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Autore: Neko    13/07/2010    8 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 6: Allenamento

 

Passarono diverse settimane dal ritorno di Naruto a Konoha. Esso aveva fatto amicizia con diversi ragazzi, che ai tempi dell’accademia, erano in classe con lui.

Tutti sembravano ricordarsi del biondo, in particolar modo del suo nomignolo “mostro”, ma nessuno si era rivolto a lui con quel termine, più che altro si erano soffermati a chiedergli se sapesse il perché venisse chiamato così.

Naruto stette bene attento a non far parola con i suoi compagni del Kyuubi, ora che aveva legato con qualcuno della sua età, voleva evitare di perderli.

Però il ragazzo spesso si diceva, che se fossero realmente suoi amici, avrebbero accettato quella parte di se, ma Tsunade e Jiraya avevano messo al corrente del fatto che l’argomento Kyuubi era top secret, solo si chiedeva l’utilità di tenerlo nascosto dato che la maggior parte della popolazione era al corrente di chi fosse lui realmente.

Comunque fosse, si sentiva meno solo rispetto a una volta, nonostante  gli adulti continuassero a detestarlo e a tenerlo alla larga.

Non gli importava più di tanto, era solo irritante quando esageravano, arrivando anche a spintoni e a lanciargli le cose. Ma cercava di ignorare il più possibile.

Come aveva detto Itachi “se non per il villaggio, lotta per le persone a cui vuoi bene” ed era proprio per questo che ogni giorno dava del suo meglio negli allenamenti, rendendo orgoglioso di se Kakashi e i genitori.

Era più avanti rispetto ai ragazzi della sua età, grazie agli allenamenti estenuanti dell’akatsuki.

Ma esso non aveva ancora messo in mostra tutte le sue capacità.

Inoltre, questo suo modo d’essere, stimolava Sasuke a fare di più per raggiungerlo e Sakura non era da meno. Soprattutto quest’ultima, con l’incentivo del biondo, era migliorata parecchio, anche se all’interno della squadra rimaneva la più debole.

 

Una mattina Kakashi arrivò al campo di allenamento con solo un’ora di ritardo e questo sorprese i ragazzi. Esso aveva qualcosa di nuovo, qualcosa che non era solito portarsi dietro: una spada.

Kakashi-sensei, che cosa ci fa con quella?” chiese Sakura “Non sapevo sapesse usare la spada!”

“Quando si entra nella squadra ambu, si ha un insegnamento completo e si apprende ad usare qualsiasi tipo di arma!” poi continuò guardando Naruto “Ho pensato, dato che hai una Katana, che vorresti allenarti un po’!”

“E mentre voi vi allenate con la spada, noi cosa dovremo fare? Stare a guardare?” chiese Sakura. Da una parte avrebbe voluto vedere le capacità di Naruto, ma allo stesso tempo non voleva rimanere in disparte, mentre il suo amico diventava ancora più forte e lo stesso pensava Sasuke.

Kakashi sorrise “Ho pensato anche a voi!”disse, dopo di chè chiamò a gran voce “Kotetsu!”

Il ninja dai capelli scuri, che solitamente stava alle porte di Konoha con Izumo e che si caratterizzava per la benda che portava sul naso, comparve a fianco di Kakashi, con un mano tre spade di bambu.

Sasuke e Sakura si guardarono incerti, non capendo l’intenzione del loro maestro. Naruto dal canto suo sorrise, aveva capito ormai come ragionava il maestro.

“Ho notato che c’è una specie di competizione tra di voi, da quando è arrivato Naruto. Essendo più avanti di voi vi siete messi sotto con il lavoro, vi siete allenati duramente pur di raggiungerlo e devo dire che avete ottenuto proprio dei buoni risultati per essere solo dei genin. Quindi ho pensato che vi piacerebbe, per non rimanere troppo indietro, imparare a destreggiarvi anche con una spada, oltre agli shuriken e kunai, dato che queste ultime due, sono diventati parte di voi. Che ne dite?” chiese il copia-ninja già conoscendo la risposta dei ragazzi.

Sasuke non disse niente, ma dal sorriso che si dipinse sulle sue labbra, Kakashi capì, come aveva previsto, che era compiaciuto dall’idea e già prevedeva che in un tempo non molto lontano, avrebbe affrontato il compagno per sconfiggerlo.

Sakura invece era entusiasta e lo esprimeva allegramente, anche se non  nascose un certo timore.

“Bene, ho chiesto al mio amico Kotetsu di darmi una mano. Ci siamo allenati insieme quando eravamo compagni nella squadra ambu e sono convinto che possa essere un buon insegnante. Voi lo conoscete come un simpaticone, ma state attenti, come maestro non scherza e vi farà sudare sette camicie!”

“Siamo pronti, vero Sasuke-kun?” chiese la ragazza, mentre il moro si era già interessato di afferrare la spada di bambu e impugnarla con una presa salda.

“Buon lavoro ragazzi!” disse             Naruto sorridendo.

