava che per il ragazzo si stesse mettendo male, aggrottò le sopracciglia, raggiunta la distanza di sicurezza. “ Fowl, ci sono, le cariche sono state correttamente piazzate.. Meno dieci secondi all’ esplosione..”  rantolò nel microfono. Premette quel tasto, quel maledetto tasto rosso.

Non avvertì l’esplosione, solo alcuni sbuffi soffocati.. E poi il terreno cominciò a tremare, con violenza. Bombarda riprese a salire, verso la salvezza, senza indugiare. Masticò terra, gli occhi che bruciavano, stanchi. Masticò finche non vi fu più nulla da ridurre in fanghiglia. Masticò finche l’odore dell’ aria buona non gli assalì le narici, coronato da un cielo di velluto blu e stelle argento. Bombarda Sterro aveva compiuto la sua missione. 

  
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