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Autore: kae    18/07/2010    2 recensioni
Raccolta di fanfiction su "Merlin".
Il nuovo capitolo
"Secrets". Artù conosce il segreto di Merlino e teme per la sua vita. E se il re scoprisse che è un mago?
I vecchi capitoli
"Friendship". Se Merlino fosse costretto ad usare la magia davanti ad Artù, cosa gli accadrebbe?
"Immortal". Merlino riflette sul suo rapporto con Artù.
"Death". E se Artù morisse? Che ne sarebbe di Merlino? Cosa proverebbe?
"Return". Merlino se n'era andato da Camelot per approfondire i suoi studi. Ora, cinque anni dopo, decide di tornare perché mille pericoli si parano davanti al nuovo re, Artù.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 5 – Secrets

Capitolo 5 – Secrets

 

 

Tutti i segreti sono profondi, tutti i segreti diventano oscuri, è questa la natura dei segreti.

Cory Doctorow.

 

 

Merlino fissava il re che dalla balconata teneva la sua ennesima arringa contro la magia. Incredibile ma vero Uther non si era ancora reso conto che il giovane servo di suo figlio fosse un mago. E che mago! Nessuno nella storia di Albion aveva mai avuto dei poteri tanto grandi. E tanto importanti.

Sospirò e lanciò un’occhiata alla finestra da cui di solito si affacciava Morgana. E infatti eccola lì che osservava con espressione indecifrabile il suo tutore. Gwen era al suo fianco, come sempre. Merlino tornò a guardare la balconata e il re che stava ultimando – per la gioia di tutti – il suo discorso. Quando rientrò nel palazzo, il mago tornò ai suoi doveri. Artù gli aveva commissionato una così grande quantità di faccende da svolgere che se non si fosse sbrigato ci avrebbe impiegato l’eternità.

 

Uther lanciò il calice attraverso la sala del trono e quello andò a infrangersi contro il pavimento producendo un gran rumore. Artù fissò il padre un po’ preoccupato. Erano secoli che non lo vedeva così infuriato. Anzi, forse non l’aveva mai visto così infuriato. Con la coda dell’occhio vide Gaius abbassare e scuotere il capo in quello che doveva essere un gesto di rassegnazione.

« Padre, calmati. Abbiamo catturato lo stregone e ora è rinchiuso nelle segrete. Il popolo non corre più alcun rischio » disse il principe cercando di calmare il re ricordandogli le buone notizie.

Ma lui si infuriò ancora di più.

« No, Artù! C’è ancora uno stregone a Camelot e io lo troverò e lo ucciderò. »

 

Quando Artù entrò nella sua stanza, Merlino non gli prestò più di tanta attenzione. Lo sentì sdraiarsi sul letto e sbuffare impaziente.

« Tutto bene, sire? » chiese, ben sapendo che se non era al centro dell’attenzione Artù ne risentiva parecchio.

Il principe tornò a sbuffare e il mago fu costretto ad abbandonare sul tavolo l’armatura che gli aveva ordinato di lucidare e a voltarsi a guardarlo.

« Artù? »

« Che c’è? »

« Come che c’è? Sei entrato senza prestarmi la minima attenzione, ti sei sdraiato sul letto e hai cominciato a sbuffare. Sei sicuro che vada tutto bene? »

Dopo un attimo di silenzio, Artù si alzò di scatto, girò attorno al letto e si sedette ad una sedia. Indicò al suo servo di accomodarsi sull’altra.

« Mio padre ha il sospetto che ci sia un altro stregone in circolazione, qui a Camelot. »

« E allora? »

Il principe fissò Merlino. Si poteva essere più stupidi?

« Come “e allora”?! A Camelot c’è un altro stregone. E noi lo sappiamo bene, no?! » gli disse.

« E con questo? »

Sì, si poteva essere più stupidi. Avrebbe dovuto saperlo che Merlino arrivava sempre a toccare nuove vette di stupidità.

« Sei un idiota » sibilò. « Sto parlando di te! »

« Lo so che parli di me. E non dirmi che sono un idiota! »

« Oh, invece te lo dico. E te lo ripeto anche! Idiota! »

« No, l’unico vero idiota qui sei tu. Tuo padre non sa che so usare la magia. »

« Ma lo scoprirà! » fu il lamento del principe. « Devi andartene da qui, almeno per un po’. »

« Così sembrerebbe ancora più sospetto. E poi non posso andarmene. »

« Ma perché?! »

Artù sbatté con violenza un pugno sul tavolo. Poi si alzò e andò alla finestra.

