Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Ricorda la storia  |      
Autore: Wren    11/07/2010    8 recensioni
Le notti di Piffle erano soltanto notti a metà.
Sarebbe stato fin troppo facile abbassare la guardia in un mondo così.
"Il problema è che tu mi continui a trattare come qualcosa che non sono."

[KuroFay]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Precisazioni con la coscienza alla mano, che tu, lettore, hai tutti i diritti di ignorare: A volte ho la sensazione di aver scritto così tanto su 'sti due da essere arrivata al punto di aver scritto troppo e che tutto quello che verrà fuori d'ora in poi non saranno che ripetizioni o seghe mentali senza confini. Spero davvero che tutto questo non sembri nè l'uno nè l'altro... Inoltre non credo che niente di quello che ho raccontato possa essere effettivamente successo nella linea temporale dove l'ho collocato. Una volta che si conosce l'evoluzione della storia è impossibile ambientare certe svolte dove si sa che non possono essere avvenute, però... Oh'vvia! A me Piffle piace, mi piaceva scrivere qualcosa ambientato là. (leggi: "volevo far pomiciare Kurogane e Fay in macchina. Ho notato solo io che nessuno parla mai di loro che pomiciano in macchina?") Facciamo quindi finta di niente, facciamo finta che io non abbia letto i volumi dall'11 in poi e, specialmente, facciamo finta che sul dragonfly di Kurogane ci sia tutto quello spazio!
*sospensione dell'incredulità - MASSIMA POTENZA!!!*
...Piffle sarebbe un mondo perfetto se i suoi veicoli fossero studiati per andare in camporella. u__u







C'era così tanta luce che si faticava a vedere le stelle quando cadeva la notte. Ogni edificio, strada o veicolo di quel mondo produceva abbastanza luce artificiale da cancellare l'idea stessa di buio. Le notti di Piffle erano notti soltanto a metà.
Anche la gente sembrava non spegnersi mai. A furia di vivere in un mondo senza oscurità, aveva forse perso l'abitudine di dormire?
Kurogane rubò un'altro sorso alla bottiglia che si era portato fuori per compagnia e scrollò le spalle. Era uscito da diverso tempo ormai, ma l'insonnia di Piffle sembrava averlo contagiato, non riusciva a mettersi a dormire in mezzo ad una città ancora così attiva. Non voleva. Era fin troppo facile. Yamano e la sua eterna guerra al castello della luna sembravano un ricordo sbiadito nella pace accogliente di Piffle, e neanche era passata una settimana. I combattimenti e la violenza della battaglia apparivano irreali in un mondo tanto diverso, dove il massimo dello scontro era rappresentato da una gara di aggeggi volanti. In quel momento sarebbe stato fin troppo facile per lui abbassare la guardia.
Scrollò le spalle contro lo schienale del suo dragonfly e portò la bottiglia alle labbra ancora una volta. Quella consapevolezza lo innervosiva. All'inizio di quel viaggio faticava davvero ad abituarsi ai mondi che incontravano. Ora quasi si doveva sforzare per non abituarsi troppo facilmente.
Considerò la possibilità di mettersi a lavorare al motore del suo dragonfly per distrarsi, tanto di luce non ne mancava di certo, ma il resto del...
- del suo gruppo? dei suoi compagni? della sua famiglia? -
...gli altri stavano dormendo e svegliarli avrebbe comportato solo delle grandi scocciature, quindi accantonò l'idea e se ne rimase stravaccato sul sedile. E forse, visto che Kurogane non aveva l'abitudine di mentire nemmeno a se stesso, forse un poco gli dispiaceva di svegliarli. Avere la possibilità di recuperare una piuma senza spargimenti di sangue era una novità, almeno loro se la potevano godere, questa parentesi pacifica nel loro viaggio. Kurogane non si faceva illusioni sul fatto che le sorti di quelle persone avessero cominciato ad importargli davvero. Questo non significava certo che avesse intenzione di manifestarlo pubblicamente, ma, per l'appunto, ingannare se stessi era da stupidi.
La porta della loro abitazione mandò un sibilo quando il motore a compressione la fece aprire con uno scatto.
"Kuropi?" chiamò piano una voce.
Parli del diavolo...
"Che vuoi?" gli rispose, sporgendosi dal dragonfly in sua direzione.
Fay voltò la testa verso di lui e saltellò giù dai gradini. Lo raggiunse veloce e senza far rumore, una caratteristica dell'altro che lo allarmava e affascinava. Lui si accoccolò accanto al dragonfly con le braccia incrociate appoggiate sopra la fiancata e gli sorrise con quella sua aria da idiota spensierato.
"Cosa ci fai fuori a quest'ora?" gli domandò a bassa voce.