Sakura lo ringrazio e sorrise di rimando, ma maneggiando la spada un po’ troppo energeticamente la fece volare via.

 

Kakashi e Naruto si distanziarono da loro di diversi metri e cominciarono anch’essi con l’allenamento.

“Ci andrò piano all’inizio, giusto il tempo di capire a che livello sei. Non ti chiedo se la sai usare, perché in caso contrario non avresti una tale spada sempre appresso!”

“Sono stato addestrato ad usarla dal migliore spadaccino che esista al mondo! Disse Naruto.

“Bene allora vediamo cosa sai fare!” disse Kakashi correndo verso il ragazzo con la katana sguainata. Non caricò troppo il colpo. Non poteva esagerare da subito, Naruto doveva prima dimostrare la sua bravura.

Il ragazzo non si mosse fino all’ultimo, poi quando il maestro era a pochi metri da lui, estrasse la katana e lo parò con facilità.

Kakashi con un salto tornò indietro e provò nuovamente ad attaccarlo. Prima dall’alto, poi dal basso, da sinistra e da destra e Naruto era riuscito benissimo a parare tutti i colpi, dimostrando buone capacità di leggere in anticipo le intenzioni dell’avversario.

“mi complimento con te, in difesa sei davvero bravo, ma cosa mi dici dell’attacco?”

Naruto inizialmente sorrise, poi facendosi serio si mise in una posizione di attacco particolare, la quale ricordò qualcosa nella mentre di Kakashi.

Il ragazzo però non gli diede il tempo di ragionare e lo attaccò. Kakashi non si fece cogliere impreparato e parò ogni sua mossa, dopodiché  contrattaccò.

Naruto fece lo stesso con lui.

Se Kakashi all’inizio ci andava leggero, si rese conto di dover cominciare a fare sul serio con il ragazzino, perché non era un principiante come molti potevano pensare, data la sua giovane età.

“Questo modo di combattere, l’ho già visto!” pensò Kakashi parando un altro colpo.

Cominciò uno scontro senza esclusioni di colpi, ma nessuno sembrava voler cedere all’altro.

Il rumore delle lame che si scontravano erano udibili a parecchia distanza e il loro incessante darsi battaglia, richiamò l’attenzione del compagni del biondo, che non poterono fare a meno di fermarsi ad osservare.

“Però, ci sa davvero fare quel ragazzo!” disse Kotetsu.

Sasuke strinse la spada di bambu con forza, poi tornò immediatamente ad allenarsi. Troppo era il distacco che c’era tra lui e Naruto e questo non poteva accettarlo.

Sakura non fu da meno. Rimase a guardare lo spettacolo ancora qualche minuto, dopo di chè affiancò Sasuke e cominciò nuovamente ad allenarsi.

Kakashi e Naruto erano  fermi. Spada contro spada.

Kakashi aveva un leggero fiatone, mentre Naruto doveva prendere dei respiri profondi per immettere aria nei polmoni.

Odiava ammetterlo, ma non avrebbe resistito ancora per molto, ma Kakashi non volle farlo sentire umiliato, infliggendogli il “colpo di grazia”.

“Fermiamoci, qui, sono un po’ stanco!” disse facendo  sussultare Naruto.

“Perché ti è fermato? Avresti potuto sconfiggermi facilmente ora!” disse il ragazzo.

“è un allenamento, non una battaglia. Inoltre bisogna dire basta quando non è necessario andare avanti!” disse Kakashi facendo riflettere il ragazzo.

Kisame gli aveva sempre detto di non fermarsi mai, finchè il proprio avversario non fosse caduto a terra stremato e pronto da eliminare.

Non che avesse intenzione di uccidere Kakashi, ma almeno di arrivare al punto di disarmarlo e il fatto di non esserci riuscito, gli fece comprendere di avere ancora molto da imparare. Inoltre quello che lo metteva a disagio era il fatto di aver deluso Kisame. Era sicuro che se l’avesse visto, il suo maestro non sarebbe stato contento della sua lotta.

Kakashi sembrò accorgersi del momentanea tristezza di Naruto e cercò di sollevarlo “I miei complimenti, sei riuscito a mettermi in seria difficoltà. Non molti ci sarebbero riusciti!” disse.

Naruto abbassò la testa “Non è vero. io ero sfinito, mentre tu avevi a malapena il fiatone e sono sicuro che ti sei anche trattenuto!” disse un po’ infastidito.

Naruto, da quanti anni hai cominciato ad allenarti con la spada?”

Bhe tutti i giorni da tre anni, con qualche pausa qua e là quando venivo ferito seriamente!” disse il ragazzo.

“Ferito seriamente? Non ci andavano leggeri quindi! Comunque io mi sono allenato con la spada per molti più anni ed è normale che abbia più esperienza, inoltre hai mai usato la spada in un combattimento che non fosse allenamento?” chiese l’uomo.

Naruto scosse la testa.