« Saresti così gentile da spiegarmi per quale motivo non puoi lasciare Camelot per un po’? »

« Il mio destino è proteggerti. Come diavolo posso farlo se sono a miglia e miglia di distanza da te? »

Il principe sbuffò e si volse a guardare Merlino. Da quando aveva scoperto che era un mago, da quando lo aveva salvato per l’ennesima volta, il loro rapporto si era consolidato. Era strano come il loro rapporto fosse cambiato nel giro di poco. Avere per migliore amico un mago era eccitante. Averlo per servitore…

Il principe si divertiva a far infuriare il suo caro servo caricandolo di assurde quantità di faccende da sbrigare. Era divertente vederlo sgobbare senza usare la magia. Lo istigava a servirsene. Gli piaceva vedere gli occhi di Merlino mutare colore quando pronunciava un incantesimo o quando usava d’istinto la magia. Ormai glielo aveva visto fare un centinaio di volte, ma per lui era sempre una scoperta e una sorpresa. Artù si comportava di fronte agli incantesimi di Merlino come un bambino di fronte ad un nuovo giocattolo.

« Lo so che è difficile per te, ma non voglio che mio padre ti scopra. Non saprei come proteggerti. Ammettiamolo, non credo riuscirei a convincerlo che sei buono. Direbbe che mi hai plagiato con la magia, o qualcosa del genere. »

« Magari l'ho fatto sul serio » mormorò il mago facendosi serio e posando gli occhi su un'ombra scura sulla superficie del tavolo.

Artù lo fissò con uno sguardo a metà tra il divertito e lo spaventato. Merlino tornò a guardare il principe e nel vedere la sua espressione scoppiò a ridere.

« Non dire mai più una cosa del genere! » lo rimproverò Artù. « Mai più, capito?! »

« Mai più » giurò il mago mentre a stento tratteneva le risate.

« E comunque te ne andrai per un po'. »

 

Uther camminava spedito per il corridoio su cui si affacciava la stanza di suo figlio. Doveva parlargli, doveva inviarlo a cercare il mago fuggiasco. Stava per abbassare la maniglia quando udì delle voci provenire dall'interno. Si fermò. Erano suo figlio e quel suo servo, Merlino. Discutevano sul fatto che il ragazzo dovesse abbandonare Camelot per un po' di tempo. Non seppe nemmeno lui perché socchiuse la porta per origliare, invece di spalancarla per ottenere l'attenzione del figlio.

« No! » disse la voce del servitore.

« Merlino, sono il principe e tu farai come voglio io »

« Puoi scordartelo. Io...non posso andarmene. E il motivo te l'ho già spiegato. »

« Devo ricordarti, forse, che me la sono sempre cavata da solo prima del tuo arrivo? »

« E ditemi, mio nobile principe, quante cose legate alla magia avete affrontato prima del mio arrivo? »

Artù tacque, e Uther poté quasi vederlo passarsi le mani sul viso per raccogliere i pensieri e poter rispondere. Era una cosa che faceva spesso durante i consigli, e il re non riuscì a trattenersi dall'avvicinarsi alla fessura che aveva aperto per sbirciare nella stanza.

« Mi stai forse dicendo che è tutta colpa tua? » chiese Artù con una punta d'ilarità.

« Sii serio, per favore » sbottò Merlino, mentre il principe scoppiava a ridere.

« Sul serio, Merlino, posso cavarmela. E nel caso avessi bisogno di te, sono certo che come per magia tu lo saprai. Anzi, proprio la magia te lo dirà. »

Uther smise di colpo di respirare. Magia?

« Forse per te sarà tutto uno scherzo, ma per me è una cosa seria. Se anche la magia mi dicesse che sei in pericolo, non è detto che riuscirei ad arrivare in tempo per salvarti. »

La sedia sfregò sul pavimento mentre il servitore si alzava in preda alla foga.

« Quando Nimueh ha tentato di ucciderti ero accanto a te e non sono comunque riuscito a fare niente. »

« Appunto per questo dovresti... »

« Fammi finire! » lo interruppe Merlino facendo sussultare il re. Come si permetteva di parlare ad Artù a quel modo? « Quello che intendevo dire è che preferisco starti accanto e, anche nel fallimento, sapere di aver fatto tutto il possibile per salvarti, piuttosto che sentirmi in colpa per essermene andato da Camelot, mettendoti in pericolo, per salvarmi la vita. »

Il ragazzo si fermò davanti ad Artù e lo guardò negli occhi.

« Tu non hai idea di quante volte il Drago mi abbia ripetuto che il mio destino è proteggerti. E non sai quante volte avrei voluto che non fosse così. Ma ora sento che questa è la strada che devo percorrere. Con o senza il tuo benestare. »

« Merlino, non posso permettere che rischi la vita per me. Non è giusto. »

« Forse per te, ma è una scelta che devo fare io. E non riuscirai a convincermi del contrario. »

« Neanche se ti metto alla gogna per un mese? »

Il ragazzo scosse la testa. Artù sospirò e, volgendosi, appoggiò le mani sul tavolo e chinò la testa.