"Potrei farti la stessa domanda," gli rispose Kurogane asciutto.
"Sapessi!" scosse lui la testa con aria melodrammatica. "Il caldo mi ha svegliato, così me ne stavo andando a prendermi un bel bicchiere d'acqua e indovina? Kurotan non era più nel suo lettino! Non potevo certo dormire con questa preoccupazione terribile!"
Con una mossa rapida, allungò una mano e gli rubò la bottiglia. Kurogane lo osservò torvamente mentre beveva sotto la luce ronzante dei neon e notò i residui dell'agitazione che gli erano rimasti negli occhi.
"Ti preoccupi per me?" gli chiese. Anche se l'affermazione era stata portata con leggerezza, la sua domanda era molto più seria. Sapeva la risposta, ma gli dava fastidio che l'idiota continuasse a fingere di non saperla.
Fay si irrigidì e tornò ad incrociare le braccia sullo sportello, tenendosi ben stretto la bottiglia. Gli sorrise. "Kuro-wanko è il nostro cagnolone da guardia!" Gli arruffò i capelli con la mano libera. "Chi abbaierà contro i malintenzionati se lui non c'è?"
Kurogane evitò di reagire alla presa in giro perchè era esattamente quello che Fay voleva per cambiare argomento. Non gli rispose, continuò solo a guardarlo. Il disagio macchiò il sorriso di Fay e lui si sollevò e gli voltò le spalle, appoggiandosi contro la fiancata del dragonfly, cercando un'altra sorsata dalla bottiglia solo per scoprire che il liquore era finito.
"Santo cielo, Kuro-sama! Non avrai bevuto un po' troppo? E' meglio che tu vada a nanna!" gli disse allegramente, soppesando la bottiglia vuota. "Anzi, penso che ti darò il buon esempio e lo farò anche io..."
Kurogane a questo punto avrebbe potuto lasciar perdere e permettere che le cose andassero come andavano sempre, ma questa volta qualcosa nella sua testa prese una strada diversa. Non gli diede modo di fare nemmeno un passo, la sua mano scattò e si chiuse con forza sul braccio dell'altro, costringendolo a voltarsi e chinarsi verso di lui.
"Sai qual è il problema?"
"Che se continui a gridare così sveglierai i bambini?" gli rispose Fay. Il suo sorriso non era cambiato, ma il tono era un po' più pungente.
"No," e nonostante tutto Kurogane abbassò la voce, più che altro perchè a quel punto non avrebbe gradito alcuna interruzione. "Il problema è che tu mi continui a trattare come qualcosa che non sono."
Fay aggrottò le sopracciglia, genuinamente sorpreso e perplesso. Kurogane ebbe appena il tempo di apprezzare quello sprazzo di onestà prima che lui gli offrisse di nuovo il suo sorriso da conversazione leggera. "Non capisco cosa tu voglia dire."
"Voglio dire," gli rispose tagliente. "...che quando vuoi avere a che fare con me, mi dai un ruolo diverso da quello che sono." Rafforzò la stretta sul braccio e lo costrinse ad avvicinarsi a lui.
Fay lasciò cadere la bottiglia e afferrò il bordo dello sportello per bilanciarsi ed evitare di perdere l'equilibrio. "Kuro-rin, mi stai facendo male..." Kurogane sentiva che faceva forza col braccio per liberarsi, ma ancora cercava di mantenere un'apparenza di tranquilla noncuranza, quindi era un tentativo piuttosto labile e non aveva alcuna speranza di sciogliere la sua presa.
"Devi smetterla," continuò, ignorando le sue proteste. "Io non sono un bambino da prendere in giro e trattare con condiscendenza. Non sono un cane con cui puoi giocare quando ti pare e allontanare con un bastoncino quando sei stanco. Ma più di tutto..." L'aveva avvicinato abbastanza perchè i loro occhi fossero alla stessa altezza. "Non sono uno stupido."
"Eh, già... perchè lo stupido sono io, vero?" Fay cercò di smorzare la tensione con una risata.
"E' quello che vorresti che ti dicessi, mh?" ribattè Kurogane. "Vorresti che anche io ti trattassi come qualcosa che non sei? Ti farebbe sentire meglio?"
Fay smise di ridere all'istante. "E come vorresti essere trattato, eh? Kuro-sama?" Lasciò la presa sullo sportello e si sbilanciò in avanti per afferrargli una spalla. Si sforzava di mantenere il suo tono allegro con così tanta disperazione da cominciare a suonare un po' isterico.
Kurogane, come a compensarlo, si calmò. "Come l'uomo che sono," gli disse.
"Come..?" Fay scoppiò a ridere così convulsamente che perse l'equilibrio. In un momento di panico cadde dentro al dragonfly e Kurogane ebbe giusto il tempo di parare con un braccio la sua schiena, prima che sbattesse contro lo sportello dall'altro lato. Fay finì scompostamente sopra di lui, schiacciandolo contro il sedile.