“L’allenamento è importante, ma è in battaglia che si conclude il vero addestramento. Ti sei allenato sempre con la stessa persona deduco, ma in campo di battaglia, affronti vari stili di combattimento e ogni volta ti devi adeguare per sopravvivere ed è così che si migliora sempre di più, quindi fossi in te io sarei alquanto soddisfatto del risultato ottenuto oggi!” disse Kakashi sorridendo.

Naruto lo guardò sorpreso poi sorrise “Si, credo che tu abbia ragione, grazie!”

Kakashi gli scompigliò i capelli “Andiamo a vedere come se la cavano gli altri!”.

Nei giorni successivi Naruto e compagni si allenarono per numerose ore con la katana e Naruto, quando mancava Kotetsu, aiutava Kakashi a insegnare a usare la spada ai suoi amici e in una sola settimana, i ragazzi riuscirono ad ingaggiare uno scontro base tra di loro, sempre con spade di bambu.

Il team 7, quella sera, tornò a casa poco prima del tramonto, dove il biondino si recò a guardarlo dal balcone di camera sua. Si vedeva mezza Konoha da li e i tetti, rossastri di loro, a quell’ora sembravano diventare di un rosso accesso. Notò qualcosa di strano però. Sopra un tetto, non molto lontano, una figura nera sembrava osservarlo.

Era una figura robusta molto alta e portava qualcosa con se, qualcosa di molto grande e non facile da maneggiare.

Naruto sussultò riconoscendolo.

Si catapultò fuori dalla stanza e, avvertendo Tsunade che aveva dimenticato una cosa al campo di allenamento e che sarebbe rientrato subito, si precipitò sul luogo dove aveva visto la figura.

Chiunque fosse, era scomparso, ma Naruto non si arrese, voleva vederlo e sperava vivamente che si trovasse ancora nei paraggi e che avesse semplicemente scelto un luogo più riparato.

Fu così, perché lo vide nuovamente poco più in là in un viale piuttosto buio dove di sicuro sarebbe passato inosservato.

“Ce ne hai messo di tempo Naruto!”

Naruto trattenne il fiato, aspettando che la figura uscisse dal buio e si mostrasse.

K-Kisame!”

“Sorpreso di vedermi, vedo!”

Naruto agendo di impulso lo abbracciò, ma si staccò subito ricordandosi che certe smancerie non piacevano al ninja, il quale per una volta si lasciò andare e sorridendo, scompigliò i capelli al biondino.

“Non che non sia contento di vederti, ma cosa ci fai qui? E come hai fatto ad entrare?”

“Ora non è il momento per le spiegazioni. Non posso stare qui a lungo, rischierei di essere scoperto e di mettere in pericolo anche te. Ascoltami bene, sono qui per darti un messaggio importante!” disse  serio il ninja.

Naruto stette bene ad ascoltare il discorso che ne seguì dopo.

Pain ha cominciato a dare la caccia a tutti bijuu. Siamo riusciti a guadagnare un po’ di tempo riuscendo a convincerlo che sarebbe stato meglio catturare il nove code per ultimo, ma presto arriverà anche qui. Forse è questioni di mesi, non escluderei anche anni, dato la complessità del compito che si è assunto, ma…” il ninja si fermò a fissarlo “Stai attento. Noi faremo in modo di rallentarlo il più possibile, ma non ti possiamo garantire niente. Pain sospetta che noi siamo stati complici della tua fuga. Per ora non ha prove e non sa niente, né dove ti trovi, né il perché te ne sei andato, quindi Konoha è ancora un posto sicuro, ma continua ad allenarti a diventare più forte, perché noi non saremo in grado di proteggerti per sempre!” spiegò Kisame con un aria tremendamente seria.

Naruto sussultò “Con questo cosa vorresti dire? Non avete intenzioni di compiere gesti avventati se le cose dovessero mettersi male vero?”

Kisame lo fissò, ma non rispose “Ora devo andare, ti salutano tutti!”

Kisame aspetta!” disse Naruto afferrando un arto del ninja.

Kisame guardò il ragazzo dall’alto al basso e accennò a un sorriso e prima di andarsene disse “Hai fatto un bel combattimento oggi. Sei migliorato, pochi sarebbero riusciti a resistere così tanto contro Kakashi! Continua ad allenarti moccioso e rendimi orgoglioso di te!”

Naruto lasciò la presa e abbassando la testa annuì. Quando la rialzò lo spadaccino delle nebbie si era volatilizzato, lasciando una profonda tristezza nel cuore di Naruto.

 

****************

Sesto capitolo terminato.

Cosa vi sembra? Spero vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito. Fatemi sapere!!!

Grazie a: JhonSavor; Lady Moonlight; Killerjack; saeko94; Vaius; Tomis: Krikka86; BlueAngel; Chariss; godemo per le recensioni sempre  molto gradite.

 Ovviamente un grazie spetta anche a chi ha aggiunto la storia a preferiti e seguite e tutti coloro che leggono.

Ciao al prossimo capitolo

Neko =^_^=

 

 

  
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