« E sia. Ma niente più magie, incantesimi, pozioni o...»

« Capito » lo interruppe Merlino.

« Dico sul serio. Mio padre non deve scoprire che sei un mago. »

Uther sentì l'ira scorrergli libera nelle vene. Il servitore di suo figlio era un mago. E lo stesso Artù ne era a conoscenza e nonostante tutto il male che la magia aveva fatto nel regno non voleva consegnarlo, e anzi lo proteggeva.

Prima di rendersene conto aveva spalancato la porta.

 

I due ragazzi si voltarono sentendo la porta aprirsi e si trovarono davanti Uther visibilmente alterato. Il re avanzò nella stanza fermandosi a metà tra i due giovani e l'uscio.

« Maestà » mormorò il servo inchinandosi.

« Padre! » esclamò Artù lanciando successivamente un'occhiata all'altro. « Merlino, va a pulire le stalle. »

Il ragazzo si incamminò verso la porta e l'aveva quasi raggiunta quando si sentì pungolare la schiena con qualcosa di duro. Sussultò e chiuse gli occhi.

« Padre, ma che stai...? »

« Taci, Artù! Me lo sarei aspettato da chiunque, ma non da te. Proteggere uno stregone dopo tutto quello che la magia ha fatto al nostro regno! » esclamò Uther. Premette la punta della spada nella schiena di Merlino senza affondarla nella carne. « Voltati » ordinò.

Il servo si volse con attenzione cercando di evitare che la lama del re lo ferisse.

« Maestà, posso spiegare... »

« Taci! » urlò l'uomo colpendo con un pugno il mago e facendolo finire a terra. « Tu hai plagiato mio figlio, tu trami per distruggermi! Morirai, qui. Ora! »

Uther alzò la spada per trafiggere Merlino. Il ragazzo vide Artù correre verso il padre per fermarlo, ma era troppo tardi. La lama era troppo vicina.

 

Era una notte tranquilla a Camelot, ma dalle urla sembrava che fosse sotto attacco. In tre punti diversi del castello, tre persone diverse si svegliarono urlando.

Uther scattò a sedere sul letto e cercò subito la spada. Poi rendendosi conto che non c'era pericolo, che aveva solo sognato, tornò a stendersi. E si riaddormentò.

Artù, ingarbugliato nelle lenzuola, finì a terra nel tentativo di districarsi. Si guardò intorno inebetito cercando di capire come poteva aver sognato – pensato – una cosa così stupida. Merlino non era un mago, non poteva. Era troppo idiota per essere dotato di una cosa come la magia. Si arrampicò sul letto e si coprì con le lenzuola nonostante queste si fossero sfilate da sotto il materasso e lo lasciassero quasi completamente scoperto. Si alzò di scatto e ci armeggiò un po' cercando di sistemarle, ma fu tutto inutile. Era tutta colpa sua, di quel servitore idiota che gli aveva appioppato suo padre, si ritrovò a pensare mentre si arrendeva e si stendeva coprendosi alla meglio. Il giorno dopo gliel'avrebbe fatta pagare molto cara.

Merlino sospirò mentre la calma lo invadeva. Era stato un sogno, solo uno stupido, stupidissimo sogno.

Grazie al cielo.

 

 

 

Commento dell’autrice.

Allora? È stato divertente, vero? All'inizio non doveva finire così, ma mentre cercavo di ultimarla mi è venuto questo flash di loro tre che si svegliano di colpo e...non ho saputo resistere! E se l'avessi ultimata in un altro modo sarebbe stata troppo simile ad un'altra one-shot che sto finendo, per cui eccovi servito l'idiota finale a sorpresa!

Ok, lo ammetto. In questa fanfiction sono andata un po’ OOC. Anzi parecchio. Anzi non lo so, perché sono secoli che non vedo un episodio di “Merlin” e quindi non ricordo esattamente come sono caratterizzati i personaggi. Però ce lo vedo Artù che si perde in un bicchier d'acqua e, nel nostro caso, nelle lenzuola. Me lo vedovo davanti che trafficava per riemergere e capire cosa stesse succedendo...non riesco a smettere di sghignazzare.

Questa storia nasce come prova per fissare delle idee riguardanti un'altra one-shot (quella di cui scrivevo poc'anzi). Era solo un insieme di frasi raggruppate in una storia con personaggi decisamente OOC. Non so perché all'improvviso l'abbia trovata degna (con sua grande felicità) di diventare una vera e propria shot. L'ho modificata, l'ho abbellita e l'ho abbandonata fino ad oggi, 23 giugno 2010, tra le altre fanfiction che dovrei ultimare. Questa storia ha più di un anno! Non credevo di riuscire a recuperare un lavoro così vecchio.