Fay, immobile per un attimo, riprese a ridere, sobbalzando tra le sue braccia. "Tu non hai idea di come tratterei l'uomo che sei!"
"Su questo hai ragione, visto che non l'hai mai fatto," replicò Kurogane muovendosi quel poco che bastava ad accogliere più comodamente il corpo di Fay contro il proprio. Non aveva dato cenno che quella prossimità gli desse fastidio. Come già detto, non aveva l'abitudine di mentire a se stesso.
Fay si divincolò e si contorse sopra di lui e Kurogane, sorpreso che non fosse l'ennesimo tentativo di fuga, lo lasciò fare. Se lo ritrovò a cavalcioni sulle gambe, le sue mani erano strette sulle sue spalle per tenersi a distanza. Cosa rara, era lui a cercare il suo sguardo. Sembrava avesse deciso di voler correre il rischio di giocare con il fuoco.
"Vuoi davvero che io ti tratti come un uomo, Kuro-sama..?"
Kurogane, senza interrompere il contatto tra i loro occhi, appoggiò le mani sui suoi fianchi e per Fay questa dovette essere una risposta più che esaustiva. Scese contro di lui con tutto il corpo e lo baciò.
Kurogane rispose al bacio e rispose alla stretta, si inarcò dal sedile contro il corpo accogliente dell'altro e Fay si lasciò scappare un gemito dal petto, un piccolo suono di sollievo e di supplica. In quello spazio scomodo e stretto, i loro corpi si mossero insieme con urgenza, spingendosi l'uno contro l'altro, approfittando della posizione che permetteva loro di scontrarsi in un modo che alludeva già a qualcosa di più. Il bacio divorava i loro respiri, i frammenti delle loro voci. Le mani di Kurogane incontrarono il bordo della maglietta di Fay e ne approfittarono per sollevarla ed esporre al loro tocco la pelle. Fay si sciolse letteralmente all'intimità della carezza, cercò di arrampicarsi su di lui ancora di più di quanto già non fosse, ma lo spazio era poco e un suo ginocchio scivolò via dal sedile. Per la sensazione del vuoto, Fay incespicò, Kurogane se lo sentì cadere bruscamente tra le braccia e nella confusione inavvertitamente uno di loro due finì per prendere dentro la leva sbagliata. Il dragonfly fu percorso da una potente vibrazione e si sollevò da terra con uno scossone per poi ripiombare al suolo con uno schianto.
Fay schizzò via. Saltò letteralmente dal sedile, via da Kurogane e fuori dal dragonfly, con un'agilità sorprendente persino per lui e giustificabile solo con la scarica di adrenalina che gli si era riversata in corpo. Kurogane, nonostante tutta la sicurezza che l'aveva pervaso quando quella... "conversazione" era iniziata, si ritrovò altrettanto sconvolto, incapace di muoversi dal sedile del veicolo. Lo osservò, cercò di raccordare la consapevolezza di quello che stava succedendo un istante prima con l'espressione stravolta di Fay, i suoi occhi sgranati, il suo respiro affannato e il pallido rossore che gli stava coprendo il volto.
"Ah..." si riscosse Fay da quel suo stato di shock. "Buona notte, Kuro-sama!" e corse via verso la loro abitazione senza più guardarsi indietro.
"Ehi!" fece per richiamarlo Kurogane, ma la porta si era già chiusa tra loro. Capì che il momento si era dissolto, che l'indomani Fay avrebbe fatto come se nulla fosse successo. Imprecò e colpì con un pugno il volante. Sbuffò. Cercò di calmarsi. Si abbandonò sullo schienale. Chiuse gli occhi.
Cosa diamine, diamine, gli era preso? Con tutte le volte che il pensiero gli aveva sfiorato la coscienza, si era sempre ripetuto di non voler fare niente finchè il mago avesse continuato ad essere così confuso su quello che voleva. Perchè Kurogane sapeva invece benissimo cosa voleva, non era certo di cosa significasse completamente, ma era sicuro di volerlo. E l'aveva intuito che, forse, da qualche parte, anche Fay avrebbe potuto volere la stessa cosa, ma...
Kurogane sospirò frustrato. Cos'aveva fatto di male per ritrovarsi coinvolto con una persona che non faceva che rigirarsi nella propria incertezza senza fare niente per uscirne?
Aprì gli occhi sul nero del cielo, sbiadito dalle luci della città e dalla sua insidiosa pace.
Non c'è niente di più pericoloso di ciò che ti convince ad abbassare la guardia.



Owari




Vieni a trovarmi su The Fangirl Within!
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: Wren