Oggi l'ho completata perché non avevo niente da fare e perché in questo periodo mi sta tornando la voglia di far leggere agli altri le mie idiozie opere profonde e significative. Giorni fa ho pubblicato un nuovo capitolo della mia raccolta di shot su “Stargate” (“Stargate stories”) poiché i fan di quel fandom attendevano da più tempo, e ora torno da voi, miei prodi slasher fan dei nostri Merthur...Arlin...insomma, della coppia Merlino/Artù, per deliziarvi con questa storia.

Siete contenti?

Adesso, da bravi, lasciate un commentino, perché è vero che non scriviamo fanfiction per scopi di lucro (ma semplicemente per mantenere intatto quel poco di sanità mentale che ci resta), ma le recensioni è come se fossero la nostra paga.

A presto, spero.

Chiara.

 

11 maggio 2009 – 23 giugno 2010

 

 

 

I ringraziamenti e le risposte alle recensioni.

Ovviamente non posso mancare di rispondere ai vostri commenti a “Return”.

 

Grinpow. Felice di esserti stata d’aiuto per le tue future pubblicazioni. Non vedo l’ora di leggere la tua storia! E felice anche che ti sia piaciuto il capitolo. Spero che anche questo goda della tua approvazione.

 

Rinalamisteriosa. Alla mia ispirazione piace moltissimo il trekking. Magari vanno in gita insieme, la tua e la mia, chissà? Magari è come un circolo, una volta ogni tanto (spesso) si ritrovano per passare insieme le ferie…

Dai, non essere così pessimista. Anche i piccoli miglioramenti sono importanti. E sono certa che il giorno in cui sarai soddisfatta di te arriverà molto presto. Ciò che conta non è migliorare per gli altri, ma migliorare per se stessi. L’importante è divertirsi e non scrivere quello che gli altri vogliono leggere, ma quello che vuoi dire tu. Finché farai così vedrai che i miglioramenti ci saranno!

Tutti che mi fanno i complimenti per “Return”. A proposito hai scritto “un ritorno davvero ben fatto” per caso era una battuta? Return, ritorno…? Mah, forse l’ho vista, letta, solo io. Dicevo, tutti mi fanno i complimenti quando io invece non la reputavo degna delle altre…beh, sarà perché da scrittrice sono critica sui miei lavori?

 

Nahid. A pensare alla tua visione mi sono immaginata Semola che soffoca nella barba di Merlino vestito all’hawaiana…ahahahahahah! La battuta “Merlino, muoviti, idiota”…beh, Artù lo direbbe sul serio. Cioè, sulla serie gli dice sul serio così. Mi piaceva l’idea che Artù si comportasse con lui come quando Merlino era ancora il suo servitore. Un ritorno alle origini! La dedica era pronta da quando ho cominciato a scrivere la storia. E in realtà sono io che devo ringraziarti per continuare a seguire le mie storie quando io sono in arretrato con la tua e quella di Najara…perdono!!!

 

elyxyz. Ti ringrazio per aver letto le mie storie (io sto leggendo le tue!) e per averle commentate capitolo per capitolo. Una buona abitudine che dovrei imparare da te. Quindi, risponderò a tutti i commenti!

Friendship. Anche tu, come i miei amici del Merlin Slash Fanclub, ci vedi dello slash...guarda, lo immaginavo! XD Sono contenta che ti sia piaciuta e che tu abbia apprezzato l'analisi iniziale di Merlino. Io, invece, ultimamente mi chiedo come abbia potuto scrivere una cosa del genere...mi succede sempre.

Immortal. Non lo dico per vantarmi, ma adoro questa storia. Ogni volta che la rileggo il famoso sorrisone spunta anche a me. E devo ammettere che quel poco di slash che ci vedi tu, ce l'ho visto anche io. Non quando l'ho scritta, ma quando l'ho riletta. Merlino parla in un modo che sembra pendere molto più verso l'amore che verso l'amicizia.

Death”. Sinceramente non so come mi sia uscita una storia così triste. Certo, le citazioni all'inizio e alla fine della fanfiction mi hanno ispirato. E poi sono brava nelle storie malinconiche e drammatiche. Ok, abbiamo capito come ci sono arrivata. In ogni caso, a volte mi spiace pubblicare storie tristi perché so che magari i lettori preferiscono il lieto fine. Ma non mi riesce!

Return. Come dicevo prima i melodrammi sono il mio piano quotidiano. Nel fandom di “Stargate” sono famosa per questo. Tutti mi chiedono finali felici e io gli propino sempre storie strappalacrime. XD Cambiando argomento, devo dire che sono fiera di me. Sono riuscita a far dire ad una slasher che la mia storia è assolutamente priva di slash! Un traguardo! XD

Ti ringrazio ancora.

 

   
 
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